|
L’ INTERVISTA A MATHIASdi. Roberto BrunoUn amico italiano si avvicina e
dice a Roberto “MATHIAS è UN GRANDE e sono felice questa sera di averlo
visto combattere e di essere Italiano ma Ma cosa ne pensa Mathias della Muay Thai e dei pericoli che corre praticandola in Tailandia e affrontando pugili professionisti?“Un mio amico in Italia sta percorrendo la carriera di calciatore ed è molto bravo. Non passa un mese senza ricevere cure ortopediche e spesso viene messo in campo anche se le cure non sono completamente arrivate a termine, spinto anche dai genitori . Mio padre ha spinto molto perché io combattessi è vero, ma ho deciso io quando farlo e ho detto io a mio padre: -“la spugna la butto io se decido, tu non ci pensare nemmeno!”- La differenza sostanziale è che i falli subiti in campo non sono previsti dal regolamento e questo è sleale, io ho giocato a pallone, ero un brocco è vero, ma nessuno mi ha detto che potevano arrivarmi calci sulle gambe con i tacchetti di ferro! Nessuno mi ha detto che dovevo imparare a proteggermi dalle gomitate. Nella Muay Thay c’è lealtà: io salgo sul ring e so esattamente cosa mi aspetta, sono preparato per farlo e combatto solo per me stesso, sapendo che posso arrendermi in qualsiasi momento. Se ricevo una tibiata in faccia so che è perché ho la guardia bassa e so che era previsto dal regolamento che io conosco. Non ho mai visto un pugile tailandese sputare in faccia ad un avversario e vi assicuro che conosco bene i Tailandesi e ci sono atleti che si allenano 100 volte meglio di gente come Totti e Cassano ( per dirne due a caso!) pur vivendo in maniera semplice. La differenza è che sono felici di fare questa vita e io voglio una vita felice prima di ogni altra cosa. Su quel ring sono stato il bambino più felice del mondo e ho guadagnato solo 16 euro grazie alla generosità del pubblico e al mio amico Nicolò, ma sono miei e sono certo di essermeli guadagnati! Non ne sono assolutamente certo, perché sono troppo piccolo per giudicare, ma dubito che Totti, Del Piero, Vieri, Giardino, possano dire “in cuor loro” di essere sicuri di meritare i soldi che guadagnano…… e di essere felici di aver scelto il loro sport. O forse è solo invidia… perché come dice mio padre: -“lascia stare il pallone This, sei un brocco!”- |