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LA PREPARAZIONE AL MATCH!(di. Roberto Bruno)
Scatta così un giro rapido di
telefonate e intanto Mathias viene invitato a scrivere il suo nome e il suo peso
( 88 libre = Il BOSS indica la tabella di
marcia a Mathias : la mattina minimo
L’allenamento è stressante e Roberto vuole farlo con Mathias, vuole essere al suo fianco sempre. La prima mattina è significativa perché al 3° km Mathias si ferma e dice “Pà non c’è la faccio, basta !!!“ ed è qui che tutti i corsi di comunicazione di Roberto devono fruttare una risposta adeguata: “OK tanto puoi anche buttare la spugna alla 2° ripresa; ne fai due bene e poi ci arrendiamo, pazienza “ … Mathias accende il turbo, riparte e lascia indietro Roberto che con i suoi 41 anni suonati sotto il sole cocente non riesce proprio a seguirlo. E’ fatta ! Ci siamo. Mathias ha la vittoria in testa anche se nessun FARANG di 12 anni combatterebbe per la vittoria con un tailandese. Roberto è chiaro con Mathias perché vuole assicurarsi che non si carichi il peso di “dover vincere una battaglia impossibile“. Alla fine della prima mattina di corsa ci si tuffa in piscina e Roberto è chiaro con Mathias “ comunque vada per te sarà un successo” . Infatti Roberto spiega a Mathias “tu hai il vantaggio di dover solo affrontare un tailandese, lui ha la pressione perchè non può perdere con un FARANG se no la mattina dopo a scuola diventa lo zimbello di tutti. E’ questo il tuo vantaggio e se lo saprai sfruttare puoi anche sognare il miracolo “. Per un FARANG infatti affrontare un tailandese è già un impresa ardua: sono molti i compagni di palestra italiani di Mathias che vengono in Tailandia per allenarsi ma il 99 % di loro non ha il coraggio di SALIRE sul ring con un pugile professionista tailandese. Infatti la differenza è che qui chi fa la boxe la fa come professione e invece da noi è solo un hobby. Chi sale con un tailandese è considerato un grande pugile se riesce a stargli davanti 5 riprese e a finire l’incontro in piedi e senza ferite al viso o fratture alle gambe.
Quindi il concetto deve essere chiaro: l’importante è fare l’incontro bene, dare il meglio di te senza farsi male e poi comunque vada e qualunque sia il verdetto tu hai vinto perché hai avuto il CUORE di affrontare un pugile tailandese a soli 12 anni! Ma Mathias non risponde mai e quando sente queste parole sorride e cambia discorso. Roberto fa il venditore da oltre 20 anni ed è un esperto di comunicazione, per questo maschera benissimo il suo nervosismo perchè teme che Mathias si sia messo in testa di vincere a tutti i costi; questo lo spaventa perché è salito prima di lui sul ring e sa cosa vuol dire prendere una severa punizione da un Tailandese. Quando Mathias aveva solo 3 anni ha visto Roberto incassare calci e pugni da un Tailandese per 5 riprese e nello spogliatoio ha chiesto al padre: Papino ma perché ti sei lasciato picchiare così forte da quello?! Mathias è a suo agio in palestra come a casa ed è una cosa sconvolgente per Nicolò, l’amico italiano, che arriva per sostenerlo durante l’incontro. Nicolò vorrebbe allenarsi ma quando vede le condizioni igieniche della palestra desiste . Siamo alla fine e il BOSS chiama Mathias per gli ultimi consigli: diminuire i Km di corsa mattinieri ma eliminare il nuoto, non deve nuotare e non deve stancarsi negli ultimi 3 giorni solo un po’ di corsa e poco allenamento in palestra e poi il giorno dell’incontro completo riposo e bere una strana bibita vitaminica che vendono al supermercato. Mathias ama la piscina e nuotare, sta intere ore in acqua ma non fa una piega e accetta le indicazioni del BOSS eccetto una: la danza. Il BOSS vorrebbe che Mathias come gli altri pugili tailandesi facesse la danza per cercare la concentrazione e per ringraziare la palestra che lo ospita: al rifiuto del ragazzo il BOSS non insiste e il compromesso è un giro del ring e il tipico saluto tailandese a mani giunte (stile preghiera) a tutti gli angoli. Ci siamo ! Il 15 agosto al Muay Thai Stadium di Lamai Beach – Ko Samui Thailand , Mathias fa il suo ingresso alle 21,00 circa , in splendida forma , sorridente come se a combattere fosse un altro. Prima della mezza notte Mathias è negli spogliatoi pronto per essere bendato e spalmato di olio e vaselina e qualcosa rompe la sua concentrazione; l’incontro in corso vede un pugile cadere K.O. per una gomitata in faccia che provoca una ferita vistosa all’arcata sopraciliare sinistra. In Tailandia una ferita si cuce subito e dove c’è posto, per cui il pugile viene sdraiato proprio affianco a Mathias che per i tailandesi è un pugile e il fatto che sia un bambino viene completamente ignorato visto che è innanzitutto un pugile. La scena è cruda, senza anestesia il medico chiede spazio sul lettino, Mathias si sposta e si copre il viso e il medico sutura l’arcata del pugile. Neppure questo impressiona Mathias che è concentratissimo e quando è bendato e indossa vestaglia e tutto il corredo da combattimento… si trasforma in un pugile vero! La mamma entra nello spogliatoio dove pochi minuti prima era entrata e quasi non riconosce il suo sguardo che comunica determinazione e una certa cattiveria. Roberto capisce che il momento è arrivato e invita tutti a sparire, Mathias è già in gara.
Intanto Nicolò, l’amico Italiano di Mathias, alla maniera tailandese ha raccolto tra il pubblico denaro per fare una catena di soldi da appendere al collo di Mathias in segno di augurio per l’incontro. Mathias è lucidissimo, mentre sta per uscire dallo spogliatoio rivolge un occhiata secca al padre perché si è dimenticato di dargli i paradenti che ha nello zaino. Roberto è nel pallone, ma dando il paradenti ai secondi tailandesi di Mathias si avvicina al figlioletto e dice “combatti solo per te stesso e divertiti “ e poi in segno di augurio aggiunge “ in culo alla balena “ e Mathias deciso risponde “IN CULO !!!”. |