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F.I.KB.

Italiani FIKB alla riscossa…

Le idee folli… come i pazzi…  non vengono e non viaggiano mai da sole. Ma, fortificandosi ed assestandosi tra loro, chissà che non possano poi risultare eccezionalmente fattibili e giuste! Vi presentiamo un reportage completo della fantastica avventura di quattro nostri “folli” connazionali.

Di:  La Redazione ( notizie e foto, tratte da: www.proring.it )

  

L’ ENNESIMO VIAGGIO NELLA TERRA DEGLI ULTIMI GLADIATORI.

Dopo aver subito per anni e con timore riverenziale l’ancora indubbia superiorità dei tailandesi nella Muay Thai, sembra che gli italiani abbiano compreso, o almeno deciso, quale sia il metodo da usare o provare per tentare di migliorare la propria autorevolezza in questo campo sportivo: mandare i propri migliori o potenziali campioni ad allenarsi assieme ai loro e, perché no… al fine ultimo di portarli a combattere proprio con questi, addirittura, se possibile, nei più grandi stadi della Thailandia. “Pensare in grande”… questo sembra essere il filo conduttore dell’idea che ha fatto scatenare l’apparentemente folle progetto. Questo è l’ambito progetto che Massimiliano Baggio (coordinatore di settore FIKB) si è messo caparbiamente in testa di portare a pieno compimento. Ma, come sempre, non è detto che le idee più pazze siano le peggiori… ed ancora, come al solito… i pazzi non viaggiano mai da soli.

 
              Baggio e Patrick Cusik                              Anthony Lin Pres. Fairtex, Baggio e Mr. Philip Wong

L’idea e l’intento di Massimiliano Baggio trova, infatti, altri candidati altrettanto apparentemente pazzi: Roberto Cocco, Antonio Medelin, Aldo Chiari e Simone Di Marco. Il progetto che hanno in testa non è certo una cosa semplice e non è affatto detto che riescano e che abbiano successo… ma, a questo punto, vista la testardaggine, glielo auguriamo sinceramente di tutto cuore. Come non essere dalla parte dei “sogni” di chiunque? L’avventura inizia il 17 marzo e termina l’ 8 aprile 2005. Gli attori dell’avventura sono convinti che questo breve lasso di tempo sia stato, per la Muay Thai marcata FIKB, un periodo  ricco di eventi e di inaspettata, fondamentale importanza. Difatti, oltre ai recenti campionati mondiali WMF (in cui l’Italia ha, infine, conquistato 2 medaglie di bronzo e dove i primi atleti usciti si sono recati anch’essi ad allenarsi in alcuni dei tanti Boxing Camp di Bangkok), in questo periodo un altro gruppo di atleti, seguiti dal coordinatore FIKB Massimiliano Baggio, ha, a sua volta -ci dicono - scritto pagine nuove nella storia della disciplina siamese nel nostro Paese. Il tutto ha inizio, dicevamo, il 17 di marzo (data ideale, dicono, in quanto giorno dedicato a Nai Kanom Tom, “padre” della Muay Thai). All’ aeroporto di Bologna si imbarcano, insieme alla nazionale italiana FIKB, Massimiliano Baggio (Coordinatore), Aldo Chiari (Responsabile F.I.KB. settore Mae Mai ) e Simone Di Marco (istruttore di Pescara) : destinazione Bangkok. I tre saranno poi raggiunti da Roberto Cocco e Antonio Medelin. Adesso, tutti quanti confluiti in FIKB assieme alle loro società. Questo gruppo di atleti è intenzionato a fare quanto di più difficile si possa pensare di riuscire a fare nell’ambito degli sport da combattimento: combattere contro forti thai boxer nei loro grandi stadi, con le loro regole, gomiti ammessi.

 

Arrivati a Bangkok, i nostri si recano, dopo alcune peripezie vissute assieme alla nazionale F.I.KB, nell’ hotel prenotato per gli azzurri. La prima notte scorre serena. Infatti, i nostri alfieri Chiari e Di Marco non immaginano ancora minimamente che cosa li aspetta il giorno seguente… Il 18/03 questi sono accompagnati al kai muay Chuwattana, uno dei kai muay (palestra o camp) più professionali ed esclusivi di Bangkok. Il proprietario è il noto promoter del Rajadamnern Stadium: Mr. Choocharoen Raweearamwong. Il team del Camp è composto da grandi campioni di Muay thai e di Pugilato. Un campo, questo, da cui provengono e dove si allenano campioni del calibro di Kamtunglam Chuwattana, Wet Changwunta o Kumangton Popkomon… (solo per citarne alcuni) e dove si viene allenati, tra gli altri, da alcuni dei trainers di Kaoklai (ci dicono sia quello che ha battuto per ko Mighty Moe al K1, con calcio alla testa). Questi autorevoli trainers hanno fatto letteralmente “scoppiare” i nostri atleti con sessioni di condizionamento davvero devastanti. In questo particolare kai muay, infatti, praticamente non ci sono “farang” (stranieri), se si fa eccezione per i giapponesi del circuito pugilistico e del K1. Chiari e Di Marco, da quel momento, vivono come gli atleti professionisti tailandesi. Non è forse questo il sogno di tutti gli appassionati atleti nostrani? Si allenano come loro, mangiano e dormono come e con loro. (qualcuno deve ancora avere indietro le scarpe da tennis, gli occhiali da sole e alcune provviste alimentari misteriosamente scomparse…) Forse pensano, giustamente, che se si vuole combattere come i thai, bisognerebbe anche provare ad allenarsi e vivere come i thai… ma 24 ore su 24!

  

Questo sicuramente fortificherà loro almeno lo spirito! La giornata al kai muay Chuwattana, infatti, inizia con la sveglia alle 05.30, doccia e corsa di 10 kilometri. L’allenamento del mattino prosegue poi fino alle 08.30. Dopodichè gli atleti sono liberi di fare colazione e tornare a riposare fino all’ora del pranzo. Il secondo allenamento giornaliero è previsto tassativamente per le ore 15.00: si inizia con la corda (30 minuti consecutivi), vuoto, pao, sacchi, lotta ecc., L’allenamento pomeridiano dura all’incirca fino alle 17.30, poi doccia e finalmente a cena. Finita la giornata di allenamento sei libero di fare quello che vuoi (dormire): alle ore 10.00, infatti, si spegne la luce nelle stanze e chi è dentro è dentro e chi è fuori… è fuori! (e non entra più). Ma per controllare che i boxer siano a letto e che dormano… ci pensa uno strano personaggio che di notte si aggira nelle camere del camp con una torcia elettrica e controlla (accertandosene nel vero senso della parola) che gli atleti dormano! Al primo impatto… e dopo il primo giorno e notte trascorsa, gli atleti vogliono fuggire lontano, ma poi il pensiero dell’obbiettivo che si erano posti di raggiungere (e Baggio) li fa tornare a più mediate convinzioni. Una vita da caserma che, però, credono sia particolarmente fondamentale se si vuole vivere il vero spirito della Muay Thai. Questi ragazzi, infatti, adesso sono arrivati a pensare che non si possa praticare ed insegnare Arti Marziali tailandesi, ancor più se tradizionali, alloggiando in hotel cinque stelle e poi farsi qualche foto al mattino con divisa tradizionale, magari senza versare neanche una goccia di sudore.

 

Come dar loro torto? I primi allenamenti sono davvero duri, più che per il corpo, per la mente e lo spirito ma, dopo qualche giorno… ci si abitua a tutto… e Chiari, come Di Marco, entrano nel ritmo della routine e cominciano a cogliere qualche primo frutto dei loro sacrifici. Tutte le tappe progettate sembrano procedere bene, tranne qualche problema organizzativo che fa slittare l’incontro di Di Marco di qualche giorno e in un altro (seppur prestigioso) stadio. Nonostante tutto, il match comunque si fa! Infatti, Di Marco incontra al Siam Omnoi Stadium un atleta tailandese di 70 kg , che lo impegna in un match davvero duro per lui. Di Marco regge con coraggio, continue bordate di calcio e ginocchia del tailandese, definite: “da paura”…tenta di replicare con un buon lavoro pugilistico, ma le leve lunghe del suo avversario gli rendono la vita molto difficile. In ogni caso, Di Marco combatte fino all'ultimo secondo di questo entusiasmante match, cercando di sorprendere il suo avversario con il suo migliore lavoro di pugilistico.

 

Certo che il Thailandese non si può definire uno sprovveduto, infatti riesce a controllare perfettamente il nostro atleta e senza rischiare più di tanto, aggiudicandosi così il verdetto finale. Inoltre, veniamo a sapere che l’incontro viene trasmesso via satellite in tutta l’Asia! Inutile dire che, alla fine dell’incontro… Di Marco è felicissimo per molti motivi che non sono solo quelli di essere riuscito a terminare in piedi… ma, soprattutto, di poter smettere di alloggiare al Chuwattana e di aver terminato la routine quotidiana di quegli allenamenti massacranti. Massimiliano Baggio è soddisfatto, per il momento, ed esclama: “Come primo tassello del mosaico, possiamo ritenerci più che soddisfatti…!”

 

Il giorno seguente il match di Di Marco, arrivano anche Roberto Cocco e Antonio Medelin, i quali si allenano però in un altro Camp, altrettanto famoso (seppur molto meno spartano). Stiamo parlando del Fairtex Boxing Camp. Questo camp è, infatti, condotto sì con metodologia di allenamento classica tailandese, ma con una gestione all’americana! Il capo degli insegnanti è “nientepopodimeno” che… la leggenda Apidej Sit Hirum (si dice abbia circa 400 matches) e si dice che i trainers sono quasi tutti ex campioni del Lumpinee. Allenamento certo duro, ma anche possibilità di rilassarsi con un tuffo in piscina o un caffè al bar! Le difficoltà, però, continuano ancora per Chiari, che rimane solo nel campo Chuwattana (il lager) e che continua ad allenarsi duramente, spesso con tute e maglie per perdere più peso possibile, in vista del fatidico match che, purtroppo, per problemi tecnici (non si trova un avversario del suo peso a 86kg) non ci sarà! Grande delusione e sconforto per Chiari, dopo i mesi spesi ad allenarsi duramente sotto un rigidissimo regime alimentare. Il viaggio nella terra del Siam è comunque per lui, da ritenersi di fondamentale importanza, sia per il miglioramento tecnico e fisico tratto dagli allenamenti al camp, sia per le esperienze umane (uniche ed irripetibili), sia perché da questo viaggio, Chiari è riuscito a trarre comunque “il meglio” anche per il settore Tradizionale, allenandosi negli intermezzi e nelle ore libere (con le energie ancora rimastegli…) con il noto Maestro di Muay Thai Chaya, Khru Prang, ultimo maestro della scuola di Muay Thai originaria del sud della Thailandia.

 

Inoltre, è riuscito ad instaurare un nuovo rapporto con la scuola di Arti Marziali thailandesi (Muay Thai – Mae Mai - Krabi Krbong) di Khru Sane, noto Maestro thai. Pertanto, anche per lui ci dicono che: “In ogni caso, si volta pagina!” Ma ora è il turno di Roberto Cocco… Match decisamente duro per il pur esperto italiano, che si troverà ad affrontare, nella mecca della Muay Thai, il Lumpinee Stadium, il temibile Roj Fairtex. Questi è il classico tailandese tutto muscoli e con due polpacci a dir poco impressionanti. Ci dicono che certamente a vederlo non fa sentire tranquilli gli accompagnatori. Il match di Cocco è il 7°, subito dopo quello principale. Dopo qualche disguido per la Ram Muay non eseguita da Cocco, si parte. Il primo round è lento e di studio: il thai piazza qualche “zampata”, subito però replicata dall’italiano che non vuole affatto saperne di remissività

 

Noi però ci accorgiamo che la strategia del thailandese è forse quella di cominciare a demolire le gambe di Roby e devo ammettere che abbiamo cominciato a preoccuparci abbastanza. Nel secondo round, l’epilogo: Cocco sorprende il thai, ancora in fase di “riscaldamento”, con una splendida ginocchiata saltata al volto, mettendo fine all’incontro in modo davvero spettacolare. Roberto Cocco ha dimostrato ancora una volta di essere un’atleta di rilievo internazionale. Con grande coraggio ed umiltà si è messo in discussione, “rischiando” molto e combattendo in Thailandia, con un vero temibile atleta thailandese , oltretutto debilitato da una notte insonne passata con una tuta per sudare: un vero tour de force per arrivare al giusto peso concordato.

 

(Sappiamo che nei grandi stadi di Bangkok –Lumpini e Rajadamner- non è possibile fare incontri con pesi eccessivamente diversi) In ogni caso – ci dice Massimiliano Baggio – “clamorosa vittoria e secondo tassello per il nostro puzzle del folle progetto”. La sorpresa, però, gli arriva al mattino dopo… quando, “tutto baldanzoso e soddisfatto”, si reca al Lumpini, perché gli dicono che il capo arbitri dello stadio gli vuole parlare urgentemente… (vi avevo accennato a qualche disguido con la Muay Thai ? Bene… era proprio di questo che voleva parlargli!)

 

 Infatti, è stato costretto per più di 10 minuti a testa bassa (caldamente e prudentemente consigliato da Antony Lin) ad ascoltare le urla proferite in linguaggio misto (in thai ed in inglese) che gli riversava addosso con l’indice puntato sul suo naso, per la grave offesa arrecata a tutto lo stadio ed al popolo thai.

 

“Sempre sotto consiglio di Antony Lin” – ci dice- “mi sono limitato a dire sempre e solo “yes, sorry, yes, sorry”… alle sue pretese di scuse per l’offesa arrecata dalla mancata esecuzione della corretta Ram Muay… e persino a causa del fatto che Roberto stava all’angolo a testa alta (recepito da tutti loro come segno di sfida) anziché stazionare a testa bassa come avrebbero preteso, in segno di rispetto”. Massimiliano Baggio reciterà poi di fronte a noi un “mea culpa” e confesserà che forse… non era ancora pronto culturalmente per affrontare impegni del genere… e che Chiari gli aveva accennato della grave offesa compiuta proprio mentre era in atto… ma anche che lui non aveva creduto che potesse essere ritenuta così grave!

Antonio Medelin, l’ultimo dei nostri alfieri, reduce da un recente incontro, ha deciso di focalizzare il suo tempo sul training, perfezionandosi per alcuni importanti appuntamenti in Italia. Il match di Muay Thai, condotto egregiamente a Trieste contro Alan Saitta poi, ne farà vedere i risultati ultimamente. Il viaggio si conclude, comunque, con altre notizie positive. In primis, la promessa che al prossimo viaggio (probabilmente in Agosto) ci sarà un avversario per Aldo Chiari. Un nuovo corso è iniziato, un primo passo è stato fatto. Ora, tocca a noi lavorare seriamente e duramente per proseguire in maniera degna il lavoro. Le porte dei grandi stadi tailandesi si sono aperte per gli atleti italiani: starà a noi, adesso, esserne all’altezza. A tutti gli atleti italiani, non resta che allenarsi e combattere il più possibile nei numerosi gala promossi dalla FIKB in ogni parte d’Italia e guadagnarsi un posto nella terra del Siam. La strada, chiaramente, è ancora lunga e difficile, ma finalmente si sono poste le basi per un corretto sviluppo della Muay Thai (Tradizionale e Sportiva) nel bel paese...…davvero una svolta epocale!

LO SPONSOR DI QUESTA AVVENTURA E' LA G &B SPORTLINE CHE IN COLLABORAZIONE CON LA FAIRTEX HA RESO POSSIBILE L'EVENTO AL LUMPINI STADIUM


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