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RIFLESSIONI SUGLI ITALIANI FIKB…SONO TANTE LE COSE ORMAI DETTE A CALDO SUI CAMPIONATI DI PISA… MA ANCORA DEGNE DI NOTA, CI APPAIONO QUESTE RIFLESSIONI TECNICHE SUL LIVELLO DELLA MUAY THAI NEL NOSTRO PAESE E DEI VARI TEAM ITALIANI CHE PUNTUALMENTE LA RAPPRESENTANO IN OGNI LUOGO.Di: Luigi MerliniDa
più di 25 anni partecipo ed assisto a gare di kick boxing a vario titolo, come
atleta , coach e ultimamente anche da arbitro. Ogni fine gara è sempre stato
per me un grande momento di riflessione sui temi più reali di questa disciplina
sportiva. La Federazione, i tecnici federali,
gli arbitri ( dei quali faccio parte spesso anche io) gli atleti partecipanti ,
dei loro coach , del pubblico e chiaramente degli organizzatori. Questa volta
però le mie riflessioni si sono concentrate in maniera particolare sui team
presenti a questa seconda fase dei campionati italiani di Muay thai e Low kick
boxing, veri e propri termometri dell’ ottimo livello politico
organizzativo che la Federazione F.I.KB
ha ormai raggiunto. Su tutti quello geografico, in periodi dove la politica
divide tutto e tutti, ancora una volta lo sport ha saputo dimostrare di unire
tutto e tutti. Chiunque fosse stato presente al palasport di Pisa
domenica 12 dicembre, potrà tranquillamente affermare di avere avuto la
possibilità di convivere una giornata di sport italiano , dalla Sicilia
alla Puglia, dalla Toscana alle Marche e poi il nord con il Piemonte,
Calda
e festosa la rappresentativa siciliana , più fredda e professionale quella
milanese, ma entrambe molto efficaci e belle da vedersi. Grande preparazione
tecnica e atletica da entrambe le parti. In evidenza anche il comportamento
generale dei 2 team , mai una protesta sgarbata, mai un gesto poco sportivo e
soprattutto grande determinazione agonistica dei propri atleti, una volta
suonato il gong. Senza dubbio tutto questo è segno di grande professionalità e
serietà da parte dei due coach, anche loro due… cosi diversi e cosi uguali
nei risultati conseguiti. Entrambi hanno dimostrato che con passione e duri
sacrifici, i risultati anche se su linee culturali ed educative diverse, sono
per entrambi raggiungibili . Complimenti quindi, sia a al M° Samperi che al M°
Calzolari, al quale consiglio comunque, anche di sorridere ogni tanto, fa bene
all’umore e non sminuisce di certo l’ottimo lavoro che sta facendo.
Oltre a questi 2 team ho notato con piacere anche la partecipazione di altre scuole che, se pur non ottenendo per ora risultati eclatanti (dobbiamo dire che avevano molti meno atleti in gara…) hanno onorato con uguale valore e professionalità questi campionati : Il maestro Pesare Egidio, con il suo Dinamic Gym di Sava (Taranto) vero uomo di sport e dal comportamento esemplare, che ha presentato alcuni atleti veramente interessanti, il M° D’olimpio Alfredo con l’ Accademy Professional institute di Civitanova Marche, al quale non manca certo l’ entusiasmo e la buona volontà ed a cui và sicuramente riconosciuto il buon lavoro che sta facendo in una realtà non facilissima per la kick boxing come la regione Marche, il Maestro Montrasio Mario di Bassano del Grappa, protagonista di un passato da grande atleta, che sta cercando di ripercorrere lo stesso percorso vincente anche come coach, a lui un caloroso in bocca al lupo! Per i fratelli Rizzoli, Patrizio e Massimo… che dire che non sia ancora stato detto? Li conosco dal 1979 , allora Patrizio era un giovane istruttore di Ju Jitsu che avviava l’adolescente Massimo nei primi tornei di semi e full contact che si tenevano a Pisa (guarda caso!) organizzati da un altrettanto giovane promoter, il M° Roberto Fragale (riguarda caso!!!).
Per questi due eterni ragazzacci livornesi ha già detto tutto la storia, inutile aggiungere banalità……se non che nel loro caso non si è certo trattato di meteore!!! L’ ultima riflessione la dedico agli atleti extra comunitari presenti ormai in diversi team…..segno inequivocabile dei tempi che cambiano e del futuro interetnico della nostra società… anche qui la kick boxing farà del suo meglio perché ciò sia realizzabile. Un ultimissima riga devo però dedicarla, anche se fuori tema, ad un uomo che con il suo sacrificio e la sua dimostrata professionalità ha contribuito alla buona riuscita della manifestazione….è un semplice arbitro che ha viaggiato per centinaia di km….ha arbitrato ininterrottamente dalle 9 di mattina alle 19 del pomeriggio, poi stanco ma orgoglioso del proprio lavoro, ha salutato tutti cordialmente ed è ritornato a …..Udine. Si chiama Giulio Di Leonardo e domenica 12 dicembre ha dimostrato cosa vuol dire essere un uomo di sport. A tutti loro… ma a lui in particolare… i miei più vivi complimenti!
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