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W.A.K.O.

Campionati Mondiali Juniores e Cadetti 2004 a Carrara

DOPO ESSERCI GIA’ OCCUPATI  DELLA CRONACA IN GENERALE, ECCOVI UN ARTICOLO SPECIFICO CON LE IMPRESSIONI DEL PRESIDENTE WAKO Dott. ENNIO FALSONI, ACCOMPAGNATE DAI RISULTATI UFFICIALI (di tutte le discipline della kickboxing) PER LA COMPAGINE ITALIANA.

PICCOLI GRANDI ATLETI CRESCONO

Di: Ennio Falsoni

“Semplicemente stupendi” – hanno detto in molti. Entusiasmanti prestazioni e tasso tecnico elevatissimo hanno caratterizzato la quarta edizione dei Mondiali Wako riservata a cadetti e juniores. Per un organizzatore, un qualunque organizzatore, non c’è gratificazione più grande, al termine di una sua promozione, che sentire parole del tipo : “ E’ stato semplicemente stupendo. Complimenti e grazie !”- come mi ha detto più di un genitore. Allora ti sciogli come neve al sole. Le arrabbiature (che non mancano mai), la stanchezza che te la senti sulle spalle e nelle borse degli occhi, i mille piccoli e grandi problemi svaniscono. Ti senti leggero e ti spunta, in modo del tutto naturale, un ampio sorriso. Gli occhi e il cuore ti si aprono e ti senti in pace col mondo.

 

Michele Panfietti, Cristiano Radicchi e i suoi e nostri collaboratori, che con noi hanno tanto tribolato per mettere insieme una delle edizioni di maggior successo di questi Mondiali cadetti e juniores, che ha avuto luogo al Carrarafiere di Marina di Carrara, erano effettivamente soddisfatti alla fine e a tutti loro va il ringraziamento della federazione per aver organizzato un evento così ben riuscito. Non tanto per i numeri dei presenti (650 atleti , 150 dirigenti, 40 arbitri internazionali, più amici e famigliari al seguito in rappresentanza di 30 nazioni sulle 44 previste ma che non sono mai arrivate per i sempiterni problemi di Visto dovuti alla terribile situazione politica internazionale), quanto perché tutto era filato liscio e perché lo spettacolo che quei giovani hanno offerto è stato fenomenale.

  

Sono stati semplicemente stupendi. Che i giovanissimi e i giovani sapessero usare le gambe come le loro braccia è comprensibile se ci si sottopone a giusti allenamenti. Ma che quegli stessi giovani sapessero gareggiare poi utilizzando tutte le strategie, le astuzie, i cambi di ritmo, degli adulti, ebbene no, questo anche per me era inaspettato. 


 

Ho assistito nel semi e nel light contact a degli incontri incredibili per velocità, per controllo della tecnica, per saggezza tattica, per “mestiere”...Sì, manco fossero dei veterani del quadrato. Ho assistito a degli incontri negli sport da ring da brivido, se pensavi all’età di quegli juniores ( 16-18 anni): dei mostri di potenza, di determinazione, di forza. Atleti che nonostante la loro giovane età potrebbero valere un cartellone professionistico. E parlo ovviamente in generale.

  

Felicissimo dunque di come sono andate le cose a Carrara e per il fatto che la Wako ha certamente in questi giovani un futuro radioso.

Questa quarta edizione dei Mondiali Juniores, veniva rispettivamente dopo le edizioni di Mosca, Feodosia (Ucraina) e Budva (Montenegro) nell’ordine. E devo dire, non perché è stata realizzata in Italia, ma questa è stata l’edizione di maggior successo da tutti i punti di vista. Presentava una novità: vicino agli Juniores, il primo Mondiale sperimentale riservato ai cadetti, ossia ad atleti divisi in due fasce d’età, dai 10 ai 12 anni la prima; dai 13 ai 15 anni la seconda. Mentre gli juniores potevano gareggiare in tutte le specialità della kickboxing Wako ( 7 discipline sportive), per i cadetti avevamo dato loro la possibilità di cimentarsi nel semi contact e nelle forme musicali.

   

Coperti da protezioni regolamentari, con l’aggiunta di un casco con visiera speciale che impediva il contatto al volto , i cadetti erano ben 200 e provenienti da quattro continenti. Avevamo infatti canadesi e americani, così come sud africani, europei e asiatici in lizza. Se in America e in Canada le competizioni aperte ai giovanissimi rappresentano la parte più importante di un qualunque torneo ( che sia la Battle of Atlanta o gli US Open poco importa), da noi così non è mai stato , se si fa eccezione a Inghilterra e Irlanda che seguono un po’ il sistema americano. E’ stata perciò una bella sorpresa di questi Mondiali vedere tanti giovanissimi e soprattutto, lo ripeto, toccare con mano la loro validità tecnica e spettacolare: una gioia per gli occhi.

  

Per venire rapidamente ai risultati, dirò subito che i giovanissimi hanno confermato le posizioni dei seniores in campo internazionale. Cioè, assodato che l’Italia è fortissima nel semi contact siamo risultati primi al mondo anche tra cadetti e juniores in quella specialità vincendo ben 27 medaglie complessivamente ( 9 ori, 5 argenti e13 bronzi). I russi sono fortissimi negli sport da ring? Ebbene la loro supremazia è stata schiacciante anche a Carrara, conquistando un bottino di 24 medaglie ( 12 ori, 6 argenti, 6 bronzi). Il microcosmo rappresenta sempre il macrocosmo. O quasi.

  

Ha fatto eccezione la Croazia questa volta che nel light contact, solitamente ad appannaggio di Ungheria e Polonia, è riuscito il colpaccio di finire al primo posto con 8 medaglie, di cui 5 ori, 2 argenti e 1 bronzo mettendo le rivali in riga. Ha fatto pure eccezione l’Italia che nella Thai/kickboxing è finita addirittura al primo posto , in verità perché i partecipanti, in questa disciplina, erano effettivamente pochi, ma i due atleti di Mauro Samperi da Catania, rispettivamente Gianluca Mazzeo (Kg. -63.500) e Damiano Sciacca (71) hanno battuto in finale rispettivamente il bosniaco Tuferkcic Muamer e il francese Bencherif-Madani. Due ori preziosi che ci hanno proiettato ai vertici della speciale classifica per nazioni in questa disciplina.

  

E per restare in tema di sport da ring, come non menzionare le splendide vittorie nel full contact , in mezzo “a tanta possa” russa, di Ivan Sciolla di Cuneo (allenato da Silvano Cosentino) nei 51 chili, del napoletano Domiziano Pascale del Maxi Center di Vairano Scalo di Mario Mottola nei 60 chili e di Luca Pantò della Sphinx di Roma di Giorgio Perreca. Sciolla è stato fantastico. Ha una grinta e una tecnica sopraffina il giovane diciassettenne piemontese che ha sostenuto tre incontri per conquistare l’oro, battendo nientemeno che il russo Islam Garakoev al primo turno, l’indiano Sushill Kumar in semifinale e vincendo soprattutto sul piano tecnico contro il bravissimo campioncino tedesco Johannes Wolf la finale .

  

Domiziano non è stato da meno, perché ha gareggiato in una categoria (60 chili) notoriamente molto forte sul piano qualitativo.Saltato il primo turno per forfait dell’avversario, Domiziano ha piegato il russo Denis Umnikov in semifinale e costringendo addirttura alla resa nella terza ripresa Ruslan Bayzakov del Kazahkstan in finale. Luca Pantò, di Roma, è un atleta ancora un po’ grezzo tecnjicamente, ma a grinta da vendere e un grande cuore. Dopo un testa a testa furioso con croato Marko Stojadinovic, lo ha costretto alla resa nella terza ripresa della sua finale.  Tre splendide promesse per l’avvenire in una specialità durissima come quella del fullcontact. Ma la regina di questi Mondiali, per quanto riguarda l’Italia ovviamente, è certamente una giovane s promettente siciliana di Giarre. Allenata dal maestro Alfio Barbagallo, già campionessa d’Italia, Chiara Leonardi, di soli 17 anni, è già una stella di prima grandezza nel nostro sport. E’ stata infatti l’unica atleta di questi Mondiali a vincere due medaglie d’oro in due specialità diverse, nel semi e nel light contact.

 

Dopo un primo turno favorevole, Chiara ha battuto nel light contact l’ostica ungherese Szabina Domokos in semifinale e soprattutto la pur brava francese Bernard Alison in finale . Nel semi, invece, Chiara è partita da lontano. Negli ottavi di finale, ha battuto la croata Kristina Tokic al primo turno; quindi l’ungherese Barbara Szendrei nei quarti. Passata in semifinale battendosi sempre come una giovane leonessa, Chiara ha avuto la meglio sulla slovena Maja Vetrsek. Ma dove è costruito il suo capolavoro è stato in finale contro un’altra giovanissima campionessa, la croata Ana Znaor, che la sovrastava in lunghezza , ma che ha dominato dall’alto di una condotta di gara perfetta.

 

Questi che ho citato sono stati a mio avviso, le punte del nostro movimento, senza nulla togliere al valore di tutti gli altri ( e parlo di atleti di ogni regione d’Italia) che veramente hanno fatto onore ai nostri colori e alla nostra federazione, che il prossimo mese è impegnata a Budva (Montenegro) per la 17esima edizione dei Campionati d’Europa seniores degli sport da ring. Insomma, dopo quattro giornate intense di gare, dopo tanti incontri, dopo tanto stress e tensioni , se il futuro è dei giovani, com’è giusto che sia, devo francamente dire che il nostro si prospetta proprio buono.

Ed ecco allora tutte le medaglie italiane a questi Mondiali:

 

SEMI CONTACT - CADETTI 10-12 anni / 13-15
Kg.- 32 m 3° Scolpino Eduardo
Kg.- 37 f 1° Annunziata Vittoria
3° Pintore Miriam e Cavallaro Roberta
Kg.- 42 m 1° Pedalino Andrea
3° Russo Giuseppe
Kg.- 42 f 3° Licata Maddalena
Kg.- 46 f 1° Cavallaro Giulia
3° Scorza Valentina
Kg.- 47 m 2° De Santo Andrea
Kg.- 47 f 1° Vurro Felicia
2° Calise Giiulia
Kg.+ 47 m 3° Tassero Maurizio
Kg.+ 47 f 1° Latterio Maria Rosaria
2° Tietto Jessica
3° Quattromani Oriana
Kg.- 52 m 2° Quattrocchi Alessio
3° Occhiato Giuseppe
Kg.- 57 m 3° Marcato Jonny
Kg.+ 65 f 1° Boselli Erica
Kg.- 69 m 1° Di Tullio Luigi
Kg.+ 69 m 2° Gianiello Giovanni

SEMI CONTACT - JUNIORES (16-18)
Kg.- 65 f 1° Leonardi Chiara
Kg.- 69 m 3° Nicolini Valerio
Kg.- 79 m 3° Di Lorenzo Francesco
Kg.- 84 m Rossi Moreno

LIGHT CONTACT (16-18)
Kg.- 60 f 3° Andreoli Veronica
Kg.- 63 m 3° Maccioni Davide
Kg.- 65 f 1° Leonardi Chiara
Kg.- 84 m 3° Maimone Fabio

FULL CONTACT (16-18)
Kg.- 48 f 3° Caleo Sara
Kg.- 51 m 1° Sciolla Ivan
Kg.- 60 m 1° Pascale Domiziano
Kg.- 91 m 1° Pantò Luca

THAI/KICKBOXING (16-18)
Kg. -63 m 1° Mazzeo Gianluca
Kg.- 71 m 1° Sciacca Damiano

FORME MUSICALI HARD 10-12
5° Giovanni Orefice

FORME MUSICALI WEAPONS
6° Giovanni Orefice

FORME MUSICALI JUNIORES FEMMINILI
6° Ziviani Valeria


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