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La BOXE de RUE

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La BOXE de RUE

Scuola Giorgio Alì e Renato Manusardi

Di: Giorgio Alì

Noi non abbiamo la presunzione di arrivare ad insegnarvi a combattere sul ring e a diventare degli agonisti, però siamo coscienti di sapere che se volete , possiamo insieme fare un percorso che vi porterà a conoscere le tecniche che abbiamo imparato e che ci sono servite nella vita di tutti i giorni, per strada, quando ci siamo trovati nei guai, la nostra disciplina e la nostra esperienza ha fatto si che ci distinguessimo sui nostri nemici, e purtroppo persone cattive ce ne sono molte, quindi almeno sapersi difendere e tirare dei colpi che fanno davvero male è una bella cosa. Non pretendiamo che voi impariate tutto per filo e per segno, ma una nostra grande soddisfazione sarebbe sapere che qualcuno di voi è stato minacciato da qualcuno e grazie alle tecniche imparate si è saputo difendere. Questa disciplina infatti è diretta a chi vuol imparare a difendersi per strada, nella vita di tutti i giorni, dove non è importante essere super allenati o andare in palestra tutti i giorni, quello che conta è che nell'attimo del bisogno sappiamo tirare fuori gli artigli e graffiare!!!

La Boxe de Rue sistema completo di difesa personale.

Come già detto, la Boxe de Rue ha una sua tradizione tecnica millenaria, è un sistema completo ma in perenne evoluzione, è animata dallo spirito olimpico di continuo perfezionamento e di sempre migliore efficacia tecnica, vive di nuove scoperte date dalla creatività “pratica” dei maestri, è in continuo dialogo con gli altri sistemi evoluti di difesa personale come il krav maga israeliano, lo spetnaz russo e altri, ripone una grande stima nel ju jitsu, nell’aikido e in tutte arti marziali orientali. Proprio per questi motivi, la Boxe de Rue è in grado di manifestare una sua personalità specifica ed una sua diversità, nel composito panorama offerto dai sistemi di difesa personale. Un carattere specifico che gli deriva dalla pratica “realistica” dello scontro fisico, così come veniva insegnata nella “metodologia” del Maestro Arrigo Manusardi e dagli eredi della sua Scuola Giorgio Alì e René Manusardi. Proviamo sinteticamente a descrivere gli elementi più significativi di tale metodologia. 1°. La Boxe de Rue è un sistema che, affinando molto l’istinto e l’intuito anche attraverso speciali tecniche di respirazione, in molti casi anticipa la auto-difesa attraverso l’attacco preventivo. 2°. La Boxe de Rue non si limita ad una soluzione tecnica semplice, ma prevede, la possibilità concreta di trovarsi anche di fronte ad un aggressore esperto nella rissa, capace cioè di attuare finte, distrazioni, inganni, contromosse e convincenti strategie psicologiche che incutono timore e paralisi nell’aggredito.  3°. La Boxe de Rue non propone la fuga ad aggressione risolta, ma, per motivi di incolumità personale e di terzi, obbliga ad accertarsi scrupolosamente della effettiva capacità di non nuocere più da parte dell’aggressore. 4°. La Boxe de Rue, di ogni caso specifico di aggressione, oltre a prospettare solo le varianti più efficaci, propone sempre tre soluzioni tipiche, direttamente proporzionali alla pericolosità dell’aggressore, di cui l’ultima viene insegnata solo alle Forze Speciali (Special Forces), e vengono così denominate:

  • Neutralizzazione o atterramento.
  • Abbattimento o KO.
  • Annientamento o EF.

Che cos’é la Boxe de Rue?

Al giorno d’oggi, con il termine Boxe de Rue (it. Boxe da Strada, fr. Savate de Rue o Défense dans la Rue, ing. Street fighting), si intende la struttura tecnicamente evoluta dell’antica Savate, un sistema di combattimento con “pugni / calci / lotta / bastoni / lame”, praticato con metodi differenti sia nell’Armata reale francese prima e in seguito nell’esercito napoleonico, sia nei bassifondi di Parigi, Genova, Marsiglia e di altre città europee. Riavviata per la prima volta in Francia diversi anni orsono dal lavoro infaticabile del savateur e addestratore militare Robert Paturel, la Boxe de Rue ritrova oggi spazio in Nord-Italia per opera di due veterani savateur e street fighter dell’underground (periferia) genovese e milanese: Giorgio Alì e Renato Manusardi. I quali continuano nei tempi odierni l’esperienza di difesa personale del compianto maestro Arrigo Manusardi (1902-1967), il quale, tra l’altro, appare immortalato nel logo registrato della Boxe de Rue - Scuola Alì e Manusardi, mentre sferra un calcio alla mascella di un aggressore dopo aver rapidamente deviato la sua pistola, a testimonianza di una tradizione marziale e di difesa personale che si protrae da più generazioni di maestri.

Continuità tra Boxe de Rue e Savate-Boxe Francese.

La Savate-Boxe Francese è una riduzione a sport del ring dell’antica Savate da Strada, limitata cioè alle sole tecniche di piede (calci) di quest’ultima a cui, nei primi decenni del XIX secolo, vennero associati i colpi del Pugilato sportivo (English Boxe/ Boxe Anglaise). Permeata dallo spirito europeo e occidentale proprio degli sport olimpici, che persegue una mentalità di continuo perfezionamento tecnico e di ricerca di una sempre migliore efficacia, anche la Savate-Boxe Francese si è molto evoluta tecnicamente, passando dalla bellezza del gesto atletico proprio dei primordi all’odierna estrema efficacia nella ricerca del KO. Insieme a Thai Boxe e Kick Boxing viene considerata tra i più temibili sport del ring. Lo stesso destino di evoluzione tecnica è stato seguito dall’attuale Boxe de Rue. Nella Scuola Alì e Manusardi, tuttavia, in ossequio ai vecchi Maestri vengono gelosamente conservate anche le antiche tecniche della Tradizione europea greco-romana e barbarica che, in ordine di tempo, sono le prime ad essere insegnate agli allievi di Boxe de Rue. Essendo in continua evoluzione verso una migliore efficacia pratica volta a sconfiggere l’aggressore, la Boxe de Rue in Italia, già dai tempi del maestro Arrigo Manusardi non ha mai temuto la contaminazione inserendo anche alcune efficaci tecniche derivate da sport orientali, soprattutto il ju jitsu o da tecnologie di elite militari.  Questo, comunque, resta coerente con la mentalità olimpica e con il dna europeo occidentale . Si può quindi affermare senza ombra di dubbio che se la Savate-Boxe Francese e l’unico sport del ring calci/pugni rigorosamente europeo, così la Boxe de Rue è l’unica vera arte marziale e l’unico sistema di difesa personale geneticamente europeo.

Le origini della Boxe de Rue.

Bisogna sfatare il mito secondo cui sia la più conosciuta Savate-Boxe Francese sia il suo precursore ossia la Boxe de Rue, siano sostanzialmente una volgare  scopiazzatura della Boxe praticata in Birmania (territorio di tardiva influenza commerciale francese) o dei primi maestri di lotta giapponese, che già nei primi decenni dell’ ‘800, cominciavano a far conoscere il loro sistema nelle capitali europee, in particolare a Londra. Gli studi storici portati avanti per più di 30 anni dal compianto maestro di BF-Savate Sylvain Salvini, le testimonianze archeologiche dell’antichità greco-romana, i testi e le tavole di scherma da guerra integrata alla difesa personale che possediamo dal Rinascimento in poi (almeno a partire dal Fechtbücher di HansTalhoffer anni 1420-1490), la tradizione barbarica diffusa nelle tradizioni popolari della lotta bretone, lotta turca, kick del Devonshire, Savate parigina, Chausson Marsigliese, lotta coi calci sarda e tante altre forme di lotta totale, dimostrano inequivocabilmente l’origine europea della Boxe de Rue e del suo figlio primogenito, la Savate-Boxe Francese. La riscoperta storica dell’antico Pancrazio da parte del Salvini, nonché la sua odierna forma con cui oggi viene insegnato come precursore greco-romano delle attuali MMA  (Mixed Martial Arts), vedono in esso il fondamento più antico, ma non l’unico, della Boxe de Rue. La Boxe de Rue si accresce e accomuna in sé anche tutta l’esperienza bellica romano-barbarica, medievale e rinascimentale della pugna ossia la mischia, il momento dello scontro tra due gruppi guerrieri, quando l’ingegno personale delle mani nude doveva supplire spesso lo spezzarsi di un’arma o la sua perdita. Inoltre, la tradizione pacifica delle varie lotte locali, praticate dalle etnie barbariche in periodo di pace durante le fiere e le feste di comunità, contribuiscono ulteriormente alla cristallizzazione di un sapere tecnico marziale propriamente europeo. Quindi, attraverso il doppio filone degli eserciti europei da una parte e di quello delle tradizioni contadine e urbane dall’altra, ecco che, partendo dal Pancrazio greco-romano, questo variopinto sapere tecnico marziale e di difesa si arricchisce della cultura bellica e ludica barbarica, passa attraverso il feudo, il castello e l’abazia medievali, risale le libere città comunali e le Signorie rinascimentali fino ad arrivare a trovare una propria forma più completa di altre nella Francia monarchica pre rivoluzionaria e poi dell’Impero napoleonico, ricchi di tradizioni marziali e popolari. In questa ammirabile tradizione francese, troviamo testimonianza di testi scritti come pure d’immagine di stampe e poi fotografiche, di quella che al giorno d’oggi resta il più antico e valido sistema di autodifesa europea: la Boxe de Rue.

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