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F.I.KB.M.S. un successo di tanti. 

Di: Gianmario Girasole

Iniziamo la nostra intervista con il candidato Roberto Fragale parlando di numeri. Il Presidente Fikbms Falsoni facendo un bilancio del suo ultimo mandato cita a favore del suo operato l’ aumento delle società sportive da 450 a 605 e dei tesserati da 18.000 a 22.000. So che lei è attento ai numeri ma ancor di più alle metodologie messe in atto per ottenerli. Quale sarebbe la sua ricetta per incrementare ancor di più queste cifre?

UN MERITO CONDIVISO.

Non vorrei parlare solo di numeri, ma anche di qualità del lavoro federale, delle associazioni, di come le associazioni sono seguite e stimolate dalla federazione. Crescere, significa certamente anche l’aumento delle associazioni che scelgono questa federazione, ma è anche e soprattutto saper fare attività sportiva, dare occasione di spendere il vantaggio di essere in questa federazione con tutta una serie di servizi che non sono solo riuscire a fare numero. Parlando dei numeri, dobbiamo precisare che questo non è frutto del solo operato dell’attuale presidente, ma anche il risultato del lavoro di tante persone che hanno saputo promuovere nel proprio territorio le indubbie qualità e la convenienza di appartenere alla nostra Federazione. Mi riferisco ai meriti dei Comitati e Delegati Regionali, degli Organizzatori e Dirigenti Societari, dei Tecnici e degli Atleti, e sappiamo che non sempre è stato facile.

MEA CULPA.

Sempre riguardo ai numeri debbo dire con molto rammarico che già a partire da questa affiliazione non credo siano più gli stessi annunciati dal Presidente, i numeri saranno sgonfiati dagli accordi sottoscritti e poi andati in fumo uno dopo l’altro, prima con Fisa poi con Fimt e infine con Wtka. Dovremo fare un mea culpa ed accettare le ragioni di questo profondo fallimento che avrebbe di fatto unificato gli sport da combattimento in Italia e invece ha dato adito all’allargarsi di un gruppo molto grande, credo quasi equivalente nei numeri a noi e coordinato da Wtka. Di questo pericolo l’avevamo prudentemente avvertito in Consiglio, ma il Presidente non ha voluto sentire ragioni, sicuro della sua guerra. Tale dinamica è scaturita  dall’evidente desiderio di annessione e non certo di vera integrazione, una cartina di tornasole  da "vendere agli associati".  Ad  Ottobre perderemo per intero sicuramente le società affiliate da Wtka che hanno già dato disdetta  e dovremo rendere conto della perdita della Fimt e della Fisa.

TROPPO ALTI I COSTI DI ISCRIZIONE.

Sappiamo con certezza che ci sono nostre società che hanno già dichiarato di non rinnovare l’iscrizione per la situazione descritta.  I più alti costi di iscrizione rispetto a qualunque altra organizzazione e l’escludere libertà di partecipazione a qualsiasi evento che non sia organizzato sotto la nostra egida, ha tenuto lontano da noi moltissimi club medio-piccoli che sono un numero ben cospicuo. Il Presidente ha sicuramente il pregio di una forte personalità, ma che purtroppo per i suoi metodi risulta spesso per noi un vero e proprio ostacolo alla promozione di nuove affiliazioni.

FALSONI VA ALLA GUERRA.

Al momento siamo in guerra aperta e impossibilitati ad avere rapporti sportivi con chiunque e non possiamo averne con nessun Ente di Promozione Sportiva. Queste organizzazioni nel territorio ristretto dei club hanno spesso una presenza molto radicata e il divieto collaborativo non favorisce certo l’attività locale dei nostri club, pur ostentando l’egemonia della nostra Federazione.

INIZIA UN’EPOCA NUOVA.

Credo debba finire l’epoca degli “Associati al servizio della Federazione” ed iniziare quella opposta, in cui la Federazione si adopera per comprendere le difficoltà degli Associati e si adoperi per fornire servizi idonei alla loro soluzione e crescita professionale, investendo come suo dovere sulla formazione dei propri Tecnici e Dirigenti. Sarà allora la qualità, la libertà, le opportunità di professionalizzazione offerte, la convenienza dei maggiori servizi offerti a fronte di una riduzione dei costi, che potrebbe generare un fisiologico aumento dei numeri, sia in termini di società che di iscritti.

Esiste attualmente, e non è certo un mistero, un rapporto di conflittualità fra la Wtka di Michele Panfietti e Fikbms. Ritiene giusto mantenere questa distanza o piuttosto adoperarsi per ridurla o addirittura annullarla con iniziative comuni? Se sì, quali?

FALSONI SBEFFEGGIA LA WTKA.

Lo sport non è conflittuale ma anzi proprio perché è sport dovrebbe non contrapporsi ma aiutare migliorarsi l’un l’altro e in relazione a se stessi. Non è forse questo che si fa nelle competizioni? La WTKA ed i suoi fondatori li conosco da ben prima della sua creazione e ne ho persino condiviso le intenzioni creative. Questa nasce con il sogno di vedere riunite in un unico grande evento tutte le arti marziali e tutti gli sport da combattimento di tutte le federazioni e sigle esistenti. Se il nostro Presidente non l’avesse sbeffeggiata prima e negata ogni collaborazione dopo, non era certo nei suoi interessi aprire una federazione per gli sport da combattimento se non vi fosse stata costretta dal nostro divieto e la cosa avrebbe potuto persino rappresentare  una opportunità di ampliare le nostre fila, oltre che una bellissima occasione agonistica per i nostri atleti e di promozione per tutto l’intero movimento delle nostre discipline. 

RITROVIAMOCI.

Con wtka vorrei riallacciare i rapporti cosi come con tutte le altre organizzazioni del resto, che nel frattempo si sono unite proprio a questa organizzazione, conosco Michele Panfietti da molti anni siamo legati da una sincera amicizia e credo che in caso di vittoria potremo provare a rinfocolare la fiducia bruciata dal Presidente, che ci ha visti purtroppo protagonisti di episodi non molto edificanti. Proprio gli errori compiuti verso questa organizzazione a cui  avevamo fatto promesse poi non mantenute ha causato la nascita di un grande polo contrapposto a Fikbms che dobbiamo assolutamente far rientrare all’interno della federazione e che conto di provare a realizzare usando un criterio di assoluto rispetto degli impegni presi, di cui mi farò carico personalmente.

ALLA FIMT E A CARLOT PIENA AUTONOMIA.

Con FIMT ed il suo Presidente Davide Carlot abbiamo sempre parlato di comune accordo riguardo a questa politica di conquista presidenziale, di come progressivamente minasse e distruggesse ogni tentativo di nostra collaborazione. Credo che con Davide avremmo già potuto ottenere da anni la piena collaborazione, se solo avessimo rispettato gli accordi presi e lasciatagli l’autonomia e sovranità di Settore che chiedeva.

DENUNCIA AL CONI.

Penso proprio che lo stesso risultato lo potremmo raggiungere anche con la FISA di Alfredo Lallo. (VEDI: http://www.ilguerriero.it/codino_2012/vari/fisa_01.htm) Riguardo alla Savate poi, abbiamo un grande problema con FIS la Federazione Internazionale Ufficiale, che ha denunciato un nostro illecito al Coni … visto che il Presidente ha dichiarato anche nel nostro nuovo statuto che siamo riconosciuti dalla FIS, quando invece questa riconosce la FISA di Alfredo Lallo.

Quali cambiamenti auspicherebbe per ciò che concerne l’ organizzazione di Fikbms, sia a livello nazionale che locale?

PIU’ DEMOCRAZIA.

In assoluto auspicherei la fine di quella che in molti associati definiscono da tempo come la mancanza di democrazia reale, sicuramente vorrei creare le condizioni affinché tutte le società si sentano parte integrante della federazione. Il merito del Presidente innegabile e importantissimo è stato quello di averci fatto approdare nell’ambito del Coni, l’errore… quello di non aver compiuto il passo successivo e aver trasformato e accettato per intero le regole democratiche che questa scelta ha comportato.

LE FATTURE E I GIUSTIFICATIVI DI SPESA.

Basti citare per esempio che pur  avendo legittimamente avanzato da anni, la richiesta in consiglio per avere visione delle fatture di spesa della federazione (di cui tutto il Consiglio è responsabile in solido con il Presidente) malgrado l’ultimo bilancio finito in negativo non sia stato approvato da due Consiglieri ed un altro membro del Consiglio si sia dimesso immediatamente dopo averlo fatto… malgrado i Revisori dei Conti esortassero il Consiglio a vigilare e controllare attentamente le spese… malgrado nessun consigliere abbia mai votato per negare l’accesso… questo diritto di controllo non ci è stato ancora permesso di esercitarlo

LO STATUTO CAMBIATO.

Come ho avuto modo di spiegare nei particolari a tutto il Consiglio, (VEDI: http://www.ilguerriero.it/codino_2012/vari/fikbms_08.htm) si è assistito a un cambio di Statuto per rendere possibile la rielezione del Presidente al terzo mandato, che lo Statuto precedente non permetteva, con un artificio legale su cui malgrado le mie continue richieste di spiegazione, non è stata ancora fatta chiarezza e che anch’esso necessiterebbe di urgente chiarificazione ufficiale. A causa del clima acceso che pare la mia candidatura alla Presidenza abbia causato (la prima volta in assoluto in cui i candidati sono in numero maggiore a uno) ho ritenuto opportuno consigliare anche nelle elezioni regionali la possibile presenza di un supervisore del Coni e avere una cabina elettorale per garantirne la regolare validità e scongiurare eventuali polemiche successive, ma mi è stato risposto dal Presidente in tono ironico e negandoci ogni cosa.

GESTIONE FAMILIARE.

Ma le piccole abitudini da cambiare in questi termini coinvolgono un po’ tutti gli aspetti… Non starò a citare poi quella che da molti è definita come la gestione "familiare" della federazione da parte  del Presidente. Qualcosa che a detta di chiunque la conosca, da l’idea di una cosa propria e non certo di un ente che di fatto appartiene a tutti i suoi iscritti.

TRASPARENZA E CONDIVISIONE.

Non credo la nostra Federazione abbia ancora bisogno di uomini forti, ma di una forte e trasparente condivisione d’intenti, di delegare compiti a persone con diverse abilità e competenze di cui la federazione dovrebbe pregiarsi, considerandoli vere e proprie risorse e non certo pericolosi concorrenti nella leadership.  Mi piacerebbe costruire una nostra federazione con persone attive, maggiormente coinvolte e responsabilizzate… sicuri che la loro opinione sia ascoltata e presa in seria considerazione, in cui si dia merito alla persona e alla sua professionalità. A mio avviso, da un clima maggiormente partecipativo si ottengono molte energie positive. Dovremmo tutti renderci conto che la Federazione è cresciuta ed è cambiata, i tempi sono cambiati. Ci vuole una dirigenza trasparente e democratica, che non punisca e minacci continuamente sanzioni, ma che rassicuri e incoraggi, soprattutto che sappia anche mettersi in discussione.

Siamo di fronte a una situazione di forte discussione all’interno di Fikbms per ciò che riguarda i costi che molti ritengono troppo elevati rispetto a quelli di altre federazioni. Il Presidente Falsoni sostiene che in Fikbms, al contrario di altre federazioni, un tesserato con una sola quota ha la possibilità di accedere a tutte le specialità federali e a tutte le attività a livello regionale e nazionale, per cui invita i club a cui la quota sembra cara a non essere monotematici per ciò che riguarda l’attività svolta. E’ d’accordo con quest’analisi oppure cosa proporrebbe come soluzione alternativa per ovviare a questo problema sollevato da diversi associati?

QUOTE MINORI DI AFFILIAZIONE.

Non credo sentirsi dare una risposta simile possa soddisfare pienamente i nostri associati. Questi devono infatti essere lasciati liberi di praticare la disciplina che amano praticare, non certo invitati a praticare tutte quelle possibili e praticabili per poter così risparmiare sulla quantità…. Questo, non solo “gonfia” i numeri di praticanti per le varie singole discipline, ma genera persino una certa confusione e abbassa la qualità tecnica complessiva nelle varie discipline. Chi le conosce veramente sa che queste sono estremamente diverse e che abbisognano di preparazioni fisiche ed automatismi tecnici completamente diversi. Inoltre, la crisi che ultimamente assale il Paese consiglierebbe di dare un importantissimo segnale di solidarietà, una mano tesa verso i giovani che praticano i nostri sport. Sono pertanto dell’idea che sarebbe giusto prevedere una quota minore a chi ha una pratica monotematica e premiare con un bonus le società con grandi numeri di iscritti.

Ho avuto modo di leggere poco tempo fa, trovandola veramente innovativa, una sua proposta per una nuova federazione che possa unire definitivamente la kickboxing, la muay thai e la savate, con reciproca autonomia e riconoscimento ufficiale. Potrebbe spiegare questa proposta anche ai nostri lettori?

(LEGGI: http://www.ilguerriero.it/codino_2012/vari/fikbms_09.htm)

F.I.KB.M.S. COME LA Filjkam: UNA CONFEDERAZIONE.

Come ampiamente e meglio spiegato in quell’articolo che invito tutti ad andare a leggere sulla web-rivista ilguerriero.it, tutto dipende da che cosa vogliamo veramente, se vogliamo unire gli sport da combattimento sotto una unica sigla o se in realtà volgiamo annetterli a noi e controllarli. Se al primo posto c’è  la voglia di conquista mascherandola con illusorie promesse di collaborazione, o se al primo posto c’è la volontà di  riuscire ad unificare finalmente le maggiori forze nazionali della Kickboxing, Muay Thai e Savate, senza che nessuna prevarichi sull’altra, ma ognuna dotata di propria autonomia di azione e scelta. Presentato al Presidente la prima volta svariati anni fa e ripresentato periodicamente, non è stato ritenuto degno neppure di essere messo all’ordine del giorno, discusso e tantomeno votato in Consiglio.  Il progetto che ho elaborato come unico percorribile, risolutore di una inconcludente e dispendiosa guerra decennale, è quello di una Confederazione sul modello della FIJLKAM, unico capace di riunire sotto un’unica sigla tutte le maggiori forze degli sport da combattimento. Ognuna con le proprie società che votano per i propri Presidenti e dirigenti, con propri organi centrali e periferici, con un proprio budget per la promozione delle attività e che tutti assieme votano il Presidente della Confederazione. In quell’articolo ho elencato e motivato minuziosamente tutte le insormontabili problematiche che sarebbe in grado di superare. Naturalmente ognuno gode indipendentemente dagli altri dei contributi che il Coni versa per il riconoscimento della specialità utili alla partecipazione nelle competizioni ufficiali dei Comitati Olimpici internazionali. Naturalmente questo darebbe anche la possibilità di comprendere anche altre discipline da combattimento al momento non riconosciute, o in attesa di riconoscimento… esattamente come fa la FIJLKAM e che proprio con questo assetto ha avuto diritto per le MMA, che pensavamo di avere già noi e anche con questa ci stiamo avviando a combattere una ulteriore guerra di interessi.  L’attuazione di questo progetto è possibile solo, se anziché mettere in primo piano gli egoistici interessi, ci interessiamo maggiormente ed esaltiamo invece ciò che accomuna le federazioni di sport da combattimento.

Ci sono dei punti cardine del suo manifesto elettorale che pensa possano essere di grande utilità e di facile attuazione  e che vuole illustrarci in questa sede?

UNIFICAZIONI NON ANNESSIONI.

Una appunto è riavvicinare le federazioni con proposte vantaggiose in egual misura per tutti, soprattutto per i praticanti e appassionati, con nessuna annessione o potere di veto uno sull’altro. Sicuramente mi muoverei offrendo una maggiore ed ulteriore formazione scientifico-sportiva dei nostri Tecnici attraverso nuovi percorsi  di studio, seguendo le direttive del Sistema Nazionale Qualifiche del Coni che darebbero crediti e riconoscimenti professionalmente spendibili. Ho costruito un progetto che riprende come base un lavoro precedentemente fatto dal M° Donato Milano nel 2007 e mai applicato, già inviato al Consiglio Direttivo, ai Presidenti Comitati Regionali, membri della CAN e DTN; per una migliore formazione dei quadri tecnici federali secondo il modello SNaQ-Coni. Sicuramente massima trasparenza nella gestione dell’attività centrale federale, una vera, diretta e trasparente interazione con le associazioni attraverso pubblicazione dei verbali riunioni del Consiglio e rendere pubblico il bilancio, come del resto lo statuto ci avrebbe imposto da sempre. Naturalmente esaltare i meriti per stimolare tutti a migliorare e incentivi alla progettualità dell’attività sportiva. in definitiva quindi, metteremo la parola “Fine” alla conflittualità con tutti, fine del tentativo spasmodico di annessione a tutti i costi e braccia aperte a tutti indistintamente purché si tenga conto che siamo la federazione ufficiale del Coni e per questo con delle prerogative che gli altri non possiedono, fatto salvo questo elemento non vedo perchè non dovremmo e potremmo trovare una collaborazione con chiunque per una unificazione di fatto in tutto il movimento per realizzazioni di campionati e gare di sempre più alto respiro.

Siamo arrivati alla fine di questa intervista. Facciamo un viaggio immaginario nel futuro di Roberto Fragale: siamo a fine dicembre e lei è stato eletto nuovo presidente Fikbms. Ci dica i primi tre provvedimenti di immediata attuazione che adotterebbe nel suo nuovo ruolo. 

TRASPARENZA.

Sicuramente per prima cosa vorrei togliere ogni ombra sulla gestione della federazione, rendendo trasparente ogni atto del consiglio, presente e passato.

PACIFICAZIONE.

Nessun desiderio di vendetta o resa dei conti, anzi vorrei riappacificare e rasserenare tutto il movimento e contribuire a realizzare un clima costruttivo  con tutti. Non ci saranno ne vinti ne vincitori, ma solo una federazione aperta alle esigenze di tutti. Sono fermamente convinto che la costruzione di rapporti pacifici con chiunque sia la componente fondamentale per realizzare una nuova federazione veramente produttiva.

RIDISTRIBUZIONE DEI COMPITI.

Maggior democrazia, trasparenza, distribuzione dei compiti nel rispetto dei ruoli di ciascuno per una condivisione piena degli obiettivi, con l’assoluto e intransigente rispetto delle norme di regolamenti federali uguali per tutti… e rispetto assoluto degli accordi presi con qualunque altra organizzazione.

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