Fragale unisce le forze della Kickboxing, Muay Thai e Savate
Forse esiste un progetto percorribile per riuscire nell’intento
da tutti auspicato…
Di: Luigi Merlini
Da
più parti e sempre più insistentemente si chiedono… non si capisce
come mai non si riesca ad unire tutto il mondo italiano della Muay
Thai sotto una unica bandiera e sigla federale, oltretutto
regolamentata dal Coni come pare che tutti da sempre auspichino, ma
che infine e visti i risultati pratici conseguiti, sembra di capire
nessuno voglia veramente. Ancora, dopo quasi un decennio di lotte,
vediamo confrontarsi in complicatissime ed articolate dialettiche
dicotomiche tra:
- Da una parte una organizzazione nazionale FIMT-IMTE
presieduta da Davide Carlot, con il riconoscimento della federazione
IFMA ufficialmente riconosciuta dagli organismi olimpici
internazionali … che pare chieda al Coni di riconoscere
l’organizzazione italiana che gode del riconoscimento
internazionale, come per lui sarebbe giusto che fosse.
- Dall’altra una federazione nazionale FIKBMS
presieduta da Ennio Falsoni, con il riconoscimento ufficiale del
Coni anche per la Muay Thai, riconosciuta internazionalmente dalla
WMF che non ha riconoscimento internazionale degli organismi
olimpici, che pare chieda alla IFMA di riconoscerla in virtù del
fatto che è la sola federazione autorizzata dal Coni alla promozione
della Muay Thai sul territorio nazionale e sembra non riuscirci.
Nel mezzo e sopra alle due abbiamo:
- Da una parte il Coni che pare, almeno così ci dice
Ennio Falsoni, sia intenzionato a mantenere e voler raggruppare
sotto una unica sigla le varie discipline da combattimento sul ring
che ritiene essere simili.
- Dall’altra l’IFMA che invece, pare che vorrebbe
avere le sue federazioni nazionali sganciate ed autonome dalle
organizzazioni di kickboxing (come ci dice Davide Carlot che i
regolamenti nazionali e internazionali dei vari Comitati Olimpici
indichino, citando nei propri statuti “uno sport riconosciuto per
ogni disciplina sportiva”).
Tutto questo vede come risultato:
- Da una parte la FIKBMS, forse meglio strutturata e
che gode dei contributi del Coni anche per il settore della Muay
Thai, ma che non riesce a partecipare all’attività ufficiale dell’IFMA.
- Dall’altra la FIMT senza alcun contributo del
Comitato Olimpico, costretta ogni volta a superare i grandi
problemi economico-partecipativi che gli si pongono davanti per
partecipare all’attività internazionale ufficiale, utilizzando i
soli contributi dei suoi associati e che quindi reclama per questo i
contributi del Coni che dice gli spettino di diritto.
- Nel mezzo e sotto a tutti quanti, ci sono le
migliaia di praticanti e appassionati italiani, che non riescono a
comprendere come mai a causa di questa complicata diatriba non si
riesca ad avere un concreto movimento della Muay Thai italiana, che
li possa entusiasmare completamente.
Sappiamo
che già una volta era stata tentata sperimentalmente l’unione delle
due forze in campo… Roberto Fragale (attuale Presidente Settore Muay
Thai FIKBMS) si era fatto collaborativamente da parte in favore di
Davide Carlot, che aveva iniziato a lavorare negli uffici
dell’allora FIKB, ma poi il filo sperimentale si spezzò e non si è
più ricomposto (a causa del fatto che Davide Carlot, ci dice, si sia
ritenuto “raggirato”a causa dell’allora poca esperienza) se non
quando quest’anno FIKBMS e FIMT hanno portato una nazionale IFMA
ITALIA composta da atleti di entrambe le sigle ai Campionati Europei
IFMA in Turchia e pare si riproporrà per contratto in settembre ai
mondiali di Sanpietroburgo. Per quel che ne sappiamo, Roberto
Fragale si dice da sempre pronto a lasciare la carica di Presidente
di Settore per favorire l’ingresso di Davide Carlot e tutto
sembrerebbe facilmente risolvibile quindi… ma dalle ultime
interviste rilasciate dai Presidenti delle due sigle in lotta, Ennio
Falsoni e Davide Carlot, sembra invece che le distanze tra le due
organizzazioni siano aumentate ulteriormente. Ma ci dice la FIMT
IMTE ed il suo Presidente Davide Carlot, che loro non si sono
affatto allontanati e rispetteranno il loro accordo fino alla fine,
precisandoci che invece è Ennio Falsoni che non ha nessuna
intenzione di onorare l’accordo sino alla fine.
Per
questo abbiamo chiesto a Roberto Fragale, uno dei pionieri della
Muay Thai in Italia, attuale Presidente del Settore Muay Thai della
FIKBMS di aiutarci a comprendere perche, non si riesca ad unificare
una volta per tutte le due grandi forze italiane della Muay Thai.
A mio avviso l’annosa questione è molto complicata o se volete,
semplicissima al tempo stesso… a seconda del risultato complessivo
che si vuole ottenere… a causa dei tanti, vari e complicati risvolti
specifici che lo stesso generico risultato comporta. Forse quindi,
dovremmo prima chiederci “che cosa” e “come” lo si vuole ottenere…
per sperare forse, di riuscire a comprendere il “perché” non lo si
ottiene… e per tentare di arrivare in ultimo ad avere probabilmente,
una qualche possibilità nel trovare una soluzione definitiva che
accontenti tutte le “parti politiche” in gioco, ma io direi
soprattutto che dovremmo pensare ad accontentare “i praticanti e gli
appassionati”.
E’ vero, le cose su grandi linee stanno come ci avete illustrato,
ma per meglio comprendere la complessa situazione, dovremmo partire
dalla conoscenza di alcuni altri punti fondamentali per cui, se IFMA
ha dato il riconoscimento alla FIMT IMTE con Davide Carlot come suo
attuale Presidente, e forse si dice non sia affatto intenzionata a
darlo alla FIKBMS di Ennio Falsoni… credo sia anche perché Ennio
Falsoni, come Presidente mondiale della WAKO e Presidente nazionale
della FIKBMS rappresenta oltremodo principalmente la Kickboxing e
per tutta una serie di fattori che non sto qua a raccontare o
disquisire se siano giusti o meno, pare che generalmente gli
ambienti della Muay Thai e della Kickboxing si percepiscano
politicamente come concorrenti nell’ambito divulgativo degli sport
da combattimento sul ring.
Quindi ne potremmo dedurre che forse, ci sia motivo di ritenere
che la IFMA tenda a dare il riconoscimento, ove possibile,
preferibilmente a federazioni nazionali che si occupano soltanto di
Muay Thai (ci dice Davide Carlot per la clausola statutaria di avere
una sola disciplina, contenuta negli statuti del Coni, dell’ IFMA e
del Cio) e non certo ad una federazione che si occupa
prevalentemente di Kickboxing. Proprio ed anche con queste legittime
motivazioni indicategli, la FIMT-IMTE di Davide Carlot, ha chiesto
più volte di ottenere il riconoscimento al Coni.
Ma a quanto ci dice Ennio Falsoni, sembrerebbe che il Coni non
sia orientato a voler riconoscere una ennesima federazione che possa
trattare esclusivamente di Muay Thai, dice Ennio Falsoni che,
vedendo forse dal suo distante punto di vista, tutti gli sport da
combattimento sul ring sono “simili” e quindi da raccogliere in un
unico grande contenitore.
E’
vero come dite, che Davide Carlot aveva provato ad entrare
sperimentalmente nell’allora FIKB a cui lasciai ben volentieri la
per collaborare a questo, la dirigenza nel Settore della Muay Thai…
e fu proprio grazie alla sua entrata, al momento del riconoscimento
FIKB nel Coni (Ennio Falsoni dice che Davide portò con la IMTE in
FIKB, il riconoscimento IFMA) che ottenne quindi all’epoca anche il
riconoscimento per la Muay Thai, potendo al tempo annoverare la FIKB
come Federazione internazionale di riferimento per la Muay Thai… l’IFMA.
Ma Davide Carlot dice che anche questo ragionamento non avrebbe
senso completo … perché al tempo il Presidente della IMTE non era
lui, ma Carlo Ippolito.
La FIKB forse, pretese legittimamente per alcuni versi il
riconoscimento diretto da IFMA, dato che Ennio Falsoni diceva che
IFMA avesse dato il riconoscimento ad un persona (Davide Carlot) e
che questa non possa detenere il riconoscimento nazionale di una
sigla internazionale, ma pare sia deputata a questo una federazione
nazionale. Questo, dice Ennio Falsoni, fece uscire immediatamente
Davide Carlot dall’allora FIKB.
Davide Carlot invece ci dice che se ne uscì perché il Dott.
Falsoni non mantenne i patti su alcune clausole del contratto. Così
come per Sanpietroburgo, ci dice Carlot, pare che Falsoni gli abbia
detto che per lui l’accordo sia terminato dopo gli europei in
Turchia.
L’IFMA
potrebbe aver asserito giustamente che non ha mai dato il
riconoscimento alla FIKB, ma che lo ha dato alla IMTE ed al suo
Presidente di allora, che ci dice Davide Carlot era al tempo Caro
Ippolito. Forse FIKB potrebbe asserire invece, che lo aveva ottenuto
… come dire… sottinteso… “d’ufficio”… tramite l’entrata di Davide
Carlot nel suo organico dirigenziale.
Ma pare che Davide Carlot, una volta uscito dalla FIKB ha fondato
la FIMT-IMTE a cui la IFMA ha passato il riconoscimento, in via
continuativa con la primordiale IMTE. Ma a questo punto credo che
dovremmo chiederci… come mai Davide Carlot è fuoriuscito dall’allora
FIKB? Forse, proprio perché, come abbiamo scritto sopra… la FIKB
reclamava il riconoscimento ufficiale IFMA alla propria sigla.
Sicuramente perchè con il riconoscimento IFMA per la Muay Thai
alla FIKB (ad una federazione di kickboxing…) Davide temeva che la
Muay Thai sarebbe stata sottoposta agli interessi primari della
kickboxing… dato che la stragrande maggioranza delle società FIKB
erano e sono (tutt’ora in FIKBMS) di Kickboxing e che quindi le
votazioni quadriennali per il Consiglio Direttivo e per la
Presidenza non potevano vedere che una predominante rappresentanza
di questa categoria. Al massimo Davide Carlot avrebbe potuto ambire
ad occupare forse un posto in Consiglio… ma il Consiglio nella sua
interezza avrebbe potuto decidere in maggioranza come avesse voluto
e gli fosse indicato, anche per la guida e per tutta l’attività
interna del Settore della Muay Thai, come del resto, mi pare proprio
che stia accadendo adesso. Quindi altrettanto giustamente ed
annusando forse un pericoloso “odore di bruciato”, Davide Carlot ha
creduto giustamente fosse meglio scindere l’impegno sperimentale con
FIKB e dare le dimissioni dal suo incarico. Da allora non c’è stato
più modo di riavvicinare le parti.
Ma sembra di no, visto che ultimamente la FIKBMS e la FIMT di
Davide Carlot hanno siglato un accordo per la formazione di una
squadra IFMA ITALIA con componenti delle due sigle da inviare agli
Europei IFMA in Turchia e Mondiali in Settembre a Sanpietroburgo.
Questo
era un tentativo di riavvicinamento ed accordo che con Davide
avevamo raggiunto qualche anno fa attraverso vari incontri avuti
personalmente con lui a Milano, ma che presentandolo ad Ennio
Falsoni fu bocciato immediatamente. Poi ho saputo in Consiglio
quest’anno… che Ennio Falsoni stesso lo avesse finalmente già
siglato personalmente con Davide, presentandocelo solo per la
ratifica consiliare. L’esperienza in Turchia ha dato buoni
risultati… i ragazzi ed i tecnici delle due sigle sono rimasti molto
soddisfatti, ma nella seguente riunione del Consiglio, Falsoni ha
creduto opportuno chiedere di recedere nei termini fissati
dall’accordo, presentandolo solo alla ratifica consiliare. Resta
tuttavia valido l’accordo per i mondiali di Sanpietroburgo con la
squadra IFMA ITALIA a cui dovrei partecipare anch’io, ma non ho più
saputo niente in merito. Ma mi informa Davide Carlot (con cui sono
sempre in contatto) che pare Ennio Falsoni gli abbia comunicato che
a suo avviso, il loro accordo è terminato.
Credo di poter dire con sufficiente sicurezza, che l’ostacolo
principale sia nel fatto che Davide Carlot giustamente, non vuole
assolutamente che il Settore della Muay Thai in Italia possa essere
sottoposto al vaglio ed interessi dirigenziali della kickboxing…
proprio per questo qualche anno fa, io e Davide Carlot avevamo
avanzato assieme un progetto a Falsoni… quello di fare (al tempo
della FIKB) una federazione di Kickboxing e Muay Thai… (FIKB&MT)
dove la Muay Thai fosse risultata autonoma dalla kickboxing. Avemmo
anche un incontro nella sede federale di Monza e malgrado un po’ di
iniziali perplessità, qualche pensierino si cominciava a fare… ma
Davide Carlot, quando Falsoni esclamò durante la discussione che
della Muay Thai non gliene poteva fregare di meno… da quel momento e
proprio per quel motivo, mi disse che non avrebbe più voluto saperne
di unificazioni con Ennio Falsoni. E con questo siamo arrivati ai
giorni nostri senza essere stati capaci di unificarci ed aver
risolto un bel niente.
Sembra
una cosa perfettamente simile sia accaduta con la Savate di Alfredo
Lallo e la sua organizzazione… al momento della sua entrata in FIKB,
dice Ennio Falsoni che abbia portato con se il riconoscimento della
FIS (federazione internazionale riconosciuta dagli organismi
olimpici) in seguito a questo la FIKB ha modificato la sua
denominazione in FIKBMS (Federazione Italiana Kickboxing, MuayThai,
Savate) ottenendo quindi il riconoscimento dal Coni (ed i
contributi) anche per la Savate, ma poi con l’uscita di Alfredo
Lallo, la FIS lo ha seguito e riconosciuto la Federazione Nazionale
da lui presieduta e pare che adesso la FIS sia in lotta con il Coni,
perché questo continua a dare il riconoscimento e contributi alla
FIKBMS ed in lotta con Falsoni perché questo per ottenerlo, pare
abbia dichiarato sullo Statuto che FIKBMS ha il riconoscimento
della FIS. Secondo alcune voci di corridoio pare che la FIS abbia
scritto al Coni denunciando l’illecito e minacciando forse azioni
legali contro Ennio Falsoni?.
Di questa storia non ne so certo quanto di quella sulla Muay Thai,
ma da ciò che ultimamente ho potuto leggere sia accaduto, credo le
cose stiano su grandi linee per come le avete presentate voi… sembra
quindi che le due faccende siano simili per molti versi, ma
differiscano per alcuni altri. Può darsi che i motivi siano però gli
stessi… ognuno vuol giustamente mantenere una sua certa indipendenza
ed autonomia dal settore predominante della Kickboxing…. E quindi,
se il motivo principale del contendere e della mancata unificazione
di tutti è questo… non credo si possa prescindere dal tenerlo in
debita considerazione in un ipotetico tentativo di comporre un
progetto attuabile, per ottenere l’unione sotto una unica sigla
nazionale di tutti gli sport da combattimento.
E quale potrebbe essere, se ritiene che esista, un eventuale
ipotesi praticabile e percorribile da tutti, per comporre un
progetto di unificazione che accontentasse però tutte le parti e gli
interessi sportivi in questione?
Alla
fine ci siamo arrivati al nocciolo della questione… ecco che
abbiamo completato e “chiuso” il cerchio, perché come ho esordito in
partenza è semplice e difficile al tempo stesso. Nel senso che la
soluzione potrebbe essere semplice per accontentare tutti gli
interessi sportivi, ma difficile per gli interessi di chi volesse
prevaricare forse sugli altri. L’unica idea di progetto a mio avviso
praticabile, l’ho già presentata più volte in Consiglio FIKBMS e mi
è stata sempre bocciata in partenza dal Presidente, senza neppure
arrivare a metterla ai voti o tantomeno prenderla seriamente in
esame e almeno discuterla con i Consiglieri. Ma a mio avviso sarebbe
l’unica in grado di soddisfare completamente tutti gli interessi
sportivi… quella progettare tutti assieme (FIKBMS, FIMT E SAVATE)
una Confederazione! Del resto la FIJLKAM ci insegna e dimostra che
non solo è praticabile, ma che questa darebbe anche ampi spazi di
manovra per includere tanti altri sport da combattimento non ancora
riconosciuti ufficialmente… (del resto mi pare sia proprio così che
pare la FIJLKAM abbia ottenuto le MMA… e per cui il Coni ci ha
diffidato e intimato di non occuparci e promuovere attività di MMA
sotto egida FIKBMS) la confederazione sarebbe l’insieme di tre
federazioni… quella della Kickboxing, quella della Muay Thai e
quella della Savate. (se volgiamo potremmo aggiungere anche quella
della Shoot Boxe forse) Come in FIJLKAM ognuna avrebbe le proprie
società che votano il proprio Consiglio e Presidente, con i propri
organi periferici, autonomi e collaboranti, ognuna con un proprio
badget a disposizione per promuovere le proprie attività
istituzionali e tutte assieme che eleggono il Presidente Generale
della Confederazione.
Ma vediamo “chi” accontenterebbe questa eventuale
soluzione:
- Il Coni avrebbe tutti gli sport da combattimento che
considera simili, in un unico grande contenitore; (come dice
Ennio Falsoni che questo vorrebbe)
- La IFMA manterrebbe il riconoscimento ad una Federazione
Italiana autonoma che si occupa di promuovere solo la Muay Thai;
- Davide Carlot opererebbe con l’ottenimento del
riconoscimento Coni;
- Alfredo Lallo opererebbe con l’ottenimento del
riconoscimento Coni;
- La FIS manterrebbe il riconoscimento alla Federazione
guidata da Alfredo Lallo
- Falsoni sarebbe riuscito nell’intento da tempo dichiarato
di unificare tutti gli sport da combattimento sotto una unica
sigla.
- I praticanti ed appassionati vedrebbero finalmente
avverarsi il sogno di sempre.
Lascio a voi invece, se ritenete esistano, fare l’eventuale lista
di “chi” non accontenterebbe e per “quali” motivi… perché in fondo,
se non si è mai fatto e se forse non sarà presa in considerazione
l’ipotesi… proprio quelle sono le persone e proprio quelli forse,
sono i motivi per cui tutto potrebbe restare irrisolto.
Ringraziamo Roberto Fragale per le sue personali opinioni
reseci sull’argomento e, se anche Davide Carlot, Alfredo Lallo o
addirittura Ennio Falsoni volessero intervenire in merito… ci
dichiariamo pronti fin da adesso a pubblicare le loro personali
osservazioni… da noi la democrazia e trasparenza rappresentano punti
fermi e fondamentali dell’informazione che intendiamo continuare a
diffondere tra gli appassionati lettori… figuriamoci se non saremmo
pronti ad osservare il “normale” diritto di replica di chiunque si
sia sentito tirato in causa in maniera impropria, o inopportuna,
sebbene non sia stato certo questo l’intento della mia indagine
informativa.
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