Aperta una interessante
collaborazione tecnica tra Marco Mastrorocco (Scuola Fragale) e la
WAKO Gran Bretagna… il successo di un italiano a Londra grazie alla
sua grande passione e professionalità, ma plaudiamo soprattutto
all’apertura mentale dei dirigenti federali inglesi.
WAKO Italia e WAKO GB: via al connubio!
Marco Mastrorocco il nostro rappresentante in GB…
Negli ultimi anni, da quando Marco Mastrorocco (ex atleta di
punta e campione della FIKB-WAKO) era arrivato in Inghilterra, era
iniziata una comunicazione via email tra lui ed il Maestro Cris
Janson-Piers (Presidente della WAKO Pro GB, Coach della Nazionale e
Direttore Esecutivo per la Gran Bretagna della WAKO GB).
Marco aveva espresso sin dall’inizio la volontà di lavorare al
fianco di Cris e sviluppare con lui una stretta collaborazione
sportiva e lavorativa, con la possibilita’ di passare il loro
bagaglio di conoscenze ai rispettivi studenti. Marco ha finalmente
tirato su il suo Club in UK (Epic Gym, West London) e può contare
ora su una sua squadra di atleti, quasi pronti a calcare le scene e
sta giusto terminando gli ultimi ritocchi. Qualche anno dopo, il 18
Settembre 2010 ha visto questi due grandi esponenti della kickboxing
venire a contatto a Sheffield al quartier generale e sede di
allenamento della WAKO Pro GB. Marco aveva fatto un lungo viaggio da
Londra con il suo atleta Luca Caputo che ha aiutato Marco durante le
sue dimostrazioni.
Presenti quel giorno un piccolo, ma molto esperto, gruppo di
studenti selezionato appositamente da Cris, che variava da Campioni
Inglesi a Campioni Mondiali. Cris aveva scelto con cura I
partecipanti, basandosi sul fatto che la loro esperienza avrebbe
fatto si che il seminario “viaggiasse” fluido, massimizzando il
recepimento delle tecniche per tutti. Con Marco, più volte campione
Italiano di Thai e Full Contact (al tempo allenato dal Maestro
Roberto Fragale), nonchè un incredibile esponente del primo
approccio al K1 (allora Thai kickboxing) in WAKO, era naturale che
il Maestro Cris avrebbe selezionato il format del K1 come base per
questo seminario
Marco ha reputazione non solo di essere stato “top class
fighter”, ma soprattuto, ora, di essere un Coach estrememamente
preparato, che chiede null’altro che del loro meglio ai suoi atleti.
Ma… Come mai il K1 e’ diventato cosi popolare in WAKO negli
ultimi anni?
A parte per il fatto che le sue regole di ingaggio favoriscono
matches molto spettacolari e si richiede un livello di fitness e
resistenza non comune, negli ultimi anni abbiamo assistito ad un
incredibile aumento di partecipazione e spettatori nelle UFC ed MMA
in generale.
Quando iniziarono all’inizio apparvero essenzialmente un “gioco al
suolo” con le influenze del famoso BJJ. Una volta al suolo ci poteva
essere una lunga attesa, poichè i fighters potevano restare bloccati
al suolo, tentando di sopravvalersi a vicenda, per molto tempo.
In seguito il gioco si e’ evoluto facendo si che i fighters
fossero invitati ad alzarsi e riprendere da posizione eretta il
confronto; questo generò un crescendo di importanza per migliorare
lo “striking”. Molte delle migliori palestre iniziarono ad usare
Allenatori per lotta a terra o in piedi, a seconda delle necessità…
esattamente come successe alla palestra di Cris. Sebbene avesse
combattuto per anni nella Kick Jitsu e fatto parte della squadra di
Judo, quando al servizio delle Forze Armate Reali Britanniche, il
suo vero amore divenne il Full Contact Kickboxing, prima che si
muovesse sul moderno K1 format. E’ per questo motivo rimasto alla
lotta in piedi, demandando il lavoro al suolo e le MMA al suo
allievo Istruttore capo.
Il K1 e’ diventato quindi molto seguito e praticato per diverse
ragioni: La varietà di tecniche e la dinamicità delle azioni, che lo
hanno fatto poi diventare lo stile più adattabile alle richieste
delle MMA è in cima a queste. Il seminario e’ iniziato normalmente
con un intenso warm up, dopo il quale gli studenti son stati
allineati in coppie per iniziare immediatamente le applicazioni
pratiche. Nessun lavoro ai Pao o padelle, qualsiasi cosa dimostrata
e praticata e’ stata fatta in una modalità più realistica possibile,
per ritrovare le dinamicità e difficoltà del combattimento reale.
Non solo, abbiamo avuto in questo modo occasione di migliorare il
nostro “senso” nello spazio e gli equilibri dei pesi duranti i
movimenti.
Entrambi Marco e Luca erano sempre pronti per correggere,
consigliare quelle che a volte potevano sembrare piccole inezie, ma
che in realta’ rivestivano grossa importanza. L’inglese di Marco era
superbo ed ha reso molto più interessante il tutto poichè era lo
specchio di come un altro Paese “senta” il K1. Gli studenti erano
tutti molto attenti a prendere ogni dettaglio e spiegazione
ricevuta. Quel che e’ stato notevole e’ che Marco avesse ovviamente
sviluppato la sua forza dallo stile Thai, ma ha mixato il tutto con
il suo passato nel Full Contact per permettere una maggiore fluidità
dei movimenti, essenziale nel K1. Io personalmente mi sono
allenata e diventata campionessa di Semi, light e Full contact, poi
passata alla thai (in cui devo ancora cimentarmi sul ring), ma credo
che tutto questo mix abbia aiutato in qualche modo la mia
versatilita’ nel K1.
Come mi e’ sempre stato detto… il K1 e’ un format non uno stile…
per cui l’adattamento e’ più semplice, qualsiasi sport da ring tu
provenga. Ogni tecnica veniva costantemente studiata e mostrata, ma
non nel modo robotico al quale sembra tanti si siano ora adattati
negli stages, bensì in modo, come detto prima, molto più pratico e
realistico. Spesso in molti seminari non ti aspetti di vedere cose
molto differenti l’uno dagli altri… e’ più una questione di
“carpire” i dettagli. Molte volte sono venuta via da seminari avendo
appreso 3 o 4 cosette che mi hanno aperto diverse opzioni in
seguito: può essere qualcosa spiegato in modo differente o
semplicemente il modo in cui lo apprendi quel giorno.
Come in tutti i seminari il tempo non e’ mai abbastanza, sebbene
Marco ci abbia dato un intenso allenamento di 3 ore!!! Come
istruttore io divido la classe in differenti aree (boxe,
spostamenti, lavoro sul ring, clinch, applicazioni di ginocchia,
blocchi, blocchi ed evasioni ed ovviamente sparring). Quel che ho
notato con Marco e’ che aveva pianificato il semiario in modo
estremamente curato ed ha fatto si che ogni area fosse lavorata in
modo equo. Tutto e’ perciò filato liscio ed e’ stato più eccitante
per tutti.
Per terminare c’e’ stato lo sparring, dove Marco e Cris si sono
scambiati commenti mentre attenti osservavano e valutavano quello
che accadeva nel ring. Di nuovo, e’ stato importante avere
l’opinione di un “esterno” su come combattiamo. Esattamente come
imparare quel piccolo, ma inestimabile dettaglio durante un
seminario, così avere evidenziata una debolezza da occhio
spassionato, può condurre ad un costruttivo miglioramento o persino
ad aiutarti nell’evitare un errore fatale in combattimento!
Dopo un grandissimo seminario, Marco e Luca sono tornati a casa
con noi per un pasto, prima di tornare a Londra; abbiamo fatto due
chiacchiere su cose personali ed anche più nello specifico su come
potremmo muoverci per evolvere i nostri sport in futuro. La certezza
è che una grande amicizia si è forgiata oggi e pare proprio sarà
continua e fruttifera! |