Sportaccord (ex Gaisf)
ha scelto Dubai come sede per l’appuntamento annuale 2010. Da un
villaggio di pescatori e in soli 40 anni, è nata una delle città più
cosmopolite e interessanti del mondo. Ma che follie!
Congresso Mondiale del GAISF a Dubai
LA PIU’ BELLA, LA PIU’ GRANDE, LA PIU’…STRAVAGANTE
Di: Ennio Falsoni
Ero
già stato a Dubai ben 10 anni or sono, di ritorno dall’Oman dove
organizzammo, in occasione di un’importante Fiera Internazionale,
una serie di avvenimenti di kickboxing, tra cui qualche titolo
mondiale Wako-Pro. E già allora, l’idea che mi ero fatto di questa
straordinaria città, era che fosse guidata o da un genio sognatore
oppure da un pazzo scatenato. Ero stato impressionato da un grande
magazzino dove all’interno c’era (ma esiste anche oggi) una breve
pista da sci. Ero stato impressionato dal più grande e fornito Duty
Free del mondo all’aeroporto di Dubai, un immenso aeroporto
collegato con le principali destinazioni del mondo. Ero stato
impressionato dall’albergo Buji Al Arab, l’hotel a 7 stelle che si
staglia come una vela proprio in mezzo al mare, un albergo di un
lusso incredibile, con rubinetterie in oro, marmi formidabili,
ristoranti carissimi che grazie ai prezzi selezionano da soli la
clientela. Ero stato impressionato anche dal traffico, dalle luci
del centro e, soprattutto, dalle centinaia e centinaia di gru che si
stagliavano all’orizzonte, a dimostrazione che la città stava
crescendo. E che crescita!
Stravaganze.
Almeno così mi parevano… Vi sono tornato la fine di aprile, dove
Sportaccord, l’organizzazione formata dal CIO, dalle organizzazioni
degli sport estivi e invernali e l’ex Gaisf, ha organizzato
l’annuale meeting di tutti i dirigenti delle Federazioni
Internazionali riconosciute. E’ un’idea che sta avendo un crescente
successo, perché dà modo ai principali dirigenti dello sport
mondiale di ritrovarsi, di discutere dei loro problemi, di
relazionarsi l’un l’altro, di fare progetti, di seguire eccellenti
lezioni di grandi esperti di marketing piuttosto che di
comunicazione. Insomma, il posto giusto per sapere dove va lo sport
mondiale, per fiutare il vento, le novità, per cercare poi di fare
le scelte giuste per la propria organizzazione sportiva. Il meeting
è avvenuto all’Atlantis Palm, un faraonico albergo un po’ kitsch
costruito nella prima Palma collocata sul mare di Dubai, alla moda
di Las Vegas. E’ un albergo che contiene 1500 stanze e che quindi
può ospitare, da solo, oltre 3000 persone. All’interno, tutto
richiama il mare, dalle enormi conchiglie che fungono da fontane
disseminate un po’ ovunque, ai colonnati, alle pitture alle pareti,
all’enorme acquario che accoglie con la sua infinita varietà di
pesci la clientela che va verso uno dei 5 ristoranti dell’hotel.
Sono venuto sin qui oltre che per gustarmi Dubai con un po’ più
di tranquillità che in passato, soprattutto perché il 27 aprile c’è
stata la riunione delle Federazioni Internazionali raggruppate nel
progetto dei primi “World Combat Games” che avranno luogo, ormai è
sicuro, dal 27 agosto al 4 settembre a Pechino negli stessi palazzi
dello sport e negli stessi alberghi che hanno ospitato le Olimpiadi
di 2 anni fa.
La
delegazione cinese ha presentato un video che mostrava l’avanzamento
dei lavori di preparazione per i prossimi Giochi. Sono certo che
saranno un grande spettacolo anche perché esso sarà fornito dal fior
fiore degli atleti di 13 sport da combattimento diversi, da oltre
1000 volontari, da altre migliaia e migliaia di aficionados dei vari
sport da 60 paesi diversi dei cinque continenti, tanti ne sono
coinvolti in questi Giochi! Ma , finita la riunione con tutti i
dettagli della partecipazione di 1560 persone tra atleti, coach e
dirigenti (120 per ognuna delle 13 Federazioni coinvolte) che
verranno completamente spesati dal comitato organizzatore dei Giochi
(e senza contare quelle che ogni federazione si porterà appresso in
più sia per necessità che per diletto), ecco che ho avuto ancora
tempo per visitare Dubai. L’opportunità me l’ha offerta un gara di
golf a squadre che è stata organizzata ad uso e consumo dei
partecipanti alla Sportaccord Convention. Siamo saliti su un bus a
due piani (come i double-decker buses di memoria londinese) e siamo
partiti alla volta del campo di golf che due anni or sono ha
costruito Ernie Els, un golfista sudafricano molto noto e tra i
migliori giocatori al mondo ancora in attività.
Erano
le dieci del mattino e la nostra gara sarebbe cominciata alle 13.
In quel lasso di tempo ci hanno portato a fare un giro turistico con
tanto di guida che ci illustrava le meraviglie della città. Lasciato
l’Atlantis e uscendo dalla Palma, si ha modo di notare come –
nonostante l’enorme spazio a disposizione -, le costruzioni anche
di un certo tono elegante, siano una vicina all’altra, quasi
ammassate. Percorrendo la Emirates Roard, che è la strada
principale che attraversa tutta Dubai da una parte all’altra come
una grande autostrada a 6 corsie per parte , ci si imbatte nel
Dubai Mall che è un grande magazzino 6 volte più grande di quello
che avevo visto io dieci anni prima, nonché la costruzione di un
nuovo Mall che sarà 6 volte più grande del Dubai Mall! Quindi la
costruzione più alta al mondo (almeno per il momento): la Burj
Khalifa, di 160 piani, con un design fantastico che impressiona per
la sua idea di leggerezza, un monumento alla tecnologia moderna e
che mi è rimasto impresso perché la prima cosa che si nota
è…l’Armani Hotel Dubai ideato da quel genio di Giorgio Armani che ci
fa sempre sentire fieri di essere italiani.
L’Hotel
è stato inaugurato proprio nei giorni in cui ero lì. Armani ha un
socio in questa impresa, uno sceicco di turno che si chiama
Mohammed Alabbar che a mio avviso ha fatto una vera e propria
“joint venture”, ossia lui ha messo i soldi mentre Armani ci ha
messo il nome, il gusto raffinato, la scelta dei materiali e degli
arredi. Pensate che in questo albergo il prezzo minimo di una
camera va dai 1000 Euro al giorno ai…13.000 per una suite di 300
metri quadrati (una di queste è sempre a disposizione di Re
Giorgio)! Un altro trionfo del made-in-Italy nel cuore degli Emirati
insomma. Vicino a questa Torre altissima, tutta una serie di
grattacieli da fare invidia a Manhattan. Ma l’unico piccolo problema
è che la maggior parte di essi non è ancora finito, quindi è vuoto
così come sono vuoti la maggior parte degli immobili che continuo a
guardare mentre ci dirigiamo ad un altro faraonico progetto: la
Dubai Sports City, ossia la Città dello Sport, una vera e propria
città nella città, tutta una serie di abitazioni, hotel, campi di
calcio, da tennis, da cricket e per tutti gli sport possibili e
immaginabili, capace di ospitare 60.000 persone.
Quando lo Sceicco Khalid Al Zardoni ci ha illustrato il plastico
del progetto, mi è subito venuta alla mente la possibilità che Dubai
voglia concorrere in futuro ad ospitare una Olimpiade. Non lo hanno
detto chiaramente, ma è ovvio che con tutte le strutture di
primissima qualità che stanno costruendo, questa città dello sport
potrebbe tranquillamente offrire tutto ciò che è necessario per lo
svolgimento di un evento sportivo del genere. Per il momento, stanno
tirando su palazzi e palazzi in un irrefrenabile processo. Dubai
Sports City è ancora un cantiere a cielo aperto, così come la nuova
Dubai dove c’è un sacco di polvere in giro che avvolge tutta la
città. Assistiamo poi a un filmato su una proiezione della vita
Dubai Sports City dove si vedono alberi, siepi, laghetti, gente
comune che affolla bar e ristoranti, insomma c’è il progetto di fare
di Dubai Sports City una città integrata a tutti i livelli,
vivibile, con tutto ciò di cui hai bisogno per fare affari o per
fare dello sport.
Auguri!, mi sono detto tra me e me. E finalmente siamo al campo
di golf e francamente non vedevo l’ora di giocare. Il campo è un
classico links e per chi non mastica di golf dirò subito che si
tratta di un percorso come quelli che si trovano in Scozia vicino al
mare, ossia campi senza alberi e cespugli,. Il percorso è mosso
(ossia i piedi non sono quasi mai in piano) , con tanti bunker, con
green difficili e veloci. E’ un percorso divertente. Ma mentre
giocavo, davo sempre un’occhiata in giro e anche qui, cosa vedevo?
Case, case, case, una attaccata all’altra. Ma come diavolo si fa a
concepire una cementificazione simile? Mi chiedo. Ma a chi
venderanno mai delle case di quel genere? Chiedo il prezzo ad una
dell’organizzazione che essi variano da un minimo di 750.000 dollari
americani per 3 stanze e tre bagni a un massimo di 2 milioni. Mica
bruscolini. Penso che un europeo dovrebbe essere pazzo ad acquistare
a Dubai, però non è detto. L’unica cosa che mi lascia allibito è che
molte di quelle case, almeno in questo momento, hanno sì da una
parte la vista sul campo di golf che è assolutamente distensiva
visto il bel verde intenso dell’erba, ma sul retro, esse danno tutte
sul…deserto.
Signori, questa è la Dubai attuale. Lo Sceicco di Dubai, Sua
Eccellena Hamdan Bin Mohammed Bin Rashid Al Maktoum che l’ha
concepita e fatta costruire, sa che il petrolio di quelle terre sta
per finire. Ha pesantemente investito buona parte dei suoi averi
dunque sul futuro di quella parte del mondo, ha investito in
infrastrutture, in cose stravaganti certamente, ma soprattutto
inseguendo il sogno che Dubai viva per sempre grazie ad altre fonti
di entrata. Ci riuscirà? Nonostante la crisi economica sia
visibile anche a Dubai , dove molte costruzioni si son dovute
fermare (si vedono un sacco di gru inoperose), nonostante il
disastro immobiliare rischi di esplodere (è dovuto ricorrere ad un
prestito di 10 bilioni di dollari per portare a termine la Torre
più alta del mondo, soldi che gli ha dato lo Sceicco Khalifa appunto
– di qui il nome dato alla Torre -, che è lo Sceicco di Abu Dabi, la
capitale degli Emirati), Al Maktoum ha il sogno di rendere Dubai
una delle destinazioni turistiche più ambite al mondo.
A mio avviso Dubai rappresenta oggi il volto più occidentale
possibile del mondo Islamico e al di là degli eccessi di eleganza e
di ricchezza, delle stravaganze, credo valga la pena, per tutti noi,
che lo Sceicco abbia davvero ragione e possa portare a termine con
successo quella sua grande scommessa. Dubai val bene un viaggio.
Sarà certamente un’esperienza per tutti . Ma attenti a scegliere
bene il periodo: per 2/3 mesi all’anno, le temperature raggiungono
anche i 45 gradi all’ombra. |