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Oktagon: a qualcuno piace caldo… 

Di: la redazione 

Il 13 marzo prossimo si riaccendono le luci sul ring di Oktagon al Palasharp di Milano con un match making di tutto rispetto. L’ennesima occasione per vedere ed assistere a quello che molti definiscono essere il più importante appuntamento nell’anno per gli sport da combattimento sul ring.

Una imponente manifestazione che nel tempo ha saputo conciliare lo sport con lo spettacolo, regalandoci momenti di intensa emozione, dove sempre grandi atleti si sono confrontati tra le corde del ring per decidere chi fosse il migliore della serata. Da qualche anno la formula del torneo a 8 è stata abbandonata per uniformarsi alle giuste disposizioni sanitarie del CONI, per quanto concerne gli sport da combattimento sul ring. Questo però non ha influito sulla spettacolarità dell’evento, che comunque continua a mantenere l’indiscusso primato tra gli sport da combattimento.

L’organizzazione è quindi cresciuta nel tempo e non si limita più al solo evento annuale, ma a questo si sono aggiunti vari appuntamenti di preparazione a quello clou. Stiamo parlando delle selezioni per l’accesso a Oktagon, che hanno catalizzato l’attenzione e le speranze di molti. Queste selezioni hanno lo scopo di far crescere e formare una squadra italiana che possa poi competere con i forti atleti stranieri, rendendo quindi i confronti sempre più appetibili e spettacolari.

La manifestazione di Oktagon si è ingrandita e con essa anche la macchina organizzatrice non solo dell’evento centrale, ma anche in tutto ciò che necessita per supportare e far svolgere in maniera corretta le tante attività che la precedono, come ad esempio le sue selezioni italiane appunto.

L’interesse per questi nuovi sport da combattimento è cresciuto molto nel nostro paese e questo sicuramente anche grazie ad eventi come Oktagon, ma altrettanto certamente non solo per questo. Oktagon sicuramente ha dato il suo contributo, ma dobbiamo anche ricordare le tante altre attività… una miriade! Dalla più piccola svolta all’interno delle palestre a quelle più grandi svolte nei palazzetti delle grandi città, che si svolgono continuamente nel nostro Bel Paese per gran parte dell’anno… sicuramente con una media di una a settimana o forse anche più!

Ma Oktagon negli anni è diventato il riferimento italiano per gli sport da combattimento professionistici, attingendo di volta in volta dal grande e fornitissimo bacino di utenza del dilettantismo nelle varie federazioni ed ultimamente da quello in particolare della FIKB, l’unica che attualmente sia riconosciuta dal CONI per svolgere l’attività dilettantistica per gli sport da combattimento sul ring, escluso ovviamente il pugilato.

Ma per poter far vivere una organizzazione come Oktagon sembra sia necessario anche un ferreo controllo, non solo sulle attività prettamente organizzative, ma talvolta anche in merito all’applicazione dei regolamenti nelle competizioni sportive.

L’entrata degli sponsor nelle grandi manifestazioni professionistiche e l’attenzione dei media per questi eventi, ha sicuramente dato un notevole impulso alla crescita di questi spettacoli, potendo adesso contare su di una promozione ben più ampia e territorialmente allargata.

Questi sponsor si legano all’immagine degli sport da ring, alla loro spettacolarità, ma soprattutto ad un marchio di qualità per i valori di lealtà e rispetto delle regole, che ognuno giustamente si aspetta e che pretende quando assiste ad ogni confronto sportivo.

Con il successo della manifestazione cresce anche l’attenzione del pubblico verso questi eventi e viceversa, così come cresce la popolarità dell’organizzatore che diventa talvolta, come nel caso di Oktagon, egli stesso il simbolo della manifestazione. Il successo che deriva dal saper organizzare questo evento nel modo che tutti possono aver visto, ha messo tuttavia il suo organizzatore in posizioni a volte imbarazzanti.

Proprio per la sua notorietà, in alcuni casi, quelli che potevano essere interventi per il regolare svolgimento della manifestazione, ad alcuni forse potrebbero essere apparsi come interferenze nell’attività sportiva e che non dovrebbero competere all’organizzatore, come ad esempio i verdetti dei giudici, o interferenze sulle conduzioni degli incontri.

I più esperti sicuramente avranno visto e compreso quale sia il confine dei vari ruoli all’interno della manifestazione, dove finisce l’intervento dell’organizzatore, dove inizia quello dei giudici. Questo proprio per non dover pensare che l’organizzatore della manifestazione possa in qualche modo entrare nel merito del lavoro di altre persone deputate a svolgere quei compiti.

Perché qualora in una manifestazione sportiva successivamente al verdetto dei giudici, unico organo deputato a priori nel giudicare l’esito di un confronto sportivo, l’organizzatore entrasse nel merito procedendo ad una rivisitazione di quanto indicato dagli ufficiali preposti ed incaricati, potrebbe configurarsi addirittura un illecito sportivo, fatto gravissimo, in quanto ci sembra addirittura penalmente perseguibile proprio per la sua gravità.

Le aziende che collaborano e che sponsorizzano tali eventi non potrebbero sicuramente accettare anche solo il sospetto che si potesse pensare di manipolare il risultato, altrimenti il loro stesso marchio ne risulterebbe gravemente danneggiato per aver avvalorato un tale modo di gestione della manifestazione.

Così come è anche nell’interesse dell’organizzatore stesso, gestire la manifestazione nel modo più trasparente possibile e proprio per evitare il diffondersi anche di sole semplici voci che potrebbero far intendere un eventuale illecito sportivo.

Nonostante l’attenzione dell’organizzazione per evitare di creare situazioni incresciose e che possano indurre le persone a fantasticare su intromissioni e accordi non rispettati, ci sono come sempre voci di corridoio che inneggiano al contrario. Evidentemente l’importanza e il successo di Oktagon è tale che riteniamo intorno ad una siffatta attività vi sia molta più attenzione rispetto a tante altre manifestazioni. Proprio questa attenzione ha evidentemente messo in evidenza taluni aspetti che potrebbero essere apparsi forse poco trasparenti, non perché forse vi si possano configurare anche illeciti sportivi ma probabilmente, per il fatto che l’impegno dell’organizzazione nel far funzionare una così grande macchina di spettacolo e promozione, abbia forse trascurato un po’ l’aspetto importante della comunicazione tecnica specifica, aspetto che potrebbe far meglio comprendere le scelte dell’organizzatore, i motivi di quei comportamenti che alcuni evidenziano forse come scorretti o quantomeno forse discutibili sportivamente.

Tali fatti, indipendentemente se siano veri o meno, alimentano opinioni nei confronti degli sport da combattimento emergenti, tali da indurre addirittura perplessità sulla corretta conduzione, se non addirittura arrivare a dei veri e propri giudizi negativi nei confronti di tali discipline sportive. Quindi, gli eventuali errori (ove vi fossero) di quella che è sicuramente la più grande manifestazione di sport da ring, si ripercuoterebbero non solo sulla stessa manifestazione, ma avendo un bacino di risonanza così ampio, verrebbe a minare l’immagine di tutto il settore e di coloro che vi si dedicano con onestà, passione e dedizione, venendo accomunati a ciò che si vorrebbe far credere succeda ad Oktagon.

Riteniamo quindi sia nell’interesse dell’organizzazione porre la dovuta attenzione anche ad aspetti che, se trascurati, potrebbero innescare valutazioni distorte di quello che invece realmente sono i motivi delle eventuali scelte fatte, anche attraverso una più trasparente comunicazione di quelle che sono le regole del gioco a cui il numeroso pubblico assiste ogni volta e che dai giudici si aspetta un verdetto autorevole e nel rispetto di tali regole. Spiegare trasparentemente a tutti anche i più piccoli risvolti regolamentari ed il funzionamento dei parametri ed i criteri di cui i giudici dovranno tenere conto per poi esprimere il vincitore, riteniamo possa far meglio comprendere i tanti risvolti tecnici che, in mancanza di ciò potrebbero risultare forse strani e contribuire ad alimentare così eventuali voci sicuramente equivocabili sulla sua regolarità.

Dove c’è attenzione, deve esserci anche correttezza e soprattutto viceversa, altrimenti potrebbe apparire forse come superficiale la professionalità di coloro che vi operano, dall’organizzatore all’ultimo inserviente.

Pensiamo ad esempio all’eventuale caso per cui l’organizzatore fosse a conoscenza che Petrosian non partecipasse alla serata del 13 marzo prossimo come già invece annunciato e sul quale l’organizzatore stesso ha investito la pubblicità per attirare il folto pubblico che segue questo nostro campione. Sapere da tempo che non ci sarà alcun incontro sul ring tra Petrosian e il campione Thailandese ma continuare a farlo credere ai tanti appassionati che confluiranno quella sera al Palasharp di Milano sarebbe sicuramente scorretto se non addirittura un vero e proprio tradimento. Tradimento verso quel pubblico che ha sempre sostenuto il successo di questa manifestazione non facendo mai mancare la sua numerosa presenza a questi eventi.

Ecco quindi che la giusta e meritata attenzione che Oktagon ha saputo realizzare nel tempo, ha reso più edotto il suo pubblico e rendendolo più informato anch’esso altrettanto giustamente crediamo, forse pretenderebbe anche la conoscenza e il rispetto delle regole che vorrebbe trasparentemente conoscere anch’esso e con cui si confrontano i grandi atleti sul ring di questa fantastica manifestazione.

E’ quindi il pubblico di Oktagon, lo stesso che ne ha decretato nel tempo il suo successo, che crediamo adesso probabilmente pretenda più trasparenza in ciò che accade sul ring, ma anche fuori dal ring prima e dopo, e questo non certo per voler cogliere eventuali distorsioni, quanto soprattutto invece, per essere più direttamente partecipe dell’evento e soprattutto condividere emotivamente con l’atleta sul ring, il confronto sportivo con regole certe al fine di poter applaudire comunque al migliore, ma anche rendere onore allo sconfitto.

Queste eventuali esigenze, crediamo se non colte anzitempo dall’organizzatore, potrebbero produrre a lungo andare incresciosi sospetti che potrebbero finanche entrare nel comune modo di pensare e quindi arrivare persino a credere che ciò sia vero.

Proprio per il grande seguito anche mediatico che Oktagon sta ottenendo, forse sarebbe semplice ed auspicabile intervenire anche in questo senso, come forse altrettanto stupido trascurare questa sentita esigenza e continuare  ad alimentare inutili quanto dannosi sospetti di illeciti sportivi, ma soprattutto l’idea di tradimento nei confronti del pubblico che segue con rinnovato interesse questa lodevole manifestazione. E non vorremmo mai, che questo modo di procedere potesse essere di esempio anche nella crescita di altre manifestazione simili.

Aspettiamo quindi che l’organizzatore, se ritiene sia giusto nei confronti del proprio pubblico e dei propri sponsor, trovi il modo e la maniera di intervenire in questo senso per contribuire a dare ancora maggiore trasparenza alle regole con cui si determinano i vari verdetti sul ring. Naturalmente questa redazione è disponibile per la divulgazione di tali regole, così come nel far presente anche là dove parrebbe che queste potessero venir meno, al fine di stimolare l’organizzatore a migliorare il proprio lavoro che ribadiamo, è già di per se lodevole per come sia riuscito a rendere Oktagon la più seguita manifestazione di sport da ring.

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