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La IAKSA Italia replica alla WTKA Italia
Di: Paolo Gherardi
Caro
Cristiano, visto che io, al contrario di te, tempo ne ho, rispondo
volentieri al tuo attacco personale ricco di offese e minacce di
azioni legali. (VEDI:
WTKA risponde alla IAKSA) Mi rivolgo a te non più di tanto
stupito dalla tua aggressività nei miei confronti, sei sicuramente
un professionista della parola e dell’immagine, per cui è naturale
che hai scelto di fare un attacco secco a me e non a tutta la
Federazione o meglio alla Confederazione, anzi ci tieni molto a
sottolineare la tua amicizia con “Giandomenico” come lo chiami tu.
Giandomenico appunto, l’avvocato Giandomenico Bellettini, presidente
Federale IAKSA, colui che fino all’anno scorso, per ben tre anni di
seguito, vi ha dato modo di svolgere il Mondiale WTKA di kick boxing,
portando il 90% degli atleti, maestri e arbitri
e
che ora state ripagando chiedendo ai suoi referenti di passare con
voi lasciando le loro cariche IAKSA. Uno dei pionieri della kick
boxing italiana che in effetti neanche considera le tue
dichiarazioni. Mi dispiace scoprirti così scorretto da non
considerare che quello che ho scritto (VEDI:
La IAKSA Italia contesta la WTKA Italia Kickboxing…) l’ho
scritto nel mio ruolo di Vice Presidente Federale IAKSA, dopo
essermi confrontato con il Presidente (tuo amico Giandomenico – come
da te considerato)
e
diversi membri del Direttivo, nonché con alcuni dei diretti
interessati nominati nel tuo primo articolo come responsabili WTKA.
(VEDI:
WTKA: Avanti Tutta!!!!!!!!!) In fondo su tante cose hai ragione
tu, ad esempio sul fatto che di tempo ne ho ancora da vendere, visto
che sono uno di quei pochi eroi che tutte le mattine va a lavorare e
che invece svolge l’attività sportiva come passione, per hobby, dopo
il turno di lavoro e alla sera, al fine settimana e durante le
ferie, nel rispetto dell’ associazionismo no profit. Sì, all’Oktagon
c’ero anche io, però a bordo ring, a godermi lo spettacolo, non
dietro una bancarella …. Riesco ancora a dedicare due ore al giorno
all’allenamento: faccio da sparring non solo ai miei migliori
allievi, ma anche a pugili professionisti e tu mi vieni a parlare di
invidia, livore (di cui non so neanche il significato della parola),
acidità gastrica… e per cosa dovrei provare tutto questo? Per il
numero delle società iscritte alla WTKA? Se devo essere del tutto
sincero credo che sia una cifra irrilevante per una Federazione
nazionale.
Comunque
non vorrei trascendere veramente in chiacchiere da bar, ben diverso
era l’articolo di contestazione e dovuta informazione che, in
rappresentanza di IAKSA ho trasmesso al Guerriero: uno scritto
pacato, corretto, lontano anni luce dall’esprimere cattiverie (al
contrario del tuo nei miei confronti), e credimi se ti dico che di
cattiverie ne avrei potute scrivere. In ogni caso, a seguito del
mio articolo, ho avuto tante mail e messaggi di apprezzamento,
proprio per la correttezza nell’esprimere concetti veritieri che
possono però creare astio. D’altronde si sa, la verità fa male.
Un'unica critica l’ho ricevuta via mail su facebook, forse la più
sincera e azzeccata. Viene da un presidente di un’altra importante
federazione che scrive: “caro Paolo, hai scritto delle banalità che
tutti sanno”. Per cui, caro Cristiano, per fare al meglio il tuo
lavoro in qualità di professionista e non di amatore, come sono io,
forse è il caso che tu mantenga la discussione sull’ufficiale e non
sul personale, anche perché io, di personale contro di te, non ho
nulla.
Un saluto marziale. |