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DA SEMPRE, CI DICE L’ARBITRO INTERNAZIONALE AVENI RAFFAELE CLAUDIO, E’ MANCATO UN REGOLAMENTO SPECIFICO PER I COSIDDETTI ATLETI PRO’ DELLA KICKBOXING. PER QUESTO MOTIVO E FORTE DELLA SUA ESPERIENZA, CI INVITA ALLA PUBBLICAZIONE DI QUELLA CHE POTREBBE ESSERE UNA SUA PERSONALE IPOTESI PER UN EVENTUALE GENERICO E PRIMORDIALE REGOLAMENTO DI GARA, PER I COSIDDETTI ATLETI PRO’ DI KICKBOXING.

Il Regolamento dei "Pro' nella KickBoxing"

Di: Aveni Raffaele Claudio

 

TITOLO I – Scopi – Obiettivi – Atleta pro

 

CAPO I

 

Scopi – Obiettivi

 

Art.1          Scopi – Obiettivi

 

1.1       Scopo primario di questo regolamento è quello di dare una definizione precisa della figura del fighter definito PROMOZIONALE e stabilire così una differenziazione chiara tra questo fighter e il dilettante.

 

1.2       Qualificare un fighter come promozionale determina la necessità di riconsiderare con attenzione l’arbitraggio di questi atleti.

 

1.3  Questo regolamento contiene esclusivamente le norme necessarie per definire correttamente le differenze di gestione dei match tra fighter pro’ e dilettanti, pertanto per tutte le regole non direttamente menzionate si vedano i regolamenti dello sport a noi più affine, ovvero il pugilato e il regolamento F.P.I.

 

CAPO II

 

Atleta Pro

 

Art. 2                   Definizione di atleta pro

 

2.1  L’atleta promozionale, pur nell’assenza di un vero professionismo all’interno delle nostre discipline, si differenzia dal fighter dilettante per i seguenti motivi:

Ø                     Un’atleta pro’ è un fighter che ha padronanza del ring ma, cosa più importante, competenza strategica;

Ø                     All’atleta pro’ non è consentito l’uso del caschetto, a differenza dei dilettanti che nei loro match indossano il caschetto protettivo secondo il regolamento vigente;

Ø                     L’atleta pro’ svolge i propri combattimenti da una distanza minima di 5 round fino ad una distanza massima di 12 round, contrariamente ai dilettanti che combattono sempre al meglio delle 3 riprese.

 

Art. 3                   Match tra fighters promozionali

 

3.1  I match devono avere una distanza minima di 5 round e massima di 12.

 

3.2  E’ vietato l’uso del paradenti rosso.

 

TITOLO II Criteri di giudizio

 

CAPO I

 

L’arbitro e la giuria

 

Art. 4         L’arbitro centrale

 

4.1  Il dovere principale dell’arbitro centrale è quello di salvaguardare l’integrità fisica degli atleti, controllare che il combattimento si svolga rispettando il regolamento e che non ci siano atti di antisportività da parte degli atleti e dei loro coach seduti ai rispettivi angoli.

 

 Art. 5                  La giuria

 

5.1   Nel Full-Contact, nella Low-Kick e nel K-1, i giudici saranno tre e siederanno ai lati del ring

 

5.2  Nel Full-Contact e nella Low Kick sono indispensabili un quarto e un quinto giudice definiti Kick-counter  che siederanno in posizione tale da essere visibili dai coach dei due atleti che si affrontano: il loro compito sarà quello di contare le tecniche di calcio tirate dai due atleti (che dovranno essere minimo sei per ripresa) e segnalarlo all’arbitro centrale ogni fine di ripresa. Egli sanzionerà l’atleta che non ottempererà a tale regola con la penalizzazione di un punto sul cartellino della ripresa seguente. È ovvio che i calci che conteranno saranno quelli portati a bersaglio oppure quelli che, schivati dall’avversario, abbiano i seguenti requisiti: tecnica, determinazione, potenza ed equilibrio.    

 

5.3  Compito dei giudici sarà quello di segnare ad ogni round, sull’apposito cartellino, il punteggio relativo ad ogni atleta, in accordo con il numero di colpi validi che ognuno di loro ha portato a bersaglio. Con ciò si intende che il giudice per tutte le tecniche ammesse e portate a segno su di un bersaglio valido, con tecnica, determinazione, potenza ed equilibrio deve segnare 1 sul retro del cartellino o nel clicker.

 

CAPO II

 

Conteggio dei punti

Art. 6                   Valutazione dei colpi

 

6.1  Ogni giudice attribuirà i propri punteggi in base alle seguenti valutazioni:

Ø                     Ogni colpo di gamba sarà considerato valido se portato con tecnica, determinazione, potenza ed equilibrio;

Ø                     Ogni tecnica correttamente portata a bersaglio è un punto;

Ø                     In caso di KD si toglie un punto dal cartellino della ripresa in corso;

Ø                     In caso di tre KD in una ripresa il match finirà per KO tecnico;

Ø                     Nei macth che prevedono la distanza di 5 riprese il fighter potrà subire al massimo 4 conteggi complessivi, al 4° conteggio l’incontro finirà per KO tecnico. In caso di più riprese il conteggio non sarà cumulativo resterà solo la regola dei tre conteggi in una ripresa.

 

6.2  Non sono considerati validi ai fini del punteggio:

Ø                     i colpi portati alle braccia, se la difesa è attiva, ovvero quando l’atleta per strategia di combattimento resta in attesa di contrattacco bloccando i colpi;

Ø                     i colpi deboli e non portati con tecnica.

 

Art. 7                   Attribuzione dei punti

 

7.1  Alla fine di ogni round il giudice stesso deve contare il numero di colpi segnati e attribuire il punteggio in base alla seguente tabella:

Ø                       Differenza da 1 a 2 colpi                  = 10 – 10

Ø                       Differenza da 3 a 7 colpi                  = 10 – 9

Ø                       Differenza di 8 colpi o più               = 10 – 8

 

7.2  Alla fine dell’incontro il giudice deve sommare i punteggi ottenuti al termine di ogni round e cerchiare il nome dell’atleta risultato vincitore.

 

7.3  In caso di incontro con titolo in palio, i giudici devono obbligatoriamente usare un cartellino per ogni ripresa. Tale cartellino, debitamente compilato e firmato dal giudice, verrà ritirato dall’arbitro centrale e consegnato al commissario di riunione. Al termine del match, lo stesso procederà alla verifica dei cartellini e al loro conteggio. Successivamente il C.d.R. tramite lo speaker della manifestazione andrà alla lettura dei cartellini e alla proclamazione del vincitore.

 

7.4  I cartellini devono essere privi di correzioni, in caso di errore il giudice effettuerà la correzione in presenza del C.d.R. e lo controfirmerà.

 

7.5  In caso di torneo dove non è prevista la possibilità di incontro pari, il giudice deve avvalersi delle seguenti regole, in accordo con i cartellini WAKO:

Ø                     More active                                      (più attivo/combattivo)

Ø                     More kicks                                       (più calci a segno)

Ø                     Better defense                                  (migliore tecnica difensiva)

Ø                     Better style and techniques              (migliore stile e tecnica)

Ø                     Others                                              (altri motivi)

 

Art. 8         Le penalizzazioni

 

8.1  Le penalizzazioni saranno date in base a:

Ø                     Stile di combattimento confuso e pericoloso;

Ø                     Legare costantemente;

Ø                     Voltarsi ripetutamente rifiutando il combattimento;

Ø                     Lasciarsi cadere per evitare il combattimento;

Ø                     Sputare il paradenti;

Ø                     Utilizzare poche tecniche di calcio;

Ø                     Violazione ripetuta del regolamento.

                                            

Art. 9                   Gli infortuni

 

9.1       In caso di infortunio provocato da un colpo volontario, dell’avversario, non regolamentare si adotteranno i seguenti provvedimenti:

9.1.1se a detta del medico l’atleta non può continuare il verdetto sarà di squalifica; in caso contrario l’arbitro darà un punto di penalizzazione. Se ci sarà un’altra scorrettezza la penalizzazione sarà di due punti. Alla terza scorrettezza, sarà squalifica.  

9.1.2In caso di infortunio provocato da un colpo involontario, dell’avversario, non regolamentare si adotteranno i seguenti provvedimenti: 

Ø                     Nei match da 5 a 8 round se l’infortunio avviene nelle prime due riprese, ci sarà il no-contest, dall’inizio della terza si andrà alla lettura dei cartellini che terranno conto anche dei colpi del 3° round anche se appena cominciato.

Ø                     In caso di match della durata di dieci o dodici round fino alla terza ripresa si avrà il no- contest, dall’inizio della quarta si andrà alla lettura dei cartellini tenendo conto  dei colpi del 4° round anche se appena cominciato.

 

 

TITOLO IV L’atleta a terra e il conteggio

 

CAPO I

 

Il conteggio

 

Art. 10       Il conteggio

 

10.1 Il conteggio ha lo scopo di dare un tempo di recupero all’atleta in difficoltà e nel contempo consente all’arbitro di valutare se l’atleta contato si trova nelle condizioni di poter riprendere l’incontro.

 

10.2      Il conteggio ha la durata minima di otto secondi e comporterà la penalizzazione di un punto sul cartellino.

 

10.3  L’arbitro ogni qualvolta ritenga l’atleta nelle condizioni di “considerato a terra” e “a terra” deve interrompere il match e mandato l’altro atleta all’angolo neutro comincerà il conteggio, in lingua italiana negli incontri nazionali ed in lingua inglese negli incontri internazionali.

 

10.4Il conteggio non sarà interrotto in caso di fine ripresa a meno che non ci si trovi all’ultima ripresa.

 

CAPO II

 

L’atleta a terra

 

Art. 11       L’atleta a terra

 

11.1Con il termine “atleta a terra” si intende un contendente, che a seguito di un colpo o di una serie:

Ø                     tocca il suolo del quadrato con una qualsiasi parte del corpo che non siano i piedi;

Ø                     si appoggia o si aggrappa alle corde per mantenersi in piedi;

Ø                     si abbandona sulle corde in condizione di non potersi difendere;

Ø                     si rifugia in difesa passiva;

Ø                     pur non cadendo a terra né rimanendo appoggiato alle corde, si trovi in condizioni di inferiorità tali da non essere in grado, a giudizio dell’arbitro di poter proseguire l’incontro;

Ø                     durante il conteggio dell’arbitro;

Ø                     se dopo il conteggio, all’ordine di “fight”, l’arbitro intuisce che l’atleta non si è ripreso ed è in pericolo chiama immediatamente l’intervento del medico.

 

TITOLO V Gli infortuni

 

CAPO I

 

Infortuni e ferite

 

Art. 12       Infortuni e ferite

                           

12.1Se, l’arbitro, ritenga necessario far soccorrere l’atleta duramente colpito, interrompe il conteggio in qualsiasi momento, decretando la fine dell’incontro.

 

12.2Quando entrambi gli atleti sono nelle condizioni di subire un conteggio, l’arbitro li conta contemporaneamente e se arrivato al dieci non sono in grado di proseguire , si andrà alla lettura del cartellino.

 

12.3L’unica persona in grado di valutare le condizioni di un’atleta ferito è il medico. In caso di perdita di sensi di un’atleta solo l’arbitro e il dottore sono autorizzati a stare sul ring, tranne ove il dottore necessiti di assistenza.

 

12.4In caso di KO a causa di un colpo alla testa o se l’arbitro ferma l’incontro a causa di una serie di colpi subiti dall’atleta, l’atleta deve essere visto dal medico immediatamente, e nel caso, accompagnato all’ospedale dall’ambulanza in servizio.

 

Art. 13       Sospensione di un’atleta

 

13.1L’atleta sottoposto a tali provvedimenti precauzionali non può prendere parte ad altre competizioni per un periodo di quattro settimane.

 

13.2Se questa situazione si ripete nell’arco di tre mesi, l’atleta non dovrà prendere parte alle competizioni per un periodo non inferiore ai tre mesi dopo il secondo KO o RSC-H

 

13.3Se l’atleta va KO o l’arbitro decreta l’RSC-H tre volte in dodici mesi, l’atleta deve essere fermato dalle competizioni per un intero anno (dopo il terzo KO o RSC-H)

 

13.4Il periodo di fermo può essere esteso dal medico di servizio se lo ritiene necessario, anche il medico dell’ospedale ha la facoltà di estendere il periodo di fermo dell’atleta.

 

13.5Il periodo di fermo è valido per tutte le discipline e tutti i tipi di competizione. È un periodo minimo obbligatorio, e non può essere accorciato in nessun caso.

 

13.6L’arbitro deve informare giuria e giudici di segnare KO o RSC-H o RSC sui loro cartellini dopo aver decretato l’impossibilità dell’atleta a continuare l’incontro a causa dei colpi subiti, lo stesso deve scrivere il C.d.R. sul libretto Federale personale dell’atleta

 

13.7Prima di riprendere l’attività l’atleta deve sottoporsi nuovamente alle visite di idoneità agonistica presso un centro di medicina dello sport autorizzato.

 

13.8Ferite in generale. In caso di ferita, eccetto KO o RSC-H il dottore deve assegnare all’atleta un periodo di fermo raccomandandogli, se del caso, terapie ospedaliere.

 

1.3.9Se l’atleta, o rappresentante della società rifiuta di seguire le direttive del medico, il dottore è tenuto a fare rapporto al C.d.R., o ad un rappresentante della Federazione, specificando che viene rifiutata l’assistenza medica e le conseguenti responsabilità sono a carico dell’atleta e della sua squadra. Restano tuttavia validi il periodo di fermo e il verdetto.

 

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