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DUE COMUNICATI UFFICIALI DELLA FIMT A CURA DEL SUO PRESIDENTE
DAVIDE CARLOT E DEL SEGRETARIO NAZIONALE DOTT. EMANUELE DROGO,
STANNO IMPERVERSANDO SU INTERNET. DA QUANTO SI EVINCE, SEMBREREBBE
SIA SORTA UNA GRAVE QUESTIONE SUL RICONOSCIMENTO IFMA CONTRO LA FMTI
DI MASSIMILIANO BAGGIO E LA KOMBAT LEAGUE, ACCUSATA DI FALSO
PUBBLICO E MINACCIATA DI AZIONI LEGALI SUL PIANO CIVILE E
ADDIRITTURA PENALE.
Aria di tempesta giudiziaria sulla convention Kombat League
La FIMT minaccia di intraprendere le vie legali contro la FMTI
Di: La Redazione
Dopo quei fantastici Campionati Italiani che stupirono noi stessi
assieme a tutti gli appassionati di Muay Thai alla fine del 2008, un
signorile Campionato Italiano disputato in 3 giornate di gara su 2
ring, con ben 130 atleti provenienti da ogni parte d’Italia, isole
comprese che si disputarono le varie cinture nazionali nell’elegante
serata di gala finale, con hotel 4 stelle pagato dall’organizzazione
agli atleti e coaches provenienti da fuori regione e che passavano
il turno… Dobbiamo dire, ripetere e ricordare ancora una volta che…
uno dei nostri esperti e vecchi “veggenti” ci disse, trovandoci
tutti perfettamente d’accordo, che questo 2009 sarebbe stato l’anno
emblematico della Muay Thai ed avrebbe rappresentato una pietra
miliare nella sua storia in Italia!
Di certo lo pensavamo ed auspicavamo, per come lo avevamo
annunciato varie altre volte, un anno in cui la Muay Thai avrebbe
fatto un autorevole grande balzo in avanti e sarebbe cresciuta (come
infatti è cresciuta oltremisura) in numeri, eventi, dignità e
notorietà: Speravamo ed intravedevamo persino una unificazione
nazionale delle due sigle esistenti FIKB e FIMT e a tal proposito ci
risulta che alcuni prudenti passi in questa direzione sono stati
persino già tentati da alcuni loro assennati dirigenti (VEDI:
FIKB e FIMT insieme? e
1°Asian Martial Arts Games- intervista a Fragale) ma sappiamo
per certo che poi altri tre prudenti incontri conoscitivi, sono
successivamente avvenuti tra le alte sfere di FIKB e FIMT…
Nel corso dell’anno abbiamo assistito invece alla legittima
nascita di un’altra ulteriore sigla, la FMTI, con quella che
pensiamo sia stata la ulteriore conseguente e relativa
frammentazione del movimento nazionale. Ce ne siamo sinceramente
dispiaciuti in silenzio, pur non volendo certo pretendere di
limitare la libertà di chiunque altro, benché pensassimo che questo
non fosse certo un passo in avanti verso la distensione e soluzione
di annosi problemi politici, ma che anzi… ciò avrebbe potuto
acutizzarli o crearne anche dei nuovi, ma non immaginavamo certo che
si arrivasse a polemizzare o nientemeno addirittura a minacciare di
“adire a vie legali CIVILI E PENALI” per diritti ritenuti lesi e
persino con accuse di falsificazioni di importanti documenti
ufficiali, che attesterebbero il riconoscimento di questa, piuttosto
che dell’altra, sigla nazionale in questione…
Eppure, parrebbe che ognuno dica di volere soltanto tentare di
unificare la Muay Thai nazionale sotto un’unica bandiera… a sentire
le voci che circolano tra i propri sostenitori ognuno dice che
lavora disinteressatamente per il solo bene della Muay Thai che ama
spassionatamente. Pare persino che ognuno ammanti l’idea che la
vuole e che la“deve” difendere dagli interessi rapaci ed
approfittatori degli avversari di turno… e tutto questo lo si
potrebbe dedurre anche leggendo i proclami di questo e di quello che
vengono inviati alla pubblicazione su internet, per darvene notizia
ed informarne così tutti gli appassionati italiani che
fortunatamente frequentano sempre più assiduamente le nostre
web-riviste specializzate.
Partecipando però nel contempo ed oltretutto con nostri
eccellenti e capaci collaboratori a molti dei fatti reali ed in
questione, credo sia comprensibile se vi sveliamo che una legittima,
anche se semplice opinione personale, ce la siamo fatta pure noi…
Secondo noi sulla questione sicuramente ognuno dei contendenti
dice la verità ma, a nostro avviso, forse ne dice solo una parte!
Crediamo sinceramente che ognuno dei personaggi in questione voglia
veramente unificare la Muay Thai italiana sotto una unica bandiera
ma… pensiamo anche che voglia farlo unicamente sotto la propria, o
meglio, sotto la propria presidenza, comando e direzione!
Sembrerebbe infatti che ciascuno sia e voglia rimanere attaccato
alla propria poltrona, nessuno vuol perdere quello che forse pensa
di avere, probabilmente credendo addirittura di essere quello che la
poltrona indicherebbe che sono diventati (o che dovrebbero riuscire
ad essere?). Niente di più buffo a nostro avviso!
Una cosa singolare che abbiamo notato a questo proposito però, ci
spiace ma la dobbiamo dire e del resto crediamo proprio che tutti i
nostri lettori lo possano aver notato, l’unico che non ci ha pensato
due volte a proporre e mettere sul piatto delle trattative l’offerta
di lasciare il suo incarico di Presidente del Settore, pur di
tentare di ottenere l’unificazione della Muay Thai nazionale… è il
nostro Roberto Fragale.
Sappiamo
che ad una prima e superficiale impressione potremmo sembrare di
parte, visto che Fragale è stato tra i nostri fondatori ed è
tutt’ora uno dei nostri migliori ed assidui collaboratori, ma tanto
è! E chi volesse dire il contrario tenti di provarlo pure, senza
timore per favore… così come del resto è provata invece l’offerta
spassionata del nostro collaboratore. Ma chiaramente non crediamo
neanche ce ne sarebbe bisogno, la cosa è credibilissima soprattutto
perché non sarebbe neanche la prima volta che la offre e soprattutto
che vi rinuncia e lo fa sul serio, facendo seguire i fatti alle
parole! Infatti che anche in passato Fragale si è fatto da parte per
ben due volte, fin da quando era il Coordinatore unico del settore
Muay Thai: la prima volta quando Davide Carlot (attuale Presidente
FIMT) entrò nell’allora FIKEDA portando con se il riconoscimento
IFMA… (poi riuscendone dopo qualche mese e ritirandolo), la seconda
volta quando successivamente cedette ancora la coordinazione del
Settore a Massimiliano Baggio (attuale Presidente FMTI) in occasione
della sua quando entrata in FIKB, dopo essere uscito in maniera
forse poco ortodossa dall’organizzazione di Carlo Di Blasi, con uno
strascico polemico che ancora i lettori ricorderanno in quanto fece
parlare a lungo del fatto, con la pubblicazione di lettere aperte e
velenose sul web, da parte di entrambi.
Comunque, tornando ai fatti in questione, noi eravamo presenti a
quella bellissima e signorile convention della Kombat League con i
due nostri inviati più autorevoli sull’argomento… sapete indovinare
chi? Indovinato! (Roberto Fragale e Franco Piccirilli). Non abbiamo
ancora pubblicato niente di quanto ci avevano scritto nella
recensione di quella organizzatissima ed importante convention
perché, compresa la morbosa delicatezza dell’argomento e dei fatti,
non volevamo essere tacciati come quelli che godono e sguazzano
nelle polemiche ed ancor peggio per coloro che le creano o magari le
fomentano addirittura, sia pur prendendo spunto da accadimenti reali
e documentati, come talvolta ci è già successo in passato.
Ma del resto la gremita convention della Kombat League era
pubblica e non avremmo certo svelato nessun mistero e notizia
segreta.
Comunque, a questo punto, ormai la cosa pare sia venuta alla
ribalta con un certo clamore e quindi abbiamo ritenuto di poter
scrivere qualcosa in proposito proprio per tentare di spiegarvi
meglio l’accaduto e dichiarare quindi il nostro personalissimo
pensiero su questa delicatissima (anche se avvilente a nostro
avviso) questione, nella speranza che i due contendenti ci ripensino
e possano giungere a più miti conclusioni. Eccovi infine i due
comunicati in questione che hanno agitato le acque, a nostro avviso,
di una delle più spettacolari discipline sportive da combattimento:
COMUNICATO DEL
PRESIDENTE FIMT
DEL 16.10.2009
Vorrei comunicare a tutti i praticanti di muay thai
sul territorio italiano alcuni chiarimenti riguardo a
delle voci che qualcuno in maniera completamente falsa
sta facendo circolare all’interno del panorama del
settore della muay thai.
La FIMT è e rimane l'unica federazione italiana
riconosciuta dall’IFMA (International Federation of
Muaythai Amateur) la sigla che rappresenta e
gestisce la muay thai nel mondo.
Per quanto concerne il WMC (World Muaythai Council)
si ribadisce che essendo questa una sigla
professionistica, tutti i promoter italiani e mondiali
che ne facciano richiesta, e sottolineo tutti, possono
organizzare eventi con tale marchio.
La nazionale che parteciperà ai prossimi campionati
mondiali IFMA a Bangkok dal 24 novembre al 5 dicembre
2009 sarà la nazionale FIMT di cui Davide Carlot è il
presidente, nonché unico responsabile e rappresentante
per l'Italia di questa sigla internazionale.
Inoltre in maniera veramente grottesca, una pseudo
federazione o presunta tale appena nata (la FMTI), ha
inviato una richiesta di riconoscimento al CONI per la
muay thai, tale fatto non può essere che vergognoso in
quanto ha presentato documenti della stessa FIMT (!),
ovvero i nostri riconoscimenti internazionali copiati in
maniera veramente palese dal nostro portale nazionale,
spacciandosi per federazione aderente alla IFMA!
Scrivo tutto ciò per aprire gli occhi a persone che
come molti di voi sono state prese in giro con false
promesse e sono state informate falsamente di un’uscita
di massa delle società dalla FIMT.
Nonostante questi attacchi poco leali da queste
pseudo federazioni che cercano di imitare anche il
nostro nome, la FIMT, con nuovi accordi di
collaborazione stretti con altre federazioni nazionali,
sta aumentando le iscrizioni delle società, grazie anche
all’adesione tra l’altro di molte società uscite da
questa neonata FMTI.
Prova di quello che sto affermando sta nel fatto
nella prima gara stagionale FIMT a Torino, senza alcun
titolo in palio, hanno partecipato ben 60 atleti con 30
incontri solo di muay thai. Ricordiamo inoltre che
contro tutti i firmatari della richiesta fatta al CONI
con documentazione non veritiera agiremo per vie legali.
Cosa dire quindi? La strada della muay thai in Italia
è stata tracciata sin dall’inizio dalla Federazione
Italiana Muay Thai la quale apre le proprie porte a
tutti coloro che amano questo sport e vogliono
collaborare nel nostro sogno di fare questa arte
marziale ancora più grande.
Davide Carlot
Presidente FIMT |
COMUNICATO DEL
SEGRETARIO NAZIONALE FIMT
DEL 16.10.2009
Ci è giunta voce che i vertici della federazione
Kombat League e della neonata Federazione Muay Thai
Italiana (dal solo nome adottato si comprende che
quest’ultima nasce per essere già imitazione della
Federazione Italiana Muay Thai, operante invece dal
1996!!) hanno avviato una politica ?concorrenziale?
scorretta e fortemente denigratoria contro la Fimt
(Federazione Italiana Muay Thai) asserendo, senza alcun
fondamento, che la Fimt sta assistendo ad una morìa
nelle proprie iscrizioni sociali, fatto assolutamente
falso e pretestuoso.
Tale politica intrapresa dai dirigenti Kombat League,
indirizzata al solo scopo di privare la Fimt delle
proprie palestre iscritte (le quali in molti casi sono
state contattate direttamente da soggetti gravitanti
all’interno della Kombat League), è fortemente
diffamatoria e priva di ogni riscontro di fatto, in
quanto già in un evento di muay thai targato Fimt
dell’ultima settimana (10.10.2009), tra l’altro dove i
match non erano validi per i campionati italiani Fimt
2009, hanno partecipato ben 60 atleti per oltre 30 match
di muay thai, derivando che l’attività sociale della
Fimt è tutt’altro che in discesa!
Infine, per denotare un’altra condotta moralmente
deprecabile intrapresa dai dirigenti Kombat League e
dalla loro neonata Federazione Muay Thai Italiana, si
evidenzia che i dirigenti di quest’ultima hanno
depositato all’inizio del mese di ottobre 2009 una
lettera al CONI nella quale asseriscono di aderire? alla
IFMA (International Federation of Muaythai Amateur),
unica federazione internazionale di muay thai
riconosciuta dal GAISF, la quale riconosce invece la
vera Federazione Italiana Muay Thai diretta dal sig.
Davide Carlot.
Tale condotta non può che essere considerata
gravissima in quanto indirizzata a comunicare e ad
attestare ad un Organo Pubblico un fatto assolutamente
falso, e cioè l’appartenenza ad una federazione
internazionale di cui non possiedono alcun
riconoscimento.
Ne deriva da ciò che i firmatari di tale documento
saranno chiamati a rispondere del loro comportamento
presso le competenti sedi penali e civili.
dott. Emanuele Drogo
Segretario Nazionale FIMT |
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