Agli Europei WAKO
riservati a Cadetti e Juniores, 1071 i partecipanti in
rappresentanza di 30 nazioni. Italiani splendidi, primi nel
semi-contact!
Europei WAKO Cadetti & Juniores
Nella millenaria Pola: giovani record!
Di: Ennio Falsoni
Sono stato parecchie volte in Craozia che ho girato in lungo e in
largo a partire dal 1971 (anno in cui per la prima volta arrivai
sino a Istanbul con una Fiat 125), ed ogni volta la trovo una
bellissima regione con tutte quelle sue coste frastagliate, il
mare cristallino, le colline rocciose, il verde lussureggiante
della macchia Mediterranea, i suoi piccoli porti piene di barche da
diporto, i suoi cantieri. Ma la cosa che mi colpisce di più
ovviamente, è la continuità storica con la civiltà romana che è
visibile ad ogni piè sospinto. Ovunque ci si addentri nei
bellissimi centri storici, trovi Leoni di S.Marco all’ingresso delle
chiese e delle cattedrali, dei Fori e strade romane, oppure –
come a Pola – degli anfiteatri che, come in questo caso, ricordano
ai turisti il Colosseo di Roma o l’Arena di Verona (anche se molto
più piccola).
Ebbene qui, in mezzo ad una natura resa ancora più bella da uno
splendido sole che ha riscaldato tutti i cuori per l’intera
settimana, si sono svolti i Campionati Europei 2009 riservati a
Cadetti e Juniores, vale a dire ai giovani e giovanissimi atleti
della WAKO di cui ne rappresentano il futuro. E devo subito dire
che da quello visto e ammirato a Pola, il futuro della WAKO è
davvero roseo!
Ben 1071 gli atleti impegnati nei Campionati in rappresentanza di
30 nazioni europee dalle quali però sono stranamente mancati sia
spagnoli che francesi, così come svedesi e finlandesi, tutte nazioni
impegnate in questo momento solo nelle attività seniores. In ogni
caso, ben 1500 le persone coinvolte negli Europei, a significare lo
straordinario successo che la kickboxing sta riscuotendo in tutto
il continente.
La Federazione Italiana di Kickboxing, vuoi per la vicinanza col
paese ospitante, vuoi perché abbiamo un vivaio di atleti notevole,
curato amorevolmente dai tecnici Roberto Montuoro, Luisa Lico,
Gianfranco Rizzi, Emanuele Bozzolani, Federico Milani e Ricardo
Wagner che ringrazio anticipatamente per l’impegno profuso in questa
trasferta, ha portato a Pola ben 90 atleti che con accompagnatori,
giudici, arbitri e tecnici ha raggiunto la notevole cifra di 166
persone che hanno riempito ben 3 pullman. Pensate: 1 pullman è
partito addirittura dalla Sicilia e ben 2 sono partiti da Napoli.
Insieme hanno percorso tutta la nostra penisola raccattando, cammin
facendo, atleti del Lazio, della Toscana, dell’Emilia , della
Lombardia e del Veneto. 1200 km di viaggio che però non sono pesati
più di tanto perché fatti in grande serenità e letizia, ore e ore
passate conversando, dormendo, mangiando, mandando messaggi,
sentendo musica, ammirando paesaggi diversi per una sicura crescita
personale dei ragazzi che fanno sempre esperienze importanti per la
formazione del loro carattere e della loro personalità, esperienze
preziose per il loro futuro.
Gli organizzatori della Federazione croata, in collaborazione con
lo staff della WAKO che dirige sempre tutte le operazioni e lo
svolgimento degli Europei, hanno lavorato bene e devo francamente
dire che se proprio volevamo trovare qualche critica da fare, è
nell’allestimento del palazzo dello sport che ci ha ospitato, il
Mate Parlov (grande campione di boxe) di Pola che ci ha ospitato. La
coreografia era scarna, il podio troppo piccolo e in fondo, lo
stesso palazzo dello sport è risultato un po’ angusto per le
accresciute esigenze degli Europei dei Cadetti e Juniores che sta
diventando una manifestazione sempre più grande. Per il resto,
niente da dire: complimenti anche a loro per l’enorme lavoro svolto
e soprattutto per la cordialità e la cortesia dimostrata a tutti. La
pubblicità, a volte, è anche vera: “Croazia, un piccolo paese con
una grande cuore”. Posso confermarlo!
Ben 6 i tatami, ossia le aree di gara di semi e light contact,
mentre 2 i ring per le gare di full contact, low-kick e K1 Rules.
Ancora una volta, il grosso degli atleti lo abbiamo trovato negli
sport da tatami, col semi a farla da padrone assoluto, seguito dal
light contact, quindi dalla low-kick, dalle forme musicali e dal K1.
Buon ultimo l’aero-kickboxing, che tuttavia dall’anno prossimo non
farà più parte delle competizioni ufficiali WAKO. Verrà soppiantata
dalla Kick-light (ossia dal light contact con la possibilità di
attaccare anche le gambe dell’avversario coi low-kick), anche se la
decisione finale spetta al Direttivo della WAKO che si riunirà poco
prima dei Mondiali di Villach, ossia fra tre settimane.
Come ho già detto tante volte, seguire i diversi atleti che sono
a volte impegnati in 3-4 aree in contemporanea, non è assolutamente
facile. Ma li ho osservati più o meno tutti a distanza, e devo
francamente dire che mi hanno impressionato per l’impegno, la
determinazione, la grinta, la bellezza e la facilità delle loro
tecniche. Certo, ho notato anche gli smarrimenti, i pianti, lo
scoramento di molti quando si avvicinavano alla sconfitta, tutto il
contr’altare della vittoria. Ma questa volta mi sono anche
soffermato sui coach, sì proprio loro, quei bravi tecnici di ogni
nazione che seguono i propri atleti con passione, con impegno, che
sanno quando spronarli o quando redarguirli, che li consigliano, li
incitano, li rimproverano. E, subito dopo la gara, comunque sia
andata, che abbracciano quei giovani, soprattutto i giovanissimi,
avvolgendoli con le loro ampie braccia, che se li coccolano quasi
accompagnandoli negli spogliatoi . Davvero persone stupende,
innamorate del loro lavoro che svolgono con grande cura e passione.
Sanno di avere delle enormi responsabilità e che il loro ruolo è
fondamentale nella formazione sportiva di quei giovani e la loro
dedizione alla causa è assoluta.
Vedo costantemente un grande numero di combattimenti, ma devo
francamente confessare che quando combatte un italiano segretamente
faccio il partigiano, confesso anche di soffrire un po’ con quei
ragazzi che magari si stanno giocando una vittoria e gioisco
ovviamente quando arriva e me ne dispiaccio quando non succede
(anche se un presidente di federazione mondiale dovrebbe sempre
essere super partes). C’è sempre un gruppo, anzi una famiglia, che
non mi stanco mai di vedere all’opera: è quella del Maestro Lanzilao.
Ha 3 figli stupendi (di cui 2 a Pola) , tutti azzurri nel semi
contact, e tutti grandi campioncini, con un formidabile avvenire
davanti. E lui, il papà, che li segue non solo come padre, ma come
tecnico. Dopo la bella vittoria di una delle figlie in questi
Europei , Veronica (50 kg) vittoria ancorché di misura,
avvicinatolo per fargli i complimenti, mi ha detto :” Sì, ma non
c’era con la testa”… Insomma, la figlia aveva sì vinto, ma non
nettamente come avrebbe potuto e lui voluto! Capito? E’ un papà
super-perfezionista, un tecnico esigente, altro che storie.
Incredibile, ammirevole.
Abbiamo portato in Croazia un numero impressionante di atleti,
quasi 90 atleti, di cui 56 nel semi contact, una sola ragazza nel
full contact , Fulvia Grenci di Roma, che è giunta poi anche seconda
(davvero formidabile la sua grinta, che però non era unita alla
precisione dei colpi, il che le è stato fatale. Ha perso contro la
croata Lana Jesic per un soffio!), 2 giovani nelle Forme Musicali
Riccardo Nordio e Gabriele Colombo, entrambi medaglie d’argento) e
poi il resto nel light contact. Nel semi contact avevamo negli
ungheresi i mostri sacri da battere, e lo abbiamo fatto!
Nello speciale medagliere per nazioni, siamo comunque primi con
ben 11 medaglie d’oro individuali e un oro a squadre (coi cadetti),
davanti all’Ungheria che ne ha totalizzato solo 9. Un successo
venuto con un grande lavoro di squadra che ha visto coinvolti
tutte le forze migliori del movimento italiano, a cui va il mio
plauso personale.
Bravi anche i giovani nel light contact, una specialità che negli
ultimi anni ci ha dato grosse delusioni, ma che ora – grazie al
grande lavoro di Riccardo Wagner e Federico Milani – sta dando i
suoi frutti. Ben 11 le medaglie complessive conquistate, di cui 1
d’oro Chiara Ferrarotto), ben 3 gli argenti (con Salvatore
Malaponti, Silvia Menzi e Jlenia Carbone) e 7 i bronzi (Giulio
Sciacca, Luigi Monaco, Eduardo Emmolo, Andrea Ceresoli, Michele
Muntady, Clarissa Oddy e Teresa Bruzzi) che hanno portato l’Italia
all’ottavo posto in questa specialità, posizione assolutamente
non trascurabile. Nel complesso dunque, una trasferta più che
positiva in terra di Croazia che inietta nuovi entusiasmi e tante
energie nel nostro giovane movimento. Di questi tempi, tutto ciò è
davvero entusiasmante.
RISULTATI SEMI CONTACT
- CAMPIONI D'EUROPA
- Lanzilao Gabriele
- Lanzilao Veronica
- Abbate Carmela
-
Notaro
Pietro
- Colla Davide
- Guiducci Roberto
- Strano Francesco
- Tassero Maurizio
- Niceforo Paolo
- Cavallaro Giulia
- Annunziata Vittoria
- MEDAGLIE D'ARGENTO
- Niceforo Ambra
- Morante Tonino
- MEDAGLIE DI BRONZO
- Minoia Davide
- Calandra Silvia
- Bonaccurso Francesco
- Marchese Stefani
- Pintore David
- Lanzilao Martina
- Lughetta Francesco
- Cavallaro Roberta
- Angelino Giuseppe
- Parisi Mariachiara
- De Blasio Emanuele
- Malaponti Salvatore
- Milani Matteo
- Carbone Ilenia
- Cimpeanu Georgian
- Scolpito Eduardo
- Langione Giuseppe
- Barruffo Flavio
- Dario Fabrizio
- Licata Maddalena
The top ten
countries overall out of the 30 attending and including
all disciplines were as follows:
Place Nation
Gold
Silver Bronze
1 Russian
Federation 37 26
17
2 Croatia
18
20 34
3 Hungary
14 14
31
4 Italy
13
6 28
5 Ireland
11
4 7
6 Great
Britain 6
9 9
7 Bosnia and Herzegovina 4
5 6
8 Bulgaria
4 2
6
9 Slovenia
3 5
10
10 Poland
2
5 13 |
|