La giornata tipo degli azzurri
Di: Franco Piccirilli
L’organizzazione di questi Mondiali di Muay
Thai 2009 WMF aveva disposto gli incontri previsti in queste
giornate internazionali a partire dalla tarda mattinata al National
Stadium di Bangkok.
Il Dirigente del Settore Muay Thai della FIKB,
Roberto Fragale insieme ed in accordo con il Direttore Tecnico della
nazionale, Diego Calzolari, avevano stabilito un programma di
attività della squadra per questa trasferta internazionale, per il
mantenimento della forma fisica e dell’adeguata concentrazione
psicologica, necessaria per affrontare le condizioni climatiche, lo
stress e l’intensità dei combattimenti.
Al mattino presto, l’organizzazione del
mondiale radunava tutti gli atleti che avrebbero combattuto, in
un’apposita sala posta la primo piano del Twin Towers Hotel per il
controllo del peso e delle condizioni di salute, con medici e
assistenti che compilavano apposite schede per ognuno degli iscritti
al campionato.
Successivamente gli atleti andavano a far
colazione nella grande sala del ristorante al piano terra, con
buffet di vari alimenti di cucina orientale ed europea. Il lavoro
con il nutrizionista dott. Marco Ceriani, che aveva seguito la
Nazionale durante i turni dei collegiali, ha dato evidente i sui
frutti, dal momento che nessuno dei nostri atleti è risultato più
fuori peso, per cui non si è reso necessario il suo diretto
intervento,
preferendo che ognuno continuasse a seguire
quei principi alimentari che gli hanno consentito di raggiungere e
mantenere il loro peso forma. In ogni caso il dott. Ceriani, al
seguito della Nazionale in trasferta a Bangkok, sarebbe stato pronto
ad intervenire nel caso si fosse reso necessario apportare
aggiustamenti al comportamento alimentare degli atleti italiani… nel
frattempo seguiva anche il corso Ufficiali di Gara del WMF,
continuamente affiancato dal suo esperto “tutor” Fragale, che vedo è
moto conosciuto, apprezzato e continuamente portato ad esempio dai
dirigenti thai.
Quando per quel giorno erano previsti incontri
sul ring dei nostri connazionali, il Direttore Tecnico Diego
Calzolari procedeva poi a massaggiare ciascuno degli atleti che
rientrano subito dopo nelle proprie camere, in attesa della partenza
per il National Stadium.
Per tutti quelli che invece quel giorno non
erano previsti negli incontri, intorno alle 10 circa il Direttore
Tecnico radunava l’intera squadra alla piscina dell’Hotel, al 5°
piano, per una sessione di allenamento studiata appositamente per i
giorni di pausa.
Roberto Fragale invece, seguiva prevalentemente
tutta la parte burocratica relativa agli adempimenti amministrativi
che la rappresentanza di una nazione ai campionati mondiali
comporta, come anche riunioni e public relation durante le numerose
cene a cui era continuamente invitato con gli altri rappresentanti
delle federazioni nazionali.
Nei giorni per i quali invece erano previsti
incontri per la quasi totalità degli atleti della nazionale, Diego
Calzolari radunava la squadra con sufficiente anticipo per spostarsi
al National Stadium, e quindi per avere tutto il tempo necessario
per la preparazione dei ragazzi al match.
I primi a combattere venivano accuratamente
preparati dal Direttore Tecnico, prima con massaggi e poi con
l’indicazione di tecniche a vuoto da eseguire per entrare meglio in
concentrazione in vista dell’approssimarsi del match.
Per ciascuno degli atleti che quel giorno
combatteva, Diego Calzolari dedicava esattamente lo stesso impegno,
la stessa energia, la stessa enfasi nel riscaldamento, non solo
fisico, ma anche psicologico, attraverso la sua costante presenza e
consigli su come affrontare il l’avversario.
Ad ogni atleta prossimo al proprio turno di
gara, venivano consegnate dall’organizzazione le protezioni da
indossare di colore rosso o blu, a seconda dell’angolo
corrispondente. Queste consistevano in caschetto, corpetto e
paratibie, che dovevano poi essere immediatamente riconsegnate
appena terminato l’incontro ad una addetto del’organizzazione
stessa.
Poco prima dell’inizio delle gare arrivava
anche Fragale, la cui costante e calorosa presenza fisica,
contribuiva ad infondere ancora più vigore e fiducia all’intera
squadra, esprimendo appunto con la sua presenza, l’unità della
nazionale italiana FIKB di Muay Thai.
Fragale si preoccupava anche di tenere la
squadra unita, soprattutto durante le fasi eliminatorie
degli atleti italiani, per sostenere l’atleta di turno con
l’incitamento che rimarcava ogni colpo portato a segno
sull’avversario di turno. Tifo ben organizzato, ma educato… e che
spesso riusciva a coinvolgere anche gli altri team nazionali, tanto
che in alcune occasioni addirittura il loro stimolo si univa al
nostro, quando il match risultava essere particolarmente
travolgente.
Durante le pause tra i match degli italiani
capitava di avere anche il tempo per andare con Fragale a fare anche
uno spuntino a base di frutta. Appena fuori dal camp dove si trova
lo stadio infatti, si erano sistemati vari carrettini con frutta
fresca di stagione, che il gestore serviva e tagliava sul momento. Frutta del
posto, tra cui i nostri conosciuti cocomero, ananas e melone. Era
incredibile vedere la manualità e la maestria con la quale il
thailandese adoperava il coltello per preparare e spezzettare la
frutta in bocconcini già pronti all’uso, serviti in un sacchettino
di plastica trasparente e con tanto di stecchino in legno per
servirsi…
Nella calura pomeridiana la frutta ci dava,
oltre ad un piacevole intermezzo anche l’energia fresca e dissetante
per sostenere l’intero pomeriggio al seguito della nazionale.
Terminata la sessione pomeridiana di
eliminatorie facevo rientro all’hotel con un tuc tuc o taxi, insieme
a Fragale, mentre gli atleti finivano di cambiarsi allo stadio prima
di raggiungerci anche loro in hotel. Il National Stadium era
inserito in un campus ministeriale, dove erano presenti molte altre
strutture sportive e che nel caotico centro di Bangkok, costituiva
una specie di isola senza traffico.
Appena però fuori dal campus il caos della
Bangkok frenetica sembrava ingoiare ogni cosa. Per far rientro al
Twin Towers Hotel le prime volte avevamo utilizzato i simpaticissimi
Tuc Tuc, carretti motorizzati aperti, ma capitava sovente di restare
intrappolati nel traffico, finendo per respirare per diverse decine
di minuti i gas di scarico dei tanti veicoli fermi accanto al nostro
tuc tuc. Ecco quindi che le altre volte abbiamo deciso di cambiare
registro, infilandoci nell’aria fresca di un taxi meter.
Ermeticamente chiusi dentro quella scatola con
l’aria condizionata a palla, non sentivamo gli odori del traffico e
al tempo stesso potevamo riposarci sui morbidi sedili dell’auto.
Certo non era più veloce del tuc tuc, ma almeno eravamo al fresco e
non dovevamo respirare quando fermi, gli scarichi sempre nocivi dei
motori. Talvolta però capitava di doverci accontentare della musica
thailandese sparata anche a discreto volume, ma… mica si può avere
sempre tutto, qualche volta un po’ meno altrimenti come potremmo
godere di quel poco che abbiamo se avessimo sempre tutto? E poi
volete mettere la noia quando accade tutto quello che desideriamo?
Quando invece… desiderassimo quel che accade e per cui quindi non
ci sarebbe noia, ma magari ogni volta scopriremmo che non ci manca
niente di quel che abbiamo…
Arrivati finalmente in hotel, dopo un viaggio
di circa 20 minuti per poco meno di un kilometro, il tempo di
cambiarsi gli abiti ormai provati dall’intera giornata, rinfrescarsi
con una piacevole doccia e quindi usciamo per la cena.
Per la cena, ma così anche per il pranzo,
avevamo trovato un localino poco distante dall’Hotel dove a prezzi
veramente bassi rispetto agli standard europei, potevamo sfamarci
come volevamo, ovviamente… cucina tailandese!
La cucina thailandese sembrerebbe essere una
tra le più equilibrate dal punto di vista nutrizionale. Il riso
(profumato Thai) è l’alimento base della cucina locale, mentre le
verdure vengono adoperate solitamente per accompagnare i piatti;
molto usate anche le spezie che rappresentano la base per salse
agrodolci al curry, allo zenzero, al cumino.
Il pesce è uno degli alimenti fondamentali
della cucina thailandese, cucinato nei modi più variegati. Anche il
pollo è un alimento importante nella cucina thai, usato alla griglia
con salse speziate, fritto o marinato. C’era solo l’imbarazzo della
scelta, ma che in ogni caso riusciva sempre a soddisfare i nostri
bisogni alimentari.
Prima di rientrare in camera ci trattenevamo al
pieno-bar dell’hotel, per gustarci un caffè (na’ ciofeca!) seduti
comodamente sui divanetti, ascoltando musica da sottofondo, o piano
bar. Sul caffè tailandese quantomeno chiederei… perché chiamarlo
caffè?
Talvolta si univano a noi anche alcuni dei
componenti della nazionale, che di volta in volta rientrando in
hotel, si fermavano a prendere una caffè o una calda tisana
rilassante. A quest’ora della sera potevamo starcene rilassati a
conversare, l’occasione di scambiare qualche impressione sulla
giornata, sull’andamento dei mondiali, su piccole curiosità e quelli
che a noi sembravano essere peculiarità thailandesi, ma che per loro
erano abitudini normali.
Ma anche l’opportunità di farsi conoscere
meglio, di raccontare qualcosa di sé e non sempre quel che
inconsciamente si racconta… è esattamente quello che le persone
dicono di essere. Come ogni tradizione culturale, ognuno fa ciò che
ha appreso e che crede debba essere, senza pensare al motivo per cui
si comporta in quel particolare modo.
Presto i nostri ospiti rientrano nelle loro
camere, lasciando a Fragale l’onore di offrire il dopocena, che mi
dice rimetterà poi alla Federazione, dal momento che mi sembra abbia
pagato tutti gli extra per questa trasferta a Bangkok.
Restiamo ancora qualche minuto con Fragale
ascoltando le melodie che ci vengono proposte dal cantante
thailandese al piano bar, ma ben presto ci scusiamo e non vorremmo
pensasse che non ci piace il suo accompagnamento, ma abbiamo una
missione da proseguire. Ascensore e su al nono piano, là dove ci
aspettano due pc portatili con cui intrattenerci.
La struttura alberghiera era infatti dotata di
rete wireless per il collegamento ad internet e questo ci permetteva
di essere sempre in contatto con la redazione per preparare
comunicati vari, oltre che passare le notizie sugli avvenimenti
sportivi del mondiale WMF.
Spesso non ci rendevamo conto dell’ora che
facevamo lavorando con i portatili, sconfinando sempre ben oltre la
mezzanotte, anche se con il cambio di fuso orario avevamo difficoltà
a capire se era tardi a Bangkok o presto in Italia…. In ogni caso
quando le palpebre cominciavano a calare, potevamo facilmente
comprendere che forse era ora di staccare la corrente e riposarsi.
L’indomani avremmo avuto un’altra intensa giornata di lavoro, al
seguito della nazionale italiana FIKB di Muay Thai a questi
mondiali WMF a Bangkok. |