Il Ritiro pre-gara dei nostri Azzurri
Di: Roberto Fragale
Quest’anno, sapevamo di avere una buona
squadra… forse non tutta di prossimi Campioni del Mondo… ma
sicuramente una squadra che non avrebbe affatto sfigurato nelle
potenzialità, al confronto con tutte le altre. Tutto quanto
pianificato in precedenza era stato eseguito…
Avevamo avuto delle gratificanti ed ottime
selezioni nazionali… eseguito dei buoni allenamenti collegiali…
avevamo infuso loro lo spirito di squadra come ci aveva raccomandato
il nostro psicologo, il dott. Paolo Bernardini; tutti loro
erano ben motivati e pronti a qualsiasi prova pur di riuscire a
rendere il massimo.
Il nostro nutrizionista, dott. Marco Ceriani;
si era sentito con molti di loro per dargli i preziosi consigli che
gli avrebbero consentito di presentarsi all’appuntamento mondiale
senza aver problemi di peso e nello stesso tempo essere carichi di
energia.
Il loro D.T.N. Diego Calzolari gli aveva
dato preziosi consigli per mantenere la condizione fisica e tabelle
di allenamento per l’ultimo periodo di preparazione
tecnico-atletica. I nostri ragazzi avevano risposto ottimamente agli
stimoli che gli avevamo appositamente lanciato, si sentivano coesi,
ben seguiti e curati nei particolari. Finalmente una squadra degna
di tale nome. Tutto stava andando a gonfie vele e secondo quanto
progettato dal numeroso team tecnico che li seguiva…
Bisognava quindi non fare errori negli ultimi
giorni di preparazione e soprattutto non fargli perdere la
concentrazione motivazionale, verso l’obbiettivo finale, una volta
arrivati in Thailandia. Si sa… la Thailandia è piena di distrazioni
e non è facile resistervi per ragazzi di 20 anni e molti dei quali
vi si affacciavano per la prima volta… ma inoltre ci sono da
superare un sacco di altri ostacoli fisiologici.. il diverso clima,
l’alta umidità e la temperatura con uno sbalzo forse eccessivo per
riuscire ad adattarvisi immediatamente mantenendo la stessa resa
atletica…
Ma ancora… dobbiamo considerare il diverso fuso
orario.. 6 ore di differenza in avanti fanno sfasare l’orologio
biologico che regola naturalmente i nostri tempi di attività e
riposo.. sono tante le considerazioni che abbiamo fatto ed a cui
abbiamo dovuto prendere particolari ed azzeccati accorgimenti.
Siamo quindi arrivati a comprendere che per una
resa ottimale come quella che volevamo a tutti i costi ottenere… i
nostri 10 azzurri avevano bisogno di un periodo di “ritiro” per
acclimatarsi alle diverse condizioni della Thailandia e qualcuno dei
dirigenti federali, avrebbe dovuto seguirli per controllare che
tutto si svolgesse nel migliore dei modi naturalmente.
E’ così che abbiamo pensato di chiedere aiuto
ad un italiano (ex azzurro FIKB di Muay Thai) che adesso vive
stabilmente in Thailandia e che vi dirige addirittura un proprio
Boxing Camp, il
Pattaya Kombat Village di Cristian Daghio, una mia vecchia
conoscenza, primordiale ex socio e divenuto adesso un prezioso
collaboratore della mia WAKO Thailand.. anzi… il Boxing Camp di
Cristian, possiamo dire che è il Camp e “quartier generale” della
WAKO Thailand.
Il Boxing Camp della WAKO Thailand è una ottima
location per ospitare il nostro team in preparazione. Tutto il team
avrebbe vissuto per tutto il periodo di necessario acclimatamento,
in pianta stabile al camp.
I ragazzi si sarebbero allenati, dormito e
mangiato al Pattaya Kombat Village per una settimana. La squadra
degli azzurri avrebbe dovuto seguire le tabelle di allenamento che
Diego Calzolari aveva preparato per loro.
Il camp ha una ventina di posti letto, dotato
di cucina interna, tre ring, una gabbia per UFC, sauna, sala pesi,
una decina di sacchi ed allenatori thai a volontà.. a seconda delle
esigenze. Una location, a nostro modo di vedere, azzeccatissima per
le nostre esigenze e che ci avrebbe sicuramente permesso di superare
le iniziali difficoltà di acclimatamento in Thailandia.
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