I Fantastici Italiani di Fiuggi
I campionati visti e raccontatici da un team toscano
Di: Dimitri Monini
Per
la prima volta voglio ora provare a descrivere la nostra avventura
Fiuggiana (o Fiuggina, boh..) di metà Aprile… I componenti della
“traversata”, sono, al solito, a parte gli atleti impegnati nella
fase finale dei Campionati Italiani FIKB 2009, ovvero Andrea,
Dimitri e Musta , i mitici fratelli Fabio e Pasquale Iaiunese, che
purtroppo sono stati esclusi dalla manifestazione durante le
eliminatorie. In pratica è il “nocciolo duro” del Team Monis che
parte alla volta della città laziale, tra diverse incognite ed
infinite speranze… Innanzitutto sistemiamo i bagagli in maniera
adeguata, visto che in 5 con le borse, le protezioni ed i vari
indumenti, in una Golf si sta abbastanza strettini, ma non siamo di
certo i tipi da lamentarsi. Il viaggio di andata procede
perfettamente, il traffico è intenso ma scorrevole, una volta tanto
siamo in orario ed arriviamo addirittura in anticipo, per cui, con
tutta calma andiamo a registrarci e a fare il peso, la bilancia non
è il “massimo”… Cmq siamo tutti nel peso, così ci rechiamo all’
Hotel La Ripa dove scarichiamo i bagagli e prendiamo possesso delle
camere che ci hanno assegnato. Nel complesso siamo soddisfatti della
sistemazione, il rapporto prezzo/qualità è ottimo, per cui ci
organizziamo per la cena, ovvero eseguiamo un vero e proprio Raid
all’Eurospin, acquistando tutto il necessario, quindi ritorniamo in
stanza e ci godiamo il nostro menù freddo, che però sembra soddisfi
tutti quanti. Dopo cena ovviamente doccina, poi mega sfida a 4 a Pro
Evolution Soccer 2009,
mentre Fabio, dopo aver al solito infamato il fratello Pasquale,
sviene sul letto intanto che noi ci bastoniamo virtualmente fino a
mezzanotte ed oltre.. L’indomani ci siamo, è il primo giorno di
gara, sveglia alle ore 8.30, anche se Dimitri ed Andrea non hanno
dormito molto bene.. Ovviamente Musta, incurante come al solito di
tutto, va svegliato a parte, visto che con lui i metodi tradizionali
non funzionano. In tutti i modi grandissima colazione a base di
proteine, kiwi, biscotti e pastarelle, poi via verso il palazzetto.
Appena arrivati incontriamo i fratelli livornesi della banda di
Patrizio Rizzoli, coi quali esiste una profonda amicizia che ci lega
ormai da diverso tempo, quindi intercettiamo e salutiamo i numerosi
altri atleti ed accompagnatori toscani (è singolare come in
territorio nemico, quelli che normalmente sono avversari, assumino
immediatamente le sembianze di alleati). Entriamo all’interno della
zona combattimenti e notiamo immediatamente che è ampia, ben
illuminata ed ariosa, nonostante all’inizio la temperatura sia un
po’ bassa, ed iniziamo a cercare notizie in merito alla scaletta dei
combattimenti, ovviamente di quelli a contatto pieno, che sono
quelli che ci interessano.
Intanto scopriamo che Cristian Liverani, atleta di punta del Team
Octopus Akiyama è già Campione Italiano, in quanto nessuno degli
altri 3 combattenti previsti si è presentato. Christian si è
comunque meritato ampiamente il titolo nelle fasi eliminatorie, tra
le quali spicca il bel match disputato nella fase interregionale
qualche settimana fa. Da notare la solita confusione per quanto
riguarda gli orari di inizio, dovuta la fatto che molti atleti non
rientravano nel peso dichiarato, tanti altri non si erano presentati
e quindi tabelloni da rifare… per cui iniziano a circolare voci
secondo le quali il contatto pieno comincerà alle 12,00 poi 13,00 ed
infine 15,00. Diciamo che verso le 15,00 si dà inizio ai match di
Full, Kick e K1. Osserviamo che Dimitri e Musta sono gli unici che
combatteranno una semifinale di K1, gli altri sono tutti in finale.
Approfittiamo della pausa per aggregarci a Patrizio Rizzoli ed ai
suoi ragazzi, che sono giunti in camper (grandi!!!), ovvero il già
citato Christian, il “nonno” Beppe Laurici, Roland Agosta e Nina
Sidoni.
Patrizio ci invita immediatamente a pranzare e cenare assieme a
loro, per cui, per non essere da scrocco, andiamo ad acquistare
vettovaglie varie ed a recuperare quanto è avanzato dal giorno
precedente in albergo, quindi ritorniamo al campo base (il camper di
Patrizio) e pranziamo cucinandoci un piatto di pasta per rimanere
abbastanza leggeri. Scopriamo con disappunto che i bagni sono
all’esterno della struttura, anche se sono numerosi e fortunatamente
abbastanza puliti. Ma le docce incredibilmente… non ci sono!!!!! Ci
hanno detto però che esisteva una convenzione con un Hotel posto di
fronte al palazzetto in cui tutti gli atleti avrebbero potuto
lavarsi tranquillamente, solo che si erano dimenticati di precisare
che ere disponibile una sola doccia (almeno quando abbiamo provato
ad andarci noi) per tutti gli atleti… Va beh, almeno noi possiamo
lavarci in Hotel, intanto c’è da combattere e le altre cose passano
tutte in secondo piano.
Grandi aree, grandi allestimenti e grandi sforzi organizzativi...
ma pur non volendo affatto denigrare la competizione fiuggiana e per
quanto riguarda l’organizzazione… permettetemi una sola riflessione:
nemmeno da paragonare all’organizzazione Fragale degli ultimi
Campionati Italiani di Muay Thai svoltisi a Pisa dal 6 all’8
Dicembre 2008 (vedi articoli relativi)….. Dimitri è il primo a
salire sul ring, fortunatamente all’angolo può contare su Patrizio
Rizzoli, mica “cincirinella”, quindi il nostro atleta, che negli
ultimi mesi ha letteralmente sputato sangue per allenarsi al top, è
pronto a dimostrare il proprio valore sul quadrato. Per quanto
riguarda il regolamento del K-1 c’è stata un po’ di confusione
riguardo all’informazione ed al momento del controllo rituale delle
protezioni da parte dell’arbitro (chissà perché quello che reputiamo
il miglior arbitro in attività, ovvero Francesco Pellegrino è stato
relegato a dirigere il light…. Mah…?), il quale, al termine della
verifica, “ricorda” a Dimitri le regole. Ovvero “…allora clinch
attivo a 2 mani 5 secondi circa e ginocchiate illimitate…” al che il
nostro atleta, esterrefatto, si volta verso il M° Rizzoli,
togliendosi il paradenti, e gli chiede: “Da quando????!!!!”. La
faccia di Patrizio è eloquente, anche lui non ne sa niente, ma nel
frattempo l’arbitro ha già decretato l’inizio del match, che parte
subito ad un ritmo piuttosto alto, con Lecis che prova ad attaccare
Dimitri con colpi violenti, il quale si difende con ordine e riparte
deciso schioccando alcune “castagne” di gancio sx e diretto dx per
far capire all’avversario chi è che comanda.
Sembra dai primi scambi che Dimitri abbia qualcosa in più
dell’avversario, il quale, non essendo stupido, cerca costantemente
il clinch, al quale Dimitri lega un paio di volte. Verso la fine
della ripresa Lecis accorcia nuovamente la distanza, va in clinch
con 1, 2, 3, 4, 5 ginocchiate di cui probabilmente l’ultima a segno,
mentre Dimitri, che ormai ha fatto suoi alcuni automatismi del
regolamento del K1 in cui ci siamo allenati per più di un anno, dopo
la prima ginocchiata, inizia a cercare di staccarsi per ricominciare
a scambiare. L’arbitro finalmente stacca gli atleti e constatiamo
che Dimitri ha il caschetto slacciato, quindi, non appena i
direttore di gara gli si avvicina per chiudere lo strappo, notiamo
che cambia espressione del volto ed accompagna il nostro fighter
all’angolo, dove purtroppo è visibile un ampio taglio alla base del
mento, per cui sopraggiunge prontamente anche il medico, che,
constatata la ferita, non può far altro che sospendere l’incontro,
facendo in modo tale che il pur bravo Lecis si aggiudichi il match.
Dimitri è costernato, vorrebbe proseguire lo stesso ma è evidente
che non è proprio possibile, la ferita è troppo ampia e necessiterà
di ben 5 punti di sutura, per cui viene fatto scendere dal ring
mentre lacrime amare di rabbia e delusione gli solcano il volto
assieme al sangue che gronda impietoso, ed accompagnato a bordo ring
in quanto deve iniziare il secondo match, che vede protagonista
Mustapha, ancora schoccato per aver visto il proprio Maestro perdere
in quel modo. Tra l’altro a Dimitri è negato anche di rimanere
all’angolo del proprio atleta in quanto necessita di cure urgenti,
con tutto quel sangue.
Per fortuna all’angolo del Musta rimangono Patrizio e Fabio,
siamo in ottime mani. Il match inizia, ed è subito chiaro che il
nostro atleta è ancora destabilizzato mentalmente, anche se,
fortunatamente, con l’aumentare degli scambi, si fa via via più
vivace, fino a piazzare un paio delle sue “zampate” che ci fanno ben
sperare per la seconda ripresa, che, dopo i consigli del M° Rizzoli,
inizia subito bene per il nostro team, con Mustapha che prende
decisamente le redini dell’incontro e inizia a martellare il suo
avversario, che ad un certo punto barcolla dai colpi subiti.. Il
match è vinto bene, nessuna recriminazione e nessun clinch lungo,
anche perché, seconda stranezza…, abbiamo notato che l’avversario
del Musta è stato cambiato all’ultimo momento, per cui, anziché
combattere contro Viglione dell’Olimpia Club di Asti (lo stesso team
di Lecis, legato al direttore tecnico della nazionale di K1 Giorgio
Iannelli), si batte con Floridia Giuseppe di Palermo, consentendo
quindi al piemontese di accedere direttamente alla finale… A questo
punto tocca a Nina Sidoni, prima serie di Full Contact del team
Oktopus Akiyama, che, dopo un match intenso, combattuto colpo su
colpo, ha la meglio sull’avversaria e si guadagna meritatamente
l’accesso alla finalissima.
Adesso è il momento delle polemiche ed iniziamo una discussione
tra noi, seppur pacate e ci auguriamo prese in senso costruttivo, in
merito alle modifiche del regolamento del k1 apportate nei giorni
scorsi evidentemente, (visto che negli scorsi campionati regionali
ed interregionali, disputatisi solo 4 settimane fa, si è combattuto
con le regole di sempre, ovvero clinch ad una mano, una sola
ginocchiata e poi via…) Secondo il nostro modestissimo parere, non è
proprio normale che una modifica tanto radicale nel regolamento di
una disciplina venga effettuata da non si sa chi.. senza che venisse
interpellato il Consiglio Federale o la Commissione Nazionale
Arbitri (per fortuna abbiamo avuto modo di incontrare e parlare
direttamente con Roberto Fragale in persona, il quale ci ha
confermato di essere all’oscuro di tutto per quanto riguarda
l’adottamento in FIKB, ma ci dice anche che agli ultimi mondiali
Juniores WAKO di Napoli è stata adottata improvvisamente questa
modifica) e che tale decisone univoca venisse tenuta nascosta a
tutti fino a che si sale sul ring, dopo essersi allenati per mesi e
mesi a combattere in un’altra disciplina..
A questo punto viene da domandarsi, ma almeno il Direttore
tecnico della nazionale di K1, Giorgio Iannelli ne sarà stato
informato, ed è lui stesso a confermarcelo… come mai allora noi non
ne siamo stati informati? Sarà forse un caso se ancora oggi, se
andiamo sul sito della FIKB e cerchiamo il regolamento di gara del
K1, appena clicchiamo sulla pagina, se ne apre una nuova che riporta
il regolamento della THAI KICKBOXING!!!!!????..., mentre se si va
alla sezione Discipline e si clicca sul K1, appare: “Il K1 Rules è
uno sport da combattimento ideato dai giapponesi che a loro volta
hanno abbondantemente guardato a Ovest (Tailandia). Si differenzia
molto dalla Muay Thai classica per la proibizione dei colpi di
gomito e a portare qualsiasi colpo alla nuca e alla colonna
vertebrale. Inoltre è proibito l'uso del "clinch" (ossia afferrare
l'avversario con due mani in presa dietro alla nuca dell'avversario)
mentre è possibile afferrare l'avversario con una sola mano e
portare un solo colpo di ginocchio la volta.”… Permetteteci di
essere quantomeno scettici…
Ma ancora, non sarebbe stato quantomeno opportuno un briefing con
i coach per spiegare le regole modificate? Per non parlare poi
dell’assurdità che è capitata a noi… di iniziare un campionato
italiano con un regolamento e di cambiarlo in corsa…. Ma passiamo al
proseguo della giornata, che a parte la nota dolente dell’infortunio
a Dimitri, prosegue lieta, con l’invito di Patrizio a passare la
serata con lui ed i ragazzi, con una grigliata a cui non mancheremmo
per niente al mondo… ovvero la…. …SAGRA RIZZOLI!!!…
E’ proprio vero: le cose più belle nascono sempre così,
all’improvviso, senza che nessuno le possa organizzare, ed è proprio
la spontaneità che rende tutto così autentico, nel senso più
assoluto del termine. Se ci fossimo messi a tavolino a pianificare
una cena credo che mai saremmo riusciti a farla riuscire così
bene… Patrizio, organizzatore nato, con quello spirito da cow boy
che lo contraddistingue, col favore delle tenebre fa in modo di
sistemare i due camper livornesi ad L, creando alla fine una U, in
quanto l’altro lato era già chiuso in maniera autonoma; rimane
scoperto un’ ultima sponda, ma arriviamo noi e con la Golf chiudiamo
anche quel varco; ecco fatto: abbiamo trasformato l’area in un vero
e proprio bivacco, con Cristian che pensa alla brace.
Di carne ce n’è fin troppa, ma siamo sicuri che, visti tutti
quelli “di bocca buona” presenti, non avanzerà poi molto.. I fatti
ci daranno ragione… Iniziamo quindi a cenare un po’ al buio in
quanto l’illuminazione esterna manca del tutto, rischiarati dalla
flebile luce che arriva dai camper, e proprio mentre tutto sembra
procedere per il meglio…. Inizia a piovere cavolo!!! “ Di certo non
saranno due gocce d’acqua a fermarci”, afferma Patrizio, così
prendiamo in mano la situazione (più che altro il tavolo, per
l’occasione composto da una porta rimediata chissà dove…) e lo
spostiamo all’interno del tendone adiacente che per fortuna non è
chiuso a chiave.. ecco fatto, se non fosse che ora manca anche quel
poco di chiarore che c’era fino a qualche minuto prima.
Ma è a questo punto che si mettono all’opera quei due furfanti di
Roland e Mustapha, i quali spariscono per alcuni minuti alla nostra
vista, seguendo, come avremmo saputo in seguito, un cavo che avevano
notato nelle vicinanze… … E luce fu!!!
Improvvisamente si accende il faretto all’interno della tenda,
nell’ovazione generale, con un’ Olèèèè!!!! Degno della Plaza de
Toros… Metti insieme un rumeno ed un marocchino, qualcosa
combinano di sicuro, ah ah ah !!!!! E’ uno spettacolo, passati i
timori di dover cenare al buio, anche quel minimo di tensione
rimasta dalle gare del pomeriggio lascia spazio all’allegria e al
divertimento, accompagnati da qualche bicchiere di vino (noi avevamo
portato solo una bottiglia, ma di 5 litri…ah ah ah!!!) e una
grigliata da mille ed una notte, in cui era presente anche una buona
dose di tacchino per il nostro Musta…
Ad un certo punto ci accorgiamo che tra noi c’è anche la grande
campionessa Barbara Plazzoli & C, che, smessi i panni dell’atleta,
pensa anch’essa a riempirsi la pancia…Dopo poco sopraggiungono anche
il mitico Roberto Fragale con gli arbitri “di corte” annessi al
seguito…
Sebbene siano tutti pisani, siamo ovviamente felici di ospitarli
in quella che ormai è diventata una vera e propria festa, col camper
davanti da cui esce musica latina a tutto volume… Forse abbiamo
esagerato un po’ in quanto sopraggiunge anche il guardiano che
osserva e se ne va, ma pochi minuti dopo arriva inaspettatamente
anche una Pantera della Polizia, il cui equipaggio, dribblato con
eleganza un invito di Patrizio ad unirsi alla baldoria, ci invita a
proseguire abbassando un po’ il volume, quindi ubbidiamo e
continuiamo a pasteggiare fino al dolce ed al caffè (e c’era anche
il gelato ) oltre che alla grappa sempre gradita soprattutto dal M°
Rizzoli che pare esserne un intenditore…
A parte gli scherzi, è stata una magnifica serata, ed a
mezzanotte, dopo aver salutato tutti, ce ne andiamo a dormire in
albergo… Dormire si fa per dire perché di nuovo ci sono le sfide
all’Xbox… Ci siamo: è il 19 Aprile 2009, è il giorno delle finali
del Contatto Pieno, la resa dei conti per Mustapha e Andrea, che
sembrano proprio determinati a non farsi sfuggire l’occasione di
scrivere il proprio nome tra quelli dei Campioni d’Italia.
Arriviamo al Palafiuggi per tempo, di nuovo le operazioni di peso
e visita medica; l’atmosfera è abbastanza tesa, la calca alla
bilancia è tale per cui un atleta sviene e viene soccorso dal
personale sanitario presente sul posto.. fortunatamente non è niente
di grave, solo un abbassamento di pressione, per cui si prosegue
senza inghippi. Tra noi ed il Team Oktopus Akyiama siamo tutti al
Ring n° 2, montato in mattinata per l’occasione, ad eccezione di
Nina che combatte sul Ring n° 1, quindi aspettiamo il nostro turno.
Il primo della banda a combattere è Roland, determinato come
sempre. La prima ripresa è sicuramente sua, vinta nettamente con un
paio di diretti sx a segno che scuotono non poco l’avversario, che
non può fare altro che smanacciare con dei ganci larghi ma pur
sempre pericolosi. La seconda ripresa fila via bene, senza
particolari di rilievo, coi due atleti sostanzialmente in parità,
per cui per noi rimane del tutto inspiegabile la sconfitta comminata
al nostro amico, che non la prende affatto bene, esternando tutto il
suo disappunto appena sceso dalle 4 corde.. ma avrà tempo e modo per
rifarsi anche di un verdetto arbitrale forse discutibile, ne siamo
certi!
E’ ora il momento del “nonno” Beppe Laurici, che affronta un
avversario molto più giovani di lui, e di Nina, che purtroppo
combattono in contemporanea sui due quadrati presenti. Ci dobbiamo
dividere: Dimitri segue Patrizio all’angolo di Nina, mentre Yuri
Masi, del Team Rendoki dojo di Massimo Rizzoli, altro grande amico
nonché noto pluricampione del Mondo, assiste Cristian all’angolo di
Beppe. Quest’ultimo inizia il match ad un ritmo elevatissimo e va a
bersaglio con un gran numero di colpi, sia di braccia che di
ginocchia e solo la freschezza atletica dell’avversario fa sì che
riesca a finire in piedi l’ultima ripresa. La seconda inizia sempre
con un numero di colpi elevatissimo, ma il ritmo cala velocemente,
soprattutto per il nostro Laurici, che per fortuna ha messo nel
carniere un congruo numero di colpi nella prima parte del
combattimento, per cui, anche se di poco, vince meritatamente la
gara ed il Campionato.
Nel frattempo Nina incrocia i guantoni con un’avversaria niente
male (d’altronde siamo ad una finale prima serie), ed ha il suo bel
da fare, pagando all’inizio il fatto di uscire dagli scambi con le
braccia un po’ troppo basse con l’altra che in automatico sparava un
circolare alto sinistro; nel complesso perde la prima ripresa e deve
rimontare. Patrizio elargisce preziosi consigli all’angolo che la
propria allieva riesce a seguire solo in parte, senza trovare mai il
modo di ribaltare la situazione; intendiamoci, Nina non è passiva ma
non riesce ad imprimere al match il proprio ritmo, con l’avversaria
che evita quando possibile pericolosi scambi. Finisce anche la
seconda ripresa, con la certezza di essere in svantaggio, per cui ci
dobbiamo giocare il tutto per tutto nella terza, e ad un certo punto
pare che la nostra atleta abbia trovato il bandolo della matassa, ma
l’altra è sveglia ed inizia a schermare da lontano, evitando una
Nina determinata ma non abbastanza brillante.
Adesso è la volta di Andrea, il nostro primo finalista, per cui
si comincia. Il suo avversario, Mandato, è notevolmente più basso ed
è privo delle protezioni regolamentari non essendo il paratibia
fornito anche di paracaviglia. Inspiegabilmente l’arbitro chiede al
nostro angolo se per noi andasse bene combattere così, come se fosse
nostra e non sua la facoltà decidere, nonostante da regolamento
egli avrebbe dovuto dare 1 minuto all’atleta per sistemare le
protezioni per poi squalificarlo nel caso non avesse adempiuto per
tempo a tale obbligo, e anche Patrizio, che non si lascia fregare
facilmente, ce lo fa notare da lontano. La posta in gioco è alta,
però non ci sentiamo di far vincere ad Andrea un Campionato
Italiano senza combattere, sarebbe una vittoria a metà; poi il
nostro Tavoletta è preparato bene, se dovessimo fare una puntata
sarebbe certo su di lui, per cui accettiamo e subito è chiaro che
non ci siamo sbagliati; fin dal primo momento Andrea è padrone del
match, che conduce sia come ritmo che come colpi inferti, numerosi e
potenti, che fanno sì che il suo avversario si limiti a rimettere
quando può; il titolo è vinto senza problemi!!! Ricordiamo lo score
impressionante della Furia del Valdarno: 6 match, 6 vittorie, di cui
2 per KO. Grande!!!
Adesso tocca a Mustapha, sempre indecifrabile prima degli
incontri; gli ricordiamo che è il momento di giocarsi l’intera
stagione, che il percorso svolto fino a questo momento è stato lungo
e tortuoso, pieno di avversari parimenti determinati, tutti
sconfitti. Manca solo l’ultimo pezzo del puzzle e sarà fatta. Ci
siamo: il match comincia con un breve studio tra gli atleti; abbiamo
ricordato a Musta di fare attenzione al clinch, in quanto
l’avversario appartiene allo steso Team di Lecis, che in finale ha
appena vinto contro Donadio sempre per ferita su ginocchiata, e dopo
pochi istanti è subito chiaro chi è il più forte; un diretto
sinistro del nostro fighter quasi stacca la testa all’avversario ,
che però non è mai domo, per cui la gara prosegue in entrambe le
riprese con costui che tenta invano di rimontare, riuscendo però al
massimo a piazzare ginocchiate sulle cosce di Haida, che rischia
solamente una volta nella prima ripresa, abbassandosi troppo,
rischiando di prendere una ginocchiata al volto, che potrebbe far
pendere l’ago della bilancia verso il piemontese. Al termine della
contesa non ci sono dubbi: Haida Mustapha è Campione d’Italia 2009 e
finalmente Prima Serie, quindi potrà da ora in poi disputare match
Pro. Finalmente la tensione scende e improvvisamente ci sentiamo
spossati, accusiamo la stanchezza e lo stress di questi ultimi
giorni, e, dopo le foto di rito, ci organizziamo per fare ritorno a
casa. Da notare anche la vittoria di Valerio Masi del Rendoky Dojo
di Massimo Rizzoli che vince il titolo in seconda serie.
Siamo dunque giunti alla fine di questa fantastica avventura, che
ci ha regalato ben 2 Campioni Italiani ed un terzo posto che ci sta
un po’ stretto; il bilancio è comunque ottimo, la stagione, sebbene
non sia ancora conclusa è stata trionfale, difficilmente ripetibile,
ma mai accontentarsi, mai sentirsi bravi. Siamo determinati a
proseguire nel nostro cammino con impegno ed umiltà, ben sapendo di
avere ancora molta strada da percorrere in salita, e che nel nostro
percorso ci saranno sia vittorie che sconfitte, ma siamo certi di
una cosa, cioè che non ci daremo mai per vinti. La nostra amicizia,
il nostro gruppo è il motore di tutte le attività, per cui, se le
cose funzionano per il verso giusto, è d’obbligo ringraziare
proprio tutti, dai ragazzi dei vari corsi che hanno sopportato mesi
di tabelle estenuanti, ai titolari delle Palestre stesse, la “banda
livornese” tra cui spiccano Ugo Cignoni, Massimo e soprattutto
Patrizio Rizzoli, l’uomo che ha reso grande la Kickboxing in Italia,
un vero punto di riferimento ed un grande amico.
Un ringraziamento speciale va a Fabio e Pasquale Iaiunese,
Mustapha Haida, Andrea Tavoletta, David Meo Zilio Valenti e Dimitri
Monini, grazie ai quali la Kickboxing si sta affermando sia nel
Valdarno che nella Valdisieve.
Un saluto speciale all’amico Eugenio Banchi, che ha combattuto
fino all’ultimo momento con lo spirito del Guerriero una battaglia
ben più importante delle nostre, al quale avrei tanto voluto
dedicare la vittoria finale, che col suo spirito mi ha insegnato
molto sul coraggio, la volontà ed il sacrificio. Sarà per il
prossimo combattimento. Sono onorato di averti avuto come amico. Non
ti dimenticherò mai!
In ultimo, anche un ringraziamento anche a Roberto Fragale per il
suo grande impegno e dedizione affinchè la Kickboxing in Italia
cresca ancora e si migliori, nonchè per i preziosi consigli di
cautela nelle mie esternazioni polemiche… vista l'immensa sua
competenza in questo campo. (ehehehe…)
Un abbraccio a tutti.
A presto.
Monis
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