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Federazione Italiana KickBoxing

KickBoxing, Muay Thai, Savate, Shoot Boxe

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PRECURSORI DEI TEMPI

Di: Roberto Fragale

Fin da ragazzino (i tempi in cui è iniziata la nostra amicizia, militanza e conoscenza sportiva) Stefano ci aveva sempre sorpreso per la sue frequenti avanzate fantasie organizzative sulle arti marziali e ci ritrovavamo spesso anche con Vittorio a sognare ad occhi aperti sulle grandi ed eleganti serate di sport da combattimento che ci sarebbe piaciuto organizzare e riuscire un giorno o l’altro a proporre nella città di Pisa.

 

Non solo adesso e a distanza di tempo, possiamo certamente dire di esserci riusciti… ma ripensando a tutto l’escursus di questi quasi 40 anni di nostra attività promozionale e soprattutto “da chi” partiva l’onirica scintilla ideatrice… bhè… sinceramente devo dire che Stefano ha sempre avuto delle intuizioni a dir poco… sicuramente definibili come “geniali”! 

Quando eravamo ancora tutti degli irreprensibili karateka tradizionalisti infatti… fu proprio lui che (da lettore ed abbonato alla “futuristica” rivista KARATE francese) ci informò sulla nuova disciplina del Karate Contact nata in America con Bill Wallace e portata in Francia da Dominique Valera… e fu sempre lui che ci affascinò così tanto da convincerci a provare tutti e tre assieme la nuova specialità. Anche se poi fu invece Vittorio, che si recò per primo in Francia alla ricerca di qualcosa di più concreto e che ci portò nel contempo alla pratica del Kung Fu Lung Chuan Pai, che ancora insegniamo nella Scuola Fragale.

Fu sempre lui che, forse non ancora contento o soddisfatto… iniziò a parlarci di Roger Pachi… un karateka francese che passò per primo in Europa alla Thai Boxe e questa volta fu lui che si recò per primo in Francia a Riom, per intraprendere l’apprendimento di questa disciplina alla corte del compianto Patrik Brizon, assieme a gente come Didier Le Borgne e tante altre prime icone della Muay Thai Europea. Ancora lui, che per primo effettuò una dimostrazione di Thai Boxe in una serata della mia PCA a Pisa ed ancora lui che aprì la prima palestra di Muay Thai in Italia proprio a Pisa, con il nome di Kurosaki Dojo.

 

Approfittando della mia organizzazione PCA, allestimmo assieme diverse serate internazionali di Muay Thai ITALIA-FRANCIA  a Pisa… poiché non esistevano altre palestre di Muay Thai  nel nostro Paese. In queste condizioni la Muay Thai non poteva certo decollare e fu proprio lui che ci disse di essere sicuro che il motivo unico era che noi eravamo purtroppo avanti di 10 anni (ripensandoci adesso invece… capisco che lo eravamo di ben 20  di anni, avanti a tutti gli altri…)

Ognuno di noi poi ha lavorato nei propri ambiti con eccellenti risultati agonistici, politici e sicuramente gratificanti… ma a distanza di tempo… tutte le profezie di Stefano si sono rivelate esatte… fù solo questione di saper aspettare.

 

Proprio per questo, non mi sono stupito più di tanto quando mi ha confidato la sua intenzione di organizzare un evento di MMA nella gabbia a Pisa… la solita giusta intuizione mi sono detto… Però, essendo sicuramente meno sognatore di Stefano ma altrettanto certamente più concreto nell’individuare e tentare praticamente di prevenire i problemi che potessero insorgere dall’intenzione rivelatami… mi sono detto favorevole alla sua effettuazione, ma non ho certo nascosto i miei dubbi e perplessità sulle possibili conseguenze che nella peggiore delle ipotesi avrebbero potuto sorgere. Proprio per questo mi sono offerto di dargli una mano (almeno nei consigli ed opinioni personali sull’organizzazione e svolgimento).

Avere l’evento primordiale della gabbia a Pisa mi affascinava, perché mi dava modo di continuare a dimostrare l’ineluttabile importanza basilare di questa città, nella promozione di tutte le discipline da combattimento in Italia, per far si che Pisa continuasse ad avere il posto che certamente merita da sempre. Ma se tutto non fosse andato come doveva… avrebbe potuto rappresentare un grosso rallentamento della sua promozione in una città in cui abbiamo finalmente nel tempo conquistato (e nel vero senso della parola) una dignità e considerazione da parte delle istituzioni e cittadinanza… sicuramente non comune.

 

Anche Vittorio si è offerto molto volentieri di dare il proprio contributo tecnico allo spettacolo di Stefano, montando il maxischermo e telecamera per la proiezione delle fasi a terra dentro la gabbia, affinché la serata risultasse più godibile agli spettatori. Tante le preventive raccomandazioni che gli sono state fatte… e tanti anche gli altri autorevoli esperti che si sono subito schierati al suo fianco per mettergli al servizio tutta la propria esperienza e conoscenze nel mondo delle MMA… come per esempio l’altro “grande vecchio”… Patrizio Rizzoli, che guida ormai da un trentennio quasi, il Comitato Regionale Toscano e Presidente europeo della WMMAF, ma anche Dino Fuoco e Marco Vigolo si sono resi immediatamente disponibili ad aiutarne l’organizzazione per quanto avrebbero potuto.

Fatto sta che Stefano è stato “quasi” perfetto… e dico “quasi”.. solo perché tutto è migliorabile e perché volendo essere costruttivamente critici ed una volta visto che niente è andato male… a mio avviso si passa a vedere che cosa avrebbe potuto essere fatto ancora meglio. Non vi dirò certo che cosa a mio avviso poteva essere fatto meglio… (perché questo lo vedrete probabilmente alla prossima sua organizzazione) ma invece quello che è stato fatto e che ha reso grande questa prima serata pisana nella gabbia.

Prima di tutto la gabbia… niente di improvvisato o rabberciato… semplicemente perfetta, particolarmente sicura nelle protezioni e nello stesso tempo molto bella e colorata. Tanto che vedendola infine montata… gli ho confidato che a mio avviso, forse abbiamo sbagliato a dire che l’ha fatta costruire lui… poteva benissimo dire che l’aveva ordinata in California e nessuno avrebbe avuto niente da ridire al riguardo! Semplicemente perfetta… e  nelle misure previste come regolamentari.

Ma anche l’allestimento della sala non era affatto male e migliore di sempre… tavolini nel parterre piacevolmente allestiti con piante floreali, per gli sponsor ed autorità istituzionali, serviti di spuntini e bevande per render loro più confortevole lo spettacolo… con una cura tale da intuirne sicuramente una direzione femminile e per cui, proprio per questo ho fatto personalmente i complimenti a Rita… l’attuale e paziente compagna di Stefano. Perché credo che per stare assieme a dei vecchi testardi e fanatici sognatori come noi… ce ne voglia proprio parecchia di pazienza!

Fog machine ed effetti luci al laser… maxi schermo e telecamera a circuito chiuso per la visione  delle fasi  a terra… luccicanti grosse motociclette Harley che circondavano la gabbia e questa volta oltre alle tribune del palacus completamente occupate… anche altre 500 sedie nel parterre per gli spettatori che ancora una volta hanno completamente riempito l’impianto sportivo…. Circa più di un migliaio quindi, i presenti a questa sperimentale serata!

Eccellenti ed azzeccati gli intermezzi per far calare e contenere meglio l’entusiasmo degli appassionati… il numeroso gruppo dell’Acquarius ingaggiato per l’occasione è stato veramente professionale e l’accostamento della break dance ai nostri sport, si è dimostrata ancora una volta di piacevole effetto.

Gli atleti poi… sono stati veramente fantastici dal punto di vista del comportamento sportivo… nessuno che si è “picchiato” con nessun altro, ma tutti che hanno valorosamente combattuto! Nel senso che nella gabbia si sono visti atleti che si confrontavano tecnicamente e non che si affrontavano con il solo violento intento di distruggere fisicamente l’altro. Tanta determinazione sicuramente, ma nessuna cattiveria in ultima sostanza e neanche soltanto di forma… solo tanta naturale e stimolante adrenalina, con un comportamento sportivo e cavalleresco da parte di tutti, con tanto di abbracci tra gli atleti alla fine di ogni sudatissimo e spettacolare match!

 

Gli arbitri ed i giudici… (Daniel Marsiglia, Dino Fuoco, Roland Agosta e Patrizio Rizzoli) sicuramente professionali ed all’altezza della situazione, che non hanno esitato un istante a riconoscere la difficoltà dell’atleta di turno, fermando il combattimento ed impedendo incidenti gravi… basti pensare che, benché siano stati ben pochissimi i confronti finiti ai punti… nessun incidente è stato registrato e se consideriamo che invece per un qualsiasi Campionato Federale di Light Contact, sovente dobbiamo portare in ambulanza uno o due atleti in ospedale per incidenti occorsigli,  come nasi rotti ecc… si direbbe che siano meno pericolose le MMA.

Naturalmente non è così… io non credo esistano discipline più o meno pericolose… ma sicuramente credo che esistano organizzatori, atleti, insegnanti, arbitri e dirigenti potenzialmente pericolosi, inefficienti o affatto professionali e responsabili… ma non è stato il caso di Pisa. Le persone convocate e invitate ad intervenire sono state quanto mai ci potevamo augurare che fossero… competenti e professionali, sportive e responsabili ed in più… con un fair play sicuramente non comune.

Il pubblico… sicuramente rumoroso… ma altrettanto certamente in maniera goliardicamente positiva… con bandiere, striscioni, cori di incoraggiamento e trombe, che ha contribuito non poco a creare l’atmosfera di una grande serata di successo!

Avevamo dovuto subire non pochi attacchi dai benpensanti (non certo privi di fondamento e di cui personalmente ne comprendo anche benissimo l’apprensione generante e volontà costruttiva) ma tutto quello che si poteva temere potesse accadere… non è successo! Questa prima serata di MMA nella gabbia a Pisa è stato un vero e proprio grosso trionfo! Ottimo anche l’indispensabile staff di collaboratori interni che gli organizzatori sono stati capaci di comporre…

Bravo Stefano… ancora una volta hai avuto un’idea e creato un prezioso precedente di sicuro interesse dimostrativo per tutti i suoi futuri promotori… adesso speriamo che anche tutti gli altri che vorranno emulare l’organizzazione pisana… ne seguano anche gli importantissimi prerequisiti di base e precetti direzionali… altrimenti temo si potrebbe rischiare di distruggere tutto quello che con tanta fatica sei stato capace di edificare per l’inizio ed il futuro di queste spettacolari discipline da combattimento.

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