Cattolica ha ospitato lo
stage FIKB nel segno dell’armonia. Una Federazione con quattro
settori e varie specialità non è certamente una cosa facile da
gestire, ma siamo ormai tutti in perfetta sintonia. Ma mentre
eravamo a Cattolica, a Rimini si consumava l’ennesimo pastrocchio…
Il pastrocchio di Rimini
Di: Ennio Falsoni
Lo abbiamo detto e scritto parecchie volte: le Arti Marziali in
genere, sono certamente tra gli sport più praticati. Pensate che
solo in Italia si stima che siano ormai almeno un milione di
persone circa che praticano una qualche Arte Marziale. Pensate che
federazione straordinaria, con quei numeri, ne verrebbe fuori se (e
purtroppo dico “se”) tutte quelle arti fossero insieme. Ma, come
tutti sanno, il tallone d’Achille di questo grande movimento sta
proprio nella sua …frammentazione, nei suoi continui litigi, nelle
sue stupide gelosie di bottega, nei suoi campanilismi, nelle
continue diatribe inconcludenti che non portano da nessuna parte.
Però, noi di FIKB che ne raggruppiamo ben quattro di specialità
diverse, stiamo riuscendo in quello che a molti pareva un miraggio:
ad andare d’accordo. Ma chi l’avrebbe mai detto?
Quando riuscii a far entrare in FIKB proprio quelle persone, coi
rispettivi gruppi e corte di aficionados come Carlo Di Blasi e
Alfredo Lallo, che per una vita mi avevano sempre fatto la “guerra”,
furono in molti a prevedere che di lì a poco FIKB si sarebbe
sfasciata o giù di lì. E invece, proprio in barba ai gufi, vuoi
anche perché siamo tutti diventati un po’ più saggi (e vecchi), ecco
che il miracolo si è compiuto. Ci si conosce un po’ di più, ognuno
conosce i limiti dell’altro, e si collabora, cosa impensabile solo
pochi anni addietro.
Il miracolo lo aveva già ampiamente mostrato l’ultima Assemblea
elettiva di FIKB svoltasi a Milano in Febbraio. Sembravamo tutti dei
veri vecchi amici. Non una parola di astio, non un attacco
personale. L’Assemblea è filata via liscia come l’olio che meglio
non avrebbe potuto.
La riprova è venuta anche recentemente nel corso dello Stage
Nazionale che per il terzo anno consecutivo si è svolto a Cattolica
e a Misano Adriatico. In barba anche alla crisi galoppante e
palpabile , FIKB ha avuto un anno sociale splendido che è culminato
con una ulteriore crescita di 1500 unità, passando da 16.450 a
18.000 tesserati. Ha avuto una partecipazione straordinaria di
atleti ai recenti Campionati Italiani di Fiuggi e ha avuto una
partecipazione record allo Stage 2009: ben 320 gli stagisti che con
mogli, figli, fidanzate e amici siamo arrivati alle 400 presenze.
Ben 3 le strutture che abbiamo riempito: a Cattolica, il locale
palazzetto dello sport con l’adiacente palestrina; la palestra delle
scuole Medie lì a due passi e il palazzetto di Misano Adriatico.
Abbiamo diviso le specialità in modo razionale: a Cattolica, nel
palazzetto, gli sport da ring della kickboxing e la Shoot Boxe;
nella palestra della scuola, Savate e Muay Thai; infine a Misano gli
sport da tatami della kickboxing.
Tutte le lezioni teoriche infine, presso il Waldorf Palace di
Cattolica, ch’era anche il quartier generale della Federazione.
Credo di poter dire che il successo bellissimo di questo Stage, è
stato ottenuto con il contributo di molti ovviamente: a partire
dalla bravura di Vadim Ukraintsev in primis (coadiuvato dal
campione del mondo Denis Lukashov) , che per la prima volta ci ha
portato le metodiche di allenamento della scuola russa, tra le più
forti al mondo in assoluto.
Quella dei docenti italiani come Massimo Rizzoli e Fabrizio
Bergamini che hanno compiuto un ottimo lavoro fornendo ai tanti
praticanti indicazioni preziose su come sviluppare la Low-Kick
nelle loro palestre;
di Diego Calzolari nella Muay Thai (un maestro davvero
appassionato e volenteroso oltre che molto competente),
di Alfredo Lallo e Luigi Ilengo nella Savate entrambi molto
apprezzati da tutti i tecnici intervenuti;
di Patrizio Rizzoli(coadiuvato da Armando Ciccarella) e del
croato Zelg Galesic, davvero un ottimo e versatile insegnante nella
Shoot Boxe e nella Kick-Jitsu; della bravura dei tecnici di semi
contact come Gianfranco Rizzi ed Emanuele Bozzolani impegnati, tra
l’altro, in un durissimo collegiale degli azzurrabili; di Federico
Milani e Riccardo Wagner nel light contact; di Franco Liberati e
Mario Carella nell’aero-kick; di Alberto Leonardi nelle Forme
Musicali; di Claudio Alberton e Giorgio Iannelli nel K1.
Insomma, è chiaro che la squadra FIKB è ormai collaudata e
funziona bene, così come la Commissione Nazionale Arbitri e lo staff
della Segreteria. Pur nella sua complessità, la macchina non ha
mostrato inceppamenti e quello che più è piaciuto a tutti, è stata
l’atmosfera generale che si respirava, un’atmosfera priva di
tensioni, di malumori, insomma un segnale positivo per il futuro di
questa organizzazione.
A rovinare questa idilliaca festa però, c’era solo un avvenimento
che si stava svolgendo a pochi chilometri e che aleggiava su di noi
come una presenza ingombrante. Nelle stesse giornate del nostro
Stage infatti, era in corso di svolgimento un evento che a sentire
la concorrenza, doveva certamente oscurare la nostra Federazione.
Un’organizzazione infatti di cui non vale la pena citare manco il
nome, teneva nel bellissimo impianto 105 di Rimini la sua Coppa del
Mondo con i ben pubblicizzati 80.000 dollari di premi, con tanto di
Campionati del Mondo di varie specialità, tra cui la Kickboxing
ovviamente e una decina di altre specialità marziali.
Qualcuno dei nostri rappresentanti è andato ovviamente a vedere
i 2000 atleti che avevano previsto per questo evento (e anche noi,
lo confesso, eravamo curiosi al riguardo). Beh, devo dire che la
nostra concorrenza mi pare abbia preso una bella “facciata” a
Rimini.
Il bellissimo impianto che tra pochi giorni (dal 5 al 7 giugno)
infatti ospiterà davvero 2000 atleti (venire a vedere, prego!) per
la Coppa del Mondo WAKO-Bestfighter (organizzato da Gianfranco Rizzi
con la collaborazione della Federazione), era pressoché… deserto. Di
6 tatami e 2 ring previsti per le competizioni, ne lavoravano a
scarto ridotto solo 2. Insomma, una grande delusione…per gli
organizzatori certamente, a riprova che…”imparati” non si nasce. Lo
si diventa.
Ma al di là di questo “flop”, quello mi dava fastidio è il fatto
che in questa nostra Italia c’è sempre “qualcuno più eguale di
qualcun altro” – per citare George Orwell -. Cioè avviene che noi,
che siamo al CONI, dobbiamo ubbidire a leggi e leggine (leggi
regolamento sanitario di FPI) che di fatto ci impediscono di fare
tornei in cui i nostri atleti combattano più di una volta ogni 24
ore. E altri, che sono fuori del CONI – ossia non sono riconosciuti
-, ma solo per il fatto di essere affiliati in un Ente di Promozione
(lui sì, riconosciuto dal CONI) che invece di quelle regole, di
quelle leggi e leggine se ne sbattono allegramente.
Il regolamento sanitario impostoci dal CONI è una roba difficile
da digerire e… gestire. Implica che i tornei a 8 atleti cui sono
abituati coloro che guardano Eurosport e qualcuno dei nostri
organizzatori, non si può più fare. I campionati o le Coppe in una o
due giornate, idem.
Tutto ciò implica uno stravolgimento delle nostre attività, con i
costi ne conseguono, che non sono facili da attuare. Vi sono poi
anche persone che si chiedono come mai, al di fuori del CONI, tutto
quello invece sia possibile. E infatti i signori ch’erano al 105
quello week-end, di fatto, frodava le regole CONI.
Perché a loro sì, dunque, e a noi, no? La risposta è semplice:
possono farlo proprio perché sono “fuori” del CONI, sono
fuori-legge (per così dire), a loro non importa nulla della salute
degli atleti, delle regole sanitarie, di lotta al doping e
quant’altro. E’ anche per questo che siamo diversi: di qui le
regole, i paletti, il rispetto delle norme, la credibilità. Di là,
il nulla. Solo il miraggio di fare quattro soldi sulla pelle di
quei pochi atleti (per fortuna) che anche loro sono alla ricerca di
successo facile.
Ecco, lo Stage di Cattolica è stato divertente, ma il pastrocchio
di Rimini ci ha guastato un po’ la festa per quel senso di
ingiustizia manifesta che si è perpetrata ancora una volta. Speriamo
che al CONI prima o poi anche loro si accorgano che siamo tutti
eguali.
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