Cerrigone vs Franchi: Sfida per Oktagon
Di: Elisa Giovannelli
Sabato 14 febbraio 2008, nel Centro
Sportivo Rossi di Casnate con Bernate (CO), si è svolta sotto
l’egida F.I.KB la manifestazione sportiva BORDO RING 2, grazie alla
pregevole organizzazione di Gianluca Chiloiro dell’Accademia Piccolo
Drago; all’interno di questa intensa serata di combattimenti
dilettantistici dalla kick boxing, al k-1 rules, alla muay thai, è
stata disputata la sfida last-minute per la qualificazione
dell’ultimo atleta partecipante il 14 marzo a OKTAGON, il più noto
gala professionistico italiano di sport da ring, che si vedrà
opposto al campione thailandese Kaenchambai, accompagnato dalla
Reale Ambasciata Thailandese.
Gli ultimi due contenders da
selezionare sono professionisti ai vertici della muay thai italiana
nella categoria -71 kg, che si sfidano in un match di 3 round da 3
minuti espressamente di muay thai, pronti a una lotta all’ultimo
sangue per guadagnarsi la qualificazione alla serata, non solo per
l’importanza e il valore mediatico della competizione, ma anche
perché si tratta del primo match di vera muay thai mai disputato a
OKTAGON, con i pugni che non concorrono all’assegnazione del
punteggio, e la sola esclusione dei gomiti per evitare che
l’incontro possa interrompersi anzitempo per una facile ferita.
Schierati così all’angolo blu
Francesco Cerrigone, del M° Diego Calzolari, finalista ai Campionati
Italiani di Muay Thai F.I.KB della stagione in corso (VEDI:
Campionati Italiani FIKB di Muay Thai: Serata di chiusura) e
già azzurro ai mondiali di Bangkok del 2007, noto per la sua
completezza tecnica a tutte le distanze e la sua spettacolarità nel
calcare il quadrato; all’angolo rosso Bruno Franchi, di Fabio
Corelli, atleta dal vero pugno da KO, che in questo modo aveva già
atterrato moltissimi campioni, e che tra i suoi sconfitti conta
anche Franco Lazzaro e Azzedine.
Per questo match, team arbitrale
d’eccezione di diretta provenienza dal team di OKTAGON, con arbitro
centrale Stefano Valenti; presenti anche le telecamere di ODEON TV,
sotto la direzione di Carlo DI Blasi, organizzatore del galà OKTAGON,
e selezionatore finale della competizione.
Alla partenza infuocata del match,
che per tutti e tre i round si rivela combattutissimo, Cerrigone
lavora strategicamente come si era prefissato in allenamento con il
suo Maestro Diego Calzolari, girando sul perimetro del centro ring
per non farsi inquadrare dall’avversario, e rientrando sia con la
boxe che con i calci: in questo modo il temuto colpo di Franchi
viene spesso mandato a vuoto o inefficiato; non per questo Franchi
diviene meno pericoloso, effettuando validissime tecniche anche di
calcio.
La strategia di Cerrigone studiata
per l’avversario, gli impone di batterlo sul tempo, per questo
nell’ambito del timing inserisce i colpi di rimessa su un Franchi
sempre al centro del ring, per quanto riguarda il ritmo, aumenta le
sempre più elevate battute del suo opponente, rispondendo a tre
colpi con cinque.
Inoltre, spesso lo proietta a terra,
o afferrandogli la gamba sul calcio, o dal clinch; è anche questo
frequente cadere e rialzarsi di Franchi che produrrà un determinante
effetto visivo sul verdetto finale.
Il primo e il secondo round sono
concordemente assegnati a Cerrigone, che eccede nel ritmo a suo
scapito per il terzo round, in cui un avversario consapevole del
distacco gioca il tutto per tutto per recuperare; è proprio in
questo ultimo round che Cerrigone, con il frutto dell’esperienza,
riesce a mantenere bilanciato lo scontro, con un Franchi a questo
punto difficilmente superabile.
Il match, come previsto di altissimo
livello, ha dimostrato il profondo orgoglio e la grande preparazione
che entrambi gli atleti avrebbero messo in gioco, facendo qualsiasi
cosa per conquistarsi la vittoria; sui cinque round, probabilmente
la strategia sarebbe stata diversa, ma in questa situazione,
l’essere entrato prima nel match segna il verdetto a favore di
Cerrigone, che per questo viene promosso al sogno ambito e meritato. |