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Noontchai Kia Kiatwanlop all'Alcatraz
Di: Diego Calzolari
Passate le vacanze di Natale neanche
il tempo di un respiro e l’attività è ripartita a lampo. Un week end
è stato particolarmente ricco di attività e soddisfazioni, quello
che iniziava il venerdì 30 gennaio con il match del nostro ospite
Noontachai Kiaetwanlop, per poi proseguire al sabato con le date da
calendario federale che prevedevano il mio stage a Biella e la
domenica a Novara. Il venerdì iniziava con le operazioni di peso di
Noontachai al ristorante Dixeland di Milano.
Qui l’incontro con i tanti MAESTRI
provenienti da tutta Italia per portare i propri atleti a combattere
in questo gran gala “ring rules”, valevole per le selezioni di
Oktagon ed organizzato dal conosciuto Stefano Stradella. I primi
saluti appunto a Cristiano Lenzi, Alfio Romanut e Harry Gorian.
Nell’occasione il nostro campione thai doveva affrontare in un primo
tempo il francese Yohan Lidon, poi ci viene comunicato il cambio
avversario con lo svizzero Colaj, e quando tutto sembra confermato a
due settimane dal match, ancora un cambio col campione Croato Goran
Borovic… io e Francesco Cantagalli (con cui collaboro nell’ospitare
Kiaetwanlop) ci troviamo allibiti di fronte a questi continui
cambiamenti, non solo di avversario… ma anche di regolamento,
infatti dagli accordi iniziali del 5x3 di Muay Thai full rules (con
gomiti) siamo transitati al 5x2, poi al 3x3, poi la richiesta di K-1
e alla fine muay thai tradizionale, ma senza gomiti…! Ma ovviamente
le sorprese non sono finite, a tre giorni dal match suona ancora il
telefono e mi viene comunicato che Borovic si è ammalato… last
minute si offre di combattere Barnabas Sucs, un talentuoso ungherese
che vediamo su u-tube battersi contro Alviar Lima in Olanda.
Sono le 12,00 e iniziano le
operazioni di peso, il nostro incontro è fissato a 73 kg, Noontachai
segna 72,700 kg, Barnabas 73,800 kg, accetto il match, salutiamo e
si corre a prendere Francesco Cantagalli in arrivo da Viareggio in
stazione. Il pomeriggio passa velocemente ed arriva l’ora di
avviarsi per combattere alla discoteca Alcatraz di Milano, locale
milanese in cui si organizzano spesso anche concerti, così usciamo
dalla palestra accompagnati da cori sostenitori; tutti i miei
allievi negli ultimi venti giorni si erano allenati con Noontachai e
lo vedevano in preparazione, oltre ad essere coinvolti dalla sua
bravura si erano anche molto affezionati a lui per la sua
compostezza ed umiltà… ovviamente in più di 100 sono venuti a
sostenerlo dalla partenza della palestra fino al suo incontro,
(settantotto biglietti venduti ai ragazzi della palestra già solo in
prevendita!) il nostro amico thai è emozionato per un simile
affettuoso calore e spesso mi guarda sicuro di se’ e di ciò che ci
mostrerà! Arrivati all’Alcatraz ci troviamo fin da subito ben
accolti, l’organizzazione ci mostra la struttura, il salone per il
riscaldamento ed i piccoli spogliatoi in cui proveremo a
comprimerci.
Durante l’attesa ed i preparativi,
Carlo Di Blasi gira per gli spogliatoi a telecamere accese,
intervistando per Odeon Tv. Prima di tutto gli atleti milanesi, poi
concentrerà un’intervista sul match clou a me, Cantagalli e “Noon”
per far comprendere ai telespettatori quale particolare campione
avrebbe dato una nota d’ulteriore importanza ad un gala già di per
se d’alto livello. Prima di salire sul ring, non poteva mancare
l’ultimo intoppo al briefing coach… infatti a pochi minuti
dall’inizio del gala il rappresentante dell’avversario, Gorian,
sostiene di aver preso accordi pre gara per cui i pugni nel match di
Muay Thai avrebbero fatto punto… ovviamente noi cadiamo dalle nuvole
e con noi Walter Brambilla che, per l’organizzazione, aveva preso
con lui gli accordi specificando bene il regolamento. Si discute
animatamente perché Harry Gorian è irremovibile e sostiene il
contrario, nemmeno Stradella, Di Blasi e Brambilla con noi, riescono
a farlo ragionare, alla fine per non far saltare il match troveremo
a malincuore un accordo a mezza via, per cui i pugni faranno punto
solo se tirati in combinazione con calci o ginocchia.
E’ tardi, il gala inizia e noi
procediamo coi massaggi ed i bendaggi. Usciamo dagli spogliatoi in
cui ormai non si tengono più gli occhi aperti per l’esalazione di
olii di canfora ed andiamo a vedere i match precedenti… intanto a
decine iniziano ad arrivare anche i viareggini della scuola di
Cantagalli, sostenitori di “Noon” che si mischiano alla nostra
tifoseria milanese, costituendo così sicuramente quasi la metà del
pubblico del gala. Termina il penultimo match in cui alzano le mani
ad Armen Petrusian che ha battuto il forte Mabel e chiamano il
campionissimo Noontachai Kiaetwanlop.
Un abbraccio di sicurezza e da solo
si avvia alla passerella che lo porta sul ring, io e Cantagalli lo
attenderemo a corde abbassate per farlo entrare sul quadrato.
L’organizzazione richiede di saltare la Ram Muay per problemi di
orario (deve partire la musica disco per la gente venuta per
ballare!) così Noon entra col Mongkol della mia scuola, una breve
preghiera all’angolo e suona il gong. Il ring è molto scivoloso e
già nei match precedenti era difficile calciare senza cadere, il
thai e l’ungherese infatti cadono subito nell’intoppo ed impostano
quindi il match sui pugni e le ginocchia.
Noon fa soffrire da subito
l’avversario con le sue veloci e potenti ginocchiate, Sucs è forte,
ha talento e prova di tutto per piazzare il pugno risolutivo, ma è
evidente che il thai, al contrario di lui, è molto sereno e sta
giocando ad atterrarlo in tutti i modi per fare spettacolo ma
tenerlo in piedi, lo accascia a ginocchiate e gli lascia il tempo di
riprendere, poi col calcio frontale allo stomaco ancora lo fa
contare e riprendere, in ultimis sul gong del terzo round… uno
stupendo calcio circolare al volto.
Noontachai voleva far conoscere il
suo stile e le sue potenzialità, inutile dire che abbia anche
esagerato (in bene!) nel farlo, dimostrando oltre al suo valore
l’efficacia delle tecniche insegnate negli innumerevoli stages da
lui fatti in tutta Italia. Per questo, io e Cantagalli non
demorderemo nel portarlo nuovamente per innalzare non solo ancora il
livello delle nostre scuole, ma soprattutto per divulgare la pura e
tradizionale muay thai in tutto il Paese. |