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Giappone, lo spirito nella forma
OMOTE – le maschere del teatro Nō
Palazzo Barolo, TORINO
14 novembre – 20 dicembre 2009
Di: Gaia Franceschini Beghini
L’associazione
culturale Yoshin Ryu, con il Patrocinio del Ministero per i Beni e
le Attività Culturali propone nelle storiche cantine di Palazzo
Barolo (via delle Orfane, 7/A – TORINO) la mostra “OMOTE-le maschere
del teatro Nō”, terzo capitolo del progetto pluriennale “Giappone,
lo spirito nella forma” che ogni anno rivela al pubblico un nuovo
scorcio della cultura tradizionale del Giappone.
L’esposizione, organizzata grazie al contributo della Regione
Piemonte, della Città di Torino delle fondazioni bancarie CRT e
Compagnia di San Paolo, il sostegno di Unicredit Private Banking e
Palazzo Barolo, il patrocinio del Consolato Generale del Giappone a
Milano e dell’Istituto Giapponese di Cultura a Roma e della
Provincia di Torino, accompagnerà il visitatore nel fascino e nelle
suggestioni della cultura giapponese, presentando nelle sale di
Palazzo Barolo le opere del Maestro Nomura Ran e due kimono di
proprietà della famiglia Umewaka, una delle più note famiglie di
attori Nō del Giappone, insieme alle quali il pubblico potrà
scoprire la magia del mondo del Teatro Nō e delle maschere che ne
sono protagoniste.
Una mostra web 2.0: il pubblico già da settembre 2009 può vivere
e condividere le suggestioni dell’esposizione dedicata alle maschere
OMOTE grazie ai media che la rete Internet offre.
Una web-TV dedicata alla mostra su Livestream.com insieme ai
video su You Tube (canale “Yoshin Ryu Torino”) offriranno
informazioni e materiali per approfondire e ampliare la conoscenza
della cultura giapponese. Inoltre, il PROFILO e la pagina FAN sul
più famoso e popolato Social Network al mondo, Facebook, per
interagire con gli altri utenti e condividere curiosità,
informazioni e materiale multimediale.
Omote – le maschere del teatro Nō
Il teatro Nō non è sola rappresentazione scenica: la vicenda, gli
attori, le maschere, la musica, la scenografia e il pubblico sono
tutti “tasselli” fondamentali di un mosaico simbolico e ritualistico
che ha radici profonde, e in cui lo spettatore deve essere
consapevole di trovarsi di fronte a una trama teatrale che può
rapportare a se stesso e alla sua vita.
La semplicità dello spazio scenico sottolinea ed esalta il valore
archetipico del dramma, coinvolgendo lo spettatore nell’universo di
valori e riferimenti simbolici e culturali richiamati dal teatro Nō.
E’ la dialettica tra la scena, la ritualità del gesto degli attori,
l’espressività delle maschere e il ritmo della musica Nō-gaku a
permettere alla vicenda di dilatarsi ed esprimersi al di fuori delle
tradizionali coordinate di spazio e tempo. Ne risulta un’immagine
capace di suscitare profonde suggestioni sull’Uomo e le sue
passioni, a cui il pubblico può accedere previa la conoscenza delle
vicende narrate e la disponibilità ad abbandonarsi alle emozioni,
partecipando nell’intimo alla rappresentazione.
L’attore
Nō indossa sontuosi costumi, parrucche variopinte e le maschere (omote),
protagoniste delle vicende: rappresentano dei, demoni, guerrieri o
donne con lo scopo di far affiorare passioni, brame e sentimenti;
tensioni profonde che si celano nella psiche umana. Nonostante la
loro apparente “staticità” espressiva, le omote, grazie alla
maestria di coloro che le intagliano seguendo secoli di tradizioni,
riescono a permettere la manifestazione di un’ampia gamma di
sentimenti, così come avverrebbe nel volto umano stesso.
L’intagliatore prima, e l’attore successivamente, devono essere
entrambi conoscitori della psiche umana e dei suoi travagli: le
modificazioni degli stati d’animo sulla scena durante il dramma
avvengono esclusivamente grazie alla capacità delle maschere di
modificare espressione a seconda di come la luce rifrange sulle loro
linee, e alla bravura dell’attore di compiere minimi movimenti per
modificarne l’espressione, pur essendo praticamente impossibilitato
alla vista. Giocando sugli effetti di rifrazione della luce da parte
delle maschere, l’attore saprà far loro assumere stati d’animo
differenti dando corpo all’intreccio delle vicenda e permettendo al
pubblico di coinvolgersi e vivere, su di sé, le emozioni raccontate
ed evocate nel dramma.
La maschera dunque, seppur intagliata nel legno, non è definibile
univocamente, così come lo sono gli stati d’animo umani. In un
percorso fortemente simbolico ed emotivo, lo spettatore è condotto
dalle maschere lungo un cammino religioso e magico, oltre che
artistico, allo scopo di indagare le proprie emozioni e
contraddizioni, rispecchiandosi nella realtà umana e dando a
ciascuno la possibilità di rispecchiarvisi, per tentare di
armonizzare le proprie tensioni.
L’esposizione
di Palazzo Barolo a Torino.
Il percorso espositivo ha inizio con la presentazione di un video
realizzato per la manifestazione con lo scopo di penetrare la
suggestiva atmosfera del teatro Nō. Proseguendo nelle sale il
visitatore incontra i disegni ed i bozzetti originali eseguiti dal
Maestro Nomura, primo e fondamentale passo verso la costruzione
della maschera. Fin da subito il pubblico è avvolto in un’atmosfera
misteriosa e magica, grazie ad un allestimento che contraddistingue
ormai la metodologia espositiva delle mostre curate
dall’associazione Yoshin Ryu: un’ambientazione sonora, che segue i
canoni della musica teatrale giapponese, un’illuminazione studiata
scrupolosamente e l’utilizzo di strutture particolari per
l’esposizione delle opere suggeriranno e susciteranno nel pubblico
le emozioni e lo predisporranno a vivere un’esperienza estetica
diversa e lontana dai comuni percorsi museali.
Proseguendo, la luminosità andrà progressivamente attenuandosi
per permettere ai giochi di luci e ombre di dar risalto alle linee
delle maschere.
Ogni maschera sarà posizionata all’interno di vetrine
trasparenti in gran parte trattenute in sospensione in modo da
permettere di essere ammirate in ogni parte.
Gli eventi.
Conferenza “Gakuya. Il volto
segreto del Nō” a cura del Prof. Matteo Casari
dell’Università degli Studi di Bologna. Sabato 12
Dicembre 2009, ore 17:30 – Palazzo Barolo (via delle
Orfane, 7/A – TORINO)
(entrata con il biglietto della mostra)
INFO
Dal martedì al venerdì dalle ore 15.00 alle ore 20.00
Sabato, Domenica e Festivi orario continuato dalle
10.00 alle 20.00
AL MATTINO (dal Lunedì al Venerdì) VISITE GUIDATE E
PERCORSI DIDATTICI DEDICATI PER SCUOLE MATERNE,
ELEMENTARI, MEDIE E SUPERIORI.
Biglietto intero: € 7,00
Biglietto ridotto: € 5,00
GRATUITO per i minori di anni 14.
GIORNATA SPECIALE: Domenica 29 novembre ingresso a 1€
per tutti i visitatori. |
Tutte le informazioni su
www.mostra-giappone.it oppure
www.yoshinryu.com |