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I “Giochi delle Arti
Marziali e degli Sport da Combattimento“ - quelli veri - sono una
realtà. Avranno luogo a Pechino nel 2010. 12 le Federazione
internazionali coinvolte sotto l’egida del GAISF e del CIO, di cui
quattro olimpiche.
World Martial Arts and Combat Sports Games
Altro che favole!
Di: Ennio Falsoni
Nessuno
ci avrebbe scommesso una lira. Almeno sino a due anni fa, quando si
cominciò a parlarne. Eravamo infatti entrati nel GAISF da poco (per
l’esattezza fu il 7 aprile 2006 a Seul, in Corea nel corso della
loro annuale Assemblea Generale) che insistentemente circolavano due
idee. La prima che il GAISF, una delle principali organizzazioni
internazionali di Federazioni Sportive dopo il CIO, dovesse trovare
una sua nuova e consona “missione” e dimensione; la seconda, che
trovandosi nel GAISF molte Federazioni Internazionali di provenienza
“marziale”, si sarebbe potuto imbastire qualcosa con esse. Il GAISF,
notoriamente nacque come una sorta di “sindacato” delle Federazioni
Internazionali che, attraverso il GAISF, difendevano i propri
interessi all’interno del Comitato Olimpico Internazionale. Col
passare degli anni, venendo meno certi attriti tra le Federazioni di
Sport Olimpici, il ruolo del GAISF divenne soltanto una sorta di
“filtro” per il riconoscimento di nuove Federazioni Internazionali
che si affacciavano al movimento olimpico.
Fintanto
che il potente coreano Un Yong Kim, già presidente della World
Taekwondo Federation, della Federazione di Canoa, membro del
Comitato Esecutivo del CIO, braccio destro di Juan Antonio Samaranch
per tanti anni, rimase alla guida del GAISF, fu praticamente
impossibile essere ammessi in quella organizzazione. Ricordo che
bussai alle porte del GAISF per la prima volta nel 1993, ma come
avrete notato, mi ci vollero ben 13 anni prima che le porte del
GAISF si spalancassero per la WAKO e il suo Kickboxing. Due fattori
giocarono a nostro favore in quegli anni: il fatto che Un Yong Kim
fosse travolto da uno scandalo per corruzione che lo portò a
lasciare tutti i suoi incarichi al GAISF e al CIO; l’insediamento,
al suo posto, dell’olandese Hein Verbruggen, già presidente dell’UCI
(Federazione ciclistica Internazionale) e membro dell’Esecutivo del
CIO nonché amico personale di Jacques Rogge, presidente del CIO
stesso.
La famiglia del Comitato Olimpico
Internazionale è formata da 110 Federazioni Internazionali. Sono 28
le Federazioni che formano i Giochi Olimpici Estivi e qualcuna meno
per i Giochi Olimpici Invernali. E la domanda dunque viene
spontanea: ma fanno tutte le altre federazioni internazionali? La
risposta è semplice: alcune (le più grosse e ricche come la
Federazione di Rugby, di Cricket, di Golf, di Roller Ball, di Squash
ecc. sperano di entrare, un giorno o l’altro, nel giro “Olimpico”.
Per molte altre, come il Karate o il Wushu (c’era la “speranza” di
Pechino per quest’ultima, ma il CIO era stato irremovibile), fallita
la possibilità olimpica, restava la partecipazione ai vari Asian
Games, African, Pan American, Mediterranean Games , oppure la
partecipazione ai World Games. Ma siccome l’organizzazione di quelle
organizzazioni non è minimamente paragonabile a quella delle
Olimpiadi, restava loro l’amaro in bocca.
A rifargli il palato ci ha pensato
Verbruggen appunto che, spronato da tutti noi, ha voluto un giorno
parlare coi presidenti delle Federazioni “marziali” per sentire cosa
ne pensavano di un suo progetto, che era appunto quello di metterle
tutte in uno stesso nuovo contenitore per farci dei nuovi Games,
un progetto ambizioso. Non è stato certamente facile convincere
sport come la Boxe, il Judo, il Taekwondo e la Lotta ad unirsi in
quel progetto. In fondo sono già Sport olimpici. Ma Verbruggen dev’essere
stato molto convincente se oggi, proprio quelle discipline, sono
l’asse portante della nuova “umbrella organization” che si chiamerà
appunto “World Martial Arts and Combat Sports Games”. A Mosca
infatti, dopo le riunioni tenute a Berlino, Losanna, Bangkok e Atene
nell’ordine, presso lo Swisshotel in Kosmodamianskaya Boulevard, si
è tenuta la storica riunione delle Federazioni Internazionali che
hanno lanciato il progetto e che ha deliberato all’unanimità
l’accettazione dell’offerta venuta dalla Città di Pechino di
ospitare la prima edizione dei Giochi.
Le Federazioni che hanno sottoscritto
l’iniziativa sono quelle di Boxe, Taekwondo, Judo, Lotta -
olimpiche-, Wushu, Kendo, Ju Jitsu, Aikido, Karate, Sanbo, Muay Thai
e, ovviamente Kickboxing. Originariamente faceva parte di questo
gruppo anche il Sumo, ma si è ritirato. Ebbene, i primi Giochi
avranno luogo in 9 giorni, comprensivi di cerimonia di apertura e di
chiusura dei Giochi che si svolgeranno in 3 palazzi dello sport
diversi. Una Commissione ad hoc creata, si occuperà di dividere le
varie discipline in maniera abbastanza omogenea. Per esempio Boxe,
Muay Thai e Kickboxing utilizzeranno lo stesso ring e la stessa
struttura; così come la Lotta sarà insieme al Sanbo e al Ju Jitsu e
così via. Ogni Federazione Internazionale potrà presentare un
massimo di 80 atleti che con i vari coach, dirigenti e arbitri può
arrivare ad un massimo di 120 persone. Saranno pertanto circa 1500
le persone coinvolte. Chiaro che tutti gli atleti che sceglieranno
dovranno essere i “migliori in assoluto”, la “creme de la creme” ,
come si suol dire. Si vuole infatti tenere questi Games a livello
di eccellenza da ogni punto di vista. Pensate che l’Asta per
aggiudicarsi l’organizzazione di questi “Games” è stata di 8 milioni
di Euro!, mica noccioline. In questa cifra sono comprese tutte le
spese di viaggio, vitto e alloggio di ciascuna delegazione ai
Giochi!
Per quanto riguarda la WAKO, è stata
fatta una piccola deroga: saranno infatti 84 gli atleti che
presenteremo e 36 tra coach, arbitri e dirigenti, per rispettare il
numero di 120 per disciplina. Perché? E’ presto detto. Abbiamo ben 7
stili diversi nell’ambito della Kickboxing, ed essendo impensabile
presentarli tutti, abbiamo fatto una scelta. Abbiamo puntato su Semi
Contact, Full Contact e Low-kick, ossia su uno sport da Tatami
(saremo infatti insieme al Karate e al Taekwondo per questo), e 2
sport da ring (e saremo insieme, come abbiamo detto a Boxe e Muay
Thai). Ogni stile poi ha anche molte categorie di peso, sia maschili
che femminili. Desiderando portare entrambi i sessi, abbiamo allora
scelto 7 categorie per stile (5 maschi e 2 femmine) nelle quali
parteciperanno i migliori 4 atleti che si qualificheranno nei
Campionati del Mondo 2009 che avranno luogo a Villach (Austria) per
la Low-Kick, e a Marsiglia (Francia) per il Semi e il Full Contact.
28 quindi gli atleti per specialità per le 3 discipline, fanno un
totale di 84 atleti.
Penso sia superfluo (ma per noi è
importantissimo) che essere a quei primi Giochi in veste di
protagonisti, darà a tutto il nostro movimento innanzitutto una
grande credibilità, quindi una grande visibilità che non potrà che
tradursi con una accelerazione alla vera mondializzazione della
kickboxing nel mondo. Sono ormai 111 i paesi aderenti alla WAKO, 75
dei quali già ufficialmente riconosciuti dai vari Comitati Olimpici
Nazionali. E’ proprio dall’ufficialità di eventi come questo che
inducono i vari NOC a contattarci per chiederci di riconoscere
ufficialmente le rispettive federazioni nazionali, come nel caso di
Giappone, Corea, Macao, Hong Kong (due città a statuto speciale),
Bahrain, Qatar, tanto per citare gli ultimi contatti.
Insomma signori, in barba a quelli
che dicevano ch’erano solo chiacchiere le nostre e in barba ai tanti
millantatori che subito si sono buttati ad organizzare diversi
Martial Arts Games nel tentativo di soffiarci l’idea, noi saremo a
Pechino nel 2010 tra quelli che “contano”.
Finita la nostra importante riunione,
ospiti di Chin-Qwo Wu, presidente dell’AIBA che a Mosca aveva la sua
Coppa del Mondo 2008, siamo stati alle finali del torneo dove
abbiamo conosciuto molti campioni olimpionici di boxe del passato e
del presente, tutti molto simpatici. Ma una persona mi è rimasta
impressa più di ogni altro, un signore anziano, dall’aria dimessa,
ma che era niente meno che uno dei principali astronauti della
famosa Sojuz, Mr. Popovic che, e questo non l’avrei mai immaginato,
è stato anche presidente della Federazione russa di pugilato. Una
persona davvero squisita.
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