IL PRESIDENTE DELLA WAKO ENNIO FALSONI, TRAMITE
UNA MAIL DI PROTESTA GIUNTAGLI DA SIMEONE GIUSEPPE, IN RELAZIONE AD UNA
DISAVVENTURA ACCADUTAGLI IN GABON… CI INFORMA DI QUELLI CHE SEMBREREBBERO ESSERE
GLI USI E COSTUMI LOCALI, PER ALLERTARCI E FORSE PER INSEGNARE A PRENDERE DELLE
PRECAUZIONI E FAR INTERVENIRE PREVENTIVAMENTE LA FEDERAZIONE, IN CASO DI INVITI
IN TERRA STRANIERA E SOTTO L’EGIDA DELLA WAKO.
CHE AVVENTURA IN GABON...!
Di: Giuseppe Simeone
Prefazione
di Ennio Falsoni: L'Africa è certamente uno dei continenti più
affascinanti per farci un viaggio. Così, forse, pensava anche il maestro Simeone
quando un vecchio amico come Italo Mancini (che ora vive laggiù) gli ha chiesto
di portare due atleti a combattere a Libreville. Ovviamente la Federazione
gabonese non aveva mandato un invito ufficiale a FIKB, né la WAKO era stata
coinvolta. Pertanto tutto quello che è accaduto, è stato al di fuori dei canali
ufficiali, per così dire. Leggete un po' cosa è successo a tre romani...
Giuseppe Simeone:
Roma li, 15 Maggio 2008.
Egregio Presidente Ennio Falsoni,
con
questa lettera la informo di quanto accaduto nel Gabon. Le elenco i fatti
avvenuti in ordine cronologico. Tutto è cominciato con una telefonata di Italo
Mancini attualmente residente in Gabon che mi proponeva di far combattere
Tatiana Rinaldi con un atleta del posto campionessa del Gabon al peso di 53- 54
Kg. Da quanto dichiarato l’atleta era di buon livello e ci veniva detto che
volevano provare a farla confrontare con un atleta come Tatiana per verificare
se realmente poteva competere ad un cosi alto livello. Io ero molto contento
della proposta visto che un atleta di valore come Tatiana non combatte spesso e
qui bisognerebbe capire il perché ……visto che poi su Italia Uno si vedono
combattere atlete molto inferiori di lei…. Per non parlare di atlete che nascono
dal Full Contact e poi misteriosamente come salgono di livello si orientano
nella kick……Chiudo qui ma ci sarebbe molto da dire. Comunque decidiamo di andare
e di intendere il tutto come un allenamento in vista di una probabile difesa del
titolo a Settembre. L’incontro era previsto per il 10 Maggio con partenza il 6
Maggio. Successivamente in occasione dello stage a Cattolica io e Campiglia la
informavamo della proposta ricevuta e lei mi chiese di portare i suoi saluti al
loro presidente Buda Cardot confermandomi che il Gabon era sotto l’egidia della
Wako. Circa 2 settimane prima della partenza Italo Mancini mette in contatto
l’Organizzatore dell’evento con Massimo Liberati invitandolo in Gabon come
ospite d’onore che gli chiede altri 2 atleti di cui non so il peso. A circa 10
giorni dalla data di partenza prevista vengo contattato da Alessandro Topa che
mi chiedeva informazioni sull’evento in quanto Massimo aveva contattato lui per
portare questi altri 2 atleti e mi riferiva che aveva problemi con i passaporti
dei ragazzi e che difficilmente sarebbero venuti. Chiamo Massimo , mi conferma
che probabilmente non viene neanche lui; al che chiamo l’ambasciata del Gabon in
Italia e prendo tutte le informazioni necessarie per poter partire, vedi
vaccini, visti,
situazione
del paese, ci riferiscono che c’è l’obbligo del vaccino per la febbre gialla e
che va fatto 10 giorni prima della partenza pena il non ingresso nel paese. Ci
affrettiamo a fare il vaccino. Successivamente abbiamo iniziato ad effettuare
una serie di chiamate in Gabon per avere notizie sui biglietti aerei ma ci venne
detto che l’incontro è stato anticipato all’ 8 Maggio e che quindi la partenza
era prevista per il 4 Maggio a questo punto gli abbiamo chiesto il n° di
prenotazione ed il n° del volo , ma con una serie di scuse ci rimbalzavano da
una persona all’altra senza darci notizie certe. Arriviamo a circa 2 giorni
dalla partenza che era prevista per il 4 Maggio con insistenza continuavo a
chiamare il sig. Rodolphe Ndinga messo a disposizione dall’organizzatore, come
gestore della parte logistica e amministrativa, perché parlava italiano, al
quale dicevo che ero stanco delle bugie e se entro breve non ci davano
chiarimenti sui biglietti non saremmo partiti. Messi alle strette, ci hanno
contattato il pomeriggio tardi del 2 Maggio e ci hanno dato il codice dei
biglietti elettronici, il 3 maggio verso metà mattina ho chiamato la compagnia
Royal Air Marocco ed ho avuto la brutta notizia che la partenza era prevista per
il pomeriggio del 7 Maggio con arrivo previsto alle ore 24,00. Infuriato
dell’accaduto li ho chiamati e ho chiesto spiegazioni, con un’altra serie di
scuse ci convincono a partire perchè tutto era pronto ed erano state invitate
anche le autorità del posto, compresa l’Ambasciata italiana e i vari sponsor
Cocacola, Birra, Gratex che poi abbiamo visto sui manifesti in loco. Alla fine
partiamo, giunti in Gabon dopo circa 9 ore di viaggio veniamo accolti
splendidamente dall’ambasciatore d’Italia a Libreville Raffaele De Benedictis,
l’organizzatore Rodolphe Assa e la televisione tele africa che ci fanno
interviste e foto.
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Siamo
andati in onda su tutto il circuito nazionale. Tutto faceva ben sperare in una
magnifica manifestazione, da questo momento in poi ha inizio l’inferno. Usciti
dall’Aereoporto di Libreville non riuscivamo a respirare , eravamo come dei
pesci fuori dall’acqua. Faceva caldissimo nonostante fosse tardi e c’era molta
umidità che provocava molta afa ; ci portano in albergo esattamente al Sun set
beach hotel alle ore 02:00 del mattino , il combattimento era previsto per le
ore 19:00 !! Stanchi ci mettiamo a dormire, e rimaniamo d’accordo che ci
sarebbero venuti a prendere la mattina alle 9:00 per portarci a fare colazione e
poi a pranzo, ma non si è visto nessuno fino alle ore 18:00. L’ hotel era di
scarsa categoria e prevedeva solo il pernottamento inoltre distava molto dal
centro e dai negozi di alimentari. Per fortuna viste le esperienze passate
all’estero mi sono portato dall’Italia il riso con vario scatolame di legumi
ecc… Arriviamo sul posto alle ore 19:00 circa, giunti sul posto chiedo notizie
su Buda Cardot per riportagli i suoi saluti come gli avevo promesso e li mi
veniva presentato una persona di cui non ricordo il nome che si spacciava come
il nuovo presidente della WAKO , allibito lo saluto e me ne vado
silenziosamente preoccupandomi di come fare il peso e la visita medica e vedere
gli avversari : invece non ci dicevano nulla e nel chiedere spiegazioni ci
invitano ad andare in un angolo senza spogliatoi ne bagni ! Ci hanno lasciato
li fino all’inizio della serata ( intorno alle ore 22:00 ) ,ossia con 3 ore di
ritardo rispetto all’orario. All’improvviso lo speaker annuncia le nostre
entrate sul ring e quelle degli avversari, sbalorditi ci domandavamo come era
possibile, l’unica spiegazione che ci siamo dati era che essendo un paese povero
probabilmente non avevano mezzi e soldi per far si che tutto funzionasse alla
regola. La tensione dentro di noi era molto alta che inconsciamente per spirito
di sopravvivenza abbiamo accettato tutto quello che veniva da li in poi dicendo
ai ragazzi che sarebbe stato meglio accontentarli per non incappare in qualche
disavventura. I match ebbero inizio e io mi accorsi che non vi era medico a
bordo ring, né infermieri, né ambulanza e né arbitri federali, ma soltanto uno e
solo uno !! arbitro che decideva in autonomia e su suggerimento
dell’organizzatore che poi è risultata essere la segretaria della palestra
organizzatrice. Dopo 3 incontri locali viene chiamato Cristian Vedovelli contro
Madolà Noe un ragazzotto di colore che ad occhio e croce pesava 100 Kg contro
gli 83 Kg di Cristian. A capo Match sofferto fino all’ultimo round
fortunatamente la bravura e l’altezza 1 metro e 90 di cristian hanno fatto si
che non ci siano state drastiche conseguenze aggiudicandosi la vittoria.
Subito
dopo tocca al mach clou di Rinaldi Tatiana contro la campionessa del Gabon Assa
Chimene. Anche qui si presenta sul ring una ragazza di colore alta circa 1 metro
e 70 che pesava approssimativamente 70/75 Kg contro Tatiana che è alta 1 metro e
58 e ne pesava 52 Kg . Tatiana non batte ciglio inizia il match come nulla fosse
affidandosi alla sua esperienza, anche qui per fortuna la Gabonese non era un
atleta esperta ma il divario di peso e l’altezza si sono fatti sentire
costringendo Tatiana al sacrificio che ha dovuto sopportare fino alla terza
ripresa cercando di contrastare i suoi attacchi . Alla 4° ripresa , ricevendo
continuamente calci circolari dietro la schiena , difendendosi involontariamente
li tratteneva e cosi l’improvvisato arbitro centrale invece di richiamare
l’atleta di casa squalificava Tatiana per trattenuta. Mentre ce ne tornavamo nel
nostro angolino venivamo avvicinati dall’ambasciatore, il giornalista Prince
(cosi lo chiamavano) con i cameramen di Tele Africa i quali ci chiedevano
spiegazioni sulla delusione che avevamo e se i loro combattenti li ritenevamo
più forti lamentandoci solo che potevano far continuare il match e che i loro
atleti erano fuori peso …ma forse è stato meglio così. Finita l’odissea della
serata ci portano in hotel lasciandoci per tutti i giorni precedenti la
partenza prevista per il 13 alle 22:50 con arrivo a Roma alle 20:00 del 14
Maggio senza colazione, pranzo e cena !!! Per fortuna il ragazzo che faceva
l’interprete e gestore della parte logistica il Sig. Rodolphe Ndinga ci veniva a
trovare e ci portava in giro per la città di Libreville e spesso a casa di Italo
Mancini il quale ci ospitava facendoci trovare anche dei pranzi e cene che ci
preparava la moglie Caterina. Da qui poi siamo venuti a conoscenza che la Assa
Chimene era la figlia dell’organizzatore della serata il Sig. Assa Rudolfhe che
a Italo gli mandò un messaggio dicendogli che la figlia aveva 17 anni e pesava
53 Kg infatti ha poi messo la foto sulla locandina che rispecchiava il
messaggio oggi ne ha 24. su pressione continua alla domanda sul peso ci
confessano che i ragazzi erano su di 11 chili………….domandavamo al sig. Ndinga se
lo pagavano per portarci in giro lui rispondeva che lo faceva per piacere e
nessuno lo pagava.
Gli
abbiamo poi chiesto se ci poteva cambiare i biglietti anticipando la partenza
a domenica 10 maggio ci riuscì senza tante difficoltà incuriositi ci chiedevamo
perché spiegandoci che i biglietti erano stati fatti cosi in ritardo rispose
perchè l’organizzatore li aveva fatti presso una sub agenzia che emetteva solo
biglietti nazionali e che non era agganciata a quella centrale, fino a quando
lui su nostra pressione si era insospettito e se li fece dare per poi rifarli,
quando gli ho chiesto la borsa per Tatiana sono uscite altre scuse e bugie
fino all’ultimo giorno dandoci solo 800 euro anziché 1000 come d’accordo. Infine
la informo che il penultimo giorno dalla nostra partenza, mentre ci portavano a
visitare vari luoghi, venivo punto da un insetto che mi provoca uno shock
anafilattico, causandomi problemi di respirazione, gonfiore ai piedi e alla
bocca. Per mia fortuna quando viaggio mi porto dietro tanti farmaci tra cui lo
Zirtec ed il Bentelan che ho dovuto somministrarmi. Le faccio presente, che dopo
questi gravi episodi, qualcuno di importante di cui mi è stato detto anche il
nome (ma le confesso che non me lo ricordo), li ha rimproverati per aver mancato
di rispetto agli atleti e soprattutto alla campionessa del mondo che a livello
mondiale rappresenta l’Italia e inoltre ha vietato agli organizzatori e alle tv
di fare articoli e di mandare in onda la manifestazione a meno che nei loro
articoli inserivano la moltissima differenza di peso , al che hanno preferito
non scrivere e non mandare in onda l’evento. Le chiedo pertanto, in
considerazione di quanto sopra esposto, che sia invalidato l’incontro per la
WAKO e WAKO PRO , inoltre che venga fatto un articolo che tuteli l’immagine dei
nostri atleti cosicchè si possano mettere in guardia anche per il futuro le
nazioni che prenderanno contatti con questi scellerati organizzatori
improvvisati. Con l’occasione e Spirito Sportivo, le porgo i miei più cari e
distinti saluti
Conclusione
di Ennio Falsoni: Ovviamente non c'è niente da invalidare in quanto, come
è stato detto precedentemente, l'incontro di Tatiana in Gabon era senza titolo
in palio, quindi un "prestige fight"... In altre parole, i nostri eroi sono
stati vittime di una bella fregatura...
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