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IN OTTOBRE SONO IN PROGRAMMA A NAPOLI, I MONDIALI WAKO JUNIORES E CADETTI PER TUTTE LE SPECIALITA’ DELLA KICKBOXING. IL MINISTERO DELLE POLITICHE GIOVANILI NON ASSEGNA IL POSSIBILE CONTRIBUTO PREVISTO PER EVENTI SPORTIVI INTERNAZIONALI. CE NE DA LA NOTIZIA ROBERTO MONTUORO, UNO DEI PRINCIPALI FAUTORI DELL’ORGANIZZAZIONE.

Una vera ingiustizia

Di: Roberto Montuoro

Importata dagli U.S.A. nel ’72 in alternativa alle discipline orientali, la kickboxing si propone come una grande arte da combattimento, spettacolare, immediata e con basi fondamentali di rispetto sportivo, il perfetto connubio tra la noble art e la disciplina delle arti marziali. Successo garantito, ogni anno si incrementa in maniera esponenziale la sua presenza sul territorio. Ad oggi il numero dei praticanti è salito a 18.000 persone nella sola F.I.KB. (unica federazione riconosciuta dal C.O.N.I. come disciplina associata), e a questo enorme numero bisogna aggiungere tutte le altre piccole federazioni parallele, gli amatori e i neofiti.

La kickboxing conta presenze record in tutti i 5 continenti. Sotto l’egida della W.A.K.O. (World Association of Kickboxing Organizations) il nostro sport si è presentato al Gaisf, percorso obbligato al fine di essere riconosciuti come sport olimpico, con numeri di tutto rispetto ed in regola per ottenerne l’ammissione. Tutto ciò però non paga il nostro lavoro ed i nostri sforzi, tant’è che la nostra è una delle poche federazioni che, complice un buono stato di salute, provvede al suo sostentamento quasi in toto con la sola forza degli associati.

Da qui la domanda “Come mai?” è d’obbligo.

Sopravvivere per noi è diventato uno status vivendi, non contiamo su nessuno, lavoriamo sodo forti solo della nostra passione, passione che muove migliaia di persone di tutto il mondo. La situazione presenta però nel complesso delle difformità, il resto del mondo, compresi quindi vari paesi a noi vicini, vive lo sport come è lecito che sia, con tutta la rilevanza che merita. Nel nostro bel paese invece le cose seguono un percorso diverso. E’ il momento di far sentire la nostra voce e dire basta ad un paese che si riconosce nello sport solo con la parola “calcio”, tradotto in inglese “BUSINESS”. E’ questo infatti il termine che gira intorno al gioco del calcio, ci si vende al miglior offerente! Beh, io in prima persona non gareggerei mai per un’altra nazione, non tradirei mai la mia città anche se non mi ricompensa, se non mi dà la possibilità di espormi, se non mi riconoscono nulla, ma lo faccio per quella morbosa e ampia sensazione di appartenenza che mi lega alla mia terra, per la quale ti senti di rappresentare qualcosa che non sia solo la “Munnezza”  che tanto piace far vedere in televisione. Insomma, nel nostro piccolo cerchiamo di fare le cose al meglio, la caratteristica principale che ci contraddistingue è appunto la “sportività” mera e pura.

Ma torniamo a bomba, con enorme soddisfazione la F.I.KB. ha chiesto ed ottenuto dalla W.A.K.O. la possibilità di svolgere i campionati del mondo 2008 cadetti e junior e Napoli è stata scelta come location. Da qui si è messo in moto l’operato del  comitato organizzatore che facendo affidamento sulle proprie capacità ha preso in consegna un notevolissimo impegno, organizzare a Napoli il più grande evento della kickboxing che, tanto per citare qualche numero, vedrà impegnati circa 2000 atleti provenienti da tutti i cinque continenti, al  cui seguito ci saranno accompagnatori, amatori, arbitri e tutto lo staff organizzativo (circa 100 volontari).

   

Ci siamo trovati a fare i conti con spese per noi enormi, alle quali far fronte con le nostre capacità organizzative ma che da sole non bastano…Allora abbiamo pensato di chiedere contributi, ognuno ha azzardato la sua, …ma sai se ti rivolgi a….forse se facciamo domanda a…….la comunità europea ha stanziato fondi……poi Napoli sicuramente potrà ottenere dei finanziamenti... Ti si apre dunque uno spiraglio e cominci a pensare a qualcosa che vada ben oltre l’aspetto sportivo, qualcosa che, in un periodo come quello che stiamo attraversando per le note vicende, possa dare lustro e importanza alla tua città, al tuo paese ridicolizzato agli occhi del mondo e inizi a sperare davvero che  qualcuno al di sopra delle parti possa veramente venirti in aiuto.  In fondo anche se è uno sport “minore” è pur sempre un campionato del mondo ci dicevamo, ci gireranno intorno circa 3.000 persone, numero considerevole per un turismo in forte ribasso. Galvanizzati dalla grandezza dell’evento, ci rimbocchiamo le maniche e iniziamo ad inviare lettere di presentazione a tutte le istituzioni.

Con somma soddisfazione la prima a darci importanza è stata la Presidenza della Repubblica che ci ha concesso l’alto patrocinio del Presidente della repubblica. Quindi è vero ci siam detti, qualcuno ci considera come entità sportiva, ci daranno l’importanza e gli aiuti che meritiamo. Da lì seguono richieste alla provincia, alla regione ed al ministero delle politiche giovanili. Ed è proprio quest’ultimo, che dovrebbe essere l’ente rappresentativo del settore per antonomasia, a non avere spazio per la nostra disciplina, l’unico dal quale non ci saremmo proprio aspettati un diniego.

Infatti nonostante con la Legge Finanziaria 2007 sia stato istituito presso la Presidenza del Consiglio il “Fondo per gli eventi sportivi internazionali“, con la finalità di creare un quadro organico e razionale degli interventi del Governo a sostegno dello svolgimento in Italia di eventi sportivi di rilevanza internazionale, e a tale Fondo sia stata destinata una dotazione complessiva per il 2007 di 15 Milioni di Euro, non siamo rientrati tra le manifestazioni finanziabili. Eppure le carte in regola le avevamo tutte, anzitutto la richiesta fatta nei tempi e nei modi giusti, il carattere internazionale del campionato di uno sport che tra l’altro è in fortissima crescita, la scelta di Napoli, città bisognosa di recuperare terreno, come luogo eletto. E poi l’apertura ad un pubblico giovane  compreso tra i 10 e i 18 anni, dunque una politica giovanile valida anche come promozione sportiva . Non a caso nell’organizzazione dell’evento sono stati coinvolti cinque istituti superiori ai cui alunni è stata data la possibilità di fare uno stage simpatico, dinamico, utile ma soprattutto di toccare con mano la realtà lavorativa che attende loro di lì a poco.

Tutto ci lasciava supporre di aver mosso i passi giusti per dare a questo sport la rilevanza e l’importanza che merita, al pari di tutti gli altri paesi del mondo. Invece ci siamo sbagliati alla grande, tutti hanno risposto allo stesso modo concedendo cioè solo il patrocinio morale. “MA CHE SIGNIFICA”? “Vi stiamo vicini ma non abbiamo soldi per voi miseri sportivi di serie D?” Ci viene da rispondere: “Ma chi se ne frega, a questo punto non abbiamo bisogno di voi, stateci  lontani che forse è meglio!”. Ed ecco comparire sul sito delle politiche giovanili, http://www.pogas.it/,  la graduatoria completa e dettagliata dei progetti ammessi ai finanziamenti previsti dal Fondo Grandi Eventi sportivi internazionali selezionati in base alle domande pervenute. Di nuovo ci assalgono dubbi e curiosità: “Chissà come mai non hanno accettato la nostra richiesta, forse siamo pochi? Forse siamo stati esclusi perché nel nostro sport non girano abbastanza soldi? Forse non si crede che Napoli possa organizzare un evento in tal senso? Ci sentiamo tanto discriminati da gridare allo scandalo.

Dando un’occhiata veloce alla graduatorie con le cifre assegnate e rispettando ASSOLUTAMENTE tutti gli sport non possiamo far altro che chiederci cosa abbia più di noi il Curling, € 61.192,00 stanziati (forse l’ho visto per la prima volta alle olimpiadi di Torino, ma sono sicuro che in Italia va fortissimo), il Badminton € 72.230,00 (scusate l’ignoranza ma cos’è?, ma anche questo sarà diffusissimo), ha ottenuto il contributo finanche il calcio street soccer € 46.921,00 (ci domandiamo se può parteciparci la squadra che gioca nei ns. cortili), ma sicuramente non si può dire che si facciano discriminazioni, visto lo stanziamento a favore del Rome Gay & lesbian games € 55.000,00 (ma quindi gay e lesbiche non sono ammessi negli sport “normali”? boh, qualcuno ci dia spiegazioni in merito), e per concludere € 251.586,00 per la F.I.M. Federazione Italiana Maccabi (a questo punto anche se da 30 anni facciamo sport siamo ricorsi all’aiuto di internet per capire, sono all’incirca 16 attività sportive tutte svolte dalla sola comunità ebraica).

           

Che ben vengano tali conquiste, ma come mai non sono integrati negli altri sport? Crediamo che nella kickboxing ci siano gay, lesbiche e ebrei, ma nessuno di noi gli organizza un campionato a parte, insomma noi siamo sconosciuti e quindi non abbiamo avuto il contributo, siamo troppi e quindi possiamo cavarcela da soli o non abbiamo soldi quindi non possiamo proprio far nulla, o ancora visto che sinora siamo stati capaci di far da soli possiamo continuare sulla stessa strada? Non rientriamo in nessuna delle categorie sopra citate, non siamo considerati dalle istituzioni né gay, né lesbiche, né ebrei, né nessuna minoranza etnica, in conclusione ci domandiamo : “Chi siamo”?

Non abbiamo più parole per descrivere questa situazione, speriamo vivamente che qualcuno che “conti in questa società” si accorga di questa situazione imbarazzante e dia una svolta ad un paese che tanto decanta di voler crescere. Per il nostro paese sport è solamente sinonimo di calcio e tale forma mentis, appoggiata ed invogliata dal potere, ci porta ad essere distante anni luce dalla civiltà  e ci colloca come fanalino di coda rispetto a paesi come l’Africa ad esempio, dove il culto dello sport è totalmente differente.

Saluti sportivi a tutti!

Roberto Montuoro

Per contatti cell 3476916102 e-mail kbroberto@yahoo.it


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