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Messieur Luc Mensah, Presidente del settore Kun Khmer nella federazione francese  di Muay Thai e nostro corrispondente estero, ci invia un’intervista con Albert Chey… un giovane guerriero Kun Khmer che ha sbalordito per bravura ed efficacia ai recenti mondiali WMF di Burgas, dove si è  laureato Campione del Mondo di Muay Thai.

INTERVISTA A ALBERT CHEY

Un giovane guerriero Kun Khmer, Campione del Mondo in Muay Thai

Di : Luc Mensah
Mensah Luc : Buongiorno Albert CHEY (il suo nome cambogiano è Veeralom) la web-rivista italiana, specializzata in sport da combattimento ed arti marziali « ilGuerriero.it » mi ha incaricato di farti qualche domanda per imbastire una intervista su di te e farti conoscere dopo la stupenda prova e l’oro conquistato con onore ai mondiali WMF di Burgas, cominciamo… Quanti anni hai?

Albert Chey: Ho 25 anni e vivo a Bordeaux.

Mensah Luc : Il dirigente della squadra italiana ti ha notato nella squadra francese ed incuriosito dal tuo stile e bravura, ti ha osservato durante i campionati del mondo WMF in Bulgaria che tu hai vinto e Roberto Fragale mi ha quindi incaricato di farti delle domande per conoscerti meglio... Come hai scoperto le arti marziali e sport da combattimento?

Albert Chey: Ho iniziato fin da subito… ho avuto infatti un primo approccio con le arti marziali, a partire dai 6 anni. Ho cominciato con il judo, arte marziale in cui non ho continuato. Ero il più piccolo della sezione, per questo non ho continuato. Mio padre voleva ssolutamente che i miei fratelli de io avessimo un’educazione e uno spirito marziale (suo padre era un boxer in Cambogia). I miei fratelli invece sono restati nel judo e nel karate, visto il moi abbandono, mio padre mi ha allora indirizzato verso la boxe ed io vi ho subito aderito con passione.

 

Mensah Luc : In quale momento tu… ti sei  particolarmente interessato al Kun Khmer ?  

Albert Chey: Io praticavo quello che esisteva allora in Francia: la Muay Thai. Ho poi cominciato ad interessarmi al Kun Khmer nel 2003, quando io feci allora il mio primo viaggio in Cambogia, il paese delle mie origini. Laggiù non conoscevano la Muay Thaï, ma praticavano il Kun Khmer, è veramente a partire da questo momento e praticandolo nel paese dei miei genitori, che mi sono reso conto delle differenze di stile in rapporto alla Muay Thai

Mensah Luc : Quali sono gli ultimi combattimenti che hai fatto in Cambogia e in Thailandia?

Albert Chey: Ho combattuto e vinto ai punti nel Dicembre 2004 in Cambogia a Battambang, nello stadio Mondol Kheila, e poi ho combattuto e vinto prima del limite nel Giugno 2007 al Radjadamnoern Stadium di Bangkok e anche per la king's cup  IFMA nel Dicembre 2007 a Bangkok, dove sono stato medaglia d’argento.

Mensah Luc : Quali differenze vedi tu nella pratica dei due paesi?

Albert Chey: In Cambogia, non ci sono, come regola generale… dei round di studio, se l’avversario ti può aprire o metterti K.O dal primo round, stanne certo che lui lo farà. In Thailandia invece, bisogna lasciare il tempo agli scommettitori di fare le proprie puntate, nei round di studio e di osservazione tecnica…  certi incontri non iniziano veramente che dopo il 3° round….

Mensah Luc : Quali le differenze che tu vedi tra il Kun Khmer e la Muay Thaï ?

Albert Chey: La Muay Thai ha avuto un’evoluzione costante riguardo alle tecniche   (stile, più fluido e ricerca della perfezione del gesto)  ed alla promozione. In effetti la Thaïlandia, ha avuto molti modi e mezzi per finanziare grossi avvenimenti, costruire dei boxing stadium, e adattare dei campi di allenamento specifici. La Cambogia invece, non ha potuto affermarsi e svilupparsi per colpa dei modi e politica instabile. Ma fortunatamente tutto cambia… e la Cambogia ha iniziato a recuperare il tempo perduto. Oggigiorno la Cambogia manca semplicemente dei metodi tecnici (campi di allenamento con le dovute e necessarie attrezzature…) Ma la materia prima… i boxeurs  (kheïlakor » in lingua Khmère) sono presenti in buona quantità ed hanno tanta voglia di combattere.   

    

Mensah Luc : Forse sei stato inpiegato in Francia per lo sviluppo del Kun Khmer, e se si.. come esattamente… combattimenti.. stages… o cosa altro?

Albert Chey: In effetti sono stato coinvolto in Francia per aiutare il Kun khmer, con il fine ultimo di riuscire a svilupparlo anche in questo paese. Un primo passo è stato fatto con uno stage di informazione e dimostrazione delle tecniche proprie, durante uno stage tenutosi lo scorso dicembre, questo dovrebbe ripetersi da qui a poco tempo ed io penso che la prima cosa da fare, sia quella di formare degli ottimi allenatori tecnici di Kun khmer… e questo sarà già un obbiettivo importante da raggiungere. Infine, mi impegnerò ancora per combattere nelle regole del Kun Khmer.

Mensah Luc : Saresti disposto a fare degli stages o dei combattimenti anche all’estero… in Italia per esempio ?

Albert Chey: Ben inteso ! Io sono totalmente votato alla boxe libera, al Kun Khmer. Per vivere, il mio mestiere è quello di insegnare la boxe Kun Khmer a  Bordeaux, dove io vivo e di combattere dappertutto. Io sono a piena disposizione per fare degli stages tecnici e combattere in tutti i paesi, anche in Italia… perchè no? Magari ! Lo sviluppo del Kun Khmer è importante a livello internazionale ed è grazie all’organizzazione di incontri sportivi (stages, combattimenti ed altro) che sarà possibile distinguerlo dalle altre arti marziali e sport da combattimento.

    

Mensah Luc : Quali sono i tuoi futuri progetti professionali… ? Poichè tu dici di essere votato completamente alla Boxe Khmer…

Albert Chey: I miei progetti a livello sportivo sono di vincere la cintura massima nel Kun Khmer ed in Muay thaï ; di combattere per dei titoli in organizzazioni prestigiose. Sul piano professionale però… vorrei continuare a sviluppare la boxe del  sud-est asiatico e soprattutto il Kun Khmer… che so… in Italia per esempio… (e ride) !

Mensah Luc : Albert, Grazie e a presto.

Albert Chey: Grazie a voi de ilguerriero.it per esservi interessati al Kun Khmer e saluto quindi tutti i vostri lettori in Italia.


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