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IL D.T.N. DIEGO CALZOLARI, CHE E’ ANCHE UNO DEI NOSTRI PIU’ AUTOREVOLI COLLABORATORI PER LA MUAY THAI, CI INVIA UN’INTERVISTA CON FRANCESCO CANTAGALLI, PRESENTANDOCI COSI’ UNO DEI PIU’ ATTIVI ED APPASSIONATI DIVULGATORI DI QUESTA AFFASCIANANTE DISCIPLINA DA COMBATTIMENTO.INTERVISTA A FRANCESCO CANTAGALLIDi: Diego CalzolariDiego Calzolari: CIAO FRANCESCO, COME HAI INIZIATO E QUANDO CON LA PRATICA DELLO SPORT IN PALESTRA PER POI PASSARE A QUELLA DELLA BOXE E DELLA MUAY THAI?
Francesco Cantagalli: Ho iniziato con la boxe all’età di circa dieci anni in quanto mio padre frequentava le palestre di pugilato praticandolo. Ho iniziato a fare l’agonismo a quattordici anni vincendo per due volte i campionati toscani dei giochi della gioventù ed arrivando finalista ai campionati italiani a Jesolo, vicino a Venezia, dopo di che sono rimasto qualche anno inattivo, cioè praticavo lo sport ma non agonismo in quanto facevo all’università la facoltà di lettere. Dopo mi sono riappassionato enormemente all’incirca negli anni novanta, novantuno, quando ho incontrato Valerio Nati e Patrizio Oliva e mi dedicai allo studio andando spesso al centro nazionale di pugilato, praticando con loro la boxe e diventando insegnante per la federazione pugilistica italiana. Nel 94 mi sono recato in Thailandia (con un viaggio organizzato da Roberto Fragale al seguito della Nazionale italiana ai mondiali IAMTF) dove mi sono appassionato enormemente alla Muay Thai che già avevo praticato qui in Italia con Marco De Cesaris e volendoci tornare entusiasta… di conseguenza ho deciso di trasferirmi in Thailandia a periodi alterni, quindi magari stavo cinque mesi in Thailandia e due o tre mesi in Italia e poi appunto per migliorare e per imparare direttamente dai migliori questa arte marziale, che nel nostro paese anche se era praticata, non lo era ai livelli in cui si pratica in Thailandia. Quindi mi sono recato nei migliori campi locali tra cui i primi tempi sono stato al Sityodtong boxing camp di Pattaya, dopodichè mi sono trasferito a Korat dal maestro Mae Prik che è stato ed è tuttora un grandissimo maestro. Mi sono allenato nel loro campo ed ho fatto da sparring partner per Tongchai, ho combattuto sia nella boxe professionistica che nella muay thai sempre li in Thailandia e soprattutto a Korat e quando tornavo qua in Italia portavo atleti e maestri di altissimo livello e di altissima specializzazione, fra cui posso citare Maek Prik, Sanong, Pairoinoi, Suphawan, Depjtak, Itthipol e sto continuando questa pratica. Tuttora ho Noontachai Kiatwanlop qui in Italia. Mi sto allenando tutti i giorni con lui, curando la preparazione anche per altri ragazzi ed altri professionisti.
Diego Calzolari: BENE FRANCESCO, COME TI E’ VENUTA L’IDEA DI PORTARE QUI TUTTI QUESTI CAMPIONI?Francesco Cantagalli: La mia iniziativa di portare qua questi maestri e questi atleti campioni in Italia era per un fatto prettamente personale, per la mia grande passione e voglia di allenarmi con questi atleti, dopodichè ho cercato di arrangiarmi, detto così volgarmente, per poterli tenere e quindi cercare di pagarli facendoli lavorare… e facendo si che potessi coprire queste spese che alcune volte mi sono dovuto accollare direttamente sulle mie spalle, proprio per far si di poterli tenere e mantenere l’impegno preso con Songchai, che è il manager di questi atleti.
Diego Calzolari: IN BASE A COSA HAI DECISO DI PORTARE UN CERTO CAMPIONE THAI RISPETTO AD UN ALTRO?Francesco Cantagalli: Diciamo che ho cercato spesso e molto volentieri di portare atleti del nord est, in quanto è li che abbiamo ancora una Muay Thai molto antica, quindi molto dura e cruenta basata molto sui blocchi, la velocità e la potenza e poi appunto cercavo di portare maestri specializzati specificamente su una distanza… ad esempio alcuni erano specialisti nell’uso dei gomiti e delle ginocchia alla distanza ravvicinata, altri più sulla boxe inglese e nei calci. Ultimamente mi sono trovato bene con Noontachai Kiatwanlop, sia come atleta che come insegnante, il quale, pur essendo molto giovane ha già una grossa esperienza per quanto riguarda la quantificazione dell’allenamento e diciamo la globalizzazione e la preparazione degli atleti, sia nella boxe che nell’ambito della muay Thai.
Diego Calzolari: SI VEDE CHE SEI MOLTO COMPETENTE, MA TRA TUTTI QUESTI MAESTRI, ABBIAMO VISTO APPUNTO CHE NOONTACHAI E’ UN CAMPIONE CHE TI HA TRASMESSO TANTISSIMO, MA TRA I MAESTRI ED ATLETI PASSATI CHI E’ INVECE CHE TI HA DATO DI PIU’ A LIVELLO TECNICO?Francesco Cantagalli: Bhè, devo dire che come maestro in assoluto il più grande che ho avuto che poi ha vinto anche il premio di maestro dell’anno nel duemilauno e duemiladue è Maek Prik che è il proprietario e gestore del campo di Korat Tor Sirachai dove ha sfornato campioni come Tongchai e Kaoponlek.
Diego Calzolari: SEI SEMPRE RIUSCITO A PORTARE QUESTI ATLETI DA SOLO O TI HA AIUTATO ANCHE QUALCUN’ALTRO IN QUESTE IMPRESE?Francesco Cantagalli: Si… devo soprattutto ringraziare Roberto Fragale per l’aiuto che mi ha dato nella gestione di questi atleti e alle indispensabili e preziose promozioni sulle web-riviste de il guerriero.it… ma anche te Diego Calzolari, che mi stai aiutando enormemente anche ora, in quanto viviamo insieme la stessa mania per quanto riguarda la pratica della Muay Thai. Devo ringraziare anche un amico personale che si chiama Luca Dello Strologo, che spesso quando mi sono mancati i soldi per pagarli mi ha aiutato proprio a livello economico, perché anche lui è un grandissimo appassionato ed esperto di Muay Thai che, per suo modo di vivere, ha praticato poco a livello agonistico anche perché fa moltissime cose tra cui lo scrittore.
Diego Calzolari: TI DIMOSTRI MOLTO PREPARATO FRANCESCO, INVECE A LIVELLO MORALE CHE COS’E’ PER TE LA MUAY THAI E CHE COSA SPERI CHE SIA E CHE POSSA DIVENIRE NELLA NOSTRA NAZIONE E NEL MONDO?Francesco Cantagalli: Mah, io spero innanzi tutto che questo patrimonio, questo grosso patrimonio culturale venga mantenuto soprattutto in madrepatria, dove purtroppo i modelli d’occidente che affascinano i personaggi e gli atleti della Thailandia non siano soppiantati dai nostri miti occidentali. Penso inoltre che in Europa stiano un pochino svalorizzando le capacità degli atleti tailandesi in quanto spesso vengono “segregati” in regole prettamente occidentali che con la Muay Thai hanno poco a che fare, esempio l’eliminazione dei gomiti e della lotta, il portare atleti a fine carriera o atleti spacciati con grossi nomi che in patria invece non sono nessuno, perché io sono sicuro e sono pronto a qualsiasi scommessa che un campione del Rajadamnern Stadium o del Lumpini Stadium a pari peso e con le regole della Muay Thai non è possibile che sia battuto da un occidentale, questo lo affermo e posso dimostrarlo in qualsiasi momento con atleti che ora sono campioni della categoria agli stadi è molto difficile o quasi impossibile che vinca un occidentale con le vere regole della Muay Thai.
Diego Calzolari: QUAL’E’ LA REALTA’ DELLA MUAY THAI IN TOSCANA E A VIAREGGIO?Francesco Cantagalli: Devo dire che sono stato fuori qualche anno… molti anni, ma ora stiamo organizzando qui nella mia palestra, il Perfect Gym di Viareggio, un gruppo di agonisti e anche se non è da molto tempo stiamo partendo col piede giusto, ho formato un campione italiano di boxe Juniores, e mi sono impegnato a formare altri campioni per quanto riguarda la boxe, sto cominciando ora per quanto riguarda la Muay Thai, perché appunto sto creando atleti che stanno venendo su pian piano perché non è molto tempo che siamo in zona. Abbiamo curato ultimamente la tua preparazione Diego, che hai combattuto per il titolo mondiale vincendo nettamente nelle regole specifiche della Muay Thai tailandese e battendo fra l’altro un atleta tailandese: Itthipol Akkasrivorn… che io assieme a Roberto Fragale, avevamo portato per la prima volta in Italia una decina di anni fa e che poi io personalmente ho fatto tornare ed ospitato a Viareggio, sin tanto che poi vi si è impiantato stabilmente mettendo addirittura su famiglia. Questa è stata una grossa soddisfazione perché abbiamo potuto dimostrare che in zona esiste un centro di Muay Thai prettamente qualificato e che appunto si basa sulle regole specifiche della Muay Thai.
Diego Calzolari: SEI STATO MOLTO ESAUDIENTE FRANCESCO, SIAMO AL TERMINE DELL’INTERVISTA, VORREMMO ORA SAPERE DA TE QUALI SONO I TUOI PROGETTI FUTURI PER LO SVILUPPO DELLA MUAY THAI CHE STAI COSI’ TANTO VALORIZZANDO NELLA NOSTRA NAZIONE.Francesco Cantagalli: Io spero che possiamo crescere se tutti collaboriamo e ci diamo da fare per la divulgazione di questa arte marziale bellissima. Nella mia città la mia palestra sta lavorando molto, in quanto parecchi ragazzi si iscrivono per imparare questa disciplina asiatica e ringrazio molto te Diego per l’aiuto che ci stai dando per far si che si possa continuare questa collaborazione col team di Songchai. Abbiamo in mente di portare da settembre con te… oltre che Noontachai, che starà qui fino al 20 agosto con il regolare visto… un altro grande campione, Duwao, che è stato campione del Rajadanermn dei 60 kg. Ecco, questa collaborazione con te si spera che possa portare ad una divulgazione ancora maggiore per quanto riguarda questo stile e per quanto riguarda la Muay Thai pura e non annacquata dallo stile occidentale, che è tipo una kickboxing un po’ rivisitata e leggermente arricchita.
Diego Calzolari: GRAZIE FRANCESCO, SPERIAMO DI DARE LA MASSIMA VISIBILITA’ A QUESTA TUA INTERVISTA AFFINCHE’ LA NAZIONE ITALIANA POSSA CONOSCERE LA REALTA’ NON PLACATA DA BRUTTE SITUAZIONI, CHE NON DOVREBBERO ENTRARE NEL MONDO DELLO SPORT! |