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Presentiamo
uno delle tante manifestazioni che si alternano nel nostro paese sulla
cultura orientale. Questo in particolare ci propone il Giappone e le sue
tradizioni, accostando il visitatore ai vari eventi che si alterneranno
durante i giorni di esposizione. Un invito a non perdere questa
occasione per sentire i profumi dell'oriente.
Il festival della cultura giapponese
TUTTI IN STAZIONE LEOPOLDA PER IL FESTIVAL DELLA
CULTURA GIAPPONESE!
Di: Roberta Cerruti
A
dimostrazione di quali belle iniziative si possano realizzare con il
quasi esclusivo contributo…della forza di volontà unita alla
collaborazione di qualche ente pubblico capace di cogliere l’importanza
della cultura e dell’arte nelle sue più diverse e infinite
manifestazioni, vogliamo segnalare ai nostri lettori un’iniziativa di
grande respiro che si terrà a
Pisa nelle giornate di sabato 25 (dalle
14 alle 20) e domenica 26 (dalle 10 alle 20) ottobre 2008, presso la
Stazione Leopolda, in Piazza Guerrazzi.
La Stazione Leopolda, che forse ben
conoscono i cittadini pisani che hanno saputo riconoscerne e
valorizzarne la struttura, magnifico esempio di archeologia industriale
(ma lo sottolineiamo anche per chi, come me, non è originario della
città…,) è una delle prime stazioni ferroviarie costruite in Italia.
Realizzata nel 1844 dal Granduca Leopoldo II di Toscana, dal 1929 ha
ospitato il mercato ortofrutticolo. Dopo il trasferimento di
quest’ultimo in altra sede, un ampio gruppo di associazioni pensò di
trasformare lo spazio abbandonato in centro socio-culturale. Nel 1996 il
Comune approvò il lodevole progetto e avviò i lavori di restauro,
finanziati dalla Regione Toscana, affidando la gestione della struttura
all’associazionismo cittadino, rappresentato dall’Associazione “Casa
della Città Leopolda”, attualmente composta da 62 associazioni
culturali, sociali e di volontariato. Gli spazi sono aperti e utilizzati
per svariati convegni, manifestazioni, festival, incontri, mostre, ecc.
dal 2002.
Raggiungere la Stazione è quanto mai
agevole, in quanto si trova in zona centrale a pochi minuti a piedi
dalla Stazione Centrale in direzione Arno.
Leopolda storica – sala convegni - leocaffè
Questa ex stazione ferroviaria, simbolo
del viaggio e ponte indispensabile di congiunzione tra luoghi, paesi e
culture diverse, è la cornice ottimale per ospitare, tra le tante
manifestazioni che vi svolgono pressoché quotidianamente, il FESTIVAL
DELLA CULTURA GIAPPONESE,organizzato da un gruppo di volontari, con
il contributo dell’Università di Pisa e il patrocinio del Comune.
Ecco cosa potrete ammirare nelle due
giornate dedicate al “Paese del Sol Levante”, come possiamo leggere sul
sito
http://festivalpisa.altervista.org/festival.htm
Il
Festival, nell'arco di due giorni, offrirà conferenze,
dimostrazioni ed esibizioni su vari aspetti del Giappone,
della sua cultura, delle arti tradizionali e delle arti
marziali.
Sul palco principale, montato all'interno della Leopolda
storica, si alterneranno la cerimonia del tè, danze
tradizionali Nihon Buyo, dimostrazioni di shodo
(calligrafia), vestizioni del Kimono, esecuzione dal vivo di
canzoni giapponesi e presentazioni di giochi ed arti
tradizionali.
Sempre
in Leopolda Storica, su un area di più di 60 mq ricoperta da
tatami, gentilmente forniti dalla palestra Samurai Club, si
terranno dimostrazioni di diverse arti marziali quali Karate
Shotokan, Karate Shidokan, Iaido, Jodo (l'arte del bastone),
Judo, Yoseikan Aikijujitsu, Katori Shinto Ryu e Goshindo.
Oltre alle dimostrazioni sul palco principale e sui tatami,
stand e banchetti, distribuiti all'interno della
Leopolda
Storica, consentiranno di approfondire, per chi è
interessato, le varie attività anche al di fuori dei tempi
stretti dell'esibizione e di presentare aspetti culturali
che non si prestano ad una dimostrazione sul palco.
I visitatori potranno così "toccare con mano" e provare
in prima persona molte delle attività presentate, guidati da
maestri e da esperti, che forniranno tutto il materiale
necessario.
Sarà pertanto possibile, ad esempio, provare a giocare a
giochi giapponesi tradizionali come il Go, lo Shogi e l'Hanafuda,
imparare l'arte di piegare la carta guidati da maestri di
origami, provare a scrivere gli ideogrammi con il pennello e
l'inchiostro, imparare a scrivere il proprio nome in
giapponese, osservare l'utilizzo del soroban (abaco
giapponese) e porre agli amici giapponesi che hanno
collaborato alla realizzazione della manifestazione,
qualunque domanda e curiosità sul Giappone, la sua cultura e
le sue tradizioni.
Nella
sola giornata di domenica 26 Ottobre con orario 10-20
si terrà, all'interno della "sala conferenze" della Stazione
Leopolda, una serie di conferenze, aperte a tutti, con
interventi di numerosi docenti universitari, ricercatori,
autori di libri, maestri ed esperti che toccheranno numerosi
argomenti, dalla poesia giapponese alle arti marziali, dai
manga nella tradizione dell'arte giapponese alla storia
degli ideogrammi, dal cinema d'animazione indipendente alla
cucina giapponese.
Nella sola sera di Sabato 25, al termine di una
cena giapponese con prenotazione obbligatoria, si terranno,
a partire dalle ore 21:30, due brevi concerti di musica
giapponese, voce e pianoforte, con Yasutoshi Hosokawa
(baritono), Ikuyo Okada (soprano) e Asako Uchimura
(pianoforte).
Lo scopo del Festival è duplice: presentare in
un'unica occasione diversi aspetti culturali del Giappone e
promuovere e pubblicizzare tutte le scuole, le palestre e le
associazioni che si occupano di queste attività. |
Come si può leggere, le attività che si
potranno semplicemente osservare come spettatori, oppure, per chi lo
desidera, provare in prima persona sono davvero tante e spaziano dalle
arti marziali, alla celebre cerimonia del te, da spettacoli musicali
all’arte della scrittura e dell’origami. E’ quasi impossibile forse,
partecipare a tutte…ognuno ha però la possibilità di orientarsi in base
ai propri gusti e alle proprie curiosità e chissà che qualcuno non
tragga spunto per approfondire in seguito qualcuna di queste attività;
oppure un’idea per iniziare a pensare a un viaggio in questo Paese
esotico, pieno di fascino, in grado di coniugare una grande modernità ed
un’essenza all’avanguardia in campi come l’elettronica, l’ingegneria
civile ecc, con la gelosa conservazione di aspetti della propria cultura
che affondano nella storia antica e che ancora vengono insegnati e
tramandati di generazione in generazione. …Di cui il FESTIVAL DELLA
CULTURA GIAPPONESE vuole ora riproporci un…assaggio.
Come
ci sembra doveroso, vogliamo segnalarvi almeno una delle tante
associazioni che saranno presenti e parteciperanno al Festival, poiché è
quella che, nella persona di uno dei suoi soci, Rodolfo Rotta, ha
sottoposto alla nostra attenzione questo interessantissimo evento: si
tratta dell’ACCADEMIA ITALIANA DI SPADA GIAPPONESE, la quale
collabora con l’Associazione Internazionale Jitakyo ei Budo, Università
Europea Arti Marziali e Cultura Orientale, per la diffusione e
l’insegnamento dello stile Hatakeyama-ha.
L’accademia si pone come obiettivo la
diffusione dell’insegnamento dell’antica arte dell’uso della spada
giapponese…un’arte che affonda le sue radici molto addietro nel tempo e
che come spesso accade, vede collocare i suoi albori tra leggenda e
fatti storici, tra mito e realtà..
lIl
fondatore di quest’arte pare sia Lizasa Choisai Ienao,
figlio di un Guerriero appartenente alla piccola nobiltà di
campagna e vissuto tra il 1387 e il 1488. Ancora giovane il
piccolo Ienao si distingueva già negli studi marziali della
spada e della lancia ed era per questo ben conosciuto dai
suoi superiori. Partecipò a combattimenti individuali sul
campo di battaglia e non fu mai battuto, cosicchè la sua
fama di guerriero si esteso da un capo all’altro del
territorio. Con la caduta del clan Chiba, di cui egli faceva
parte, avvenne un cambiamento importante nella sua vita: si
staccò dal clan e donò un migliaio di koku di riso (ossia
quella quantità di riso definita storicamente come quella
sufficiente a nutrire una persona per un anno, pari a circa
180,39 litri) al tempio di Katori, facendo altresì erigere
anche un altro tempio, quello di Shintokusan Shinpuku-ji.
Decise dunque di rinchiudersi
nel recinto più interno del tempio di Katori e di lì a poco
avvenne un fatto… un devoto che era solito recarsi a lavare
il suo cavallo a una fonte vicino al tempio, vide il suo
cavallo ammalarsi e, dopo un periodo di forti dolori,
morire. Ianao attribuì il fatto stupefacente alla presenza
di Futsu-nushi no Mikoto, una potente divinità. All’età di
sessant’anni decise quindi di dedicarsi ad una quotidiana
adorazione al tempio di Katori per un periodo di mille
giorni. Durante questo periodo, e dopo aver compiuto
un’austera cerimonia di purificazione, s’impegnò in un
severo regime di allenamento marziale. Mentre era in questo
stato di disciplina spirituale, Ienao ebbe una visione di
Futsu-nushi no Mikoto. Questa potente divinità, con
l’apparenza di un giovane ragazzo, apparve a Ienao dopo che
si era seduto su un ramo di un vecchio albero di prugno,
vicino al luogo dove era solito allenarsi. La visione
offerse a Ienao un volume di Heiho Shinsho, un libro di
strategia marziale scritto da mani divine.
La visione gli predisse pure: “Tu diverrai il più grande
maestro di tutti gli uomini di spada sotto il sole”.
Dopo questa esperienza Ienao
fondò la propria tradizione marziale e premise al nome
formale di questa l’espressione “Tenshin Shoden”, che
ricorda la trasmissione divina ricevuta da Futsu-nushi no
Mikoto.
Un enorme numero di manoscritti sulla strategia marziale
sono tuttora conservati dall’attuale capo della famiglia
Iizasa a testimonianza della grande esperienza pratica e
spirituale acquisita da Ienao nelle discipline marziali.
Il maestro Iizasa Choisai Ienao morì all’età di 102 anni.
Attualmente nel mondo 3 sono
le scuole principali, che seguono gli insegnamenti dei loro
rispettivi Maestri:
- Otake Risuke
- Hatakeyama Goro, spesso presente
in Italia per eseguire stages
- Sugino Yukihiro
Tali scuole prevedono un
programma di studi che si incentra sull’insegnamento
dell’uso della spada giapponese, che considera l’arma
principale. Vi si affianca l’apprendimento delle armi
tradizionali che ne completa lo studio. Il programma prevede
quindi l’utilizzo progressivo delle seguenti armi:
Katana: spada lunga |
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Bo: bastone lungo 180 cm |
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Naginata: alabarda |
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Kodachi: spada corta |
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Ryoto: due spade (Katana e Wakizashi) |
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Yari: lancia |
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Shuriken: piccole armi da lancio |
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L'addestramento prevede una serie di movimenti codificati
(kata) di attacco e difesa tra esperto che utilizza una
spada di legno (bokken o bokuto) e allievo che, di volta in
volta, usa tutte le armi previste dal programma della
scuola.
I kata si sviluppano su una serie di livelli differenti,
al fine di far nel tempo acquisire all'allievo scioltezza,
rapidità, serenità di giudizio e tranquillità mentale
durante l'azione, realizzando così uno stato fisico e
mentale di allerta permanente.
In Italia sono attualmente presenti 18 Dojo riconosciuti
dall’Accademia Italiana di Spada Giapponese, distribuiti
nelle seguenti regioni: Piemonte, Lombardia,
Veneto,Trentino, Friuli, Sardegna, Toscana, Lazio, Sicilia.
Tra questi, vi segnaliamo l’Iwanami Dojo di Carrara, che
sarà presente con una propria dimostrazione di Katori
Shinto Ryu al Festival della Cultura Giapponese.
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Appuntamento quindi a Pisa per il Festival
della Cultura Giapponese
sabato 25 (dalle 14 alle 20)
domenica 26 (dalle 10 alle 20)
la
Stazione Leopolda, in Piazza Guerrazzi.
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