logo ilguerriero.it

Buddhismo

[ Home ] Precedente ] [ Forum ] [ La bacheca ] [ Ricerca nel portale ] [ Ricerca nel web ] [ Video ] [ Prossimi eventi ] [ Contatti ]

Stampa questa pagina Stampa la pagina

DOPO AVERVI AMPIAMENTE PARLATO IN GENERALE SUL BUDDISMO E LA SUA STORIA (VEDI: Il buddhismo.. che cos'è?) ECCO UN APPROFONDIMENTO SULL’ARGOMENTO ATTRAVERSO QUESTO INTERESSANTE ARTICOLO DEL DOTT. ERMANNO VISINTAINER, CHE NE RICERCA LE FONTI NELLA LETTERATURA TURCA.

Il Buddhismo nella letteratura turca

Di: Dott. Ermanno Visintainer
Tratto da:

dunb220.jpg (12696 bytes)La produzione letteraria turca è vastissima. L’aspetto principale per cui essa si distingue da altre letterature vicine o lontane è di certo costituito dall’assoluta eterogeneità degli scritti, la quale si spinge ben molto di là da quanto, qualsivoglia profano sull’argomento possa immaginare. Essa, in sostanza, include tutte le civiltà e di conseguenza le religioni universali, nonché parte di quelle ancestrali diffuse sul continente eurasiatico.

Nondimeno i sistemi grafici che, nel corso dei secoli, sono stati impiegati per trascrivere questa lingua, superano di gran lunga quelli in uso presso le rimanenti favelle. Si può, altresì, affermare che da questo punto di vista la letteratura turca è unica al mondo. Un pregiudizio diffuso del nostro tempo, tuttavia, è quello che identifica tassativamente l’Islam con la turcità, avviluppando ed imprigionando quest’ultima in una sorta di camicia di forza, che le impedisce qualsiasi possibilità di svincolo o di risonanza. Sebbene tale preconcetto, dal punto di vista della nostra prospettiva storiografica europea possa anche trovare delle giustificazioni, ovverosia pur non sconfessando l’influenza preponderante esercitata dalla menzionata religione sul passato del mondo turco ed europeo, esso non dissimula, di per sè, una propensione all’apriorismo.

Riguardo ai turchi, al massimo, la comune conoscenza storica non spazia oltre a qualche reminiscenza scolastica sull’Impero Ottomano e ovviamente sulla battaglia di Lepanto, ma quanti sanno che l’arte delle steppe l’hanno propagata loro fino alle rive dello Jenisei siberiano, che l’arte sino-buddhista della dinastia turco-cinese -Wei o Tabgač e che la pittura centro-asiatica di Qïzïl, giunsero fino in Giappone esercitando una profonda influenza. Si richiama alla mente che il Tāj Mahal di Agra fu costruito dall’imperatore Moghul, Shāh Jahān, nelle cui vene scorreva sangue turco, e non andiamo oltre negli esempi, peraltro già propostici dallo studioso J.P.Roux, che sarebbero innumerevoli.

Shah JahanDi certo, sempre ribadendo le parole dello stesso autore:

 “con i turchi abbracciamo la storia universale (…) ma dell’importanza che essi hanno avuto non sappiamo nulla”.

I turchi, al contrario di altri popoli anatolici caratterizzatisi per un certo monoideismo confessionale, prima d’aver trovato nell’Islam la loro via in apparenza definitiva, hanno via via abbracciato tutte le religioni del mondo.

Da un’analisi storica non troppo superficiale, infatti, si potrà facilmente evincere che essi si sono sempre contraddistinti per il sincretismo religioso e per l’esogamia. Invero, le etnie turche maggiormente legate a questo credo, non lo sono da più di mille anni a questa parte, mentre altre, a fasi alterne, sono rimaste fedeli alle antiche religioni, come lo Sciamanesimo e il Buddhismo. Peraltro ricordo che ci sono state ed esistono ancora comunità cristiane fra essi, come i Nestoriani dell’Asia centrale in epoca pregengiskhanide, i Gagauzi di Moldavia o i Čuvassi dell’attuale omonima repubblica, oppure ebraiche, come i Khàzari e i Karaiti in passato.

Andando più a ritroso, i succitati Tabγač o T’o Pa in cinese, furono invece una tribù turca originaria del lago Bajkal che, nel 422, conquistò Luoyang, l’antica capitale, assurgendo al rango di veri e propri imperatori cinesi con il nome dinastico di Wei, abbracciarono il buddhismo di cui divennero i propagandisti e divulgatori nel Celeste Impero.

Si può pertanto asserire che nella misura in cui i turchi hanno portato l’Islam alle porte dell’Europa, parimenti essi hanno veicolato il Buddhismo nel cuore della Cina. Essi furono peraltro latori, con l’Impero Khàzaro, dell’Ebraismo nella regione caspica o dello Sciismo in Iran con Šah Ismail.

Il sovrano Bumin Qāghān, nel 552, fu un precursore di questa dottrina che trovò mecenati e mentori presso i turchi, i quali permisero ai buddhisti, momentaneamente perseguitati dai Cinesi, di rifugiarsi presso di loro, così come in un altro contesto storico gli Ebrei, per sfuggire ai pogrom bizantini, troveranno asilo presso i Khàzari (altra etnia della grande famiglia turca). Un altro sovrano, Bilgä Qāghān, nell’VIII secolo, espresse ancora una forte propensione per la religione indiana, sognando di far erigere un monastero nella sua città. Per inciso di turchi buddhisti ne sono rimasti fino al giorno d’oggi, come i Tuvini, gli Khakassi ed altri, stanziati nell’area mongolo-siberiana.

Una menzione spetta alla biografia del famoso pellegrino buddhista cinese Hsüen-tsang che visitò questi luoghi verso il VII secolo, così come all’altro viaggiatore cinese Wang Yen-te, il quale, nel 981, soggiornando nella capitale degli Uiguri, vi contò fino a cinquanta templi.

Parallelamente si sviluppò una vasta letteratura buddhista. Fra le varie opere appartenenti a tale letteratura menzioneremo il “Loto della buona legge”, tradotto in turco, fra il 383 e il 417, da Kumārajīva. Mentre un altro testo importante è il sutra intitolato “Aureo splendore o Altun yaruq”, opera di Sïnqu Säli di Bešbalïq.

Lo svedese, Sven Hedin, fu il primo occidentale a dissotterrare le rovine delle antiche città buddhiste nell'Asia Centrale cinese.

   

Nel 1899 scoprì l'antico presidio cinese di Loulan nel deserto di Taklamakan. I numerosi manoscritti dissotterrati in quel luogo provano l'enorme importanza storica del ritrovamento. Tuttavia l’esploratore più prolifico fu l’ungherese, Marc Aurel Stein, il quale in seguito scoprì le "Cave dei Mille Buddha," vicino a Dunhuang.

Quivi ebbe modo di rinvenire il “Sutra del Diamante (Vajracchedika-prajñāpāramitā-sūtra)”, testo essenziale della letteratura buddhista, assieme a 40,000 altre pergamene.

A questo punto intendiamo offrire il saggio di un breve componimento tratto dal testo del prof. R.R.Arat, proveniente da un manoscritto turco-uiguro buddhista depositato presso il British Museum e da noi tradotto:

   
Alqu qamaγ üč ödki burqan-lar-qa. A tutti i Buddha di ciascun dei tre eoni
Arïš arïγ nïrvan töz-lüg ïduq nom-qa. Alla sacra legge insita nel puro immacolato nirvana
Ayaγuluγ ary-a sangga quvraγ-lar-qa. Alle comunità āryasanga degne di venerazione
Ayap külep alqu ödte ïnanurmen. Con rispetto in eterno volgo la mia fede.
   
Burqan-lar-nïng uluš-ï-nïng pramanu-sï. Per quanto un frammento della terra dei Buddha
Bolsar neče anča san-lïγ uluš sazu. Tanto sia in ogni contrada fecondo
Bod-lar öz-e alqu ödte burqan-larqa. Assieme ai corpi e in ogni tempo ai Buddha
Bulïd-layu tapïγ öz-e tapïnurmen. Come nuvola asservita volgo la mia devozione.
   
Bašlaγ-sïz-tïn amtïqï bu ödkedegi. Chi non è iniziatore da un tempo ad oggi
Badïl öküš et’üz til köngül-üm-tin. Dai molti corpi esistenti, favelle e cuori.
Basa yana az övke-ler biligsiz-tin. A causa dell’odio, la rabbia e la nescienza
Bar bolmïš-ča qïlïnč-ïmïn ökünürmen. Per tutto ciò che abbia fatto provo rimorso.
   
Alqu qamaγ burqan-lar-nïng tüzün-ler-ning. Di tutti i Buddha esistenti, delle stirpi
Atïn yime bardaγčan-nïng Yumqï-γu-nung. E oltre a questi anche della gente comune
Aqïγ-lïγ-lï adïγ-sïz-lï alqu türlüg. Tutti convertiti e non, di ogni sorta
Arduq edgü iš-ler-inge ögirürmen. Mi rallegro per le loro scelte e buone azioni.
   
Yïlayu-lï čïnlayu-lï iki türlüg. Assertori della verità e mendaci, due tipi
Yirtinčü-ke umuγ bolur uz oγur-luγ. Annunzieranno al mondo buoni auspici
Yindem arïγ bodïčït tip uluγ küü-lüg. Sempre di puro bodhičitta aventi fama
Yig üsdünki ol köngül-üg ändärnürmen. Porto con me nell’eccelsa dimora del mio spirto.
   

Questo componimento, di fronte al quale possiamo riconoscere le medesime sensazioni trasmesseci dalle gigantesche statue dei Buddha di Bamiyan, in Afghanistan, prima che venissero distrutte dalla furia iconoclasta dei talebani, oltre ad fornirci una prova dell’esistenza di un messaggio diverso in cui facciamo fatica a identificare lo stereotipo turco, ci offre altresì una testimonianza, di come ancora oggi in questo paese vi sia una profonda consapevolezza, di questo importante capitolo della propria storia.

L’AUTORE: Chi è Ermanno Visintainer?

Asokananda's Authorized Teacher senior della scuola: “The Sunshine Network”
vd.
http://thaiyogamassage.infothai.com/thaimassage.html

Nato in Italia nel 1961, laureato in Lingue Orientali all'Università di Venezia, con il massimo dei voti, è un’orientalista eclettico ed appassionato, con un’autorevole formazione universitaria alle spalle. Dal 1981 pratica Kung-Fu, Aikidō, Tai Chi Chuan, Chi Kung e attinenti tecniche di meditazione. Nel 1986, analogamente alle arti marziali, si interessa alle varie tecniche del massaggio. Durante un viaggio in Thailandia, si accosta, per la prima volta, al massaggio tradizionale thailandese, il Nuad Borarn, verso il quale avverte un immediato e profondo coinvolgimento. In Italia, intraprende il percorso di formazione e di studio riguardante varie tecniche inerenti sia al massaggio che alla medicina naturale, che porta a termine nell'anno 1991, con il conseguimento del Diploma triennale in medicina naturale ed iridologia, presso l'”Accademia Galileo Galilei”, a Trento. Nello stesso anno ritorna in Thailandia dove, non dimentico del fascino, nonché dell'originalità, del massaggio thailandese, si dedica allo studio del Nuad Borarn e all’approfondimento dei segreti di quest’antica arte. Segue i programmi di varie scuole ed alla “Foundation of Shivago Komarpaj” presso l'Old Medical Hospital di Chiang Mai, nel nord della Thailandia, consegue il diploma. Al suo ritorno in Italia comincia a praticare il massaggio Nuad Borarn e nel 1994 diviene allievo ed amico di Asokananda (Harald Brust), l'esponente di maggior rilievo a livello internazionale di questa disciplina e autore di vari libri sull'argomento, precursore e leader del Thai Yoga Massage in Occidente. Nel 1997 consegue il “Certificate of Achievement” per il livello di Istruttore autorizzato della scuola di Asokananda, la “International Society for Traditional Yoga And Thai Massage”, con sede a Chiang Mai, in Thailandia, e insegna il Nuad Borarn in numerosi corsi di formazione, sia in Austria che in Croazia e in Italia. Nel 2003 su invito di Asokananda, trascorre un lungo periodo in Nuova Zelanda, presso la TYMANZ - “Thai Yoga Massage Association of New Zealand” di cui è membro, e nelle città di Auckland e di Rotorua, dirige l'attività di insegnamento per conto della succursale neozelandese. Attualmente risiede tra Italia e Mongolia, paesi in cui pratica ed insegna il Nuad Borarn. È Vice presidente e Direttore Tecnico nonché socio fondatore di A.T.T.Y.M.I.  l’Associazione di Thai Yoga-Massage Tradizionale Italia

Sul nuovo sito di Ermanno www.al-thai.com mailto:ermanno@al-thai.com troverai altre informazioni interessanti.

Dott. Ermanno Visintainer - Pergine Valsugana, Trento - erenvis@yahoo.it

Asokananda's Authorized Teacher senior ermanvis@al-thai.com - tel: 00393407667936


www.ilguerriero.it
Le riviste elettroniche

Il Codino Parlante Il Codino Parlante
Arti Marziali
Il Codino Parlante
Preparazione atletica
Il Codino Parlante
Pugilato
La rivista della
FESIK eDA
The Fighters Scrimia

mailContatti

note

note

Inizio pagina

stella www.ilguerriero.it