DOPO AVERVI AMPIAMENTE PARLATO IN GENERALE SUL
BUDDISMO E LA SUA STORIA (VEDI:
Il buddhismo.. che cos'è?)
ECCO UN APPROFONDIMENTO SULL’ARGOMENTO ATTRAVERSO QUESTO INTERESSANTE
ARTICOLO DEL DOTT. ERMANNO VISINTAINER, CHE NE RICERCA LE FONTI NELLA
LETTERATURA TURCA.
Il Buddhismo nella letteratura turca
Di: Dott. Ermanno Visintainer
Tratto da:
La
produzione letteraria turca è vastissima. L’aspetto principale per cui essa si
distingue da altre letterature vicine o lontane è di certo costituito
dall’assoluta eterogeneità degli scritti, la quale si spinge ben molto di là da
quanto, qualsivoglia profano sull’argomento possa immaginare. Essa, in sostanza,
include tutte le civiltà e di conseguenza le religioni universali, nonché parte
di quelle ancestrali diffuse sul continente eurasiatico.
Nondimeno i sistemi grafici che, nel corso dei
secoli, sono stati impiegati per trascrivere questa lingua, superano di gran
lunga quelli in uso presso le rimanenti favelle. Si può, altresì, affermare che
da questo punto di vista la letteratura turca è unica al mondo. Un pregiudizio
diffuso del nostro tempo, tuttavia, è quello che identifica tassativamente
l’Islam con la turcità, avviluppando ed imprigionando quest’ultima in una sorta
di camicia di forza, che le impedisce qualsiasi possibilità di svincolo o di
risonanza. Sebbene tale preconcetto, dal punto di vista della nostra prospettiva
storiografica europea possa anche trovare delle giustificazioni, ovverosia pur
non sconfessando l’influenza preponderante esercitata dalla menzionata religione
sul passato del mondo turco ed europeo, esso non dissimula, di per sè, una
propensione all’apriorismo.
Riguardo ai turchi, al massimo, la comune
conoscenza storica non spazia oltre a qualche reminiscenza scolastica
sull’Impero Ottomano e ovviamente sulla battaglia di Lepanto, ma quanti sanno
che l’arte delle steppe l’hanno propagata loro fino alle rive dello Jenisei
siberiano, che l’arte sino-buddhista della dinastia turco-cinese -Wei o Tabgač e
che la pittura centro-asiatica di Qïzïl, giunsero fino in Giappone esercitando
una profonda influenza. Si richiama alla mente che il Tāj Mahal di Agra fu
costruito dall’imperatore
Moghul,
Shāh Jahān, nelle cui vene scorreva sangue turco, e non andiamo oltre negli
esempi, peraltro già propostici dallo studioso J.P.Roux, che sarebbero
innumerevoli.
Di
certo, sempre ribadendo le parole dello stesso autore:
“con i turchi abbracciamo la storia
universale (…) ma dell’importanza che essi hanno avuto non sappiamo nulla”.
I turchi, al contrario di altri popoli anatolici
caratterizzatisi per un certo monoideismo confessionale, prima d’aver trovato
nell’Islam la loro via in apparenza definitiva, hanno via via abbracciato tutte
le religioni del mondo.
Da un’analisi storica non troppo superficiale,
infatti, si potrà facilmente evincere che essi si sono sempre contraddistinti
per il sincretismo religioso e per l’esogamia. Invero, le etnie turche
maggiormente legate a questo credo, non lo sono da più di mille anni a questa
parte, mentre altre, a fasi alterne, sono rimaste fedeli alle antiche religioni,
come lo Sciamanesimo e il Buddhismo. Peraltro ricordo che ci sono state ed
esistono ancora comunità cristiane fra essi, come i Nestoriani dell’Asia
centrale in epoca pregengiskhanide, i Gagauzi di Moldavia o i Čuvassi
dell’attuale omonima repubblica, oppure ebraiche, come i Khàzari e i Karaiti in
passato.
Andando più a ritroso, i succitati Tabγač o T’o
Pa in cinese, furono invece una tribù turca originaria del lago Bajkal che, nel
422, conquistò Luoyang, l’antica capitale, assurgendo al rango di veri e propri
imperatori cinesi con il nome dinastico di Wei, abbracciarono il buddhismo di
cui divennero i propagandisti e divulgatori nel Celeste Impero.
Si può pertanto asserire che nella misura in cui
i turchi hanno portato l’Islam alle porte dell’Europa, parimenti essi hanno
veicolato il Buddhismo nel cuore della Cina. Essi furono peraltro latori, con
l’Impero Khàzaro, dell’Ebraismo nella regione caspica o dello Sciismo in Iran
con Šah Ismail.
Il
sovrano Bumin Qāghān, nel 552, fu un precursore di questa dottrina che trovò
mecenati e mentori presso i turchi, i quali permisero ai buddhisti,
momentaneamente perseguitati dai Cinesi, di rifugiarsi presso di loro, così come
in un altro contesto storico gli Ebrei, per sfuggire ai pogrom bizantini,
troveranno asilo presso i Khàzari (altra etnia della grande famiglia turca). Un
altro sovrano, Bilgä Qāghān, nell’VIII secolo, espresse ancora una forte
propensione per la religione indiana, sognando di far erigere un monastero nella
sua città. Per inciso di turchi buddhisti ne sono rimasti fino al giorno d’oggi,
come i Tuvini, gli Khakassi ed altri, stanziati nell’area mongolo-siberiana.
Una menzione spetta alla biografia del famoso
pellegrino buddhista cinese Hsüen-tsang che visitò questi luoghi verso il VII
secolo, così come all’altro viaggiatore cinese Wang Yen-te, il quale, nel 981,
soggiornando nella capitale degli Uiguri, vi contò fino a cinquanta templi.
Parallelamente si sviluppò una vasta letteratura
buddhista. Fra le varie opere appartenenti a tale letteratura menzioneremo il
“Loto della buona legge”, tradotto in turco, fra il 383 e il 417, da Kumārajīva.
Mentre un altro testo importante è il sutra intitolato “Aureo splendore o Altun
yaruq”, opera di Sïnqu Säli di Bešbalïq.
Lo svedese, Sven Hedin, fu il primo occidentale a
dissotterrare le rovine delle antiche città buddhiste nell'Asia Centrale cinese.
Nel 1899 scoprì l'antico presidio cinese di
Loulan nel deserto di Taklamakan. I numerosi manoscritti dissotterrati in quel
luogo provano l'enorme importanza storica del ritrovamento. Tuttavia
l’esploratore più prolifico fu l’ungherese, Marc Aurel Stein, il quale in
seguito scoprì le "Cave
dei Mille Buddha," vicino a
Dunhuang.
Quivi ebbe modo di rinvenire il “Sutra
del Diamante (Vajracchedika-prajñāpāramitā-sūtra)”, testo essenziale della
letteratura buddhista, assieme a 40,000 altre pergamene.
A questo punto intendiamo offrire il saggio di un
breve componimento tratto dal testo del prof. R.R.Arat, proveniente da un
manoscritto turco-uiguro buddhista depositato presso il British Museum e da noi
tradotto:
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Alqu qamaγ üč ödki burqan-lar-qa. |
A tutti i Buddha di ciascun dei tre eoni
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Arïš arïγ nïrvan töz-lüg ïduq nom-qa. |
Alla sacra legge insita nel puro
immacolato nirvana |
Ayaγuluγ ary-a sangga quvraγ-lar-qa. |
Alle comunità āryasanga degne di
venerazione |
Ayap külep alqu ödte ïnanurmen. |
Con rispetto in eterno volgo la mia
fede. |
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Burqan-lar-nïng
uluš-ï-nïng pramanu-sï. |
Per quanto un frammento della terra dei
Buddha |
Bolsar neče anča san-lïγ uluš sazu. |
Tanto sia in ogni contrada fecondo |
Bod-lar öz-e alqu ödte burqan-larqa. |
Assieme ai corpi e in ogni tempo ai
Buddha |
Bulïd-layu tapïγ öz-e tapïnurmen. |
Come nuvola asservita volgo la mia
devozione. |
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Bašlaγ-sïz-tïn amtïqï bu ödkedegi. |
Chi non è iniziatore da un tempo ad oggi |
Badïl öküš et’üz til köngül-üm-tin. |
Dai molti corpi esistenti, favelle e
cuori. |
Basa yana az övke-ler biligsiz-tin. |
A causa dell’odio, la rabbia e la
nescienza |
Bar bolmïš-ča qïlïnč-ïmïn ökünürmen. |
Per tutto ciò che abbia fatto provo
rimorso. |
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Alqu qamaγ
burqan-lar-nïng tüzün-ler-ning. |
Di tutti i Buddha esistenti, delle
stirpi |
Atïn yime bardaγčan-nïng Yumqï-γu-nung. |
E oltre a questi anche della gente
comune |
Aqïγ-lïγ-lï adïγ-sïz-lï alqu türlüg. |
Tutti convertiti e non, di ogni sorta |
Arduq edgü iš-ler-inge ögirürmen. |
Mi rallegro per le loro scelte e buone
azioni. |
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Yïlayu-lï čïnlayu-lï iki türlüg. |
Assertori della verità e mendaci, due
tipi |
Yirtinčü-ke umuγ bolur uz oγur-luγ. |
Annunzieranno al mondo buoni auspici |
Yindem arïγ bodïčït tip uluγ küü-lüg. |
Sempre di puro bodhičitta aventi fama |
Yig üsdünki ol köngül-üg ändärnürmen. |
Porto con me nell’eccelsa dimora del mio
spirto. |
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Questo componimento, di fronte al quale possiamo
riconoscere le medesime sensazioni trasmesseci dalle gigantesche statue dei
Buddha di Bamiyan, in Afghanistan, prima che venissero distrutte dalla furia
iconoclasta dei talebani, oltre ad fornirci una prova dell’esistenza di un
messaggio diverso in cui facciamo fatica a identificare lo stereotipo turco, ci
offre altresì una testimonianza, di come ancora oggi in questo paese vi sia una
profonda consapevolezza, di questo importante capitolo della propria storia.
L’AUTORE: Chi è Ermanno Visintainer?
Asokananda's
Authorized Teacher senior della scuola: “The Sunshine Network”
vd.
http://thaiyogamassage.infothai.com/thaimassage.html
Nato in Italia nel 1961, laureato in
Lingue Orientali all'Università di Venezia, con il massimo dei voti, è
un’orientalista eclettico ed appassionato, con un’autorevole formazione
universitaria alle spalle. Dal 1981 pratica Kung-Fu, Aikidō, Tai Chi
Chuan, Chi Kung e attinenti tecniche di meditazione. Nel 1986,
analogamente alle arti marziali, si interessa alle varie tecniche del
massaggio. Durante un viaggio in Thailandia, si accosta, per la prima
volta, al massaggio tradizionale thailandese, il Nuad Borarn, verso il
quale avverte un immediato e profondo coinvolgimento. In Italia,
intraprende il percorso di formazione e di studio riguardante varie
tecniche inerenti sia al massaggio che alla medicina naturale, che porta
a termine nell'anno 1991, con il conseguimento del Diploma triennale in
medicina naturale ed iridologia, presso l'”Accademia Galileo Galilei”, a
Trento. Nello stesso anno ritorna in Thailandia dove, non dimentico del
fascino, nonché dell'originalità, del massaggio thailandese, si dedica
allo studio del Nuad Borarn e all’approfondimento dei segreti di
quest’antica arte. Segue i programmi di varie scuole ed alla “Foundation
of Shivago Komarpaj” presso l'Old Medical Hospital di Chiang Mai, nel
nord della Thailandia, consegue il diploma.
Al
suo ritorno in Italia comincia a praticare il massaggio Nuad Borarn e
nel 1994 diviene allievo ed amico di
Asokananda (Harald Brust), l'esponente di maggior rilievo a livello
internazionale di questa disciplina e autore di vari libri
sull'argomento, precursore e leader del Thai Yoga Massage in Occidente.
Nel 1997 consegue il “Certificate of Achievement” per il livello di
Istruttore autorizzato della scuola di Asokananda, la “International
Society for Traditional Yoga And Thai Massage”, con sede a Chiang Mai,
in Thailandia, e insegna il Nuad Borarn in numerosi corsi di formazione,
sia in Austria che in Croazia e in Italia. Nel 2003 su invito di
Asokananda, trascorre un lungo periodo in Nuova Zelanda, presso la
TYMANZ - “Thai Yoga Massage Association of New Zealand” di cui è membro,
e nelle città di Auckland e di Rotorua, dirige l'attività di
insegnamento per conto della succursale neozelandese. Attualmente
risiede tra Italia e Mongolia, paesi in cui pratica ed insegna il Nuad
Borarn. È Vice presidente e Direttore Tecnico nonché socio fondatore di
A.T.T.Y.M.I. l’Associazione di Thai Yoga-Massage Tradizionale Italia
Sul nuovo sito di Ermanno
www.al-thai.com
mailto:ermanno@al-thai.com troverai altre informazioni interessanti.
Dott. Ermanno Visintainer - Pergine
Valsugana, Trento -
erenvis@yahoo.it
Asokananda's
Authorized Teacher senior
ermanvis@al-thai.com -
tel: 00393407667936 |
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