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SERGIO OLIMBO, DI CUI AVEVAMO GIA’ PUBBLICATO UN BELL’ARTICOLO DELLA PRO-FIGHTING E CI ERAVAMO AUGURATI POTESSE ESSERE AGGIUNTO ALLA NOSTRA SCHIERA DI COLLABORATORI… SEMBRA AVER RECEPITO E RACCOLTO L’ESPLICITO MESSAGGIO, CON L’INVIO DI UN SUO SECONDO ARTICOLO DI OTTIMA FATTURA. LO RINGRAZIAMO E PUBBLICHIAMO VOLENTIERI IL SUO LAVORO… NON SENZA FARGLI UN APPUNTO PER LE PROSSIME RECENSIONI… LE FOTO!!!
TRAMITE UNA NOSTRA RICERCA IN ARCHIVIO E SU INTERNET INFATTI , ABBIAMO QUINDI DOTATO IL SUO SCRITTO DI FOTO GENERICHE SULL’ARGOMENTO.

K-1, Kick e Thai a Bologna

Di: Sergio Olimbo

L’appuntamento era a Bologna, davanti allo stadio Dall’Ara per una lunga maratona di incontri stile K1, Kick e Thaiboxing. E il pubblico ha risposto.

Organizzata da Mario Zanotti e Claudio Baccolini, la lunga kermesse pomeridiana ha davvero attirato una quantità considerevole di persone nella palestra della Sempreavanti, dimostrando quanto sia ormai consolidata la passione per questo sport e inducendo più di uno a chiedersi se non fosse stata maggiormente adatta una struttura più ampia dove accogliere il pubblico. Pubblico, cosa non  scontata, che si è mantenuto numeroso fino alle battute finali della giornata e che, con un tifo acceso, ha mostrato di apprezzare la scaletta degli incontri.

Erano venticinque i confronti previsti, quasi tutti disputati da atleti emergenti con pochi match alle spalle ma che hanno comunque mostrato, nell’insieme, un discreto livello tecnico. E anche questa non è una cosa scontata.

Il lungo pomeriggio si apre con l’incontro di Kick, classe C, fra Alessandro Palma (Pro Fighting San Marino) e Giuseppe Cellamare (Pro Fighting Santeramo). Palma si mostra tecnicamente più completo dell’avversario, il quale già al primo round è raggiunto da un preciso hi-kick e contato. Nel secondo Palma ripete il colpo: altro hi-kick e giusta sospensione dell’incontro.

Inizia il match con veemenza e buona precisione Luca Leonetti (Pro Fighting Forlì) che si contrappone a Nicolò Gambaradella (Accademia Europea Mi) nella specialità K1. Forse fin troppa veemenza, visto che già dal secondo round si mostra più stanco e lascia risalire l’avversario, che nella terza ripresa può mettere a segno un numero di colpi sufficiente per vincere l’incontro. Peccato. Se dosate bene, le energie del Forlivese potevano valergli la vittoria.

Umberto Bardini (Team Stefani) incrocia i guantoni in un incontro di Thai con Luigi Notargiacomo  (Pro Fighting Roma) dando una bella prova di sé. La competizione è a senso unico. Bardini appare più abile nel clinch e in grado di caricare molto bene i low-kick che cala sull’avversario. Credo che sentiremo ancora parlare di lui.

Incontro in sordina per Stefano Bagnolini (Pro Fighting Cesena) che si contrappone a Giuseppe Casanova (Pro Fighting Santeramo) nel K1. Casanova è leggermente più attivo di Bagnolini, che non appare né particolarmente motivato, né particolarmente in forma. Le gambe dei due cominciano a rallentare già alla seconda ripresa per poi fermarsi nella terza. Vince Casanova che è sicuramente quello che ha lavorato di più, ma senza troppa lode.

A dare il buon esempio, nell’incontro successivo, devono pensarci come sempre le ragazze.

Chiara Marzano (Pro Fighting Napoli) incontra nella specialità K1 Monica Bernardini (Pro Fighting Forlimpopoli). La Bernardini parte favorita da un allungo decisamente maggiore, ma deve indietreggiare di fronte alla secca determinazione dell’avversaria. La Marzano, infatti, è brava a togliere la distanza ed è dotata di una efficace tecnica pugilistica in grado di spegnere la convinzione della Bernardini. L’atleta di Forlimpopoli riesce ad esprimere una buona tecnica di gambe, ma non ha quel mordente in più che vale alla sua avversaria la vittoria.

Il ring resta ancora in rosa per Arianna Salatino (Pro Fighting Roma) che affronta Giulia Luca (Pro Fighting Padova). Per certi versi l’incontro è simile al precedente: la Luca è favorita dall’altezza, mentre Salatino parte all’attacco, inseguendo per il ring la mobile avversaria e lasciando andare soprattutto le braccia. Non passa la fine del primo round che la Salatino riesce a centrare Luca con un diretto preciso. La ferita non consente di proseguire l’incontro assegnando una meritata vittoria all’atleta Romana.

Un incontro non all’altezza degli altri quello di Luca Donadio (Pro Fighting Napoli) e Daniele Tuzzolino (Thay Gym Bologna). Sono tre riprese confuse, che non danno mostra di alcuna tecnica particolare. Forse è Tuzzolino che riesce a mettere a segno qualche calcio più riuscito, ma non è di certo un incontro gustoso da guardare. Il verdetto è di parità.

Sul ring salgono poi Vito Lucente  (Pro Fighting Forlimpopoli) e Alessandro (Pro Fighting Repubblica di San Marino) per un incontro di Kick Boxing. Lucente prende fin dall’inizio il timone del match portando colpi di pugilato dotati di buona potenza e continua a tenere l’iniziativa anche nel secondo round, quando il suo avversario viene contato. Il terzo è molto faticoso per entrambi gli atleti, visibilmente a corto di energia, ma è sempre Lucente che, più con determinazione che con tecnica, riesce ad essere più incisivo, portando nuovamente al conteggio il suo avversario. La vittoria per l’atleta di Forlimpopoli è scontata.

Altro incontro di K1, uno fra i più interessanti del pomeriggio, quello fra Alessandro Rosini (Team Stefani) e Simone Gatti (Accademia Europea Mi). Combattono in classe N e hanno entrambi tecnica e cuore (soprattutto Rosini, che torna sul ring alla rispettabile età di 40 anni). Gli scambi sono secchi, senza sbavature. Il low kick interno di Rosini martella la gamba dell’avversario che risponde meglio di braccia portando, nella seconda ripresa, colpi più incisivi. Manca ad entrambi lo sprint del terzo round, che forse avrebbe permesso ad uno dei due di avere un vantaggio più netto sull’altro. Ma entrambi cominciano a sentire il peso delle riprese precedenti e ritornano negli spogliatoi con un verdetto di parità.

Per un incontro di Thai si sfidano Fabio Fontanelli (Team Vezzani) e Luciano De Maio (Pro Fighting Santeramo). È un bell’incontro e gli avversari si fronteggiano con caparbietà. De Maio, dotato di maggiore allungo, ha nel low kick la sua arma vincente, che coglie spesso impreparato l’avversario, ma è Fontanelli a prendere più spesso l’iniziativa e a mostrare un clinch decisamente migliore dell’avversario. I due durano per le tre riprese senza risparmiarsi, anche se la tecnica corpo a corpo di Fontanelli è più continua e ottiene una meritata vittoria ai punti.

Incontro quasi pugilistico quello fra Alberto Zini (KTB Crespellano) e Corrado Bettella (Iron Dojo Padova). È soprattutto l’atleta di Crespellano a sentirsi a suo agio con le tecniche di braccia, che sfrutta efficacemente riuscendo a infliggere un conteggio al suo avversario durante la seconda ripresa. Bettella cerca di stare al passo, ma il timone dell’incontro resta saldamente nelle mani di Zini che ottiene così la vittoria ai punti.

È un Lorenzo De Marco (Team Stefani) pieno di grinta quello che si abbatte, letteralmente, su Piero Di Gregorio (Pro Fighting Forlimpopoli) in un incontro classe C di Thai boxing. L’atleta bolognese si dimostra potente, soprattutto nei low kick che calano con impietosa energia sulla gamba sinistra di Di Gregorio. Il primo round è solo l’assaggio per il Ko tecnico che seguirà nel secondo, a conferma della grande motivazione di De Marco.

Match interessante anche quello fra Alessandro Campagna (Pro Fighting Roma) e Luca Loparco (Syam Gym Bologna) nella specialità Thai boxing. Il romano, dotato di un allungo maggiore anche se di corporatura esile, non si fa impressionare dall’avversario che lo incalza. In un incontro basato per la maggior parte sul clinch i due si mostrano sufficientemente tecnici, ma sono le quotazioni di Campagna che nel corso dell’incontro salgono visibilmente. Alla terza ripresa l’atleta di Roma cambia strategia e schiva il clinch affidandosi soprattutto al pugilato. Scelta vincente, perchè Loparco è stanco, subisce ben due conteggi e alla fine non può opporsi alla meritata vittoria dell’avversario.

Altro atleta emergente bolognese, il giovanissimo Fabio Palmisani (Pro Fighting Bologna) si confronta con Daniele Gamberini (Pro Fighting Modena) in un incontro di K1.

Gamberini si muove bene ed è bravo a tenere l’iniziativa, anche perché Palmisani gli lascia più spazio di quel che dovrebbe. L’atleta di Bologna sembra potente e lancia larghi ganci, ma Gamberini resta il più efficace, sia nella prima che nella seconda, più confusa, ripresa.

Palmisani sbraccia troppo, mostra complessivamente una tecnica completa di braccia e gambe, ma appare davvero poco convinto, mentre Gamberini continua nella sua azione, talvolta confusa ma complessivamente più efficace, che gli vale la vittoria ai punti.

È il turno di Roberto Buconi (Team Stefani) che si scontra con Eddy Vigani (Accademia Europea Mi) stile K1. Buconi affronta l’incontro con scarsa tecnica, puntando molto sul piano fisico, ma gli risponde un Vigani non meno determinato e maggiormente dotato di risorse stilistiche. Non è un incontro brillante, soprattutto nel terzo round, quando la stanchezza comincia a farsi sentire, ma offre buoni spunti e Vigani riesce ad archiviare la vittoria ai punti.

K1 classe N, salgono sul ring Andrea De Vito (Pro Fighting Bologna) e Tommaso Camani (Pro Fighting Bologna) dando vita a un bell’incontro. I due sono puliti, tecnici e offrono un bello spettacolo, con buone combinazioni di braccia e gambe. Poche le ginocchiate che riescono a scambiarsi, ma efficaci i middle kick e gli allunghi di braccia di entrambi. Giusta la parità fra i due.

Sedicesimo incontro quello che vede fronteggiarsi Giuseppe Furnari (Siam Boxing) e Davide Biagiotti (Muay Thai Prato) specialità Thai Boxing. Per tutte e tre le riprese regna un po’ di confusione, i due non riescono ad essere secchi nelle tecniche e spesso deve intervenire l’arbitro a rimettere ordine. Biagiotti è quello che emerge maggiormente, spuntando la vittoria ai punti, per alcuni colpi messi a segno e per un livello tecnico superiore a quello dell’avversario.

Incontro da dimenticare quello fra Luca Roccaforte (KTB Bologna) e Jonatan Matricardi (Pro Fighting Bellaria). È stato un incontro brutto, confuso, che non ha offerto nessuno spunto interessante. Vince Matricardi ai punti, e questo è tutto.

Nulla a che vedere con la sfida successiva, fra Matteo Galavotti (Pro Fighting Modena) e Marco Zampiga (Pro Fighting Forlimpopoli) in stile K1. Entrambi gli atleti sono dotati di grande cuore e buona tecnica, cosa non da poco considerando che parliamo di classe N. Galavotti è quello che più spesso tiene l’iniziativa, mettendo in difficoltà l’avversario con buoni colpi di pugilato. Zampiga comunque regge il confronto, tenta la strada dei low kick poi, nella seconda ripresa, risponde al modenese di pugilato assestando due colpi molto precisi al volto dell’altro. Nella terza ripresa, quella che probabilmente gli è valsa la vittoria, Galavotti lascia partire più calci in linea bassa e mostra una maggiore determinazione. Entrambi gli atleti meritano attenzione.

Il grande Rino Tommasi parlava spesso del suo “personalissimo cartellino”. In questo caso il mio “modestissimo cartellino” non è stato affatto d’accordo con quello dei giudici. Stiamo parlando dell’incontro fra Bob Boubaker (Pro Fighting Bellaria) e Alex Vestrucci (Pro Fighting Forlimpopoli) di K1 classe N.

Ammetto che l’incipit dell’incontro è stato dominato da Boubaker, che si è esibito in una serie di calci saltati, girati, ad ascia e chi più ne ha. Nulla da eccepire sul gesto atletico, ma ho qualche dubbio sull’efficacia che questi calci possono aver avuto contro la guardia di un compatto Vestrucci. A me è sembrato che l’atleta di Forlimpopoli esprimesse una tecnica tanto più sobria quanto efficace, fatta di low kick e diretti puliti che il più delle volte centravano il bersaglio. Certo, Vestrucci è stato sicuramente meno attivo e ha lasciato troppo l’iniziativa all’avversario, ma ciononostante (e considerando anche che Boubaker è stato richiamato ufficialmente per tecnica scorretta di pugno) il verdetto di parità fra i due mi è sembrato francamente ingiusto. Boubaker, a mio giudizio personale, è dotato di buone capacità atletiche, ma durante l’incontro è stato più confuso, meno tecnico e meno efficace di Vestrucci.

Su Marco Zanzani (Pro Fighting Forlimpopoli) si abbatte il ciclone chiamato Alex Shurinkov (Pro Fighting Cesena) ed è un ciclone che lascia il segno. Bastano poche battute e l’atleta di Cesena centra Zanzani in pieno naso con un potente gancio largo, spegnendo sia le sue energie sia, probabilmente, la sua voglia di combattere. Incontro abbastanza spettacolare. Sarebbe interessante vedere Shurinkov in azione con un avversario di pari caratteristiche fisiche.

Altro bell’incontro è quello disputato fra Paolo Toncelli (Shinga Gym Grosseto) e William Imolesi (Pro Fighting Forlimpopoli). È un incontro di classe C stile K1, disputato da Imolesi con bella determinazione. È infatti l’atleta di Forlimpopoli a dettare il ritmo del match e a mostrare i colpi più belli. Imolesi trova nei low kick la sua risorsa migliore, contro un Toncelli che tenta di arginare la sua azione affrontandolo di braccia, ma poi si chiude in difesa preoccupandosi maggiormente di limitare i danni. Imolesi prosegue tecnico con frontali spinti, low kick e un bel repertorio di braccia e gambe con cui si aggiudica l’incontro. Non dovrebbe mancare molto al suo debutto in classe B.

   

Brutto, brutto, brutto incontro quello fra Denny Benedettini (Pro Fighting Bellaria) e Antonio Volpe (Pro Fighting Modena). Sono entrambi di classe N ed avranno sicuramente modo di migliorare. Di certo sono tante le cose da rivedere nel loro stile. La vittoria di Benedettini è stata assegnata forse in virtù del fatto che è stato quello meno “rissoso” fra i due. Di certo si faceva fatica a intravedere uno sport guardando gli atleti sul ring in quel momento.

Sono quasi le otto di sera quando inizia il match clou della lunga kermesse sportiva. Sono trascorsi ventiquattro incontri, si sono fronteggiati quarantotto atleti emergenti, tutti compresi fra classe C e classe N. Se questo è il polso degli sport da ring in Italia, allora le palestre godono di ottima salute. Nella quasi totalità dei casi si è visto tanto cuore e un giusto livello di tecnica. Sono quasi le otto e il pubblico è ancora lì, avvinto non solo dal proprio beniamino.

E l’ultimo incontro vede fronteggiarsi, in un match di Kick Boxing classe B sulla distanza delle quattro riprese, Giorgio Giovagnoli (Pro Fighting Cesenatico) e il debuttante in classe B Marco Bondi. Giovagnoli è una vecchia conoscenza del ring e fin dalla prima ripresa fa pesare su Bondi i propri trascorsi di pugile. È agile, veloce, lascia partire i colpi di braccia (ganci e montanti soprattutto) con naturalezza e insieme potenza. Bondi supera bene quel delicato momento psicologico in cui l’atleta si sente in difficoltà e sceglie di resistere e provare a fare il match. Risponde all’avversario con dei calci in linea media cercando di allungare un po’ la distanza, ma Giovagnoli è un osso duro e sul ring mostra di sentirsi proprio a suo agio. La seconda ripresa comincia da dove era finita la prima, anche se alla fine Bondi riesce a risalire un po’ la china sfruttando middle e low kick, colpi di cui spesso Giovagnoli si dimentica. Certo, l’atleta bolognese non può permettersi di abbassare la guardia nemmeno un secondo, ma dà l’impressione di non aver completamente ceduto il timone all’avversario. Anzi, nella terza ripresa un richiamo ufficiale a Giovagnoli, reo di aver colpito più di due volte l’avversario con un calcio sotto la cintura, sembra quasi riaprire l’incontro. Questo richiamo però suona anche la sveglia dell’atleta cesenate, che forse non sente più così scontata la vittoria e preme sull’acceleratore. Da lì in poi, e anche nella quarta ripresa, è Giovagnoli ad essere padrone del ring, continuando incessante anche se più stanco, la sua azione di braccia, solo sporadicamente chiusa da un low kick.

Bondi non avrà la soddisfazione di vincere l’incontro, che si aggiudica meritatamente Giovagnoli, ma può essere contento del suo debutto. Non ha vinto, ma ha debuttato in classe B mostrando di avere il giusto carattere per farcela.


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