METODOLOGIA DI ALLENAMENTO
Il metodo “Pilates” nella kickboxing
Di: Beatrice Guardati
Docente delle lezioni: Tiziano
Balloni; ex atleta di kickboxing e nazionale di Semi Contact,
Direttore Tecnico Regionale di Semi Contact e laureato in Scienze
Motorie.
Le sue lezioni si sono svolte al
sabato, sulle materassine all’interno della tensostruttura del
villaggio… con vari nuovi ed interessanti esercizi eseguiti da
straiati e successivamente ripetuti in stazione eretta… e alla
domenica mattina ha aperto le lezioni dell’ultimo giorno all’interno
della sala adiacente al ristorante, con un suo intervento teorico e
chiarificatore… del complesso e delicato lavoro svolto.
Proprio per questo motivo ho voluto
chiedere proprio a lui di spiegarci il tipo di lavoro effettuato, le
motivazioni e le sue applicazioni.
Beatrice Guardati: Tiziano, vuoi
spiegarci il più semplicemente possibile… quello che è stato il tuo
apporto metodologico a questo stage regionale?
Tiziano Balloni: Praticamente
abbiamo fatto delle esercitazioni di ginnastica a corpo libero,
utilizzando alcuni esercizi e principi del metodo Pilates, mediante
un lavoro fatto a terra su materassine, alternati ad esercizi in “ortostatismo”,
cioè in stazione eretta.
Questa alternanza tra esercizi in
decubito ed esercizi in stazione eretta, serve per cercare di
riportare quello che si impara a fare da straiato… in piedi.
Nell’esercizio in decubito infatti, le condizioni sono più
vantaggiose e quindi è più facile imparare l’esercizio nella maniera
giusta ed in questo modo si prende coscienza di “come” deve essere
la posizione corretta.
Quando poi ci alziamo in piedi
l’equilibrio è minore, ma si deve comunque tentare di riprodurre le
stesse condizioni nell’esecuzione dello stesso movimento. Ci sono
anche metodologie opposte, ma qui adesso… dobbiamo prima imparare le
cose più semplici.
Abbiamo inoltre mostrato e spiegato
degli esercizi “test” per riuscire immediatamente capire con estrema
facilità, se vi fossero delle asimmetrie, contratture muscolari ecc.
e poi abbiamo mostrato e spiegato alcuni esercizi da fare, per
eventualmente correggerle e riequilibrare.
I test servono all’istruttore per
rendersi conto se il lavoro che andiamo ad eseguire è indicato per
quell’atleta oppure se deve cominciare con esercizi più facili.
Questo per non rischiare di far fare un esercizio troppo difficile
ed inadeguato alle proprie capacità.
Quindi, con queste varianti invece,
l’atleta viene seguito ed accompagnato in maniera graduale e quando
infine ci arriva, è sicuramente più preparato. Questi esercizi che
abbiamo mostrato, oltre alla propriocettività e presa di coscienza
della stabilità corporea... aumentano notevolmente anche la
tonificazione muscolare e flessibilità articolare allo stesso
tempo.
Gli esercizi che abbiamo eseguito,
sono tutti esercizi di Pilates. Ma la parte degli esercizi eseguiti
in stazione eretta, l’ho creata personalmente io… ricercando quelli
più utili per la kickboxing, naturalmente sfruttando la conoscenza
del metodo Pilates ed unendola quindi alle altre nozioni di cui sono
in possesso.
Beatrice Guardati: Come potremmo
definire il metodo Pilates in maniera quanto mai semplice, per chi
non lo conoscesse affatto?
Tiziano Balloni: Dare una
definizione del metodo Pilates in poche battute non è semplice, ma
qualcosa per iniziare far comprendere cosa esso sia, la possiamo
dire. Questo è un metodo nato a cavallo del secolo scorso e prende
il nome dal suo ideatore Pilates appunto, che ha codificato questi
esercizi e che a tutt’oggi ci sono ancora di grande aiuto ed estrema
validità. Un metodo che ti insegna a prendere padronanza di te
stesso, aumentando e migliorando la propriocettività corporea, la
presa di coscienza della postura e posizione del corpo nello spazio.
Il metodo è quindi stato propagandato
inizialmente con l’esercito… e poi ultimamente se ne sono apprezzati
gli usi in ogni tipo di attività sportiva. E’ una disciplina da
imparare come un kata di karate, soprattutto nella respirazione, nei
tempi di esecuzione… ecc. Personalmente l’ho provato ed ho visto
che possono far bene anche a noi e quindi ho provato a stabilire un
binomio con la kickboxing. Quindi ho pensato bene di inserirlo
nell’attuazione pratica all’interno dello stage: il pilates nella
kickboxing. Ma io nel mio lavoro la uso spesso nella “posturale”,
quando ci sono discopatie o ernie del disco… ecc.
Beatrice Guardati: Mi è sembrato di
capire infatti, che tu lo usi anche in relazione anche a quello
studio che hai fatto per la cura del mal di schiena e di cui mi pare
tu ne hai scritto anche un libro… “Salute e movimento”.
Tiziano Balloni: Si, certo… ma
inoltre… sono 20 anni che sono in questo ambiente e 20 anni che non
vedo miglioramenti, sempre con la pratica dei soliti esercizi…
nessuno arriva a fare la spaccata. Con questi metodo invece, ho
potuto appurare che si registrano tantissimi miglioramenti.. è un
allungamento muscolare dinamico… ed ora che sembra… stiano tentando
di dimostrare che lo stretching statico provoca delle contratture…
credo sia il momento di prenderlo più seriamente in esame. |