Remy Bonjasky
Di: dott.ssa Roberta Cerruti
Per chi non lo conoscesse
e fosse interessato ad approfondire la storia di questo
incredibile combattente, ecco alcune nozioni
biografiche, tratte dal sito a lui dedicato.
Remy
nasce a Paramaribo, in Suriname, nel 1976. Il Suriname è
un piccolo stato dell’America Meridionale, al confine
con il Brasile, bagnato dall’Oceano Atlantico, che
ospita una popolazione di circa 430.000 abitanti, per lo
più concentrati nella sua capitale o lungo il tratto
costiero. In questo paese convivono numerose etnie, un
vero e proprio crogiolo di popoli diversi tra loro per
cultura, lingua, usanze, persino colore della pelle. Il
gruppo più numeroso è costituito dagli indiani, seguito
dai creoli –discendenti degli europei- e dai giavanesi.
Vi convivono poi minoranze di amerindi, africani,
cinesi, ed altri ancora. Molti abitanti di questo paese
sudamericano si sono trasferiti in tempi recenti nei
Paesi Bassi, il paese che fu il colonizzatore di questa
terra, dove ancora l’unica lingua ufficiale resta
l’olandese benché si parlino anche numerose altre lingue
come il portoghese, l’indostano (parlato dalla comunità
indi), le lingue degli amerindi e così via.
Anche la famiglia di Remy
appartiene a quel nutrito gruppo di persone che scelgono
l’emigrazione verso il “Vecchio Continente”. All’età di
5 anni arriva così nei Paesi Bassi, con la madre e i
fratelli, per ricongiungersi finalmente con il padre,
partito due anni prima per motivi di lavoro.
Come
ogni ragazzo olandese, Remy inizia subito a praticare il
calcio, di cui resterà sempre appassionato. Era
difficile per lui pensare alla vita senza questo sport,
ma qualcosa accade nella sua vita all’improvviso;
qualcosa che lo costringe ad apportare un grande
cambiamento che lo condurrà poi, inevitabilmente, sulla
strada del successo. All’età di 16 anni un incidente gli
provoca la rottura della gamba sinistra, cosa che lo
costringe lontano dal campo per almeno un paio di mesi.
Il processo di guarigione che ne segue non sarà ottimale
e Remy non riesce più a correre e scattare velocemente
come faceva prima dell’incidente. Tenterà di giocare
ancora una stagione, l’amore per il calcio è troppo
forte per pensare di abbandonarlo, ma la situazione non
migliora e la qualità del suo gioco ne è fortemente
danneggiata.
Dopo un po’ di
tentennamenti, riflessioni e ripensamenti, decide di
chiudere per sempre con questo sport, che nella potenza
delle gambe ha la sua chiave di volta. Il sogno di
diventare un calciatore di successo deve essere
archiviato. E’ una situazione molto difficile per un
ragazzo come lui, pieno di speranze e di sogni; guardare
in faccia la realtà e accettare di non poter più
giocare.
Per
fortuna il calcio non è il solo interesse di Remy.
Frequenta la scuola superiore e, come la maggior parte
dei ragazzi di quell’età, è interessato anche alle
feste, alle ragazze e… al cinema. Un giorno si trova a
discutere per caso con gli amici dell’ultimo film con
Jean Claude van Damme, “Bloosport”. Si tratta di uno
film in cui compaiono vari stili marziali, dal Kung Fu
alla Muay Thai. Van Damme interpreta un giovane
americano istruito all’arte da un maestro giapponese,
che si reca a Hong Kong per partecipare a una serie di
combattimenti illegali.
Un
amico dice che sta frequentando una palestra dove
insegnano tra le altre cose Kickboxing e chiede a Remy
di unirsi a lui per andare a “misurarsi” alla Mejiro Gym,
tanto per vedere chi dei due sia il migliore. Il primo
impatto con il dojo risulta per il giovane più duro di
quanto avesse immaginato: le sue conoscenze
sull’argomento non sono affatto buone. Ma dopo un po’ di
pratica e dopo aver appreso i fondamentali, Remy inizia
ad amare questo sport da combattimento. Finalmente trova
qualcos’altro che gli piace, questa volta non più il
calcio, bensì la Kickboxing!
Dopo soli sei mesi di
allenamento intenso è pronto a combattere per la prima
volta, forse…la più importante della sua vita. Si trova
di fronte a un grande talento, Valentijn Overeem. I suoi
nervi sono tesissimi, perché è la prima volta e perché
la sua famiglia è seduta a guardarlo ma, nonostante la
tensione, Remy è ottimista; è certo di vincere.
L’incontro dura solo lo spazio di un round e mezzo
perché Remy riesce a forzare l’avversario usando i suoi
pugni! E così sarà incontro dopo incontro, vittoria dopo
vittoria, grazie al suo innato talento e al supporto
della “Mejiro Gym”.
Inizialmente si allena
tre o quattro volte a settimana ma presto si rende conto
che se vuole aspirare al FIGHTING K-1 deve praticare
molto di più. Ma cosa si intende con questo termine? La
lettera “K” rappresenta tutti gli stili di
combattimento: Karate, Kung Fu, Kempo, TaeKwonDo,
Kickboxing. Quindi “K-1” significa letteralmente “numero
uno delle arti marziali”.
Nato nel 1993 dalla mente
di Kancho Ishii (ex presidente del K-1) oggi e'
considerato il piu' prestigioso torneo interstile di
Arti Marziali al mondo.
Ogni anno si organizzano tornei eliminatori a livello
mondiale fino ad arrivare ad un numero di 8 combattenti
che si affrontano nella finale al Tokyo Dome in
Giappone.
Il K-1 World Grand Prix
e' riservato solo ad atleti nella categoria dei pesi
massimi, quindi si può immaginare quale spettacolo sia
vedere campioni di fama mondiale combattere con grande
intensità...
All’età
di 25 anni Remy lavora per una grande compagnia come
operatore di rete. Combinare la Kickboxing con il suo
lavoro di impiegato diventa sempre più difficile. Ci
sono momenti in cui deve viaggiare per raggiungere i
luoghi dove si svolgono i combattimenti: con solo pochi
giorni liberi diventa difficile viaggiare regolarmente e
nello stesso tempo essere produttivo sul lavoro. Cosi, a
un certo punto, un suo grande amico gli fa una proposta
a cui Remy sente di non poter rifiutare. Gli dice:
“Remy, se vuoi scegliere di combattere per il torneo di
K-1, e dedicare ogni tuo sforzo a questo, per tutto il
tempo che ti occorre, io ti sponsorizzerò e così tu
sarai libero di sviluppare il tuo talento praticando la
Kickboxing tanto quanto potrai!” La scelta non è facile
perché sicuramente il posto nella compagnia gli dà più
certezze per il futuro, ma ciononostante non vuole
abbandonare il suo sogno e in fondo questa è una
possibilità da non sprecare, per realizzare il suo
desiderio più grande. E’ quella spinta in più che gli
serve, che stava cercando, per diventare un vero
campione di Kickboxing!
Diventa così un pugile
professionista e soltanto un anno e mezzo più tardi, nel
2003, realizza il suo sogno di diventare campione
mondiale di K-1 e se ciò non bastasse ancora… di
difendere il titolo nel torneo dell’anno successivo, il
2004.
Soprannominato“The Flying
Gentleman”, che più o meno suona come “Il gentiluomo
volante”…Remy Bonjasky ha attualmente all’attivo 78
combattimenti, di cui 64 vittorie e 14 sconfitte. Le
sconfitte per ko a lui imputabili ammontano a 34.
Questi
i titoli attualmente conseguiti:
-
W.P.K.A.
World Superheavyweight Champion
-
K-1 WORLD GP
2003 in Las Vegas Champion
-
K-1 WORLD GP
2003 Champion
-
K-1 WORLD GP
2004 Champion
Fonte:
http://www.remybonjasky.com. La biografia è stata
tradotta dall’inglese all’italiano da questo sito
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