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KickBoxing, Muay Thai, Savate, Shoot Boxe

                          

La spettacolare Fly Squad

In attesa dell’incontro

Di: Franco Piccirilli

 Tutto continua, senza che ci sia stato un inizio, ma ciò che inizia è soltanto la fine di ciò che era stato prima di allora, cosìcché in ogni momento possiamo dire che sia l’inizio di qualcosa, per cui niente viene per caso, ma tutto ha una sua… causalità. Non tutti sono in grado di cogliere questo movimento, anche se ognuno probabilmente crede di vivere, in alcuni momenti, un nuovo inizio, spesso inteso come… cambiamento. Più probabilmente le cose cambiano solo se non s’è consapevoli che è tutto parte del solito movimento, altrimenti saremmo in grado di vedere l’immutabilità del movimento, che è… la vita, il vivere. Dopo le esperienze negli anni passati nella preparazione e realizzazione di brevi spettacolini con alcune delle ragazze della ginnastica ritmica di Liliana Culon, con cui continuiamo a collaborare, quest’anno, pensavo proprio di restarmene solo a guardare finalmente… la spettacolare serata de “ilguerriero.it sotto la torre”. Ma i propositi riguardano il futuro, inconoscibile per quanti riescono a cogliere ciò che la vita gli offre, il presente; ciò che accadrà proprio perché ancora da venire... sarà imprevedibile nel suo svolgersi. Per vari motivi ero venuto in contatto con Dario Toma, insegnante di una classe di giovani ragazzi e ragazze di break dance e hip hop. Conoscevo la break dance solo per averla vista in televisione, notando da subito l’aspetto del controllo del corpo con cui i praticanti di questa forma di danza comunicavano all’esterno le loro interiori sensazioni. Questa forma di espressione del corpo, merita anche una breve nota storica sulla sua nascita e sulla sua evoluzione.

Alcuni cenni storici sulla Break Dance

Nasce a metà degli anni 70 nel Bronx, quartiere nero per eccellenza della periferia di New York City.Agli inizi erano semplici movimenti presi dalla “capoeira” brasiliana, con cui i neri e i sudamericani volevano mettersi in mostra per le strade dei sobborghi di N.Y. Successivamente questi movimenti base hanno iniziato ad essere modificati secondo lo stile di ogni esecutore ed hanno preso vita propria, creando così una nuova danza molto acrobatica, mai vista prima.La straordinaria novità portata dalla Break Dance consiste nel “contatto con il suolo”. In nessun altro stile di danza, fino ad allora, si erano studiati ed approfonditi movimenti al suolo.

La Break Dance, inoltre, è sempre stata caratterizzata, fin dall’inizio, da passi e movimenti estremamente spettacolari. Ecco dunque che rotazioni (“Spins”&”Glides”), movimenti frammentati (“electrics” e “freeze”) e passi acrobatici (“evolutions”) sono entrati di prepotenza nella Break e ne costituiscono tuttora la parte preponderante. Parallelamente alla danza a terra si è sviluppata anche una particolare danza in piedi denominata “Electric Boogee” che include movimenti di mimo e robot ed in cui il ballerino sembra un “pupazzo percorso da numerose correnti elettriche”.

                                                  

Negli anni 80 la Break Dance fu inserita nel programma del Black Power Movement (associazione nera molto famosa negli USA) per cercare di risolvere i problemi di violenza tra le bande rivali della gente di colore. La supremazia su un territorio, così, non venne più determinata da cruenti scontri tra bande, ma da sfide di Break in cui la squadra che mostrava maggiori abilità tecniche e migliori acrobazie vinceva sull’altra.

La Break Dance in Italia

In Italia la Break Dance è arrivata nell’84 ed ha subito riscosso un enorme successo di pubblico, anche se solo pochi erano i giovani in grado di eseguirla data la grande difficoltà tecnica dei movimenti e la notevole preparazione atletica che richiedeva.

Dopo un paio di anni, però, la Break Dance è scomparsa dalle strade d’Italia e dagli occhi del grande pubblico, anche se gruppi di appassionati hanno comunque continuato a tenerne vivo lo spirito e le tecniche.

Fonte: http://webland.panservice.it/alternativi/oversize/id66.htm

Vedendo quindi Dario Toma e i suoi ragazzi, che ho poi scoperto far parte della Fly Squad, non ho potuto fare a meno di pensare e quindi immaginare di poter danzare con loro, naturalmente ognuno sfruttando le proprie singolari capacità di muoversi, tipiche della propria disciplina, la break Dance e il Kung Fu. Certo non ero nuovo a simili esperienze, come ho già detto, ma sentivo con la break dance forse una particolare affinità per l’aspetto della sfida che questi ragazzi ogni volta interpretano nei loro spettacoli. Più fonti reperibili sul web ci dicono infatti che inizialmente la pratica della Break Dance veniva utilizzata proprio per stabilire la superiorità delle varie bande di ragazzi: invece che scontrarsi fisicamente e cruentamente nelle strade, sceglievano di battersi… danzando. Ma come avrei potuto incuriosire Dario Toma, proporgli e convincerlo a provare questa particolare esperienza? Domande inutili quando chi si propone sa di essere ciò che sta per proponendo, non tanto perché ne è convinto quanto forse perché ha intuito a chi si sta proponendo. Infatti dopo una breve presentazione, subito gli avevo suggerito l’eventualità di pensare a qualcosa insieme: break dance e kung fu. Dario Toma non era certo nuovo a simili esperienze… come possiamo leggere in questa breve presentazione.

Dario Toma, livornese, in arte Fresh, nasce come ballerino di Freestyle divenendo dal 1993 ballerino ed insegnante. La grande passione per la danza e l’hip hop lo porta a un livello tecnico acrobatico e dì stile elevato, entrando a far parte dei "DANGER SQUAD" uno dei gruppi più forti in Italia di Break Dance.

Gli eventi più importanti dei "DANGER SQUAD":

  • 1999 presentano uno show a "DMENICA IN";

  • 2000 quarti classificati al "B.BOY EVENT" (manifestazione a livello nazionale dI BreaK Dance);

  • 2001 primi classificati al "B.BOY EVENT";

Ballano per sponsor come: DIESEL, BROOKE, ROCES, REDRUM, BACARDI, SPRITE.

In diverse occasioni vengono ripresi e trasmessi su: RAI, ITALIA 1, TMC, MTV. Sono invitati ai raduni e alle "CONVENTION" più prestigiose in Italia e all'estero (Germania, Spagna, Francia, Svizzera, Austria).Sono tutti istruttori che lavorano in palestre e scuote dì Danza; inoltre organizzano "CONVENTION".

Dario Toma nell'anno 2000 partecipa al concorso "ITALIA DANZA" classificandosi 1° per la categoria Break Dance, e arriva in finale con un passo a due eseguito con la ballerina Silvana Isolani.

Nel 2003 si classifica al 3° posto nella “Battle of the year 2003”

Sempre nel 2003 si esibisce per la “Cruising” sull’importante palcoscenico della Fiera del Fitness di Rimini.

Nel 2006 partecipa alla trasmissione tv “Domenica in Famiglia”, in onda su Rai2.

Nel 2003 Dario Toma insieme ad altri 5 componenti, danno vita alla alla Fly Squad, un gruppo di 6 persone: Dario Toma (Fresh) direttore artistico del gruppo, Silvana Isolani fondatrice del corpo di ballo (attualmente nel cast del musical "Robin Hood" diretto da M.Frattini e C.Ginepro), Manuel Zamparella (Face),Gioele Marconcini (Diouf), Adriano Cioni (Flame), Andrea Taddei (B-boy e DJ Ecate).

Dario Toma, quale coreografo ormai esperto e aperto a sperimentare sempre nuovi modi di proporre spettacoli, ha subito mostrato interesse per questo suggerimento; ci siamo lasciati in quel momento con una stretta di mano e con l’impegno di risentirci dopo l’estate per mettere in piedi questa fantastica idea. Varie altre volte ho poi incontrato Dario Toma, in occasione di altre sue spettacolari esibizioni in pubblico; abbiamo avuto modo di scambiare impressioni e commenti sugli spettacoli, osservando una convergenza di opinioni e idee che avevano come base comunque la passione per l’espressione delle emozioni attraverso la conoscenza del proprio corpo.

 

Lo stesso Dario Toma infatti, oltre a preparare le coreografie per i suoi spettacoli ne è parte integrante, non risparmiandosi nella prestazione atletica, facendo da stimolo egli stesso ai suoi ragazzi e ricevendone altrettanta energia per continuare a fare sempre meglio ciò che gli piace fare: danzare.

Con l’avvicinarsi del mese di dicembre nel quale si svolgono gli ormai famosi campionati italiani FIKB, e la splendida serata di gala “ilguerriero.it sotto la torre” avevamo deciso di incontrarci per cominciare a provare e far incontrare sul palco la break dance e il kung fu. Come sede per le prove la Scuola Arti Marziali Fragale si era offerta di ospitarci in orari nei quali non si tenevano corsi, solitamente nei fine settimana, aprendo la struttura appositamente e quindi consentendoci di utilizzare tutto quello di cui avevamo bisogno per poter meglio lavorare nella preparazione di questo nostro intervento.

  

Da subito Dario si era mostrato con le idee ben chiare su quello che aveva immaginato poter essere una coreografia adatta per il nostro incontro. Certamente più esperto su quello che poteva essere spettacolare per una simile esperimento, aveva individuato subito su cosa potevamo impegnarci per rendere interessante al pubblico quelle che al momento erano solo idee. Per questa coreografia oltre a Dario Toma ci sarebbero stati anche altri tre ragazzi del gruppo Fly Squad, anch’essi ballerini professionisti. Non li conoscevo, o meglio li avevo incontrati solo occasionalmente durante alcuni dei loro numerosi spettacoli, mai però fino ad allora ero stato loro così vicino, lavorandoci fianco a fianco. Cominciammo ad abbozzare i primi movimenti, partendo da quella che è una forma studiata al corso di kung fu della Scuola Arti Marziali Fragale e quindi loro a seguire.

 

Ben presto però questi movimenti risultarono inadeguati per poter essere eseguiti in un simile contesto. I ragazzi di Dario, proponevano quindi vari esercizi di break dance, alternandosi nelle entrate, stabilendo l’ordine. Ho quindi adeguato i miei movimenti ai loro, seguendoli alla mia maniera, con il mio kung fu, così come loro, vedendo i mie movimenti, inserivano i loro come meglio si adattavano in quella situazione. Nei vari momenti in cui ci incontravamo per provare questi primi movimenti, aumentavano anche gli automatismi nell’esecuzione dello schema, conferendo all’intera coreografia una più armoniosa esecuzione. Gli altri ragazzi della Fly Squad si prestavano ad introdurre le modifiche che Dario gli suggeriva di provare.

 

Ognuno di loro aveva caratteristiche particolari per cui sembravano essere in qualche modo specializzati in particolari movimenti piuttosto che in altri, riuscendo così a sfruttare per ognuno le migliori capacità atletiche ed artistiche. E’ uso nella Break Dance dare ad ognuno un proprio nome di… "battaglia", così fra di loro erano Fresh, Face, Diouf, Ecate, rispettivamente Dario Toma, Manuel Zamparella, Gioele Marconcini, Andrea Taddei. Tutti ragazzi appassionati di questa danza, ballerini davvero preparati e naturalmente diretti artisticamente da Dario con il quale condividevano questa loro attività.

 

Le prove erano anche occasione per conoscerci un po’ meglio, così non è stato difficile scoprire che la naturale simpatia di questo gruppo, ragazzi spassosissimi, che prendevano questo gioco seriamente, e quindi divertendosi facendo ciò che a loro piace, e forse per questo eravamo lì in quel momento. Stavamo formando un nostro gruppo, in cui oltre a lavorare seriamente, non mancavano momenti in cui si scherzava, o ci si prendeva in giro, oppure addirittura sognavamo ad occhi aperti il… nostro spettacolo.

 

Lo spettacolo doveva inserirsi nel contesto della serata di gala de ilguerriero.it sotto la torre, dove si disputavano le migliori finali dei campionati italiani di Muay Thai, alla presenza di vari importanti ospiti, tra cui anche autorità istituzionali, e comunque una serata di sport da combattimento oltre che di spettacolo e cultura. Quindi anche lo svolgimento della nostra esibizione sul palco avrebbe dovuto tener conto di questo. Naturalmente insieme a Dario, anche lui abituato a ricercare sempre nuove idee, avevamo sviluppato il nostro spettacolo proprio tenendo conto di questo contesto. Per maggior sicurezza ed eventuali altri consigli, avevamo invitato alle nostre prove anche Roberto Fragale, per avere una sua autorevole opinione. Vedendo quello che avevamo combinato, come ci muovevamo insieme, non aveva potuto che plaudire a questa idea e a come la stavamo realizzando.

 

Un'altra perlina che si aggiungeva all’interno della grande serata di gala che l’organizzazione de ilguerriero.it stava allestendo. Oltre ai momenti in cui provavamo insieme l’esecuzione dello spettacolo, i ragazzi della Fly Squad avevano poi modo di verificare le loro coreografie nei loro quotidiani allenamenti, e io facevo altrettanto, in modo che i nostri incontri risultassero molto più produttivi soprattutto per affinare ed integrare il lavoro di tutti i componenti di questo gruppo e verificare la fluidità dell’intera coreografia. Con l’avvicinarsi della data della manifestazione pisana anche la frequenza delle nostre prove aumentava, consentendoci così di arrivare ad eseguire tutta la particolare coreografia con l’armonia necessaria a rendere piacevole la visione di questo esperimento.

 

Anche Fragale, spesso presente alle nostre prove, notava i nostri progressi e non mancava di sottolineare come visto dall’esterno il nostro spettacolo scorresse in maniera spontanea e scattante oltre che piacevole da vedersi. Fatti quindi gli ultimi aggiustamenti, mancavano adesso le prove da fare direttamente sul palco per verificare lo spazio nel quale dovevamo muoverci, per riassestare eventualmente le posizioni di ognuno. Inoltre, su suggerimento di Fragale, i ragazzi della Fly Squad avrebbero potuto provare anche una spettacolare entrata con l’uso del trampolino, attrezzo anch’esso messo a disposizione dalla Scuola Arti Marziali Fragale.

 

Già durante il giorno 6 dicembre, con l’inizio dei Campionati Italiani FIKB, nel quale si è svolta la cerimonia di apertura, avevamo avuto modo di eseguire alcune prove direttamente sul palco, avendo così la misura per confermare la validità del lavoro che fino a quel momento avevamo svolto solo in palestra. Le ultime prove erano poi state fatte nel pomeriggio dell’8 dicembre, prima della serata di gala, durante la preparazione del parterre, salendo sul palco a turno con altri gruppi che dovevano esibirsi. Già in quell’occasione ho potuto constatare la straordinarietà di quello che avevamo preparato e che stavamo facendo.

 

Infatti durante le nostre prove tutti i ragazzi dell’organizzazione impegnati nell’allestimento del parterre per la serata di gala, si erano fermati, da prima incuriositi e poi forse addirittura catturati dalle nostre evoluzioni, apprezzate poi dai loro successivi positivi commenti. Ciò nonostante tutte le luci del palazzetto erano accese, senza i costumi, mentre erano in corso le operazioni di montaggio e preparazione della serata di gala. Questo ci aveva ulteriormente infuso energia per la prestazione serale, sicuri che avremmo degnamente fatto la nostra parte di spettacolo per rendere la serata di gala “ilguerriero.it sotto la torre” ancora una volta unica nel suo genere.

 

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