FEDERICO FRAGALE V/S MATEJ BENIC
Di: Giulio Socci
L’idea per un
incontro serale con un personaggio locale e che potesse attrarre al
palasport pisano un notevole numero di persone, ci era sta data da
Vincenzo Gerace, (rappresentante di una società collaboratrice al
nostro progetto) durante una prima riunione operativa
(VEDI: La formazione del Comitato Organizzatore) che imputava a
questa ragione la presenza di un pubblico, ben al disotto del valore
delle nostre serate. Ed è stato lo stesso Federico che in un secondo
momento e cogliendo l’intraprendente occasione al volo, si era
gentilmente offerto per questo scopo.
Credo si possa dire
senza alcun dubbio, che Federico Fragale è stato proprio un gran
bell’atleta ai suoi tempi e soprattutto… molto, ma molto apprezzato
per le sue tante qualità complessive, ma soprattutto per quelle
tecniche. Praticante la kickboxing fin dalla più tenera età e
vincitore di parecchi campionati italiani dilettanti sia nel Full
Contact che nella Kickboxing, era poi divenuto Campione Italiano
Professionisi di Kickboxing nel suo ultimo incontro disputato a
Modena, opposto allo sfidante Fabio Di Fazio… vinto prima del
limite, a metà del 3° round. Ma ben oltre due anni addietro! Era già
stato azzurro di kickboxing FIKB agli europei di Budva dilettanti ed
in passato aveva disputato anche incontri professionistici
internazionali di prestigio e persino uno di Muay Thai allo stadio
di Pattaya e la sua esperienza passata perciò, poteva dare
sufficienti garanzie per una sua buona esibizione.
In questi anni era
rimasto comunque allenato per passione e lavoro, eravamo quindi
sicuri che dal punto di vista tecnico avrebbe sicuramente ben
figurato. E proprio a questo doveva servire il suo incontro… oltre
che a rendere possibile un maggior afflusso di pubblico sugli
spalti… doveva servire per presentare alle autorità e tutto il
pubblico cittadino che sarebbe sicuramente intervenuto, un buon
incontro tecnico… a dimostrazione della spettacolarità delle nostre
discipline.
Inoltre, si
sceglieva di disputarlo nella Low/kick perché senza ginocchiate e
gomitate… non si correva il rischio di presentare uno scontro troppo
violento e che potesse spaventare e magari rinforzare anche l’idea
di violenza gratuita e diseducativa che si voleva invece
definitivamente smantellare, nel pensiero comune delle nostre
discipline.
Chiediamo quindi un
atleta altrettanto valido alla Federazione croata, raccomandandoci
del fatto che volevamo fosse un buon tecnico anch’egli, per dare uno
spettacolo che potesse esaltare le nostre discipline da
combattimento. L’atleta propostoci era Matej Benic, con notevole
esperienza nel pugilato ed ex campione croato.
La combinazione
aveva portato i frutti sperati.. e circa 1.500 persone affollavano
il palasport per gustarsi il confronto e rientro sul ring di
Federico. Come in tutti gli incontri importanti i due vengono
presentati sul palco, bandiere alla mano e con tanto di inni
nazionali… poi finalmente siamo sul ring.
Come la Federazione
prevede ed ordina in questi casi… si presenta la terna dei giudici
ed arbitro:
giudice croato:
Znao Pedrag
giudice italiano:
Francesco Pellegrino (Pisa)
giudice neutrale:
Milenko Kutlesa (Bosnia&Erzegovina)
arbitro:
Claudio Aveni (Roma)
Non c’era nessun
titolo in palio e quello che si voleva era solo fare ed offrire un
bell’incontro spettacolare, ma per ogni evenienza avevamo chiesto a
Giampiero Marceddu di assisterlo all’angolo. Giampiero lo conosce
abbastanza, anche se non troppo… ma sapevamo che la sua infinita
esperienza di atleta (campione mondiale di Muay Thai
professionistica ed appena vinto gli ultimi europei di Oporto) gli
sarebbe stata di notevole aiuto nel leggere meglio il tipo di match
da impostare, e così è stato infatti. Il match si è rivelato più
difficile del previsto e sicuramente molto di più di quanto il
pubblico si aspettava, ma per Federico sono stati 5 round di 3
minuti davvero esaltanti, per mostrare tutto quello che imparato in
tanti anni di pratica delle nostre discipline, e non solo dal punto
di vista tecnico-atletico…. Ma soprattutto sotto il profilo
psicologico e della personalità
Nei primi due round
abbiamo visto il “Fragalino” dei vecchi tempi, sicuro, deciso ed
incisivo… non saltellava e si muoveva più sul ring come una volta,
ma sprigiona ottime tecniche di calcio in linea alta e potenti low
kick sulle gambe avversarie nelle prime due riprese, in cui gli
tiene testa anche pugilisticamente. (l’aspetto che si temeva di più)
Sicuramente entrambe vinte da lui… il pubblico dei suoi sostenitori
lo incita e sottolinea a gran voce ogni suo calcio nelle prime due
esaltanti riprese.
Ma a partire dalla
metà del terzo round, pareva iniziasse a sentirsi affaticato e le
sue braccia non partivano più, dal lato opposto invece, avevamo il
ben più esperto pugile Matej, che iniziava a recuperare punti
preziosi con pericolose azioni pugilistiche ed a cui Federico si
sottraeva con proprie ed efficaci tecniche di calcio in linea bassa,
per frenargli l’irruenza. Un round forse pari o per Matej… dato che
Federico aveva cominciato bene, ma finito forse un po’ in affanno.
Il confronto tra i
due atleti si era trasformato nel confronto tra due scuole, quella
che prediligeva l’uso delle gambe con l’ausilio dei pugni e quella
che invece pressava maggiormente con la boxe, con l’ausilio dei
calci. Il pubblico inizia a comprendere le difficoltà del proprio
beniamino e il confronto si fa quindi ancora più interessante.
Marceddu inizia a leggere le importanti difficoltà da superare nel
match ed è qui che la sua presenza è stata particolarmente preziosa
per Federico.
Occorreva prudenza,
perché Federico doveva recuperare energia ed è quindi stato da lui
invitato a rimanere sempre molto coperto nella guardia, evitando
così guai peggiori e continuamente incalzato poi da Giampiero, ha
risposto con suoi potenti low/kick, ma che non riuscivano a fermare
completamente l’iniziativa avversaria. Ogni tecnica italiana però,
vedeva l’improvviso riaccendersi del tifo locale, che sembrava ora
comprendere maggiormente l’importanza del suo sostegno morale e
psicologico.
Abbiamo quindi una
quarta ripresa che vede Federico calare di ritmo e subire quindi
l’iniziativa avversaria, subendo in alcuni casi, anche brutti colpi
che hanno fatto temere il suo angolo per le sorti del match, ma
Gianpiero sa che Federico è totalmente superiore nell’uso dei calci
ed incitandolo ancora a resistere, riesce con i suoi Low/kick a
rallentare l’ascesa avversaria. Matej finalmente sembra cominciare a
zoppicare, ma con un gran cuore di vero guerriero anch’egli, non
demorde. Un round sicuramente a totale appannaggio del croato.
Nell’ultimo round,
l’esperienza di Marceddu è stata direi decisiva, nel trovare la
chiave giusta per concludere sapientemente e da “gran ragioniere” il
match. Federico appare stanco all’angolo, ma Giampiero gli chiede
tre minuti… tre ultimi minuti… saltellare continuamente, colpire e
spostarsi, entrare ed uscire dalla distanza dei pugni, ma
soprattutto… continuare a colpire forte con calci bassi nelle
uscite, per neutralizzargli la forza nelle braccia.
Federico è generoso
e diligente… esegue esattamente tutto quello che il suo autorevole
angolo gli consiglia e riesce quindi a contenere un avversario che
forse, anch’egli ora preferisce non rischiare troppo per le sue
gambe. Un’ultimo round da cardiopalma… e tutto il pubblico incita
adesso a gran voce il proprio beniamino.
Scorgo un Matej al
limite della sopportazione per i calci alle gambe, che cerca la
corta distanza per tentare di finire un avversario che accusa segni
di stanchezza e Federico che, pur allo stremo delle forze, si sposta
continuamente, riuscendo finalmente a togliere la distanza ai pugni
e rispondendo con forti low kick, sapendo bene che ognuno di questi
potrebbe essere quello definitivo per uscire dall’empasse… Il
pubblico incita a gran voce Federico e gioca un ruolo direi
determinante, perchè questo gli da la forza oltremodo sufficiente
per continuare a resistere e combattere con tutto il cuore di cui è
capace.
Sicuramente non
certo un combattimento con un avversario facile per il rientro di
Federico, ma come giustamente mi diranno poi, per poter essere
credibile e presentare un degno avversario, non si poteva fare
altrimenti. Sicuramente il pubblico ha gradito anche questa
difficoltà e Federico ha potuto altresì mostrare il gran cuore che
occorre avere per potersi definire un vero guerriero. Nessun
battaglia è semplice -mi dirà poi- ma bisogna avere il coraggio di
combatterle tutte!
Arriva la lettura
del verdetto.. per due giudizi a uno, match pari!
Entrambi gli angoli
sono soddisfatti e mi sembra anche il pubblico, perché è stata
veramente una gran bella battaglia quella a cui hanno appena
assistito! E del resto Federico aveva sicuramente vinto le prime due
riprese, come Matej sicuramente la 4°… rimanevano in forse e da
assegnare la 3° e la 5°… e se vogliamo assegnare la 3° a Matej…
credo che un 5°
ripresa pari ci sia stata tutta, nel senso che non potevamo certo
assegnarla con sicurezza ne all’uno, ne all’altro e se forse Matej è
stato più attivo nell’iniziativa, Federico aveva mostrato uno
stoicismo non certo indifferente e la sua guardia era rimasta sempre
ben chiusa ed inviolata ai frequenti attacchi pugilistici avversari,
che si erano poi spostati sul tronco, ma dove avevano trovato degli
addominali degni di una tartaruga ninja… ed i suoi low kick hanno
continuamente martellato con forza le gambe avversarie sino
all’ultimo, in cerca della soluzione finale.
COMPLIMENTI AD
ENTRAMBI… BELLO SPETTACOLO!
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