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- 7° TORNEO DE “ILGUERRIERO” -

MARISA FRAGALE CI OMAGGIA DI UN ARTICOLO RELATIVO AL TROFEO DEL GUERRIERO RISERVATO AI BAMBINI.  NON ERA QUESTA LA PRIMISSIMA VOLTA IN ASSOLUTO, MA STAVOLTA ABBIAMO FATTO IN MODO DI DARE LORO TUTTA L’ATTENZIONE CHE MERITAVA FINALMENTE FOSSE LORO DATA.

 “Piccoli Guerrieri”

Di: la redazione

     

Conosciamo l’autrice: Marisa Fragale è conosciuta, forse soltanto dai più informati o anziani di noi… Sorella minore di Roberto ed ora 39enne,  pratica da sempre con lui, iniziando con il karate fin dalla tenera età di 5 anni, con risultati di “enfant-prodige”. E’ insegnante di Kung Fu, Kick Boxing ed istruttrice di body building. Diplomatasi Maestra di Kick Boxing 3° grado (con una tesi sui potenziali educativi della kick boxing -nel 1989-) arbitro internazionale… più volte campionessa italiana di Kick Boxing nelle specialità del light contact e delle musical forms. Per queste due discipline è stata una atleta azzurra della nazionale FIAM ed ha partecipato ai mondiali WAKO di Londra nel 1991.

    

Esperta in diverse discipline da combattimento, ha sempre seguito e preso parte dirigenziale nell’attività di famiglia nella Scuola Arti Marziali Fragale, dove ha diretto corsi maschili,  femminili e per bambini, in cui è stata la prima insegnante “formativa” di Federico Fragale, sia nel Kung fu che nella Kick Boxing.

    

Molte riviste dell’epoca (Samurai – Banzai) si occuparono di lei con articoli sul Kung Fu Lung Chuan Pai ed anche noi ci siamo in passato già occupati gioco-forza di lei in: Kick Boxing femminile  e in:  Roberto Fragale: la somma di una vita.

Ha sempre seguito il fratello Roberto nei suoi primi viaggi in Thailandia, alla prima scoperta della Muay Thai, già a partire da una 20ina di anni fa (n.d.r.)

Come nasce la prima esperienza di kick boxing per bambini

Di: Marisa Fragale

Domenica 29 ottobre  si è svolta a Pisa, presso i locali della “Scuola Arti Marziali Fragale”  la settima edizione del torneo “IL GUERRIERO” dove, come al solito…  si è visto combattere ragazzi alle prime armi e altri gia con un po’ più (ma mica tanta…) di esperienza. Lo spirito che avvolge i tornei del “GUERRIERO” ormai lo conosciamo e lo potremmo definire sicuramente come essere “puramente amichevole” e credo che questo lo si senta pervadere fin  dal primo momento che si entra nel suo consueto luogo di gara: la Scuola Arti Marziali Fragale.

         

Non è semplice da spiegare, ma soprattutto in queste occasioni c’è secondo me, una certa e particolare sensazione di fratellanza ed amicizia tale… che dal momento in cui entri, non fai altro che salutare tutti con sincera gioia e ti intrattieni piacevolmente a parlare di tutto… non certo solo di gare.

     

Questa volta in questo torneo, abbiamo voluto far divertire anche i bambini… organizzando per loro un piccolo torneino-test, se cosi si può chiamare.  Parlando con mio nipote Federico  (Kiko- l’ideatore ed organizzatore)  durante la pianificazione preventiva del torneo, siamo giunti alla conclusione che in ogni palestra di Kick Boxing, come minimo c’è almeno un bambino che pratica questo sport nella peculiarità della low kick. Sia questo anche solo il fratellino o il figlio dell’istruttore o altro parente… comunque quasi sempre,  uno c’è! Allora -ci siamo chiesti- perchè non farli divertire e tentare di dargli uno scopo, una specie di test, una motivazione ed un obbiettivo un po’ più preciso per continuare ad allenarsi? Quindi  abbiamo contattato alcune  palestre toscane (Pisa, Empoli, Lucca, Aulla…) e le nostre supposizioni si sono dimostrate giuste… tutti loro infatti, avevano qualche bambino nelle loro sedi che praticava. Hanno subito accolto favorevolmente la nostra idea e ci hanno dato quindi l’ok per il proprio contributo partecipativo.

         

Tutti loro hanno quindi portato i propri bambini al torneo… chi uno, chi due e chi più… ma alla fine sono arrivati! Sappiamo però con certezza, che ce ne sono ancora molti nelle nostre palestre e non hanno modo di gareggiare che nel semi contact. Non esistono infatti e per ovvi motivi, tornei di kick light per bambini… hanno quindi solo modo di esibirsi a volte in qualche serata… ma il loro scopo è  emulare i grandi, i campioni della loro palestra.

    

Il regolamento Federale non prevede gare per bambini di light e tantomeno di kick light per ovvi motivi derivanti dalla difficoltà e pericoli legati ad eventuali incidenti… ma noi siamo dell’avviso che con le opportune attenzioni, precauzioni  ed accorgimenti tecnici… è possibile fare quasi tutto! Prima di tutto le protezioni, che oltre a quelle normalmente usate prevedevano: casco con grata e guanti da 18 once! A seguire poi, arbitri competenti, coscienti della difficoltà ed importanza del proprio ruolo ed attentissimi a tutelare l’integrità fisica e l’amichevole sportività… ma soprattutto con un polso ben fermo per sanzionare immediatamente e controllare eventuali coach troppo intraprendenti ed assetati di successo. In ultimo poi… nessun verdetto, per ridurre oltremodo l’eccessivo agonismo antagonistico a cui potrebbe portare la competitività estremizzata! Ma soprattutto in premio… coppa ed attestato per tutti!

         

Il loro scopo è vincere e portarsi a casa quella preziosissima coppa (ai loro occhi) che metteranno nella loro cameretta per sentirsene orgogliosi, forse addirittura importanti e ...   vincenti ... come  del resto facciamo o hanno fatto in molti tra noi, forse per sentirvisi anche nella vita!

         

L’ingresso nella sala ring, ho notato che è stato per molti di loro un po’ “titubante” ma con  il passare dei minuti, si sono sciolti e rasserenati. Questo perchè abbiamo prima di tutto, fatto in modo che si fossero conosciuti prima di iniziare il torneo… ed è accaduto esattamente ciò che prevedevamo e volevamo che accadesse… una chiacchera tira l’altra… “te da quanto tempo fai kick? “- “di dove sei ?”- ecc .

         

Nel frattempo che i bambini aspettavano iniziasse il tutto, abbiamo osservato che si sono addirittura messi a giocare sul ring... tutto procedeva quindi, secondo quanto da noi pianificato in precedenza. Quel divertimento sta per finire, ma solo perché ne sta per iniziare un altro.  Sono entrati gli arbitri in divisa federale (l’autorità!) ed è stato con questo, ufficialmente sancito l’inizio del loro torneo. Tutti di corsa a prepararsi: conchiglia, paratibia, calzari, paradenti, caschetto con griglia e guanti da 18 once! (dei veri e propri cuscini sulle loro braccina… per non farsi male). Pronti...? Iniziamo!

         

I primi a salire sul ring sono i ragazzi più grandi di tutti (12 anni) provenienti dalle scuole di Empoli, Aulla e Pisa.   Contavamo sul fatto che in questo modo si sarebbero sentiti più sicuri quelli più piccoli, dopo aver visto i più grandicelli.

         

Ma l’inizio ha rischiato di essere veramente “disastroso”, perchè cominciavano a colpire forse un po’ troppo pesante, ma credo non fosse neanche questo… quanto invece la troppa aggressività impostagli dall’angolo per dar loro coraggio a discapito della tecnica. Prontamente l’esperto Luigi Merlini, arbitro centrale, ha rimesso subito le cose al loro posto, richiamandoli immediatamente un paio di volte consecutive e dispiaciuto poi, ne ha dovuto squalificare uno per dimostrare palesemente le vere e reali intenzioni del torneo.

         

Gli allenatori dei bambini, devono comprendere che il tentativo di farli combattere in questa specialità è molto delicato per vari ed ovvi motivi di carattere educativo e formativo… Inoltre è molto fastidioso per la gente che guarda e oltremodo deleterio per la presentazione dei nostri sport, far vedere un incontro di bambini dove i due mostrano l’intenzione di farsi del male o di annientare irrispettosamente l’altro. Inoltre ancora… dovremmo imparare anche e soprattutto, a metterci nei panni dei genitori… visto che sono loro a portarceli in palestra e sempre gli stessi genitori sono quelli che parlano con i genitori degli altri… consigliandoli o sconsigliandoli a seconda della propria esperienza e conseguente opinione!

              

Questi quindi, devono mostrare palesemente di essere incontri di apprendimento e formazione, dei test di tecnica ed anche psicologici forse, ma comunque… soltanto puro divertimento ed è proprio per questo, che per arbitrare i bambini occorrono bravi ed esperti arbitri... solo i migliori! E non per riuscire a frenare gli atleti in erba… ma i loro coaches! E’ comunque una battaglia soltanto psicologica e non certo fisica… per questo occorrono arbitri maturi ed autorevoli.

              

Gli incontri che si sono succeduti in seguito infatti, sono stati tutti estremamente più puri e divertenti… senza alcun richiamo arbitrale. Evidentemente avevamo tramutato il primo empasse… in una lezione per tutti. Come diciamo spesso, non tutti i mali vengono per nuocere… in chi sa imparare dagli errori, anche se altrui. I bambini infatti, si divertivano solo per il fatto di aver avuto modo di far vedere cosa sapevano fare, cosa avevano imparato in palestra… insomma, molto più sciolti .

         

A seguire i bambini di 9 – 10 anni, da Lucca, Empoli e Pisa. Anche loro molto tecnici, anche se forse un po’ impacciati inizialmente, ma molto bravi nel proseguo, sono stati molto attenti a non farsi male e soprattutto a non fare del male all’avversario. Ma ognuno voleva fare meglio del compagno!  Ho visto fare a qualcuno di loro, dei perfetti bloccaggi e difficili spostamenti, per poi rientrare… degni di un adulto esperto… complimenti agli istruttori!

              

Ed infine i “pulcini” di 6 anni, tutti di Pisa. Sono fantastici… dei veri e propri piccoli atleti, ma nel vero senso della parola. Per un attimo ho una specie di “deja vu”… mi sembra di essere tornata in Thailandia con mio fratello Roberto, quando circa 20 anni fa, andammo ad iscriverci in un Camp di Puket. La infatti, c’erano alcuni bambini proprio di quella età, forse anche più piccoli e ricordo che mi incantai su di loro.  Tutte le volte che andavamo, li osservavo a lungo… erano strepitosi,  proprio come vi assicuro che sono stati questi nostri pulcini!

              

Anche loro hanno fatto un  bel combattimento,  non solo dal lato spettacolare (perché sappiamo benissimo che i più piccoli prendono facilmente molti più consensi dal pubblico  e quindi molti più applausi) ma anche per la bravura nell’eseguire fedelmente ed in maniera semplice, tutto ciò che gli veniva detto dal proprio angolo.

              

E siamo giunti alla fine, per quanto riguarda le prove tecnico-atletiche dei bambini. Chiamati adesso tutti sul ring per la premiazione finale! Una grande soddisfazione anche solo vedere il felice stupore che appariva nei loro occhi (specialmente nei più piccoli) quando veniva consegnata loro, la mitica coppa! Tutti premiati quindi, nessun perdente e tutti vincitori, come era giusto che fosse. Ora foto di gruppo… e via tutti assieme sul ring per essere immortalati e passare alla storia.

     

Con mio piacevole stupore ed enorme soddisfazione, mi sono sentita dire più volte “ci voleva proprio, qualcosa per i più piccoli”, “brava bella idea”, “almeno ora hanno uno scopo anche loro”, “la prossima volta ne porto altri due eh?”. Insomma, non sono rimasti contenti solo i bambini, ma anche i loro preparatori e soprattutto…i genitori!

 

         

Ma un grazie mio personale lo devo a Kiko, Roberto e Bea, che mi hanno aiutato a mettere in piedi questo progetto e supportato tecnicamente nell’idea. Spero quindi, anzi diciamo pure che ho sufficienti margini di sicurezza, per poter affermare che ci saranno tanti altri momenti… in cui i nostri bambini saranno i protagonisti!

    


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