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ANCORA UNA VOLTA I NOSTRI INVIATI VIVONO LA TRASFERTA COME UNA “ZINGARATA” ED IL NOSTRO IRONICO INCARICATO, OLTRE ALLA SERATA, CI RACCONTA ANCHE I RETROSCENA E PARTE DELL’ALLEGRO VIAGGIO CHE LO HA PORTATO A VISIONARE QUELLA CHE CI DICE E’ SENZ’ALTRO STATA LA PIU’ GRANDE SERATA DI KICKBOXING DEL 2006.

King of Kings
Quante storie per un caffè…

Di: Franco Piccirilli

A che ora avrebbe mai potuto cominciare un viaggio come quello che sto per raccontarvi? Il viaggio in questione è quello verso Milano: siamo stati invitati al King of Kings, che si tiene alle ore 21.00 di domenica 2 luglio.

Erano le 03.30 di notte di domenica 2 luglio, quando sento squillare il mio cellulare. Avevo cominciato a lasciarlo acceso la notte tempo fa e poi forse ho continuato più per abitudine, che per un reale bisogno.

Ma che vuole questo qua a quest’ora? Non ci penso troppo e chiudo la chiamata senza rispondere… ma dopo qualche minuto suona nuovamente; a questo punto rispondo e mi sento dire:

    

<<“Quando venite, io sono già qua che vi aspetto…”>>

<<Ma dici davvero? Hai visto che ore sono?>>

<<”Ci siamo dati appuntamento alle 3.00…NO?”>>

<<Si, ma forse di pomeriggio (che sarebbero le 15.00). Forse chi ti ha detto le 3.00 di notte si è fumato il cervello (…e forse potrebbe anche essere, ma è meglio che non glielo dico, potrebbero crederci). Possibile che non ti abbia specificato o tu non abbia capito che si intendeva le 3.00 PM, cioè le 15.00?
Se avete intenzione di partire adesso…non mi aspettate, andate pure senza di me.
>>

A quel punto sembra capire di aver equivocato le 3.00 con le 15.00, si scusa umilmente e se ne torna anche lui a letto… menomale! Mi sarei poi alzato alle 06.00 (tre ore dopo) per arrivare in tempo all’appuntamento, considerando il luogo da dove dovevo partire. Avrei infatti affrontato un viaggio misto, mare e terra, (come l’antipasto) per raggiungerli alle 15.00 (ex 3.00), come stabilito nell’ultima riunione di Redazione.

Questa volta la Redazione aveva dato incarico a me ed a Michele Baschieri di coadiuvare Roberto Fragale - impegnato nell’arbitraggio della serata - in tutte quelle operazioni logistiche di ripresa video e foto, necessarie per pubblicare sulla rivista web “Il Codino Parlante” la recensione della serata che vi raccontiamo in altra parte della rivista.

A casa faccio un pasto veloce, rimediato in un frigo praticamente vuoto, e vado all’appuntamento. Tutti puntuali questa volta…

Facciamo un breve check-in del materiale da portare, carichiamo la macchina e usciamo svoltando subito a sinistra, come ha deciso la maggioranza degli italiani qualche mese fa… Tutti a Milano? Chissà…

Ma a questo punto subito si pone un problema, e cioè se pagare da subito per arrivare prima o pagare da dopo per arrivare non si sa quando… Abbiamo anche pensato di chiedere consiglio ad uno dei nostri collaboratori, forse più pratico di economia gestionale, ma considerato che era domenica pomeriggio, decidiamo di fare di testa nostra e quindi prendiamo l’autostrada…

Occhiali neri inforcati sul naso e cominciamo a mordere l’asfalto… ma forse era il caldo che mordeva noi. L’occasione è la serata del King of Kings che si terrà questa sera al Palalido di Milano.

Questi viaggi sono l’occasione anche per prenderci un caffè in quei famosi autogrill sull’autostrada, punto di incontro di intere comunità di italiani e non, che, non avendo la domenica niente di meglio da fare, decidono di passare qualche ora in autostrada per potersi fermare all’autogrill e degustare il famoso caffè… mordi e fuggi.

Avevamo infatti già pranzato, ma nessuno di noi aveva poi preso il meritato e forse insostituibile caffè del dopopranzo. Così mi permetto di suggerire all’autista di turno di fermarci alla prima area di servizio per prenderci questo caffè.

La prima area salta, eravamo impegnati in un complesso discorso relativo ai massimi sistemi di Galileo e… il secondo pure, stavamo sorpassando… il terzo non lo abbiamo trovato, per cui siamo andati direttamente al quarto (naturalmente senza passare dal Via).

Ci fermiamo, ma già notiamo un gran numero di auto parcheggiate, anzi proprio non troviamo posto per l’auto e non avevamo un cane da lasciare in auto per abbaiare nel caso avessimo dovuto spostare l’auto dalla doppia fila, quindi neanche spengiamo il motore e ripartiamo in… seconda. Sapete naturalmente che nell’area di servizio non si possono superare gli 80 Km/h, si, come nei gran premi di F1.

Intanto continuiamo le nostre conversazioni, trasformando quella trasferta in una fruttuosa riunione “ristretta” di Redazione, Fragale, Baschieri ed io, senza un cane, dibattendo e analizzando la situazione dell’informazione sul web, con un occhio particolare, naturalmente al mondo degli sport da combattimento.

Notiamo che forse gli unici che sono in grado di dare il meritato risalto a manifestazioni di questo genere siamo noi de ilguerriero.it, e che gli organizzatori più attenti stanno adesso prendendo sempre più in considerazione l’opportunità di promuovere l’evento prima ed ottenere poi la recensione, invitandoci ufficialmente alla manifestazione per poter realizzare quegli ormai famosi “speciali” che potete leggere su “Il Codino Parlante”.
Naturalmente tutto il lavoro necessario per poter predisporre questi servizi ha avuto come riscontro l’aumento del numero delle visite al portale che in questo ultimo periodo ha subito un netto incremento, premiando quanti si affidano ai servizi de ilguerriero.it, facendo così conoscere le diverse iniziative ad un pubblico molto più vasto di quello raggiungibile con i mezzi che avevano fino ad allora adoperato.
Dobbiamo dire che ciò è fonte di particolare soddisfazione anche per quanti collaborano con la rivista elettronica attraverso l’invio dei propri articoli. Infatti veder pubblicati i propri articoli su di una rivista divenuta ormai la più importante nel settore, crediamo sia un giusto motivo di orgoglio.
Con l’uscita di due, tre pezzi al giorno, a volte anche cinque, stiamo dando una informazione riteniamo più completa e forse potrei dire a tutto campo, distinguendoci sempre di più nel panorama web da chi si occupa di sport da combattimento e discipline marziali, non solo per quantità, ma crediamo anche soprattutto per la qualità degli articoli pubblicati. Da non trascurare poi, il fatto che molte delle notizie pubblicate vengono anche commentate proprio per far comprendere meglio ai lettori ogni aspetto del fatto e consentire quindi a ciascuno, di potersi fare una propria opinione personale.

Nel frattempo il caffè si stava freddando, quindi decidiamo finalmente di fermarci. Anche qui le auto parcheggiate sono molte, ma contiamo sul fatto che forse non tutti sono al bar. Entriamo e notiamo invece subito una lunga coda alla cassa che ci fa immediatamente desistere dall’idea di un caffè. Così assolti i nostri bisogni fisiologici ripartiamo in cerca della prossima area di sosta.

Devo dire che il traffico verso Milano è abbastanza sostenuto. Nonostante sia domenica c’è molta gente sulle strade. Stanno forse andando tutti al King of Kings? Ma certo!! Hanno saputo che sarà presente ilguerriero.it.

Continuiamo quindi la nostra conversazioni che ci porta ad argomentare filosoficamente su usi e costumi, sui comportamenti umani, sviscerando alcuni di quelli che riteniamo possano essere solo luoghi comuni, unanimemente accettati senza alcuna consapevolezza né senso critico e quindi adeguandosi a quei modelli come i soli ritenuti validi per il raggiungimento di un obiettivo a cui si crede sia legata la felicità per come è stata indicata da altri, quello che forse potrei dire sia l’ideale. Ma la felicità è qualcosa che si può avere? Se così fosse allora è solo questione di prezzo e chi può permetterselo può averla. O forse la felicità è qualcosa che non si può avere perché non è ciò che pensiamo, in quanto il pensiero stesso per sua natura è il condizionamento e quindi limitato, mentre la felicità forse è ciò che non può avere limite e quindi non è pensabile. Ciò che limita separa, ciò che non ha limiti comprende tutto. Questa separazione produce conflitto interiore e il conflitto genera confusione ed è proprio questa confusione interiore che produce il mondo così come ognuno sembra lo viva.
Ma anche in questi casi non ci prendiamo certo troppo sul serio, come forse potrebbe sembrare, ma solo perché sappiamo che non abbiamo alcuna verità da dire, ma solo il piacere di essere ciò che sentiamo, anche svegliare l’amico alle tre di notte per dirgli… ho capito che non era l’ora giusta.

Intanto continuiamo viaggiare insieme ad un gran numero di auto. Ci sorge quindi spontanea la domanda: - Perché non se ne stanno a casa loro, visto che ci sono di intralcio per andare dove stiamo andando? -. Ma Fragale ci illumina dicendo che si tratta del famoso rientro intelligente, per cui più auto ci sono in giro maggiore è il quoziente intellettivo dei viaggiatori. Gli rispondo che allora possiamo solo essere contenti che ci siano in giro così tanti intelligentoni che assieme noi si incolonnano sull’autostrada….

    

Siamo quasi arrivati a Milano, il caffè è ormai freddo, ma entriamo comunque nell’area di servizio, l’ultima prima di uscire dall’autostrada. Ci avviamo verso il bar decisi a prenderci quello per cui ormai ci sembra abbiamo intrapreso questo viaggio: tre caffè! In verità sembrano tre ciofeche, ma a quell’ora non possiamo pretendere di meglio. Qualche minuto per sgranchirsi le gambe e riflettere sulle umane miserie di chi non sa di essere così misero.

      

Ripartiamo con la nostra misera miseria per la destinazione che ci attende, finestrini chiusi, condizionatore “a palla” e via.

Già prima di arrivare a Milano ci stavamo chiedendo se dovessimo prendere la tangenziale ovest o est. Già… fa la sua differenza, ma non, come si potrebbe pensare, in relazione alla destinazione, ma per il fatto che a est si paga.

Alla barriera Fragale domanda per San Siro e l’addetto gli risponde che non è del posto, con un accento tipicamente milanese, al che Fragale prontamente non può trattenersi dal riconoscere che siamo fortunati a trovare un casellante a Milano che dice di non essere di Milano con accento milanese. Forse gli girano un po’ per il fatto di essere al lavoro la domenica pomeriggio, invece di essere dove crede di aver meritato. Ma perché lamentarsi se gli piace guadagnare quei soldi che gli permettono poi di avere quelle cose con cui vive? Cosa dovremmo dire noi che di domenica pomeriggio siamo a Milano per… divertirci?

    

Al momento di darci il resto del pedaggio il casellante, forse rendentosi nel frattempo, ci illumina indicandoci la strada per andare dove eravamo diretti: tangenziale ovest! Ripartiamo esultando per la fortuna, il destino, l’attributo fisico o come ognuno lo voglia chiamare, per il fatto di non dover prendere la tangenziale est.

Lasciamo quindi la tangenziale e ci inoltriamo dentro la città con un certo timore non conoscendo la strada, cercando un segno che possa darci la speranza di essere sulla retta via. Ci sentiamo meno preoccupati quando vendiamo l’indicazione per San Siro, e poi quando passiamo di fianco all’imponente stadio Meazza. Notiamo che l’importanza delle varie discipline sportive è data anche dagli impianti per lo svolgimento delle loro attività… Ma chi decide l’importanza di uno sport rispetto ad un altro?

    

Non abbiamo tempo di rispondere - lascio che i nostri lettori diano una propria risposta - perché nel frattempo Fragale è come fulminato da una visione: “Forse mi ricordo la strada”. E vai, siamo a cavallo. Ne abbiamo 90 nel motore!

Infatti poco dopo passiamo davanti al Palalido. “Questo posto non mi è nuovo” dico, pensando a voce alta, e Fragale mi conferma la mia impressione dicendomi che certo il Palalido è lì da molti anni e può darsi che io ci sia già stato.

    

Ma non volevo dire questo. La mia era una sensazione di qualcosa che era accaduta in questo posto. Ecco ci sono… Forse due o tre anni fa per un qualche campionato… Mi ricordo che insieme al nostro gruppetto di collaboratori di allora, durante la pausa pranzo, andammo in un locale un po’ particolare, arredato come un saloon del Far West, dove ci servirono dei panini fantasticamente decorati che noi accompagnammo con un boccale di birra. Non ricordo come partì la cosa, ma decidemmo di fare uno dei soliti nostri scherzi ad un collaboratore rimasto quel giorno in sede, facendogli credere quello che lui immaginava potesse essere accaduto, ma che invece non era. Ma era solo uno dei nostri modi per stare insieme con chi in quel momento non era fisicamente con noi, ma che, proprio perché lo sentivamo amico, lo avevamo coinvolto scherzosamente nelle nostre zingarate.

Forse vi domanderete “Ma in redazione siete tutti così?”. Potrei rispondere che siamo anche peggio, ma dipende da cosa si intende per peggio e per meglio.

All’ingresso lo staff ci blocca, ma dicendogli che siamo de ilguerriero.it ci apre il cancello e ci lascia entrare, raccomandandoci di farci dare i pass.

     

Una volta entrati siamo subito salutati con soddisfazione da alcuni di quelli che saranno i protagonisti diretti o indiretti della serata. Poi ci dirigiamo verso gli addetti e dopo qualche tempo ci danno i pass, una specie di braccialetto colorato, per poter accedere a tutte le aree del palazzetto così da poterci muovere liberamente e fare al meglio il lavoro di recensione della serata.

      

Entriamo nel palazzetto ed osserviamo come l’organizzazione abbia sistemato le attrezzature, dal ring alle luci, ai posti a bordo ring. L’ispezione ha anche lo scopo di trovare la migliore sistemazione agli striscioni de ilguerriero.it, e che puntualmente collochiamo adeguatamente in vista, per indicare la presenza alla manifestazione degli operatori de ilguerriero.it. il portale di informazioni sugli sport da combattimento e non solo.

    

Anche le nostre postazioni sono tra le migliori che avremmo potuto desiderare, io farò le riprese da bordo ring (sopra e dall’angolo neutro) e Michele Baschieri monta la sua attrezzatura professionale in alto, nella sala regia dell’impianto sportivo. Avremo quindi, delle riprese fantastiche!

         

Un breve briefing arbitrale con i coaches degli atleti e siamo pronti…

         

Vi lascio quindi adesso, alla completa ed accurata descrizione di quella che ritengo sia stata una delle migliori serate di sport da combattimento cui io abbia mai assistito.


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