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LA VERA REALTA' DELLE ARTI MARZIALIDI: ALBERTO CONTIPrima di scrivere un articolo sulla storia documentabile della Muay Thai propongo questa lettura per ben comprendere quale' e quale era la quotidianita' delle arti marziali ,con la sua storia e tattiche ,legate in simbiosi con quella dell'uomo. La maggior parte delle persone che pronuncia le parole "ARTI MARZIALI",ignorano la realta' di questo mondo. Dalle prime civilizzazioni a metà dell’ottocento, le arti marziali sono state sempre viste nella stessa ottica e anche se le tattiche e le tecniche erano diverse da zona a zona lo spirito e lo scopo erano gli stessi;con l'eta moderna qualcosa e' cambiato e la strada consumistica e' dilagata,invece qualcos'altro e' continuato come era stato per millenni. Ora cerchiamo di capire e riflettere su cio' che seguira'. Le paroline "ARTI MARZIALI" nella loro spiegazione rappresentano un connubio che non da dubbi a chi non ha peli sulla lingua,"Arte" e' un insieme di tecniche,tattiche,insegnamenti e addestramenti che possono esser chiamati anche "DISCIPLINE" e per millenni era ed e'legato al concetto stesso di cultura di un popolo(infatti c'e' l'arte della pittura,del cucinare,del teatro,del commercio,della coltivazione etc.),"MARZIALI" invece ha derivazione latina da MARTE,dio della guerra. I Romani rappresentavano cosi' perche' vedevano il pianeta Marte di color rosso e si diceva che grondava di sangue per le vittime che il dio Marte mieteva. L'Impero Romano aveva preso questa raffigurazione dai Greci che lo chiamavano ARES,i quali a loro volta l'avevano preso da popoli di razza semitica che l'avevano a loro volta ereditato dal popolo piu' antico della terra ,cioe' i Sumeri che chiamavano il pianeta e l'arte della guerra con lo stesso nome cioe' NERGAL. Gia' si denota che le arti marziali hanno una storia lontanissima in occidente,e per 5000 anni le arti marziali erano DISCIPLINE DA GUERRA. Prima di vedere come mai questa visione moderna e sbagliata sulle arti marziali (in piu' legata a concetti come meditazione,pace e salti mortali) cerchiamo di capire cosa sono le discipline da guerra. Se uno vuol capire in una mezza-giornata cosa erano le arti marziali si dovrebbe recare in un luogo che senza nessuna barriera morale ti mostra subito i millenni di marzialita'. Dove si trova un posto simile? E' il museo piu' antico,piu' grande e piu' importante al mondo e si trova a Londra,stiamo parlando del BRITISH MUSEUM meta di tutti gli appassionati e non di culture,storia e archeologia del pianeta Terra. Nel visitarlo ,per il cultore di arti marziali e' un pugno nello stomaco che lo portera' ha riflettere o andarsene per il disgusto. (noi preferiamo riflettere!) Girando per i vari reparti il visitatore puo' ripercorrere tutta la durezza dell'essere umano e vedere che i popoli medio orientali, tra cui Ittiti, Fenici, Mittani, Eblaitici, Persiani, Babilonesi… avevano nel loro bagaglio marziale le migliori discipline di quell' epoca. Gli Ittiti, per esempio, grazie al carro veloce potevano attaccare con rapidita' l'avversario e decimarlo a colpi di spada,una vera novita' che cambiò il concetto di guerra fino a quel tempo .Nel museo si continuano a vedere armi di tutti i tipi e nel settore dell' antica Cina ci sono moltissime armi che "misteriosamente" sono uguali a quelle mediorientali. Si alternano le discipline marziali dell'antica india, tailandia e di tutto il sud-est asiatico, oltre a quelle dell' Africa e dei popoli precolombiani che in quanto a violenza marziale non erano secondi a nessuno. La visita continua con il popolo piu' violento e più guerreggiante della storia umana e cioe' gli Assiri. Nel vedere le loro sculture si osservano i loro modi di fare la guerra che doveva essere una vera "tempesta" di lance,spade e sgozzamenti; perche' a quel tempo la guerra era una cosa veramente cruda, che in confronto le guerre odierne come quella in Iraq sono delle barzellete. Basti persare che a quel tempo trucidare 300.000 persone in un giorno era cosa normale al contrario di oggi dove i morti che si contano sulle centinaia o decine fanno rabbrividire le persone che pensano che ora la guerra e' molto piu' violenta poco conoscendo il passato. Tutti questi popoli avevano sviluppato ai massimi livelli le loro arti marziali che comprendevano oltre l'arte della spada ,della lancia,dell'arco,della mazza ferrata e cosi via,ma anche l'arte della tortura,arte di come azzoppare un cavallo avversario,arte dello scuoiamento vivo dei prigionieri per farne tamburi da suonare in battaglia,arte dell'incedio etc. Le arti marziali erano poi per i popoli Indoeuropei (tribu' guerriere per eccellenza) una vera filosofia di vita,essi lasciarono il loro bagaglio marziale ai Cinesi,Indiani ,Celti, Germani, Persiani e Greci. Con l'arrivo dell' Impero Romano e in Oriente dell'Impero Cinese , le arti marziali si fanno tecnologicamente piu' avanzate ma la violenza e l'aggressivita' rimangono le stesse e in entrambi gli imperi le discipline vengono insegnate con metodi durissimi che portavano solo i migliori a fregiarsi dell' onore di essere guerrieri. Questi imperi lasciarono i loro patrimoni ad Arabi e Giapponesi e poi in futuro all' Occidente con i regni del dopo anno mille. Le arti marziali a mani nude non esistevano a se stanti, ma erano incorporate con quelle delle armi bianche ,in piu' in nessuna rappresentazione, in nessun museo e in nessuna ricerca visiva , in 4500 anni si vedono tecniche di calci alti o applicazioni da jujitzu o voli acrobatici. Perche'? Perche' per tutti quei millenni le arti marziali erano molto semplici e nello stesso tempo durissime. Perche' ai popoli antichi e meno antichi servivano prima di tutto per un connubio con le armi bianche e la cosa piu' importante l'efficacia di ammazzare o ridurre a fin di vita l'avversario, tra un calcio una gomitata e un colpo di spada. Lo spettacolo, l'estetica o la cosiddetta meditazione non esistevano , il guerriero ricercava che la tattica funzionasse veramente, ecco perche' su tutte le fonti documentabili le rappresentazioni erano semplicissime. Le cosiddette applicazioni da "jujitzu" che molti insegnanti vorrebbero far passare per antiche… non esistevano prima del 1800. Ma chi ha fatto inconsciamente nascere questa confusione che si ha ora sulle arti marziali? Mentre se si ricerca sulle arti marziali occidentali, si osserva che queste si sono evolute con la tecnologia e hanno perso quel bagaglio di aggressivita' , violenza e anche di coraggio, tipiche del passato. In Oriente ,anche se la maggior parte dell'evoluzione e' seguita come in Occidente,una piccola parte ha preso un'altra via. Verso il 1500 il Buddismo iniziò ad espandersi e mentre in madre patria (India) perse seguito, in estremo oriente faceva sempre piu' proseliti. I monaci come tutti i monaci della terra, volevano martirizzare il corpo per forgiare la mente. Questi avevano osservato che il guerriero (specialmente quello Indo-Europeo) era un uomo dal carattere duro, che con la propria disciplina aveva trasformato il proprio carattere ed era pronto a morire per il proprio popolo. Questi monaci con il tempo cercarono di prendere le virtu' delle discipline guerriere lasciando la mentalita' della guerra e le tecniche"dure" e facendo si che la loro via contemplativa coincidesse con l'indurimento del corpo e dello spirito tipiche del guerriero. Con il passare del tempo, specialmente in Cina le arti dei monaci svilupparono un loro modo di "indurire" lo spirito. Essi avevano (inconsciamente e col tempo) miscelato principi di danze sacre e tecniche a mano nuda (che si portarono all'esasperazione per dare "dolore allo spirito") tecniche del teatro religioso indiano e di meditazione buddista… avevano creato un arte per combattere contro se stessi! Con l'arrivo della modernita' alcuni governatori cercarono di far diventare queste pratiche,per l'indurimento dello spirito "religioso" nazionale ,pratica comune… e cosi' si poterono sviluppare ulteriormente. Inoltre, i monaci avevano comunicato (ma senza essere ascoltati e comprei e prevenendo cio' che sarebbe successo oggi) che senza una pratica monacale quotidiana, queste arti introspettive diventavano solamente estetiche. Nello stesso periodo si osservo' che (come sopra descritto) il guerriero con la tecnologia perdeva lo spirito della guerra, allora i governatori cinesi cercarono di far ridiventare "duri" i propri combattenti insegnandogli le arti dei monaci (tutte le varianti dal wu-shu) oltre alle nuove discipline e arti da guerra come quelle legate alle armi da sparo, che facevano dimenticare le discipline a mano nuda o con l’ arma bianca. Le tattiche corporee sembrarono ridicole per la guerra… e rimaste ad appannaggio dei monaci che insistevano nella loro cultura dicendo che erano nate per la ricerca interiore e non per la guerra. Dalla Cina si divulgarono in quasi tutto l'Oriente (in Tailandia la storia dell'arte marziale è solo diversa per la situazione mancante di monaci"guerrieri"). Solo in Giappone la casta dei samurai (grazie all'isolamento del Giappone sino alla modernita') rimase separata dalla volgarizzazione che si era avuta in Cina, essi avevano preso solo qualche principio buddista per legarlo alla loro visione scintoista-antica della guerra. Infatti le fonti documentabili odierne per quanto riguarda il mondo medioevale dei samurai ci fanno capire che anche loro (come era successo in passato) non conoscevano una disciplina a mani nude , ma l'insieme delle arti marziali era un tutt'uno, in piu' la loro ricerca della "tecnica perfetta" li porto' a semplificare l'arte marziale, anche se la ricerca introspettiva diventava piu' difficile. Con l'occidentalizzazione dell' Oriente , in Giappone venivano vietate le arti dei samurai… e l'estetica marziale (che i monaci cinesi continuavano a ricordare) prese piede. In piu' l'Occidentale porto' una nuova parola mancante nella mentalita' orientale e cioe' SPORT! Nuovi governatori dell'estremo Oriente ,anche se all'inizio rifiutarono il concetto sportivo,cercarono in seguito di far si che le arti dei monaci diventassero " un po' " sportive cosi potevano essere diffuse piu' facilmente al proprio popolo, indurendo lo spirito nazionale. Il fattaccio era avvenuto, il mix di agonismo sportivo, arte dei monaci e qualche piccola rimanenza della vera arte guerriera si diffuse. La Cina prima entusiasta , poi la rivoluzione comunista e lo stesso Mao Tze Tong in persona, cercarono di recuperare le arti marziali dei monaci , togliendo tutto cio' che c'era di religioso. Cosi' facendo dettero l'ultima botta alle arti marziali cinesi, cioe' togliere il bagaglio religioso con cui erano nate. Il Giappone invece si spacco gia' prima della seconda guerra mondiale:
Con il finire della seconda guerra mondiale il Giappone divenne la nuova America ed esportò… e continua ad esportare e cambiare la propria cultura… per la mentalita' commerciale che la fa da padrona. Sempre in Giappone dei gruppi, si sono opposti a questi cambiamenti con tutte se stesse e persone come Yukio Mishima si sono suicidate ritualmente (fine anni '60) proprio per il disonore che pensano aver ricevuto dai loro compatrioti, ma a nulla è valso il ricordare con degli scritti o con suicidi, la mentalita' antica del samurai… il cambiamento e la globalizzazione sta distruggendo tutto cio' che fa parte della loro tradizione. Nel tempo presente, le arti marziali antiche sono ancora esistenti solo in societa' dove lo sviluppo si e' avuto lentamente, come nelle tribu' della Papua Nuova Guinea, dell'India himalayana o dell' Amazzonia , proprio in quest'ultima risiede la tribu' piu' sanguinaria del presente che e' quella degli YANOMANI che ha circa il 33% delle cause di morte per colpi di armi da guerra primitive. Ma anche questo mondo tribale non tardera' a svanire per lasciar il posto alla nostra visione globale. La storiella sulle arti marziali sopra descritta serve per far riflettere sulla volgarizzazione attuale che hanno avuto. La pratica delle arti marziali per 5000 anni ha richiesto che il guerriero vivesse e morisse da guerriero, il guerriero era simbolo della liberta' e sicurezza di un popolo. Per 5000 anni la guerra era simbolo di potenza e in passato il trovarsi faccia a faccia con il nemico era un grande onore, infatti i generali e comandanti erano i primi a buttarsi in battaglia (basti vedere film come braveheart o il gladiatore, per avere un’ idea delle arti marziali). La guerra di oggi non ha piu' niente di antico, sacro e coraggioso del passato. E le arti marziali? Loro sono morte e non possono essere resuscitate perche' manca il mondo di un tempo, lo sport da combattimento e' l'unica cosa che possiamo fare se non vogliamo diventare dei burattini che si chiamano maestri di arti marziali. Logicamente anche gli sport da combattimento rischiano ed a molti e' gia successo, di diventare "LIGHT","MORBIDI”,"SICURI" per la felicita' di molti che si possono sentire combattenti agonisti senza rischiare. Ma se uno vuol essere serio con se stesso, onorare la propria ricerca e vivere l' 1% della mentalita' da guerriero antico, deve prima di tutto lasciare le arti marziali al passato, prendere lo sport e farlo rimanere duro, regolamentato si… ma duro , farlo rimanere SPORT DA COMBATTIMENTO e smettere,questo e' il punto piu' importante, di sentirsi guerriero con le parole, con tatuaggi indolori, mimetiche da guerra, rappresentazioni politiche o ribellioni trendy… tutti prodotti della societa' consumistica che vuole proprio questo, venderci l'atmosfera e le sensazioni del passato ma senza le virtu' e i sacrifici del passato. Ed ecco un proliferare di prodotti per imbecilli, arti marziali per donne incinte, karate per avvocati o bambini dell' asilo, yoga per dimagrire, thaiboxercise, tae kwon do con contatto leggero per non farsi male, kun-gu-fu di tutti gli animali con salti acrobatici miscelati con matrix e bruce lee, applicazioni di jujitzu talmente complicate che bisogna scriversele… Inoltre dobbiamo fare i conti con la falsa serieta' dei maestri odierni, che si proclamano ultimi conoscitori di arti antiche, loro che hanno appreso le tecniche segretissime stando nel proprio paese e andando in Oriente per un mese in ferie, questi buffoni che inventano tutto pur di sentirsi un po' guerrieri… Cosi' nascono ogni giorno arti marziali che si dicono provenienti dalle parti piu' sperdute dell' Oriente. Se siamo un “pochettino” guerrieri… rinunciamo a questo e cerchiamo di fare lo sport da combattimento con serieta' e senza troppi onori. Concludo dicendo una frase di un famoso filosofo "la vera guerra e' quella che ogni giorno si fa contro le illusioni di essere qualcuno, non capendo che siamo semplicemente animali, siamo animali che vogliono fare gli uomini ma che hanno dimenticato di essere animali" |