logo ilguerriero.it

Thailandia

[ Home ] Precedente ] [ Forum ] [ La bacheca ] [ Ricerca nel portale ] [ Ricerca nel web ] [ Video ] [ Prossimi eventi ] [ Contatti ]

Stampa questa pagina Stampa la pagina

Un giro per Pattaya e dintorni…

Di: Franco Piccirilli

        

La giornata odierna… finalmente la dedichiamo a visitare turisticamente Pattaya, altrimenti cosa avrei poi raccontato una volta tornato in Italia? Non è la prima volta che vengo a Pattaya, questo per l’esattezza è il quarto viaggio che faccio, assieme all’inseparabile Fragale, nel giro di pochi anni ed ogni volta vedo che la città cambia completamente. Adesso erano passati circa 3 anni dall’ultima volta… e chissà come doveva essersi modificata. Il “vecchio Fragga”, che invece vi si recava un paio di volte all’anno, doveva aver conosciuti di nuovi posti e scoperto altre caratteristiche visite da farmi fare.  Quindi gli chiedo se possiamo fare un veloce excursus nei nuovi caratteristici posti che ha conosciuto nel frattempo: insomma un riassunto.

Chissà che la cosa non possa essere d’aiuto per qualcuno che volendosi introdurre, magari potrebbe utilizzare queste mie informazioni per le sue escursioni.

Roberto mi dice che dalla mia ultima visita la cittadina è cambiata moltissimo.. per esempio è stato costruito il nuovo porto turistico di Pattaya… ed è proprio a Jomtien, nel quartiere dove risediamo noi.

Fino al pomeriggio del  giorno prima, anche Jaziz Ramadani e Michele Iezzi volevano venire, ma arrivati alla sera e scorrendo il programma che di li a poco si sarebbero apprestati a compiere… (entrambi si erano ambientati subito e molto bene)  rinunciano volentieri per prendersi un giorno di pieno riposo. Le loro ultime parole sono state… se al mattino non ci vedete in piscina.. significa che dormiamo e allora non chiamateci!

Di buon ora facciamo il nostro tuffo in piscina del residence, una ricca colazione e subito inforchiamo il nostro scooter e via manetta, o a pedali?

        

In un attimo siamo sul pontile del porto, su cui transitiamo addirittura con lo scooter. Per la verità non vi sono ormeggiate grosse imbarcazioni private, soprattutto questo serve per la partenza di continui battelli-navetta, per le tante isolette davanti la baia di Pattaya.

        

Da qua e con pochi bath (a partire da 30 bath – neanche 1 euro-) si possono raggiungere una infinità di isole piccole e grandi, ma con qualche centinaio di bath è possibile anche prendere un veloce aliscafo che in qualche ora porta i turisti a ko-Samui. La darsena poi, è collegata con naturale continuità a Walking Street (la strada del passeggio di Pattaya). Al mattino la percorriamo in scooter,  questa è deserta e sembra addormentata, ma Roberto mi dice che ci passeremo stasera al nostro ritorno e sicuramente il suo volto sarà cambiato.

        

Sempre a bordo del nostro scooter, saliamo sul promontorio di Jomtien come avevamo programmato, dove Roberto mi dice ci sono due monasteri buddisti, uno di matrice cinese ed uno tailandese. I monasteri sono uno accanto all’altro e non sembrano darsi fastidio, ma dare particolare suggestione al promontorio, immersi nel verde della collina sopra la città di Pattaya.

        

Quello cinese è caratterizzato da un paio di laghetti, in cui nuotano una infinità di pesci e tartarughe, ma molto è dedicato alla commemorazione di antiche e storiche battaglie, al culto della religione ed alla storia dei santi uomini a cui si ispira, attraverso una infinità di dipinti che narrano le gesta e gli eventi della vita.

        

Quello tailandese invece, è caratterizzato da grandi scalinate e statue raffiguranti il Budda in ogni sua versione, sdraiato, in piedi, seduto ecc. addirittura sulla sua sommità e dietro una gigantesca statua dorata del budda seduto, ci sono parecchie statue ognuna indicante un giorno della settimana… forse per non far torto a nessuno ed aiutare i fedeli nella loro opera di preghiera?

        

Come sempre poi non mancano alcune signore che per 100 bath (2 euro) ti lasciano liberare una intera gabbietta di uccellini, al cui interno vedo che ve ne sono stipati almeno una dozzina. La tentazione di liberare quegli esserini simbolo di libertà è forte.. ma non vorrei che proprio questo mio gesto contribuisse a determinare e continuare il motivo del loro ingabbiamento. Proprio così… non sempre un’opera che appare come buona… si rivela così nel lungo termine.

        

Proprio vicino al monastero thailandese c’è una base militare della marina con  ingresso  libero e da cui si gode di un panorama stupendo su tutta Pattaya. Il sole alto comincia  picchiare sulle nostre teste e quindi decidiamo di rinfrescarci le idee concedendoci (crepi l'avarizia) una bibita fresca prima di riprendere il nostro viaggio.

        

Questa volta si esce da Pattaya e ci dirigiamo a Sattahip, una località limitrofa (10 km) in cui sul lato di una montagna c’è scolpito un grande Budda, con ai piedi un giardino così curato che sembra un Eden.

        

Improvvisamente scoppia un temporale. Acqua  a catinelle… Fragale mi dice che tra qualche minuto tutto finirà così come è cominciato, ma ne possiamo approfittare per mangiare qualcosa ai ristorantini tipici situati sotto le baracche di lamiera dall’altra parte della strada. Niente di eccezionale.. anzi… quindi mangiamo solo qualche cocco ed un po’ di altra frutta del posto, per ingannare giusto il tempo che occorre alla riapertura del cielo e alla ripresa del nostro viaggio.

         

Poco distante da qui ci sono infatti alcuni tempi buddisti, che Roberto mi raccomanda di visitare: e perchè no? già che siamo qua andiamo anche là.

Lungo la strada però ci fermiamo  in prossimità del “Silver Lake”, ad una bancarella, dove mi dice che c’è una cosa non proprio caratteristica, ma che vale la pena di vedere. I thailandesi che fanno il vino! Distese di vigne da visitare… volendo a bordo di piccoli “quod” a noleggio e degustazione di uva e vino tailandese. Il nostro fondo schiena (già provato dal viaggio sin li) ci prega di accontentarci della sola degustazione e noi li facciamo felici.

        

Niente male… l’uva è nera, grossi grappoli con tanti bei chicchi succulenti… ma il sapore non ha niente a che vedere con quello che l’occhio suggeriva… anche il vino non è come il nostro… dal sapore dolciastro sembra più succo d’uva che vino vero e proprio. Forse qualcuno dovrebbe insegnargli i segreti della fermentazione?

        

L’iniziativa parrebbe lodevole, ma credo che abbiano ancora molta strada da fare prima di riuscire soltanto ad imitare anche lontanamente le tradizioni contadine occidentali. Evidentemente l’esperienza non è acqua (ma forse piuttosto vino)  neanche da queste parti… mi verrebbe da suggerire : voi continuate a fare la muay thai, che al vino ci pensiamo noi. Merito o colpa della globalizzazione?

        

Inforchiamo lo scooter e ci dirigiamo ai monasteri buddisti. Sono poco distanti, ma grazie al Fragale… che riesce a sbagliare strada in un intricata rete di nastri asfaltati dentro quella che mi appare come essere una vera e propria foresta… facciamo una variazione sul programma e ci rechiamo ai giardini botanici di Nong Nooch. 150 bath l’entrata (circa 3 euro) sono grandissimi e non si possono girare tutti in scooter. Vediamo il vedibile a bordo del mezzo e torniamo ad uscire per tentare di riuscire ad arrivare ai monasteri. Ma non è così semplice come pensavamo… oppure era la fame ci faceva ineluttabilmente avvicinare al cibo? 

         

Ci fermiamo in un piccolo villaggio di casette tutte uguali per chiedere informazioni su dove andare per riuscire ad arrivare dove dovevamo andare e troviamo un carrettino con un ragazzo indiano che vendeva una sua specialità tipica e che il Fragale mi dice che devo assolutamente provare… piccole palline di pasta arrotolate… l’indiano ne prende due, le lavora e le stende “fini fini” come due “crepes”… poi le cuoce su una piastra calda… le unge con una specie di latte condensato… ci mette dentro due banane a fettine ed una spolverata di zucchero.  Ce le incarta ancora bollenti e ce le consegna con due bacchettine per mangiarle… 20 bath! (circa 40 cent. di euro). Mentre ce le gustiamo con famelico appetito ci indica anche la strada per arrivare ai monasteri ed in men che non si dica arriviamo a destinazione con la pancia piena.

        

Di questi il più interessante, mi dice Roberto, è quello cinese.. e forse allora, proprio per questo motivo iniziamo dagli altri e lo lasciamo in ultimo?

        

Cominciamo ad essere stanchi, quando infine ci fermiamo davanti a quello cinese. 50 bath per entrare (1 euro) ma Roberto mi dice che ne vale la pena. In effetti, già nel giardino, delle enormi statue danno il benvenuto al visitatore, ma il “Fragga” mi dice che i pezzi migliori sono all’interno.

        

In effetti il primo piano è adibito più ad un vero e proprio museo. Enormi statue e tante stanze da visitare con i troni reali, armi ed armature d’epoca, spade, lance…  anche una miniatura della grande muraglia cinese…

         

e persino dell’esercito di terracotta, con addirittura alcune statue originali a grandezza naturale. Il secondo piano ci riserva una sorpresa ancora più grande.

        

Una terrazza all’aperto accoglie varie statue di guerrieri cinesi in atteggiamento da combattimento a grandezza naturale, e sorprendentemente curate nei minimi particolari da sembrare addirittura vivi!

        

Una pavimentazione simile a quella di una scacchiera e mura di recinzione merlate, come sfondo le montagne… sembra di aver fatto un tuffo nel passato! Ancora un piano… sulla sommità c’è il Budda dorato ed una serie di dipinti giganti che illustrano la parabola della sua vita. Una specie di “via crucis” con ogni stazione che ricorda un momento particolare della sua avventura…. Sino all’illuminazione finale.

        

Proprio quella che invece qua… sembra iniziare ad affievolirsi.  Il cielo è nuovamente nuvoloso e non è proprio “prestino”… tutte queste visite, sebbene veloci, ci hanno impegnato buona parte della giornata ed ora che la sera annunciava il suo arrivo.. non volevamo certo farci sorprendere da un nuovo temporale proprio lì dentro. Inforchiamo nuovamente lo scooter e via a tutta birra verso Pattaya.

                 

Arriviamo in città che è ormai ora di cena   ed il “Fragga” mi dice che vuole mostrarmi un’altra curiosa particolarità. Andremo a magiare al Topsi. Questo è un grande supermercato, dove al pian terreno ci sono come al solito parecchi ristorantini… ma questa sera mi dice Roberto che mi farà vedere una cosa particolare. In una ala del supermercato infatti, c’è un bancone con la griglia (brbq) il forno, la cucina e tutto quanto occorre per cucinare qualsiasi cosa.

        

Infatti il cliente, si sceglie sui vari banchi il pesce, pollo, bistecca, si pescano con il retino i gamberoni da una vasca ecc… e poi li si portano a farseli cucinare. Mentre li preparano si acquista il pane, la frutta, da bere e qualsiasi altra cosa.. e poi si passa  ritirare il pesce o la carne appena cucinata.

        

Ci sediamo negli appositi tavolini e ci gustiamo la nostra cena, in mezzo a tante persone che fanno altrettanto o riempiono i propri carrelli della spesa. Con 250 bath (circa 5 euro) ci mangiamo  due bei saraghi (almeno questo mi sembravano essere) e qualche gamberone, con tanto di condimento, riso e bibite. Aveva ragione.. proprio singolare.. mai vista una cosa simile.

           

Per il caffè ci accomodiamo presso l’uscita, dov’è situato uno “starback” una catena di bar con degustazione di ogni tipo di caffè… dove questo a noi italiani possa sembrare almeno passabile. Due caffè 160 bath… quasi come la cena! D’altra parte queste cose le ricerchiamo solo noi farang ed il servizio è speciale.

        

Non ci pensiamo troppo, ed inforcato nuovamente lo scooter ci dirigiamo sul lungomare in direzione di Walking Street, la nostra prima ed ultima meta della giornata.  

Il lungomare è un brulicare di persone, sul marciapiede una fila interminabile di bancarelle che vendono souvenir ed una quantità enorme di turisti al passeggio serale.

        

Passiamo davanti al Boxing friend bar… ci fermiamo un attimo e ci gustiamo due incontri di bambini, gli unici che valga la pena di vedere mi dice Fragale… perché quelli degli adulti.. rimane solo la pena…. Ancora 100 mt in scooter e siamo in Walking Street.

La strada alla sera è chiusa al transito e si può entrare solo a piedi. Un bailamme di persone, ovunque locali e bar.. ragazze succinte che da perfette imbonitrici ci invitano ad entrare in ogni dove. Ogni locale ha musica a tutto volume, alcuni hanno persino l’orchestra con musica dal vivo.

Ce n’è per tutti i gusti, dalla musica anni 60.. a quella rock e quella da discoteca.. persino quella araba ed orientale. A voi la scelta. Più avanti ci sono varie discoteche… una di queste ha una ragazza in vetrina che balla provocante invitando i passanti ad entrare.. un vero manicomio!

        

Ma ecco che proprio all’entrata di una di queste, vediamo un grosso cartellone pubblicitario di una serata di muay thai al Tepprasith, è proprio quella in cui combatte anche Cristian…  Roberto mi dice che questa è la prima volta che vede una cosa del genere ed orgogliosamente, mi dice anche che questo è il frutto conseguente alla sua primordiale idea di iniziare i viaggi vacanza-studio nei camp di muay thai per gli occidentali…

Dallo sviluppo ed imitazione da parte dei tantissimi ed anche di altre nazionalità, che successivamente si sono cimentati nell’applicazione di questa sua idea… ecco che infine… anche la muay thai comincia a divenire motivo di interesse turistico per Pattaya.

        

Ricordo anche che già al tempo, quando illustrò per la prima volta la sua idea a Cristian… aveva consigliato di prendere contatti con le amministrazioni locali per proporre questo tipo progetto ed avere il loro patrocinio, ma al tempo nessuno gli dette ascolto… ah ah ah… forse che ancora una volta le sue idee erano troppo avanti? Si direbbe di si… ma non ci pensiamo… ormai ci siamo abituati… e noi… non possiamo mica fermarci, per essere certi di stare al passo con i tempi degli altri, no? Ma è pesente il nostro o è passato il loro?


www.ilguerriero.it
Le riviste elettroniche

Il Codino Parlante Il Codino Parlante
Arti Marziali
Il Codino Parlante
Preparazione atletica
Il Codino Parlante
Pugilato
La rivista della
FESIK eDA
The Fighters Scrimia

mailContatti

note

note

Inizio pagina

stella www.ilguerriero.it