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Kick Boxing

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LA KICK BOXING SCENDE IN PIAZZA!

Con l’arrivo della bella stagione e del caldo estivo, sono molte le opportunità che ci si presentano per mostrare e promuovere la pratica dei nostri sport ai giovani.

DI: Beatrice Guardati

Finita la stagione sportiva, con i suoi importanti appuntamenti agonistici (ultimo dei quali la coppa del mondo WAKO di Piacenza) gli atleti rimangono spesso orfani del fattore motivazionale per il proseguo degli allenamenti. Se a questo aggiungiamo le belle giornate che la stagione sempre più frequentemente ci offre ed inducono a tutt’altra pratica ludica e sportiva… possiamo facilmente comprendere, come sia del tutto fuori luogo il consueto stupore annuale degli istruttori che vedono svuotarsi i propri corsi e palestre con l’avanzare del mese di maggio ed arrivare al culmine con l’avvento di giugno. A questa ricorrente problematica, notiamo che i nostri istruttori rispondono in molte maniere diverse, disgiunte, simili e articolate tra loro o diametralmente opposte. Molti corsi(prevalentemente quelli che si svolgono all’interno di palestre scolastiche) chiudono giocoforza i battenti, con l’arrestarsi dell’attività di istituto. Alcuni istruttori, che tengono corsi in palestre e polisportive per esempio, prendendo atto di questo inevitabile calo verticale delle presenze e non reputando il numero degli allievi sufficientemente gratificante, ne approfittano per prendersi un periodo di pausa e ricaricarsi per la stagione successiva. Altri che hanno i corsi nelle proprie e personali strutture, ricorrono a diverse motivazioni per frenare ed arginare il calo di presenze. Molti riservano questo mese ai passaggi di cintura, altri a ludiche gite conviviali più o meno presentate sotto spoglie di stage tecnici. Altri ancora, organizzano “saggi” e dimostrazioni di fine stagione nel proprio ambito polifunzionale ed assieme alle altre attività sportive del centro. Comunque sia, questo cercare di arginare e ridimensionare l’annoso problema che periodicamente ci investe, rivela sicuramente una certa dinamicità ed una non certo indifferente forza intellettiva di  imprenditorialità nei nostri insegnanti e dirigenti societari, che ben lasciano supporre per la promozione futura delle nostre discipline. La Scuola Arti Marziali Fragale, impegna questo momento di relativa calma apparente, alla gratificazione dei giovani praticanti e principianti con la loro chiamata in causa come protagonisti, nell’attività agonistica consortiva delle palestre che gravitano attorno alla scuola e rendendosi disponibile per tutte le altre che volessero usufruire delle occasioni offertegli. La bella stagione vede infatti in ogni zona, ma soprattutto nei piccoli centri urbani, l’organizzazione e promozione di feste e sagre che invitano all’ attività  collaborativa, in un contesto di unione e fratellanza tra i propri residenti ed i numerosi ospiti che vivono spesso queste occasioni, come momento di svago e riscoperta del territorio circostante.

La prima occasione: “la festa dello sport a Buti” 2 GIUGNO 2004.

Buti è un piccolo e grazioso comune pisano sulle pendici del versante opposto al Monte Serra. Per iniziativa del consiglio municipale vi si inizia quest’anno la 1° festa dello sport, in cui si invitano le società sportive presenti sul territorio ad organizzare manifestazioni promozionali ed a cui si garantisce tutta l’assistenza e collaborazione del caso. Opportunità presa letteralmente al volo dal “butese” M° Michele Baschieri (da anni in collaborazione con la Scuola Arti Marziali Fragale) per chiedere di organizzare degli incontri promozionali di kick boxing nella piazza principale di Buti, che hanno trovato subito l’appoggio benevolo della piccola comunità. Il comune di Buti è legato agli sport da ring per la passata presenza del grande pugile guerriero: Sandro Mazzinghi (più volte campione del mondo di pugilato negli anni 60) protagonista di una “dicotomica” diatriba con  Nino Benvenuti nel pugilato di quel tempo e paragonabile forse a quella tra Fausto Coppi e Gino Bartali nel ciclismo. (ILGUERRIERO.IT  si è già occupato di lui, presentandolo ai giovani con una bellissima intervista…) Michele Baschieri era riuscito persino ad averlo “in scaletta” come ospite d’onore della manifestazione. Inoltre alla fine della stessa, aveva organizzato e programmato la visione  videoregistrata dell’indimenticabile match tra Sandro Mazzinghi ed il coreano Kim Soo Ki (1968) presso il bar “ Watson”nella piazza paesana. (un fine  pensiero e gradito regalo, che deve aver fatto rivivere ai meno giovani l’ esatta emozione del tempo) Penso immaginiate quindi il calore, l’interesse e curiosità con cui sono stati seguiti gli incontri di kick boxing, disputatisi proprio al centro della piazza principale, il “cuore pulsante” la vita del paese. Ma se da una parte c’erano gli spettatori che speravano in incontri cruenti come quelli del celebre guerriero Sandro Mazzinghi, dietro i tavoli c’era il gentilissimo sig. Sindaco che (primo responsabile di tutto) sicuramente sperava non si eccedesse nella violenza e brutalità degli incontri. Anche forse per questo (ma ufficialmente per mancanza di fondi) non si era potuto avere il montaggio del ring al centro della piazza e si era proceduto al montaggio delle sole materassine, transennando l’accesso del pubblico. Timori legittimi, ma fugatigli in un attimo dalla reciproca nostra conoscenza, rendendosi subito conto che eravamo interessati a presentare soprattutto una “disciplina” sportiva e specialmente nei suoi risvolti educativi in quanto “tale”. Anche se forse rivolta a raccogliere le fisiologiche aggressività giovanili, è infatti risultato chiaro dalle spiegazioni illustrative che, gestita in modo intelligente e responsabile, questa possa sicuramente servire ad incanalarle positivamente, permettendo ai giovani una crescita e maturazione apparentemente autonoma, senza restrizioni o frustrazioni, sicuramente inibitorie.

Lo spettacolo promozionale e dimostrativo si è articolato su tre livelli tecnici e atletici:

  1. Prove di combattimento e test per gli esordienti di kick boxing, protetti di tutto punto e con guantoni da 24 oz   divisi in categorie di peso e spronati oltretutto dai propri coaches, più a testare i propri automatismi tecnici che a saggiarne la  potenza;

  2. Un piccolo ma “dinamico” e vero torneo di kick light di due round, tra atleti con buona esperienza agonistica federale, che hanno mostrato il gradino superiore e successivo obbiettivo per gli esordienti  mostrati;

  3. Esibizione atleti di “prestigio” nel pieno contatto (con campioni italiani assoluti FIKB) che pur affondando i colpi, per mezzo di esecuzioni tecniche precise e ricercate, hanno fatto “risaltare” più la spettacolarità della loro preparazione tecnica e fondo atletico, che quella della violenza degli scontri.

Il giusto dosaggio e “mixaggio” continuo, tra i tre diversi livelli tecnici e atletici, ha dato modo di non annoiare il pubblico e tenerlo sempre attento durante la spiegazione e dimostrazione dei vari passaggi evolutivi di stadio tecnico e atletico, regolamenti, programmi tecnici e ci ha soprattutto permesso di “rompere” una certa comune e sommaria idea, che vede spesso dipingere l’istruttore di kick boxing come un empirico autodidatta ed improvvisato leader del proprio gruppo. Personalmente (come neo-allenatore FIKB) credo che abbiamo potuto così mostrare gli intenti formativi-educativi della Scuola Arti Marziali Fragale e l’esistenza di pianificati programmi evolutivi, riservati alla conduzione del gruppo atletico a noi affidatosi:

  1. il primo impatto e livello tecnico in cui si opera con i ragazzi che arrivano nei nostri centri e che rappresenta il primo obbiettivo a breve termine;

  2. quello a cui si tende ed i primi obbiettivi atletici a medio termine che ci proponiamo di raggiungere assieme ai ragazzi;

  3. il risultato della sua pratica continuativa e l’obbiettivo a lungo termine che dovrebbe rappresentare un solido e chiaro punto di riferimento per tutti i praticanti.

Ma naturalmente, credo sia potuto servire anche a far comprendere, come la kickboxing sia ormai divenuta (o sia avviata a  divenire) nel nostro Paese, una “matura” disciplina sportiva a “tutto tondo” e che al pari di qualsiasi altra, possa rappresentare non solo una pratica ludico-sportiva, particolarmente raccomandabile come formativa  e educativa per i nostri giovani, ma che spesso ed a causa (o merito) delle errate idee preconcette di cui sopra, in alcuni casi e perché no… potrebbe  persino funzionare come “ri-educativa” per qualcun’altro che vi si avvicinasse invece, per motivi o intenti meno ludici e non in sintonia con tutti quelli precedentemente espressi. Naturalmente l’incontro più applaudito ed atteso è stato proprio quello disputato per ultimo (e non a caso forse) tra il loro concittadino Daniele Filippi e l’avversario di origini coreane: Fabio Depetrillo.

Naturalmente come avviene sempre, per evidenziare e rendere omaggio al “ceppo originario” da cui hanno preso spunto e vita questi moderni sport da combattimento, non potevano mancare alcune dimostrazioni di arti marziali e tecniche di difesa personale a far da bella  mostra nella cornice della giornata sportiva della  piazza butese. Le esibizioni hanno destato particolare curiosità ed interesse perché i chiamati in causa erano concittadini degli spettatori e magari per alcuni di essi, vederli in questa nuova veste è stato addirittura rivelatorio.  Esibizione di jujitsu e difesa personale tenuta dal Michele Baschieri e Silvio Filippi. Quest’ultimo in chiusura (insegnante di Kung Fu) ha mostrato una bellissima forma con la sciabola cinese.

In serata poi, presso la sala del consiglio comunale, sono stati premiati vari campioni ed atleti “butesi” passati e odierni, distintisi nella promozione e pratica dello sport. Tra loro (oltre alla new entry Daniele Filippi ed il M° Baschieri Michele) anche due autentiche “vecchie glorie” della thai boxing italiana all’esordio negli anni “ 80” : Filippi “Feffe” Federico e Lari“Capanna” Stefano. Presenti come ospiti graditi naturalmente (anche se imperdonabilmente inaspettati) del “KICK BOXING DAY IN PIAZZA” a Buti. Tra i primi praticanti agonisti del GYM CLUB;  società aperta nel 1984 da Fragale e Giannessi. (ora Scuola Arti Marziali Fragale) li abbiamo rivisti assieme per mano ai propri bambini e salutati con gioia… a dimostrazione che:

“ il tempo passa… ma le vere passioni rimangono”!


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