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ANCORA UN ARTICOLO DI OPINIONE DEL NOSTRO SALVATORE COSENTINO, CHE CI INDUCE A FARCI RAGIONARE SU MOLTE DELLE COSE NON ANCORA PERFETTAMENTE CHIARE, NELL’AMBITO DELLE NOSTRE AMATE DISCIPLINE SPORTIVE E LORO DERIVAZIONI TRADIZIONALI DALLE ARTI MARZIALI IN GENERE. RITENIAMO CHE LA SUA OPINIONE E TESI ARGOMENTATE, SIANO UN VALIDO COMPENDIO ALLA LORO SCOPERTA E CONOSCENZA, AFFINCHE’  OGNUNO DI NOI POSSA USUFRUIRNE PER TRARNE IN ULTIMO LE PROPRIE PERSONALI CONCLUSIONI… E SOLO PER QUESTO VE LE PRESENTIAMO.

I misteri arcani della Muay Thai

Di: Salvatore Cosentino

Cari lettori e gentili appassionati o non, come promesso e dopo le varie critiche introduttive all’arte marziale (…come la si usa chiamare comunemente oggi) eccomi nuovamente qui per “criticare” ancora con intenti ed in maniera costruttiva, ciò che libri, riviste e videocassette asseriscono a rigor del vero. Lungi da me pensare di voler intentare le sterili ed inutili polemiche, ma penso semplicemente sia ora di dire ciò che secondo quanto ho visto, notato, studiato e praticato negli anni, sia differente dalla teoria o dalle attuali credenze indottrinate da fantasiose ed eleganti storielline, che appoggiano forse solo in parte… alla storia o ai ritrovamenti archeologici. Pensate solo questo… che basterebbe un ritrovamento anche di un coccio di vaso fatto in un modo diverso da ciò che la dottrina storica attuale insegna… per poter cambiare la storia stessa…! Detto questo, apro una breve parentesi… qualcuno dei nuovi potrà forse chiedersi giustamente…: <<Ma chi e’ questo Salvatore Cosentino che rompe con i suoi articoli…?>> Giustissimo e lecito, ma forse se chiedessero ai vecchi… credo avrebbero sicuramente una risposta alle loro domande… in bene o in male, ma la avrebbero! Sicuramente e per molto tempo, sono stato assente dalla scena politica e sportiva… per ragioni puramente personali che non sto qui a scrivere. Sono tornato a riprendere armi e bagagli dopo un periodo di riflessione, ma non certo di ozio! Devo ringraziare due persone che con modi diversi mi hanno stimolato nel non abbandonare ciò che avevo fatto… e di ritornare a lavorare, convincendomi che i tempi ed i modi erano cambiati. Queste persone sono Franz Haller  mio amico, nonche’ mio attuale manager ed allenatore e Roberto Fragale. Se ho continuato e non ho definitivamente lasciato il campo, lo devo proprio a loro…! So che sicuramente Roberto starà pensando: <<Si bravo… ma la voglia e capacità l’hai avuta tu per ricominciare a lavorare..>>…e Franz starà pensando invece che non ha fatto niente per me… ma se mi permettete vorrei dire solo una parola ad entrambi: << Grazie..! >>

Tornando a noi, il mio intento è quello di condividere con voi le mie conoscenze sulla materia, fatte di viaggi-studio, pratica costante, ricerca e introspezione, accompagnate sempre da un grande spirito critico e soprattutto di immancabile autocritica. La critica motivante e costruttiva deve essere un mezzo per aiutarci a comprendere e capire… e se questa regola  non fosse applicata nei miei articoli, prego voi lettori di intervenire sui punti  che non sembrano chiari. Molte sono state le osservazioni fatte circa la Muay Thai in passato... e non mi riferisco solo all'aspetto tecnico, ma anche e soprattutto a termini magistralmente codificati (talvolta tradotti alla lettera... all'americana maniera... come globalizzazione ci insegna; e qui scusate ma faccio proprio politica... ed in senso molto profondo!) da programmi ministeriali, volti a far diventare la Muay Thai "codificabile" e possibilmente all'occidentale... (vedi Karate ed affini) in modo da avere una didattica precisa e ben definita! Fin qui non ci vedo niente di male, anzi avere una didattica chiara, trasparente ed analitica… credo sia il massimo per noi occidentali, abituati a ragionare in maniera sequenziale. Il problema secondo me è un altro… che in madrepatria purtroppo, questi programmi voluti dal Ministero Tailandese dell’Educazione come ho avuto occasione di osservare, non vengono presi in considerazione nei campi di allenamento thailandesi… ma rimangono oggetto di studio se cosi vogliamo dire, di due sigle che hanno portato  alla  costituzione della Muay Thai amatoriale nel mondo: la ifma e la iamtf. (chiamiamola pure esportazione e codificazione tecnica della Muay Thai) Queste sigle in passato, si sono battute e si batteranno affinché la Muay Thai sia portata alle Olimpiadi… Cosa bella e nobile… Ma sapete ai tailandesi e comuni praticanti, quanto questo possa interessare?...Ve lo lascio immaginare… niente! La Muay Thai , credo che rimarrà per i tailandesi solo professionismo… e professionismo anche duro e fuori sicuramente da canoni civili e soprattutto occidentali!  Ma dovremmo forse dire anche un'altra cosa fondamentale, i tailandesi sono interessati comunque agli affari… nel senso che ci deve essere un guadagno per tutti… Pensate un attimo su “chi” farebbe scommesse sulla Muay Thai amatoriale!? Inoltre osservo e registro sul campo, che molti maestri tradizionalisti (…guardate che secondo me, fra tradizionali e tradizionalisti c’è il mare e la montagna di mezzo!!) forse non sono affatto favorevoli alla Muay Thai amatoriale.

Pensate che ai recenti mondiali wmc, il pubblico era composto da soli farang… e che fra le altre cose, erano composti propri dalle squadre presenti! Inoltre la ciliegina sulla torta che ha mi lasciato perplesso a questi ultimi mondiali wmf, sta nel nuovo regolamento da gara. In questo infatti, non si poteva “clinchare” (..consentitemi di usare questo termine coniato da me… all’italiana maniera)   per lungo tempo e… dal clinch non si poteva effettuare la trazione verso il basso... per evitare forse le ginocchiate in faccia… che se da una parte posso capire benissimo, dall’altra posso dire che allora non è più Muay Thai… ma k1 rules (..i tailandesi apprendono subito e si fanno globalizzare secondo me, molto volentieri) . Chiudendo questa breve parentesi introduttiva al nostro argomento, vi dirò ancora che, avendo avuto la fortuna e l'opportunità di viaggiare spesso in America (..visto e considerato che una parte della mia famiglia vive li..) non persi l'occasione per cercare di conoscere la realtà americana delle arti marziali tradizionali (…cosi le chiamano: Martial Arts …) e soprattutto quella della Muay Thai. Ho conosciuto personalmente allenatori del calibro di Jaekson Janjira (..per chi non lo conoscesse andate a chiedere in un qualunque campo in Thailandia... era soprannominato il cacciatore di teste o mr. High kick… un nome storico  per la Muay Thai , fra l'altro molto amico del mitico Samart Payakaroon), Chai Sirisute (collaboratore della Inosanto Academy) e andai persino alla Fairtex  Muay Thai, ma solo per vedere come venivano svolte le sessioni di allenamento. La prima volta che andai in Thailandia è stata nel lontano 2001 a Bangkok accompagnando il mio "zione" americano  "puro sangue" per business... e li finalmente andai a visitare un po di camp.... ma se devo essere sincero, mi allenai solo per una quindicina di giorni alla neonata Jokkey Gym. Questa esperienza mi fu molto utile perché cominciai  a “notare” che qualcosa non mi tornava! Ben presto nella mia mente si formulavano delle domande e... col tempo  arrivarono autonomamente le risposte! Naturalmente avevo capito che da solo, poco potevo fare e poca strada potevo percorrere, cosi cominciai un vero e proprio studio grazie ad antropologi e docenti di storia, non solo sulla Muay Thai e le Arti Marziali tradizionali in genere, (di cui ne ero e ne sono sempre un praticante appassionato prima ed insegnante dopo) ma soprattutto cominciai a studiarne l’aspetto antropologico, religioso,  storico e culturale, visto anche il fatto che fare l’insegnante e’ una responsabilità grossa, che implica fondamentalmente il sapere spiegare nei minimi dettagli non solo l’esecuzione tecnica, ma anche e soprattutto il ”perchè” delle “cose”! Molte discussioni, ho letto che  sono state fatte in questi ultimi tempi sulla differenza fra  Arjarn e Krhu, denominazioni adoperate, per designare  in  tailandese la figura del maestro di Muay Thai… Cominciamo a dire che in tempi antichi e nelle società tribali in genere, il "maestro" era il capo non solo politico, ma anche e soprattutto spirituale del clan, della famiglia o della comunità. Anzi, forse potremmo persino dire che egli era  capo politico, soprattutto ed  in quanto capo spirituale. Col termine Arjarn, in antichità si designava forse un maestro-sacerdote, il saggio capo della comunità per intenderci… colui che aveva accesso alle forze sottili ed occulte, colui che poteva comunicare con gli spiriti dei trapassati, e solo lui aveva il potere di iniziazione di un nuovo membro che si aggregava al clan,  alla famiglia o alla comunità in genere. Guardando invece lo specchio della famiglia (..intesa non necessariamente col vincolo di sangue…) il kru è esattamente visto come un padre che educa e si prende cura dei propri figli, mentre l’Arjarn “vecchio saggio”, non sarebbe altro che il padre del krhu... In altre parole, in tutte le cosiddette Arti Marziali tradizionali c’è questa similitudine familiare… Infatti il Sifu in cinese è il padre… Provate a chiedere ad un insegnante di Kung Fu di spiegarvi la terminologia usata da loro… si-gun… si-jo ecc.. forse avrete una bella sorpresa che non voglio certo svelarvi io adesso! Per capire le Arti Marziali, la loro nascita, formazione e sviluppo, credo che bisogna capire una cosa di fondamentale importanza. L’uomo si e’ sempre battuto per  difendere il proprio territorio… e la brama di potere e di sottomissione verso i suoi stessi simili, lo ha sempre accompagnato e forse lo accompagnerà sempre, per avere sempre più… potere… di qualunque forma o natura esso sia.

Le Arti Marziali nascono infatti, proprio per la difesa del territorio che rappresenta lo status del vivere della stessa comunità (..d’altronde e come ben sappiamo, se ci pensiamo bene gli elementi che formano una Nazione sono: popolo, territorio e …sovranità) naturalmente, come si può combattere senza consultare gli dei per propiziarci il combattimento? Come si può combattere senza la forza delle anime dei trapassati, che danno la forza per potersi spingere oltre il limite umano delle proprie capacita? Come si può combattere senza la musica che esalta le gesta eroiche dei guerrieri, infondendo loro la carica e concentrazione necessaria? Forse .. abbiamo finalmente capito chi era l’Arjarn?..Se qualcuno di noi non lo avesse ancora capito o fa finta (forse per convenienza di comodo…) di non capirlo.. spero avranno  capito gli altri… come va il “corso e ricorso” della Storia! Tornando in epoca moderna, potremmo comprendere che “bisognava assolutamente” codificare la boxe tailandese… affinché potesse essere fatta conoscere ai farang, prendendo esempio dai giapponesi, dai coreani e dai cinesi. Forse bisognava adoperare una didattica fatta di “cerchie” e gradi? Forse bisognava entrare nella mentalità occidentale (..io direi americana… ma questa forse e’ un'altra storia…) costituendo dei programmi tecnici ordinati per la facile e semplice comprensione e… apprendimento… visto che la Muya Thai ancora non oggi non si può certo dire che sia totalmente codificata! Sapete dove eventualmente ed a mio personale avviso, possa risiedere il problema? Io credo nella codifica stessa… visto che la Muay Thai è in continua evoluzione! Mentre quella tradizionale… in quanto tale dovrebbe essere gia codificata! Seguite questo mio ragionamento per favore e spero così di farmi capire anche da voi, più scettici e convinti!

Oggi si sentono spesso nominare (spesso forse, anche a sproposito…) accattivanti termini tradizionali e molte discussioni sono state già intavolate sulla sottile differenza fra Arjarn e Krhu, e molte sono state le tesi e le teorie enunciate come assolute verità… Volete sapere la mia verità qual è? …Che neanche i tailandesi stessi oggi forse… lo sanno, o almeno… io credo che lo sappiano, ma non lo sanno assolutamente spiegare all’occidentale maniera… Diciamo che è una questione di credenza di popolo e di “credo”… di fede! Provate infatti a fare la stessa domanda ai vari Arjarn, che possibilmente stiano in zone differenti della Thailandia e vedete cosa vi rispondono… (io l’ho fatto… e per questo sto qui a raccontare!) Naturalmente, quelli che hanno aderito alla “khru Muay Thai Association” o alla “Aitma” (due associazioni tailandesi Ministeriali che vorrebbero controllare il livello tecnico della Muay Thai e del Krabi Krabong) vi racconteranno le solite “storielle”. Ma il fatto importante e scaturente il problema è che…. i documenti storici sono pochi e la maggior parte sono stati distrutti nel mitico incendio di Aiuttaya…! Spero sappiate bene e vi possiate rendere conto che… la dove i documenti non  ci sono, c’è la tradizione orale ed inevitabilmente infarcita di storie mistiche… e laddove la scrittura non c’è… con la bocca possiamo dire tutto… persino ciò che forse, ci fa più comodo! Ma queste (ci tengo a precisarlo) sono solo le “mie” verità, riscontrabili dai miei studi, ricerche ed esperienze… Lungi da me l’intenzione di offendere o ledere  terzi! Ma lasciatemi dire un'altra cosa… Ho ultimamente riscontrato che addirittura ci sarebbe un termine coniato “nuovo di zecca” ( si accettano scommesse… secondo me su modello americano) che sarebbe addirittura superiore ad Arjarn e sarebbe addirittura… lo diciamo… mi si blocca il cuore… “Bramajarn”! Ora… seguendo un ragionamento logico (..e qui forse, spero di non chiedere troppo…!) se gia il termine Arjarn rappresenta un maestro-sacerdote… il Bramajarn (gran maestro… non chiedetemi da dove esca questo…!) dovrebbe essere quindi in grado di prevedere il futuro, camminare sull’acqua, moltiplicare il pane ed i pesci (anche perchè Bramajarn,  proviene da un termine sanscrito… e deriverebbe da Braham..! Quindi… le mie sono battute è vero, ma forse solo fino ad un certo punto! Infatti… e proprio come il Kung Fu forse ci insegna… il Bramajarn dovrebbe essere il padre dell’Arjarn e nonno del Krhu! (Anzi… come l’imprenditoria marziale americana,  da Bruce Lee in poi, ci insegna!) Ma adesso proviamo allora a fare un passo nel nostro futuro nonché presente… Allora in Thailandia… chiunque può aprire una propria scuola di Muay Thai (Kan Muay contenti?..Piaciuto il termine tailandese specifico?.. Sono bravo vero?..) addirittura senza essere stato neppure un atleta…! Infatti, basta semplicemente conoscere i “ferri del mestiere”, avere un po di “soldini”… mettere qualche thai ad aiutarci per insegnare… ed il gioco è presto fatto…! Se poi le cose vanno bene, nel senso che il camp ottiene buoni risultati, l’impreditore che ha messo su il camp… diventa automaticamente Arjarn… in quanto giustamente ha “fondato” la sua scuola, assumendo allenatori (Khun Kru…reggitori di pao) che lavorano affinché il livello degli atleti cresca. In America, la scala gerarchica  ed imprenditoriale delle Arti Marziali, segue più o meno queste regole… Giustamente fra l’altro, visto che proprio loro, le hanno introdotte sul mercato internazionale marziale… Pensate che in America, è “gran maestro depositario dello stile” la persona che inventa lo stile stesso… in quanto detentore e inventore del suddetto stile. Dal fondatore dello stile in poi quindi…tutti gli altri sono suoi… nipoti/discepoli! Altro punto importante di questo fantastico intreccio fra storia, atropologia e imprenditoria marziale, nonchè “tormentone infinito” ed apparentemente irrisolvibile, che da anni ormai, sta vedendo “lotte intestine” fra i disinformati praticanti di Muay Thai… è la differenza tra Muay Thai e Muay Boran! Cominciamo a dire che il termine Muay Boran è un termine moderno, che indica l’insieme delle scuole antiche… di ciò che poteva essere quello che noi oggi conosciamo col termine di Muay Thai. Per tentare di essere ancora più “chiari” e comprensibili… potremmo dire che Muay Boran ha lo stesso significato che ha oggi la parola Kung Fu, ovvero… (torno a dirlo) un insieme di stili o scuole (..che sono la stessa cosa, ma io li ho messi assieme in maniera tale da scegliere il termine che piu vi piace! E se qualcuno crede fermamente che la scuola è una cosa e lo stile un'altra… gradirei mi spiegasse razionalmente il perche! Non per altro… ma solo per non rischiare di rimanere nella mia ignoranza finora mostrata… Grazie!) Non dilungandomi troppo a parlare di Arti Marziali cosiddette tradizionali (…visto che ho fatto 4 articoli di critica a queste) tengo a dire che tutte e dico “tutte”… le rappresentazioni della guerra nelle arti marziali tradizionali, sono una “ritualizzazione” della guerra stessa… Quindi, potremmo comprendere che il rito non è guerra… ma diventa bensì, un processo antropologico di “folklorizzazione” nonchè di “stilizzazione” del combattimento stesso… Sarebbe forse come dire, che la tarantella calabrese serve per imparare la tecnica di coltello calabrese! Lasciatemi dire però… che proprio grazie “anche” al folklore… possiamo invece studiare, sviscerare, analizzare alcune… (e dico solo “alcune”…!) tecniche di una passata tradizione. Ma possiamo comprendere forse, come queste rimangano comunque “lettera morta”… se non si sperimentano in guerra. Visto che si parla di arti marziali… quindi qualunque altro discorso si possa tentare di intavolare, sarebbe “aleatorio”! Se già il combattimento sportivo, per quanto duro possa essere… è (dal punto di vista antropologico) un combattimento rituale, in quanto non si uccide l’avversario ma si cerca di “sottometterlo” alla nostra volontà ed intenti. Qualcuno potrebbe forse obbiettare e dire che… si vedono alcuni campioni di Muay Thai mettere l’avversario k.o usando alcune Mae Mai… Verissimo…! Ma lasciatemi dire allora… che solo alcune di queste sono applicabili sul ring e solo in certi momenti particolari e… solo da veri e propri fuoriclasse! Infatti, solo pochissimi veri campioni lo fanno…. per dare spettacolo, soprattutto e solamente quando l’avversario ormai è finito! (…diciamo pure quando è k.o in piedi) Pensate per esempio al fatto che gli scommettitori, regalano solitamente “qualcosina” ai loro beniamini e soprattutto se fanno spettacolo con queste particolari tecniche!

Tengo in ultimo a precisare una cosa molto importante: il folklore di un popolo rappresenta comunque quello che e’… ed e’ stato forse quel popolo. Ad ognuno i suoi gusti e le proprie credenze, ma ricordiamoci che forse… se non c’è Muay Thai senza Ram Muay (..come si dice in Thailandia) allora non c’è (secondo me) Muay Thai senza il popolo thai…! Visto che è la credenza di un popolo che da significato al rito…!

Ai veri intenditori o maestri, questa questione!


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