DOPO IL RICEVIMENTO DELLA SUA E.MAIL ED AVERGLI CHIESTO DI
CONFERMARCENE L’INVIO ED ESPRIMERCI ESPLICITAMENTE LA VOLONTA’ DI PUBBLICARLA…
INCONTRIAMO IL PRESIDENTE DELLA “IAKSA ITALIA” GIANDOMENICO BELLETTINI. CON LUI
CI INTRATTENIAMO AMICHEVOLMENTE E GLI CHIEDIAMO DI CHIARIRCI MEGLIO LE IDEE, SU
CIO’ CHE STA ACCADENDO IN CASA IAKSA.
IAKSA:
tentiamo di comprendere cosa accade
Di: Franco Piccirilli
Abbiamo
incontrato il Dott. Giandomenico Bellettini al palasport di Viareggio, durante i
“Mondiali Open” di Karate della WTKA alla cui edizione, la Redazione de
ilguerriero.it è stata ufficialmente invitata ed
accreditata come stampa specializzata sul web, per fornirne poi la recensione
completa a tutti gli appassionati. Naturalmente la Redazione ha inviato assieme
a me anche Roberto Fragale; il suo
esponente più autorevole e che meglio di molti altri avrebbe saputo trovare le
giuste “dritte” ed “aprirci le porte” verso quei personaggi del mondo delle Arti
Marziali, a cui ci stiamo da tempo, avvicinando sempre più.
Al di là del Campionato Mondiale Open di Karate… e di cui vi
parleremo dettagliatamente in seguito, la presenza di Fragale ci è stata utile
per avere un contatto diretto, amichevole ed immediato, con il Dott.
Giandomenico Bellettini (attuale presidente
IAKSA Italia). Roberto
Fragale infatti, è stato uno dei primi italiani a praticare e diffondere la Kick
Boxing negli anni “70” e non poteva non conoscere quello che rappresentava ed
era stata forse, la prima ed unica Federazione che si occupava di promuovere
questo sport in Italia, l’allora neo-nata AIKAM, che lo stesso Dott.
Gaindomenico Bellettini aveva appositamente fondato.
Fragale mi aveva parlato già in altre occasioni del Dott.
Giandomenico Bellettini, forse in quei nostri viaggi che ormai sempre più spesso
la Redazione ci affida, per documentare e rendere sempre più informati ed
autorevoli, i nostri lettori.
Ma come solitamente accade, il sentirne parlare non fa
comprendere quanto invece incontrarlo di persona. Ma in questa occasione ho
avuto modo di constatare come tutto ciò che sapevo fino allora del Dott.
Giandomenico Bellettini… era esattamente tutto quello che mi veniva adesso
dimostrato. Poteva addirittura sembrare che Fragale e Bellettini si fossero da
sempre frequentati… Sicuramente, il nostro ironico amico Antonio Casoria, a
questo punto avrebbe aggiunto: per questo forse appariva che Fragale conoscesse
così bene Bellettini?
In effetti forse, non potremmo dire che eravamo in quel
posto… sapendo che da lì sarebbe passato, ma il nostro ironico amico Antonio
Casoria aggiungerebbe credo… che forse proprio perché eravamo lì, sembrava che
lo stessimo aspettando… per cui non potevamo non incontrarlo!
Così appena ci vede, o meglio appena vede Fragale, è proprio
il Dott. Giandomenico Bellettini ad andargli incontro cordiale e festoso, come
un vecchio compagno di passate avventure, decantando agli amici che erano al suo
seguito, i tempi non recenti in cui appellava Fragale come “uno di quelli”… ma
anche per essere stato una delle prime cinture nere in Italia di Kick Boxing (o
Karate Contact, come veniva chiamato allora) come uno dei primi Campioni
Italiani di Full Contact e quindi appunto, come “uno di quelli” (“pionieri” e
soliti ignoti, ma non troppo…) che avevano partecipato con la prima squadra
nazionale italiana di “Karate Full Contact” ai primi Campionati Europei WAKO in
assoluto (quando ancora la sua sigla significava: World All-stile Karate
Organization) di Vienna nel “1977” (dove partecipò solo la nazionale AIKAM) ed
ai primi Campionati Mondiali WAKO a Berlino nel “1978“ (dove oltre a quella
AIKAM, partecipò anche e per la prima volta, una delegazione dell’allora FIAM,
il cui comparto kickboxistico è adesso divenuto FIKB).
Scusate e non me ne vogliate se ho ripetutamente ripetuto più
spesso di quello che sarebbe stato conveniente ripetere, ma se Fragale è stato
tra i pionieri ed il “primo” non è colpa mia, quindi prendetevela con lui… se è
stato anche tutto questo.
Tra gli accompagnatori del dott. Bellettini ci viene
presentato e riconosciamo, Paolo Gherardi (curatore tra l’altro del settore
“Martial Arts” nel sito
www.boxeringweb.it) con cui questa Redazione da molto collabora. Lui stesso
ci fa i complimenti per la qualità e quantità della mole di articoli che
continuamente produciamo. Con Paolo Gherardi cogliamo l’occasione per rinnovare
e stringere ulteriori e mutui accordi, per una ancora più rafforzata
collaborazione futura e di cui contiamo di potervi far leggere su queste pagine
elettroniche.
Dopo i primi sinceri convenevoli con il Dott. Bellettini ed
aver spontaneamente rievocato quelle che sono state delle goliardiche avventure
giovanili e che sembrano tuttora avere ancora il potere di caratterizzare e
stuzzicare Fragale, passiamo subito a chiedergli alcuni chiarimenti sulle
recenti vicende in seno alla IAKSA di cui il dott. Bellettini è il responsabile
per l’Italia. In particolare gli domandiamo di volerci spiegare in maniera più
completa il significato della e-mail che aveva appena
inviato in Redazione, circa quella che sembrerebbe essere una seria
diatriba, scoppiata in casa IAKSA.
Innanzitutto gli chiediamo se intende pubblicare la e-mail
che ci ha mandato in Redazione e visti i contenuti diciamo… “forti”… della
stessa, gli chiediamo anche se intende pubblicarla in originale, così come
partorita dalla sua mente di appassionato e indefesso amante delle discipline da
ring e non solo…
Ci risponde, per come non dubitavamo che facesse, con un
immediato si, certamente frutto di valutazioni evidentemente già attentamente
meditate, per cui ha ritenuto giusto che così fosse, spiegandoci che intendeva
dare adito alla sua pubblicazione, per informare celermente i suoi affiliati
(forse anche per questo lo ha inviato al nostro portale e riviste elettroniche?)
ed attirare contemporaneamente anche l’attenzione di tutti gli altri personaggi
che gravitano nel mondo degli sport da ring, affinché potessero rendersi conto
di quello che stava accadendo in casa IAKSA.
Proprio di questo noi volevamo parlargli… per chiarirci
meglio le idee e conoscere meglio, anche il suo personale punto di vista.
E crediamo anche il Dott. Bollettini forse, non aspettava
altro che di poter riaffermare quanto aveva già scritto, ad una rivista quale
appunto questa che state leggendo, con la diffusione e notorietà che ormai tutti
conoscono e di cui sempre più ne apprezzano i descrittivi e pignoli servizi.
In poche parole il Dott. Giandomenico Bellettini ci dice che
il rappresentante ufficiale della IAKSA presente a Seul per il congresso del
GAISF, che davanti al Presidente del GAISF ha sottoscritto un accordo con il
Presidente della WAKO, Ennio Falsoni, per l’unificazione delle due sigle… non ha
incontrato la sua approvazione! Ma non solo, addirittura ci dice che sembra
anche altri associati alla IAKSA non abbiano gradito l’accordo sottoscritto da
IAKSA per la conseguente unione con WAKO.
Ci dice praticamente che i rappresentati IAKSA in quell’occasione
sarebbero stati dei truffatori…
Continua il suo monologo, come se si fosse ben preparato per
raccontarci questi eventi, o forse anche perché vedeva Fragale incantato dalle
sue parole, quasi “stupito” delle argomentazioni che portava a sostegno di
quella che direi essere la sua indignazione, per come erano andare le cose a
Seul.
Così continua dicendo che lui è stato uno dei soci fondatori
di IAKSA, che ad oggi riveste il grado più alto in grado (9° Dan) ed anche
quello di responsabile dell’ufficio legale mondiale di IAKSA. Prosegue poi
affermando che:
-
Non esiste nessun atto costitutivo ufficiale legale
della IAKSA Mondiale
-
Non esiste nessun Statuto Ufficiale IAKSA Mondiale
-
Non esiste nessun marchio depositato della IAKSA
Mondiale
Fragale
rimane quasi impassibile dinnanzi a queste rivelazioni, ma comprende quanto sia
necessario fargli “dire tutto” per far capire sia ai tesserati IAKSA che ai
lettori de ilguerriero.it, l’importanza di essere correttamente informati.
Ci spiega il dott. Bellettini e precisa poi che, un marchio
IAKSA era si stato registrato nel 1992 da Gert Lemmens, ma solo per la Germania
e valevole per soli 10 anni… e che nel 2002 (anno di scadenza) tale
registrazione non era stata rinnovata, così come negli anni successivi.
Praticamente il Presidente IAKSA Italia ci fa comprendere come ultimamente IAKSA
era divenuta solo “fumo negli occhi”. Lo stesso Ennio Falsoni, presidente della
WAKO, aveva potuto notare cosa fosse divenuta la IAKSA, relativamente al numero
di nazioni partecipanti in occasione degli ultimi mondiali IAKSA: ci dice
fossero 15…
Il dott. Bellettini ci fa notare come adesso in questa WTKA
appena nata (questo è il suo secondo torneo mondiale open di Karate) ce ne sono
35… Ma non ancora soddisfatto di quanto detto fino ad ora ci racconta anche che,
il motivo per cui i mondiali IAKSA erano stati organizzati in quel periodo ed in
quei luoghi… era stato determinato solo dal fatto che alcuni vertici di IAKSA,
erano appassionati di pesca sportiva… e quello era proprio il periodo della
pesca ai salmoni!
Fragale non essendo appassionato di tale sport, non riusciva
a comprendere l’importanza della notizia, per cui non fa alcuna ulteriore
domanda su quelli che potevano essere gli interessi della base in casa IAKSA… Ma
continua ad ascoltare quanto il dott. Bellettini ha da dire… con una certa
crescente curiosità, o come sicuramente direbbe il nostro ironico amico Antonio
Casoria… “vediamo questo dove ci porta…”
Ci dice ancora il dott. Bellettini che in Austria non esiste
il marchio IAKSA registrato… malgrado e comunque, questa sia riconosciuta dallo
Stato.
Afferma quindi che i vertici della IAKSA hanno preso in giro
i loro associati fino adesso.
Sintetizzando… in quanto le parole sgorgavano copiose dalla
mente eclettica dal simpatico presidente IAKSA Italia, ci dice praticamente:
dato che in seguito alle sue proteste aveva ricevuto e riscontrato l’assenso
della maggioranza dei Paesi membri, per cui con questa presupposta autorità
conferitagli, dichiarava decaduto l’attuale Consiglio Direttivo IAKSA e che
inoltre, ricoprendo il grado più alto in IAKSA (9° Dan), si proclamava lui
stesso come il nuovo Coordinatore Mondiale IAKSA, tanto da annunciare che
durante i prossimi mondiali open WTKA di Viareggio, si sarebbe eletto il nuovo
Consiglio Direttivo IAKSA.
Potrebbe anche sembrare un colpo di stato in casa IAKSA, ma
forse si tratta più di smodata e autentica passione, esternata certamente nei
modi che sembrano da sempre caratterizzare il dott. Bellettini, per mantenere
l’individualità di questa Federazione.
Così continua il suo racconto dicendoci che la IAKSA non ha
mai avuto diplomi in inglese… solo in tedesco… che non ha mai dato cartellini
ecc. che lui ha invece già preparato 5.000 diplomi IAKSA in inglese e 20.000
tessere IAKSA in inglese… da regalare alle nazioni aderenti alla nuova IAKSA, le
quali potranno usarle per le loro organizzazioni, così da poterne incassare i
soldi necessari, per partecipare ai mondiali di novembre…
In ultimo, ci mostra “le carte”… in cui si certifica
l’avvenuta registrazione del marchio IAKSA da lui adesso effettuata, dicendoci
che è prontissimo a dare battaglia a chiunque e cavalcare quindi l’ondata di
malcontento, che ormai afferma essersi formata in casa IAKSA.
Fragale non mostra di esserne sorpreso, forse conoscendo il
dott. Bellettini da svariati anni orami, per cui i suoi arguti escamotage
nell’azione, gli confermano ciò che lui sembra già sapere.
Alla fine di questa intervista monologo, vi dirò che il dott.
Bellettini sembra essere veramente quel personaggio simpatico e cordiale che
forse ognuno vorrebbe poter conoscere…
Finito di dirci quanto aveva da raccontarci, lo ringraziamo
per quanto ci ha illustrato, esponendoci la sua versione e opinione dei fatti,
consci che adesso le cose saranno forse più chiare di come ci erano sembrate
sino adesso, con solo la conoscenza di quei proclami e contro-proclami che
avevamo letto, su quello che già in molti hanno iniziato a definire, a torto o
ragione, come: “il colpo di stato in casa IAKSA”, ma che io credo non sia quello
che sembra, ma forse esattamente quello che è.
Vedremo quindi e seguiremo certamente in seguito il suo
evolversi e quello che i fatti dimostreranno essere stato il suo naturale
sviluppo.
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