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CI GIUNGE UNA MAIL DI UN  LETTORE CONTENENTE ALCUNE CRITICHE EDUCATE E COSTRUTTIVE SUL NOSTRO MONDO MARZIALE IN CONTINUA EVOLUZIONE. LA LEGITTIMA E CORRETTA DIALETTICA DI CONFRONTO USATA DAL NOSTRO LETTORE, FORSE CONFERMA IL FATTO O INDICA, CHE I PRATICANTI PENSANO CON LA PROPRIA TESTA E CHE INIZIANO PER QUESTO AD ESPRIMERE LE LORO OPINIONI PERSONALI IN ARGOMENTO. SAREMMO LIETI SE UNA PARTE DEL MERITO FOSSE DA ADDEBITARE ALL’INFORMAZIONE CRESCIUTA ULTIMAMENTE NEL WEB (nel bene e nel male) E SE FORSE “UNO SCATTO” A QUESTA  MOLLA, FOSSE ADDIRITTURA DA ADDEBITARSI ANCHE ALL’OPERA DEI NOSTRI COLLABORATORI REDAZIONALI FISSI, CHE IN PIU’ OCCASIONI HANNO MOSTRATO DI CONOSCERE LE REGOLE BASILARI DI UNA EDUCATA E LEGITTIMA CRITICA DI CONFRONTO DIALETTICO ED ESPOSIZIONE DEI PROPRI PERSONALI CONVINCIMENTI, SENZA PER QUESTO ENTRARE IN CONFLITTO CON NESSUNO O VOLER FOMENTARE NESSUNA STUPIDA ED INCONCLUDENTE POLEMICA.

LA CRITICA DI UN LETTORE

Di: (lettera firmata)

Inizio con una premessa storica:

Io personalmente, credo che le Arti Marziali e le tecniche da combattimento, esistano fin da quando esiste l’ uomo… e questo credo che sia inopinabile. In occidente, la diffusione a macchia d’olio di queste varie discipline, inizia più o meno dagli anni 70, anche aiutata  e con l’avvento dei vari film sul grande schermo e grandi personaggi del mondo marziale e cinematografico a partire da Bruce Lee, Chuck Norris, Jackie Chan ecc. (per citarne solo i più famosi). In America si diffonde velocissimamente il Karate e TaeKwoonDo, anche se nella maggior parte dei casi, gli amici americani guardavano il Kung Fu nei film televisivi. Gli inesperti del settore, impropriamente, chiamavano qualsiasi cosa che tirasse pugni e calci: Karate. Man mano, comunque, il Kung Fu, il Karate e le discipline principali, si diffondono grazie alla capacità mediatica e agli  ampi sforzi economici degli americani. Dopo queste discipline, altre vengono poi codificate come Karate Full Contact, in modo ed abbastanza simile alla Kickboxing (Giappone) o alla Thai Boxe (Thailandia) che già lì… praticavano da sempre. Ma non dimentichiamo che  in Sudamerica e più precisamente in Brasile, La Capoeira già esisteva da tempo (importata da quell’orribile piaga umanitaria che è stato lo schiavismo africano) come già esistevano centinaia di Arti Marziali in tutto il mondo. A distanza di 3 o 4 anni, la “moda marziale” arriva anche in altri continenti e in Europa, dove già da almeno tre secoli in Francia e nel Nord Europa, esisteva la Savate o Boxe Francese,  per non parlare poi della Boxe Inglese…. Quindi, diciamo che da sempre ed in ogni settore del Globo, si studiavano tali discipline… Se parliamo poi di Kung Fu, di Karate o Muay Thai… allora si risale ancora più indietro…. nei tempi. In Europa inoltre, già i greci e gli antichi romani praticavano il Pancrazio, che forse ora qualcuno ci rifila persino credo, col nome di Free Fight!! Nel tempo… Judo, Karate, Kung Fu (nei suoi innumerevoli stili), Ju jitzu, Tae Kwon Do (che mi sembra non sia altro che la sportivizzazione occidentale del Tang Soo Do) Aikido e potrei citarne altre decine… si diffondono anch’essi, chi più e chi meno. La premessa più importante che credo io debba fare sulle mie idee… è che personalmente non credo esista una disciplina migliore o una peggiore. Ritengo invece che comunque tutte, anche se da strade diverse, abbiano gli stessi obbiettivi, motivazioni e mezzi… e forse proprio per questo, dovrebbero forse portare alla stessa soluzione, cioè alla consapevolezza di se stessi , il controllo del proprio corpo e delle proprie capacità o possibilità. Sono discipline che esistono da sempre e che provengono da ogni parte del Globo, tutte belle, tutte efficaci, tutte particolarmente affascinanti… ma con una cosa in comune: tutte codificate da regole precise che forse le hanno fatte vivere e resistere fino hai giorni nostri….

ARRIVIAMO AL PUNTO…

Letta questa premessa storica, arriviamo al punto che mi premeva particolarmente di sottolineare come di importanza primaria, ma solo a mio modesto avviso. Sembrerebbe ormai altrettanto “moda comune” parlare di autodifesa e purtroppo, la domanda più frequente che credo capiti ad un insegnante di Arti Marziali o di sport da combattimento è: <<Ma qua… imparo a difendermi per la strada??.>>  Personalmente, credo sia la domanda più umiliante e meno incoraggiante, che si possa fare ad un insegnante che ama la propria disciplina (in quanto “disciplina”…) sportiva o marziale che essa sia. La colpa purtroppo (ammesso che vi sia e volendola quindi ricercare a tutti i costi…) non credo certo sia di chi vuole imparare una tale disciplina,  ma credo invece, potrebbe essere dovuta al continuo bombardamento mediatico che quotidianamente siamo costretti a subire. Credo infatti sia ormai noto a tutti, che ultimamente nascono “come funghi”… pseudo discipline di fantomatici istruttori ultra esperti in almeno 10 (per dire) Arti Marziali e che vendono un corso di autodifesa da “strada”. Il tutto, mi sembra per molti di essi, mescolando e remixando discipline esistenti da sempre... e magari dandogli nomi altisonanti, prendendone e rivendicandone in alcuni casi e addirittura… la paternità! Io personalmente, credo che la capacità di autodifesa, si acquisisca inconsapevolmente negli anni e solo dopo un costante e lungo processo di allenamento, apprendimento e condizionamento psico-fisico. Io credo infatti, che solo quando si acquisisce la consapevolezza delle proprie possibilità e limiti, si raggiunga forse,  una caratteristica simile… e non frequentando solo un “mero” corso caratterizzato da infarinature varie e da schemi studiati su carta o da movimenti preconfezionati ad hoc, per incentivare la nostra già fervida fantasia. Ritengo inoltre che… soltanto il fatto stesso di poter finalizzare un veloce lavoro di apprendimento, al fine di una lotta eventuale, casuale, dovuta ad un evento sfortunato come quello di una aggressione… forse è segno di scarsa motivazione e forse persino di fuga o rifiuto, al globale apprendimento ed accettazione del lungo processo di condizionamento necessario al suo ottenimento fisiologico conseguente. Personalmente, credo infatti che l’autodifesa scaturisca dalla umana reazione naturale ad una situazione critica… e credo che “nulla in natura”… sia preconfezionato. In sintesi, vorrei dire che io credo non sia “onesto” illudere delle persone che si vogliono avvicinare alle Arti Marziali  o agli Sport da Combattimento, magari per tentare forse di acquisire una certa sicurezza in se stessi, con nomi fantomatici o corsi di autodifesa da strada. Inoltre credo sinceramente che, il rischio che gli si fa eventualmente correre… credo sia altissimo. Prima o poi, spero che non sentiremo parlare di persone che vengono ferite o peggio… a causa di una reazione ad una aggressione, persone che, illuse da queste mode, potrebbero credere di avere delle caratteristiche che in realtà invece, solo in pochi raggiungono e solo dopo anni e anni di preparazione e condizionamento. Credo però sia fondamentale precisare e far capire che la preparazione di cui parlo e che intendo, non è finalizzata all’aggressione o alla difesa stradale, ma bensì una preparazione e una codifica di regole di Arti Marziali e Sport o discipline da combattimento “vere”, i quali si dedicano al miglioramento della persona a 360 gradi… e non solo ad una cruda e sfortunata, possibile, eventualità! Il sapersi difendere… credo diventi poi una risultante o una conseguenza naturale del lavoro svolto ed il processo condizionante nel tempo, ma non credo certo possa mai essere l’obbiettivo primario. Io credo che per fare chiarezza sull’apparentemente difficile comprensione del concetto, forse  basterebbe analizzare semplicemente i nomi:

Arte Marziale

Arte = attività umana basata sull’abilità individuale, sullo studio, sull’esperienza e su un complesso ben specifico di regole | insieme delle regole e delle conoscenze tecniche necessarie per compiere una determinata attività.

Marziale = bellico; militare

Sport da Combattimento:

Sport = attività fisica volta a mantenere in efficienza il corpo: ciascuna delle discipline sportive (e l’insieme degli esercizi atletici e delle gare che le contraddistinguono) praticate individualmente o in gruppo nel rispetto di regole codificate.

Combattimento = il combattere e il suo risultato; azione offensiva o difensiva, durante una battaglia limitata nel tempo, nello spazio e nell’entità delle forze contrapposte.

Analizzando il tutto… si leggono e in entrambi i casi, le parole “regole” o “codifiche”...

Queste due caratteristiche, credo proprio siano fondamentali e solo se seguite e rispettate, credo che portino ad una completa preparazione globale. Nel caso in cui un giorno sarete così sfortunati di trovarvi nella situazione di capitare di fronte ad un malintenzionato… credo di poter dire con sufficiente sicurezza… che non sarà certo praticando per qualche mese un fantomatico corso di “Lotta stradale” , che riuscirete a cavarvela. Un allenamento finalizzato solo a questo scopo… credo personalmente che non abbia senso di esistere ed infatti, secondo il mio parere, non esiste! Di consigli non se ne danno a cuor leggero… ma il mio parere personale sarebbe allora, quello di praticare un’ Arte Marziale o una disciplina sportiva da combattimento qualsiasi, quella che vi piace di più e che si adatta più al vostro carattere e al vostro fisico. Sono tutte belle efficaci e valide, forse proprio perché non sono nate da un giorno all’altro e perché hanno “regole e codifiche” ben precise… oltretutto create e sviluppate tutte in funzione del miglioramento e del rispetto della persona! Io personalmente, credo che la pubblicizzazione di molti nuovi prodotti moderni ultimamente nati e confezionati.. sia solo gratuita espressione (se non addirittura e forse… istigazione) ad una violenza già dilagante, seppur  indirizzata comunque, solo ad un mero fine commerciale. Credo inoltre che l’ assenza di un Ente Autorevole che tuteli o controlli queste nuove pseudo discipline, penso ci danneggi un po’ tutti, e vada a oltretutto a logorare una situazione di nostra credibilità… oltre che di serietà! Ritengo personalmente infatti, che questa sia già resa difficile  da qualche anno e ritengo anche proprio a causa di questi spiacevoli avvenimenti e da una TV un pò troppo esagerata. Inoltre noto che è totalmente assente, il controllo dell’ effettiva competenza di chi vende questo tipo di prodotti. Devo sinceramente dire che noto ancora infatti … come molti non abbiano i requisiti necessari all’insegnamento e quel che è peggio… che chi li avrebbe, vedo si autonomia insegnante di molteplici discipline, forse alcune addirittura inventate da se stesso. Considerando che per acquisirne pienamente una, forse ci si mette in alcuni casi una vita e poi si scopre sempre che abbiamo da imparare qualcosina ancora…. Permettetemi di esprimere almeno, le mie legittime perplessità! Noto e ricordo quindi che le arti Marziali e gli sport da combattimento hanno regole ben precise e storia, i surrogati… credo abbiano solo finalità commerciali. Ovviamente nel Campo dell’autodifesa ci sono , comunque, molte persone competenti…  il consiglio o l’opinione che mi sentirei di dire :  controllare sempre, per quello che vi è possibile, l’effettiva competenza e serietà di chi opera.

PUNTUALIZZAZIONE DOVEROSA…

È doveroso puntualizzare però, che il delicato argomento della difesa personale viene affrontato regolarmente e quotidianamente dai corpi di Polizia e dell’Esercito. Ovviamente istituzioni come Guardia di Finanza, Carabinieri e Polizia di Stato, annoverano nelle loro strutture veri e propri professionisti del settore, altamente specializzati in questa delicata attività. Ovviamente tali Professionisti sono profondi conoscitori della Arti Marziali classiche e rivolgono questi concetti di autodifesa al personale che dovrà operare giornalmente nel settore della sicurezza pubblica e nella difesa delle Istituzioni. Questa necessità è dovuta al rischio e all’esposizione quotidiana di situazioni pericolose e delicate. Da sottolineare inoltre, che il personale di polizia in genere, ha severe regole di applicazione e in caso di abusi dovuti all’uso improprio di tali concetti, ne risponde direttamente l’individuo, sia a livello professionale che legale. In sintesi, credo che questo sia uno dei pochissimi ambienti dove è possibile sintetizzare con successo tali concetti di autodifesa, non dimenticando che comunque le persone che vi partecipano sono sempre professionisti operanti nella protezione e nella sicurezza dello Stato e del cittadino, non si parla quindi, ne di casalinghe, di studenti universitari (senza voler niente togliere alle loro eventuali capacità individuali) o chiunque altro si affidi in genere a strutture, che personalmente ritengo  più indirizzate e specializzatesi a vendere benissimo un “prodotto”… e non tanto altrettanto bene forse, ad insegnare e trasmettere globalmente una disciplina.


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