DOPO ESSERSI EDUCATAMENTE LAMENTATO CON LA NOSTRA REDAZIONE
PER ESSERE STATO SUO MALGRADO E SCOVENIENTEMENTE TIRATO IN BALLO ALL’INTERNO
DI POLEMICI ARTICOLI, RECENTEMENTE APPARSI SU QUESTA RIVISTA ELETTRONICA PER
DOVERE INFORMATIVO… CI OCCUPIAMO E PARLIAMO FINALMENTE DI LUI COME UOMO ED
ATLETA. PER CHIEDERE E TENTARE DI FARCI PERDONARE IL FATTO DA NOI NON CERCATO,
MA ANCHE PER ARRICCHIRE LE NOSTRE INFORMAZIONI E FAR COSA GRADITA AI NOSTRI
LETTORI, LO INTERVISTIAMO RIPERCORRENDO CRONOLOGICAMENTE I SUOI TRASCORSI
SPORTIVI.
INTERVISTA con ROBERTO COCCO
Di: D.t. Giulio Socci
Giulio Socci: Ciao Roberto,
ci scusiamo ancora per l’increscioso inconveniente che ha visto coinvolti noi
come te… ma non era nostra intenzione voler parlare di te in quel discutibile
contesto… devi però anche comprendere che il nostro Antonio Casoria, doveva
pur rispondere adeguatamente al suo interlocutore. Comunque, speriamo che (come
vorremmo) tutta questa storia sia finalmente terminata ed ognuno abbia
imparato a promuoversi correttamente… Consideriamolo un capitolo chiuso,
mettiamoci una pietra sopra e non ne parliamo più! Piuttosto però… potremmo
dire che non tutto il male viene per nuocere e adesso saremmo curiosi di saperne
di più sul tuo conto, riguardo alla tua carriera, dall’esordio ai risultati
ottenuti. Ho preparato una serie di domande da porre per presentarti
adeguatamente a quei pochi che ancora non ti conoscono e farti conoscere meglio
ai tanti fans che sappiamo tu hai in tutto il Paese.
Roberto Cocco: Un
cordiale saluto a tutti i lettori de “ilguerriero.it”! Certo che sono
pienamente d'accordo, non ne parliamo più… ne ho abbastanza di tutta questa
intricata storia e non voglio dire neanche una parola in più di quelle che ho
già detto (nessuna). Partiamo con le domande e cominciamo a lavorare.
Giulio Socci: OK! Quando, come e con quale
attività hai iniziato la tua pratica sportiva?
Roberto Cocco: Mi sono
avvicinato allo sport per la prima volta all’età di 6 anni , con il Judo e
nella palestra vicino a casa.
Giulio Socci: Come molti altri bambini e qualche
altro odierno nostro campione… con le arti marziali quindi, ma… hai
fatto anche competizioni in questa specialità sportiva?
Roberto Cocco: Oltre a
parecchie gare sociali , nel 1991 ho partecipato e vinto il titolo italiano
nella categoria ragazzi.
Giulio Socci: Evidentemente e fin da piccolo…
avevi una “vena” e carica agonistica già evidente, che ne è stato poi di
questo tuo primo amore nelle arti di combattimento?
Roberto Cocco: L’anno
successivo , dopo una lussazione alla spalla sinistra , i miei genitori mi
convincono a cambiare sport e così (obbligato) faccio!
Giulio Socci: La preoccupazione dei genitori per
l’integrità fisica dei figli è comprensibilmente sempre presente nelle loro
scelte sportive… e come hai ovviato tu, a questa loro legittima
richiesta esplicita e forse quasi imposta?
Roberto Cocco: Nella
palestra dove frequentavo judo, c’era un corso di light contact che mi
attirava. Iniziai così a frequentare il light contact , convincendo i miei che
non era pericoloso <<“non ci tocchiamo nemmeno”>> gli dissi ...
Giulio Socci: Già… i genitori si impongono…
ma i figli più svegli trovano sempre il modo di poter in ultimo riuscire a fare
tutto quello che desiderano e magari facendolo passare anche come un tentativo
di accontentarli ed intelligente ripiego. Devo dire che il termine usato per
definire questa specialità, credo che aiuti molto a convincere i genitori, ma
penso anche che tu non li abbia mai invitati a vederne le competizioni
però…
Roberto Cocco: No , in
effetti feci poche competizioni di light (venivo spesso squalificato) . Da li il
passo fu breve ; full contact e pugilato!
Giulio Socci: Sicuramente per noi… il passo è
breve… ma sicuramente non per i tuoi genitori (da quanto ci hai fatto
compremìndere) come hai fatto a convincerli a permetterti di praticarli?
Roberto Cocco: Non
essendo al tempo maggiorenne, pur estremamente determinato e caparbio, dovette
venire mio padre a firmare nella palestra di pugilato. Lui non era d’accordo
con la mia scelta e mi disse: <<“ il naso e’ tuo”>> e così
iniziai.
Giulio Socci: Come ti sei trovato a gareggiare
nel full contact, che primi risultati hai ottenuto, se ce ne sono stati di
immediati?
Roberto Cocco: L’istruttore
di light era anche quello di full contact , Piero Oppedisano un ex karateka, mi
portò lui all’età di 16 anni a vincere il titolo italiano dilettanti in un
organizzazione di Libero Ruggiero , penso nell’allora FIAM .
Giulio Socci: Comprendiamo e desumiamo che per
ottenere subito quel grande risultato tu avessi avuto già al tempo una buona
impostazione ed esperienza pugilistica… quali sono stati i tuoi trascorsi e
risultati nel pugilato?
Roberto Cocco: Nel
pugilato ho partecipato a tre campionati italiani nello stesso anno , Novizi ,
terza serie e seconda serie (al tempo combattevo quasi tutte le settimane)
perdendone la finale ( meritatamente e non ) in tutte e tre le occasioni.
Giulio Socci: Un vero talento quindi… ma quando
è che incontri la low kick, la thai boxe e quello che sarà il tuo
maestro attuale, cioè Marco Franza?
Roberto Cocco: Nel 1995
il mio allenatore mi mandò da Marco Franza , vedendo che non riusciva a darmi
le attenzioni che secondo lui meritavo. Da lì passai alla low kick e thai boxe
e passai al professionismo ( se così si può definire ) .
Giulio Socci: Che cosa intendi dire con questa
tua ultima precisazione?
Roberto Cocco: Intendo
solamente l’aspetto legale. Non ci sono contratti tra società ed atleti qui
in Italia, ma associazioni senza scopo di lucro che organizzano manifestazioni
sportive e danno un rimborso spese agli atleti. Un vero professionista invece
“vive” di sport, cioè con quello che viene pagato riesce a viverci , in
Italia lo facciamo come “hobby”, anche se è un hobby che però ti occupa
tutti i giorni costantemente. Siamo invece veri professionisti per la serietà ,
l’impegno e la costanza che mettiamo negli allenamenti quotidiani. Questi
infatti ci tengono fuori casa anche quando non ne abbiamo voglia , ma sappiamo
che lo si deve fare per mantenere quel poco che si è conquistato.
Giulio Socci: Quando è arrivato il tuo primo
titolo mondiale ed in che sigla?
Roberto Cocco: Il primo
titolo mondiale è quello ISKA di Kick , l’ho vinto ai punti dopo 12
riprese. Eravamo nel giugno
2001 a
Ciriè (TO) in un gala organizzato da Marco Franza, in cui ho combattuto contro
Carlos Heredia (SPAGNA)
Giulio Socci: Un bel centro al primo tiro!
Complimenti… e poi come si è evoluta la tua carriera, quando sono arrivati
gli altri titoli?
Roberto Cocco: Non era il
primo tiro , avevo sostituito un atleta una volta per il titolo mondiale di full
contact in Germania , avevo 17 anni. Ci fu un verdetto casalingo in quell’occasione
ma fu un primo importante traguardo per me, perché passai dai tre round, a cui
ero abituato, ai 12 per il titolo mondiale! La seconda cintura e’ l’intercontinentale
WPKC di Thai boxe, vinta ai punti contro lo svizzero Stephan Mbida nel giugno
2002 a
Peschiera Borromeo(MI).
Giulio Socci: Un altro centro… ma hai
combattuto per i titoli solo in Italia o anche all’estero?
Roberto Cocco: Il mese
successivo poi, sono volato in Brasile per difendere il mio titolo ISKA di kick
e oltre alla difesa c’era anche la riunificazione con il titolo UWKF . Ho
vinto per abbandono al 5° round contro Isaul “Torrao” Soares a Sanpaolo (
Br ) il 12 Luglio 2002.
Giulio Socci: Una bella occasione per ribadire e
sancire la tua valenza di atleta e campione direi… come si è evoluta poi la
tua carriera e quali gli incontri più significativi?
Roberto Cocco: Nel Marzo
del 2003 ho combattuto contro un rumeno sconosciuto , Viorel Bandok che aveva
140 incontri di pugilato , per il titolo mondiale ISKA di thai boxe che ho vinto
per Ko al terzo round a Roma, in un organizzazione di Ciro Cortese e Alessio
Smeriglio.
Giulio Socci: Direi che da questo momento in poi,
il tuo bagaglio tecnico si arricchisce di qualcosa di importante e frequente…
il colpo risolutore prima del limite!
Roberto Cocco: Ad Aprile
dello stesso anno sono stato chiamato per il titolo WKN di thai boxe a Torino e
il detentore era Carlos Heredia , lo spagnolo che mi aveva fatto sudare il
titolo ISKA di kick. Questa volta , però , non ho sudato molto, al primo round
(sfortunatamente per lui) gli ho rotto lo zigomo e la mascella con una
ginocchiata.
Giulio Socci: La tua ginocchiata saltata inizia
adesso ad essere conosciuta, temuta ed apprezzata, ma vedo che anche in passato
ti ha permesso di risolvere alcuni match importanti. E’ noto a tutti infatti,
come con la stessa spettacolare tecnica saltata hai risolto il tuo confronto in
Thailandia contro un quotato atleta della fairtex, durante un match disputato
addirittura al Lumpini di Bangkok. Ma direi che tu sia soprattutto conosciuto
come l’unico italiano che è chiamato spesso nel circuito della
Superleague…
Roberto Cocco: Nel Maggio
2003 sono entrato nel circuito della Superleague, che organizzava al tempo la
sua prima edizione. Ero a Vienna e vinsi al 4° round con una ginocchiata
volante contro il quotato Sadeghi, che aveva da poco battuto l’olandese
Mamadeus , e mi aggiudicai un posto nel più grosso circuito di thai boxe
attualmente in circolo.
Giulio Socci: Indubbiamente e per adesso è
sicuramente il più accreditato e credo che basterebbe questo a presentarti
degnamente a chiunque conosca quel circuito. Ma sappiamo che ultimamente hai
collezionato anche una cintura WAKOpro.
Roberto Cocco: Si , nel
Febbraio
2005 a
Milano ho vinto il titolo mondiale WAKOpro di kick ( la più bella cintura
della collezione ) contro il brasiliano Roberto Castro al “King of the Kings”
organizzata dalla university of fighting di Greco e Alberton. Voi del
guerriero.it avete recensito ottimamente anche l’intera serata ed inserito
anche tutto il match tra i vostri filmati… grazie!
Giulio Socci: Ce ne saranno anche altri se
ci farai pervenire i filmati! A quando una tua prossima uscita in Superleague?
Roberto Cocco: Ho appena
firmato il contratto d’ingaggio che mi lega alla superleague per il 2006. Vi
farò sapere i miei prossimi impegni in questo circuito e spero che iniziate a
parlarne anche voi sulla vostra bellissima rivista specializzata.
Giulio Socci: Non chiederemmo di meglio… vedrai
che da adesso in poi, seguiremo con interesse crescente anche le tue performance
all’estero. Quale sarà il tuo prossimo appuntamento se è già in programma
e si può dire…
Roberto Cocco: Con il mio
allenatore Marco Franza e il suo “braccio destro” Giorgio Iannelli, ci
stiamo preparando per l’undici Marzo a Parigi . Incontrerò una leggenda degli
anni passati, Danny Bill!
Giulio Socci: “The Black Panter”…!! Abbiamo
avuto anni fa uno stage a Pisa, incui abbiamo potuto ammirare il fantastico
colored francese, credo sarà un degno e duro avversario da battere, ti facciamo
sin d’ora i nostri sinceri e migliori “in bocca al lupo”. Tiferemo per
te! Cosa ti sentiresti di dire agli eventuali tuoi fans che iniziano
adesso la pratica della kick boxing e thai boxe?
Roberto Cocco: Direi
che hanno fatto una giusta scelta, questo sport tira fuori il meglio delle
persone . Fa conoscere i propri limiti , insegna a rispettare gli altri e a
riconoscere i veri amici , quelli che rimangono con te anche nei momenti
difficili.
Giulio Socci: Cosa ne pensi dei tanti siti
informativi ultimamente nati sul web? C’è chi dice sia una cosa positiva per
la maggiore, più veloce e pluralità differenziata di informazione… e chi
invece la vede come una sorta di babele dove ognuno dice ciò che più gli fa
piacere o convenienza… tu personalmente che ne pensi?
Roberto Cocco: Direi
che hanno ragione entrambi , ma per i non profani non è difficile trovare quale
sia la vera fonte di verità e gli altri siti lasciano il tempo che trovano.
Ultimamente sono molto attratto dal vostro portale e rivista elettronica per la
varietà di informazione e poi perché avete pubblicato questa mia
intervista!!!!! Ah ah ah ah… Siete perdonati!
Giulio Socci: Evviva la sincerità! Grazie
Roberto per la comprensione ed il tempo dedicatoci... A risentirci presto
dunque, per poterti di nuovo leggere su queste pagine elettroniche!
Roberto Cocco: Ciao a
tutti, seguitemi e tifate per me . Il mio sito è
www.robertococco.com
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