|
NEL CORSO DEI PREPARATIVI DELLA PRIMA COPPA DEL MONDO WAKO LIVORNESE, IL NOSTRO LUIGI MERLINI SI E’ PRESO L’ONERE DI INTERVISTARE VARI PERSONAGGI PER LA TRASMISSIONE “THE CORNER OF THE WARRIORS” CHE L’ALTRO NOSTRO COLLABORATORE MICHELE BASCHIERI, CONDUCE IN NOSTRO NOME PER TELEMONDO TV. ABBIAMO PENSATO QUINDI DI CHIDERGLI DI TRASCRIVERLE ANCHE PER I NOSTRI LETTORI.Intervista a Giorgio PerrecaDi: Luigi Merlini
Cari telespettatori di Telemondo TV, abbiamo oggi il piacere di avere accanto a noi Giorgio Perreca, un personaggio emblematico della Kick Boxing nazionale e vogliamo presentarvelo facendogli qualche domanda. È un ragazzo… io lo chiamo ragazzo perché lo ricordo ancora la prima volta che l’ho visto sul ring di Viareggio -aveva 16 anni- in uno dei primi campionati italiani della WAKO.. -i famosi master WAKO- ed era il 1980… mi ricordo benissimo di lui perché capii immediatamente che quel ragazzo giovane, ma già con una tempra da campione, avrebbe sicuramente fatto strada… e così difatti è stato! Ora, a distanza di molti anni, gli voglio fare alcune domande specifiche sulla situazione di questo sport, perché riconosco in lui un personaggio che ha dato tanto a questa disciplina che, anche grazie a lui, ha ormai fatto passi da gigante.
Luigi Merlini: Giorgio, che cosa è cambiato da quel lontano 1980 ad oggi.. quali sono le vere novità della kick boxing secondo te… che praticamente l’hai vista se non proprio nascere… formarsi sicuramente nei suoi primi assetti ed a cui poi naturalmente, hai contribuito in prima persona per la sua evoluzione.Giorgio Perreca: Differenze e innovazioni ce ne sono state tante. Mi ricordo per esempio, che allora c’era una sola classe (senza divisione di età tra juniores e seniores) e quindi si combatteva tutti assieme, sia pur nella stessa categoria di peso. (che per inciso erano oltretutto inferiori come numero). Potevi essere un ragazzino o un uomo maturo… ma si combatteva nella stessa classe. C’erano soltanto le specialità del semi contact ed il full contact. Prima non esisteva la disciplina del light contact o la kick light… c’era soltanto il full contact e con un’unica serie… (non eravamo divisi a seconda dell’esperienza in “esordienti” ; “seconda serie” e “prima serie”…). Quindi un ragazzo che come me ha esordito a 15 anni e al primo incontro se l’è dovuta vedere con il Campione d’Italia in carica: Rota Massimiliano; che di anni ne aveva 24… è stato un pochino… diciamo… d’impatto! Ma a me ha detto bene.. io sono stato fortunato. Adesso ci sono le classi… le serie, il light, il full.. possibilità quindi di avvicinarsi in maniera sicuramente più graduale e congrua con la propria esperienza e livello tecnico… è una gran bella differenza!
Luigi Merlini: Quindi, reputi ci siano stati elementi positivi… questa disciplina ha fatto passi in avanti… forse prendendo sputo anche dal pugilato a cui adesso è più vicina di quanto lo fosse 30 anni fa…?Giorgio Perreca: Si, di passi in avanti ce ne sono stati tantissimi… mi ricordo per esempio che allora… quando ho cominciato io gli allenamenti nel 78 , si combatteva sulle materassine e non sul ring… era molto più simile al karate e si chiamava appunto karate contact, avevamo delle protezioni molto.. molto approssimative rispetto a quelle di oggi (le famose Jhon Ree) spesso addirittura senza il baschetto… e poi invece abbiamo imparato ed appreso l’importanza della tutela fisica degli atleti e ci siamo accostati sempre più alle consuetudini del pugilato… imparando dalla loro maggiore esperienza in questo campo.
Luigi Merlini: Appunto.. e prendendo spunto dal pugilato e visto che anche te sei stato un atleta di un certo livello anche in questa disciplina sportiva di combattimento, se non sbaglio sei stato addirittura nella nazionale militare.. cosa pensi eventualmente che manchi ancora alla kick boxing, affinché possa essere veramente equiparata alla noble art… o boxe inglese?Giorgio Perreca: Per quanto riguarda l’Italia, possiamo dire che non ci siamo ancora proprio del tutto equiparati… e pure per quanto riguarda gli altri Paesi, anche se non proprio in tutti… chi più, chi meno comunque… ci siamo diciamo, abbastanza vicini. Qui da noi, mancherebbe un maggiore apporto alle società da parte istituzionale, perché mentre il Coni, incentiva e aiuta in qualche modo le società e Federazione pugilistica… ancora per la kick boxing questi aiuti non li abbiamo e ci dobbiamo autosovvenzionare. Quindi.. viaggi, trasferte, rimborsi agli atleti.. ancora quasi non esistono in pratica… se non appunto come autosovvenzioni della nostra Federazione di appartenenza o addirittura delle nostre società sportive.
Luigi Merlini: Mi sembri un po’ polemico su questo punto, anche se posso comprendere le tante difficoltà che tutte le nostre associazioni sportive incontrano quotidianamente e considerando anche il fatto che questi giudizi vengono da parte di una persona ed atleta che ha dato veramente tanto a questi sport… li condivido sicuramente augurandoti di raggiungere anche questo traguardo. Ma per quanto riguarda il settore professionistico… ritieni ci possano essere ancora degli sviluppi positivi?Giorgio Perreca: Senz’altro.. ma ci saranno anche per il settore dilettantistico.. senz’altro. Non era una polemica… la mia era soltanto rivedere un attimino il quadro della situazione in un contesto oltremodo migliorativo. Le cose vanno molto bene.. abbiamo molti atleti validi, solo che penso ne potremmo avere almeno altrettanti se ci fosse un aiuto maggiore da parte del CONI, ma l’aiuto maggiore viene da noi ovviamente e così vale per i professionisti quindi.. Nonostante questo, è ovvio che sicuramente cresceremo e credo proprio che continueremo a migliorare ancora… come del resto abbiamo fatto sino ad oggi.
Luigi Merlini: Bene… penso possa bastare e ti ringrazio del tuo intervento, in quanto penso che le parole dette da Giorgio siano preziose per gli amanti della kick boxing e possiamo solo augurarci che come ha fatto sino adesso.. continuerà a fare… per dare sempre maggiore impulso a questa meravigliosa disciplina sportiva.Giorgio Perreca: Questo senz’altro, contateci! Grazie a voi, ciao ragazzi, ciao Telemondo e ciao a ilguerriero.it … Anche voi state facendo molto!
|