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Krabi Krabong

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INTERVISTA ALLA MAESTRA WONGWISUT PIMCHANOK

Come è nata la sua passione per il Krabi Krabong?

  Fin dall’infanzia nel mio paese siamo immersi in un’atmosfera marziale, la Thai Boxing è sport nazionale e la si pratica a tutti i livelli. La sua domanda suona per me strana quasi come a chiedere ad un italiano come è nata la sua passione per il Calcio che è lo sport nazionale qui da voi, insomma non so se mi capisce…..nel mio paese quasi tutti amano queste discipline. Io ho iniziato a praticarle a scuola e non ho più smesso…

il maestro ZadraIl Krabi Krabong ed anche il Muay Thai, in forma più o meno leggera, sono discipline che vengono insegnate anche nelle scuole primarie. Il Krabi Krabong in particolare è una specialità completa che si occupa della difesa e del combattimento sia a mani nude che all’arma bianca; ho praticato anche altre discipline quali il Tae Kwon Do, il Thai Yuth e l’Aikido, ma nessuna di esse mi ha conquistata, a tutte mancavano tecniche economiche e risolutive in un conflitto reale.

  Il Krabi Krabong vero, non quello spacciato ai turisti negli show che si tengono nel mio paese, è una tecnica mortale e spietata, una disciplina che se bene appresa non da scampo; insomma il massimo che una donna può studiare, per imparare a difendersi anche contro più aggressori. Questo perché fin dai tempi più antichi è sempre stato lo scopo primario del Krabi Krabong: eliminare rapidamente il proprio nemico, non filosofeggiare sulla natura dell’universo come in altre specialità che sono più che altro meditative.

Insomma utile per la difesa, utile per mantenersi in forma e anche per la concentrazione mentale: sbagliare può costare caro.

Mi sembra di capire che la disciplina sviluppa molte qualità?

Sviluppa o non sviluppa non dipende dalla disciplina, ma da chi la pratica. Il Krabi Krabong ha una serie di contenuti rivolti principalmente al combattimento, è chiaro che se uno ci si applica a fondo, sviluppa anche concentrazione mentale, coordinazione motoria muscolare e molte altre cose. Anche le altre arti marziali sviluppano queste capacità, ma la differenza è nell’atteggiamento mentale che, nel Krabi Krabong tende ad inculcare nel praticante l’attitudine ad essere ostinato, preciso, determinato, a non risparmiarsi mai. L’allenamento nella disciplina è talvolta pericoloso e quindi è importante non concedersi distrazioni durante la pratica, ho visto parecchia gente recarsi al pronto soccorso per una svista…

Non reputa troppo pericolosa una disciplina come questa dove si combatte liberamente anche con armi bianche?

Infatti questo è il principale motivo per il quale fatica a diffondersi qui in Italia, spesso gli allenamenti sono troppo duri, la gente si spaventa, manca la mentalità giusta….so che non è la miglior pubblicità parlare schiettamente così, tuttavia è la semplice verità…..

Il lato positivo della medaglia è che gli standard qualitativi degli istruttori che sformiamo sono davvero assimilabili a quelli tailandesi, anzi, oserei dire che qualche italiano e non intendo dire solo mio marito, si muove anche meglio di molti esperti thai della disciplina.

Comico non trova? C’è chi paga un sacco di soldi per andare ad apprendere il Mae Mai Muay Thai o il Krabi Krabong in Thailandia e, senza fare troppa strada, vicino a casa, ha della gente che insegna e combatte meglio di alcuni maestri thai.

Ma si sà, la gente ha anche bisogno dell’esotico…..

il mestro ZadraA dire il vero c’è il pericolo di snaturare il Krabi Krabong, trasformandolo come hanno fatto le altre discipline in qualcosa di facile e di accessibile a tutti, tuttavia volevo chiarire che il combattimento libero a mani nude e con le armi bianche lo abbiamo lasciato facoltativo e non obbligatorio.

Dunque se qualcuno vuole apprendere il Krabi Krabong senza rischiare direttamente ora può farlo; si limita ad apprendere la tecnica e le sue applicazioni e basta.

Quindi c’è una sorta di mediazione?

Certamente, anche perché diversamente avremmo veramente pochi studenti, invece vediamo che l’interesse per la disciplina stà aumentando progressivamente; dunque solamente a quelli che partecipano ai nostri corsi per diventare istruttori, sono richieste prestazioni ai limiti delle loro capacità, tutti gli altri possono tranquillamente partecipare ai nostri stage e divertirsi senza preoccupazioni di sorta. Esiste anche una branca del Krabi Krabong che si chiama Ram Awut o Danze Sacre guerriere; una sorta di Tai Ch’i dove movimenti lenti a mani nude –Ram Muay- e con le varie armi bianche, vengono eseguiti sincronizzandoli con la respirazione, con l’esecuzione di alcuni mudra e l’accompagnamento della musica Sarama; musica tradizionale tailandese, che accompagna anche gli incontri di Thai Boxing sportiva sul ring.

Quindi anche nel Krabi Krabong c’è l’aspetto filosofico?

Per nulla, tutto è volto ad ottenere la massima efficacia nel combattimento. Con la tecnica si affila il corpo, con le Danze Sacre Ram Awut si affila la mente, entrambi questi elementi devono essere sviluppati al massimo da un combattente. Inoltre nel Ram Awut i movimenti sono basati sui personaggi del poema epico Ramakien, noi non imitiamo gli animali e i nostri movimenti non sono affatto assimilabili alle forme presenti negli stili cinesi. Certamente c’è anche una componente esoterica, utile a fornire alla mente dei supporti forti che la renda stabile e stoica nei momenti più stressanti della lotta.

C’è n’è per tutti i gusti dunque….

Si, direi proprio di si. Anche l’idea che per praticare Krabi Krabong siano necessarie doti da superman è del tutto sbagliata. In questa disciplina ognuno può trovare la propria dimensione, anche quella spirituale…inoltre vorrei sottolineare che, per tutti gli amanti della Thai Boxing, il Krabi Krabong offre l’opportunità di poter conoscere le tecniche antiche, originali, della Muay Thai, quelle usate in passato dai guerrieri e fatte per essere applicate sul campo di battaglia, almeno come poteva essere concepito in passato e posso garantirle che non sono tecniche spettacolari come quelle che si vedono nelle esibizioni di Muay Kachuak, quelle sono per i turisti…ci sono anche quelle che studiano i reparti di forze speciali dell’esercito e mi creda, non sono affatto spettacolari, uccidono all’istante in modo brutale e sbrigativo. Non reputo tutto ciò spettacolare, o almeno non  da un punto di vista estetico…

il maestro ZadraChe differenze ci sono tra gli stili Cinesi e quelli Tailandesi?

Con una domanda del genere potrebbe scrivere fino a domani, proverò a riassumerle sinteticamente così:

negli stili cinesi l’apprendimento delle tecniche di combattimento è spesso demandato a delle forme, delle sequenze di movimenti stereotipati che quasi sempre imitano movimenti tipici del regno animale. Movimenti folkloristici, spettacolari, pieni di magia ed esoterismo, belli da vedersi, ma sostanzialmente inutili. In Thailandia questa visione viene reputata dispersiva e sostanzialmente inefficace. Innanzi tutto io appartengo alla razza umana e quindi non ha senso che io vada ad imitare qualcosa che non mi appartiene, che è… altro- da- me. Un cane non combatte imitando un gatto, una tigre non combatte imitando un aquila. Il cane fa solo il cane, il gatto fa solo il gatto e la tigre fa solamente ciò che sa fare: la tigre. Se io sono un uomo credo che dovrei combattere come un uomo, con le caratteristiche tipiche della mia razza e non con quelle di razze animali che rispetto, ma che non mi riguardano. Non credo che l’uomo sia sopravissuto per migliaia di anni perché imitava gli altri animali, no, penso che la nostra intelligenza e la capacità di creare degli strumenti e, in definitiva proprio la capacità di differenziarci dagli altri animali, sia stato il segreto del successo, nel bene o nel male, della nostra razza. I Tailandesi non imitano gli animali, il Muay Thai e il Krabi Krabong sono le arti marziali dell’Uomo, dell’animale UOMO. Comunque sia il mio rispetto và a tutte le discipline; anche negli stili cinesi molti si impegnano a fondo e sono bravi nella loro arte.

Per concludere l’intervista: quali sono i suoi progetti per il futuro?

Lavorare assieme a mio marito, Valerio Zadra per promuovere sul territorio europeo questa specialità sempre di più, anche avvalendoci della collaborazione di alcuni Maestri di Muay Thai che a nostro avviso lavorano seriamente come  ad esempio il Maestro Fragale; è chiaro che tutti dobbiamo vivere, tuttavia è importante che innanzi tutto il motore che ci spinge ad impegnarci a fondo sia l’amore sincero che tutti noi proviamo per le nostre discipline ed il desiderio autentico che tutti possano apprenderle nel migliore dei modi, divertendosi e realizzandosi come uomini.


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