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2° INTERVISTA A ROBERTO FRAGALE

Richiesta da: Sergio La Cavalla
Pubblicazione a cura di : redazione www.ilguerriero.it

Chiamato a Roma dai fratelli Liberati per tenere una delle  lezioni teorico-pratiche nel primo corso istruttori FIKB di Muay Thai, assieme a tutti i nomi più significativi che gravitano nel nostro Paese attorno a questa magnifica disciplina sportiva: Didier Le Borgne, Mauro Samperi, Roberto Fragale e Paolo Rossini. Una passerella di personaggi docenti, che ha dato ai corsisti il meglio del disponibile nel nostro Paese per le varie e specifiche materie trattate. Si è voluto con questo, dare un esempio di serietà e organizzazione collaborativa, nella consapevolezza dell’importanza basilare di un buon corso istruttori, per la costruzione di un reale futuro, in questa affascinante nuova disciplina sportiva di combattimento. Presente un affermato giornalista della capitale (Sergio La Cavalla ) con il compito di redarre un articolo (per le riviste specializzate) sulla eccezionale ed  eccellente conduzione del corso, con tanto di interviste ai vari docenti che si sono succeduti nelle date a loro riservate. Vi proponiamo quella indirizzata a Roberto Fragale tramite e.mail e rinviata al mittente per la sua pubblicazione, riproponendoci di inserire su queste pagine elettroniche, tutte le altre che eventualmente ci venissero inviate dagli interessati.

 

Ciao Roberto,

Ciao Sergio,

eccoci qui per la nostra intervista per Sphinx della quale  avevamo parlato a Roma al corso istruttori di Muay Thai…

volentieri… ma non avevi detto che avresti scritto un articolo dettagliato su tutto il corso istruttori fatto a Roma… da pubblicare su: www.ilguerriero.it  ? LO ASPETTANO ANCORA… E CON BELLE FOTO DI TUTTI!

allora, le domande:

1)      mi racconti il tuo incontro con la Muay Thai e il tuo percorso all’interno di questa disciplina?

Nel 1975, aprii la mia prima palestra di kick boxing assieme a due compagni di avventura e uno di essi: Stefano Giannessi, era già appassionatissimo di questa disciplina e me la presentò man mano che ne faceva la progressiva conoscenza con il “compianto” maestro francese: Patrik Brizon. In seguito poi  lo aiutai ad organizzare alcuni gala internazionali a Pisa con i francesi della Brizon Gym (persino un giovane Didier Le Borgne, ha combattuto a Pisa in quegli anni) e stages con i più abili francesi del tempo, nella nuova palestra che in seguito aprii in società con Stefano e che ora dirige mio figlio Federico. Ma come avemmo modo di constatare, i tempi non erano ancora maturi per l’Italia. (solo ora comprendo che eravamo avanti di 20 anni..!) Poi a fine anni “80” mi recai in Thailandia per vedere di persona la Muay Thai nella propria terra madre. Quando Marco De Cesaris iniziò a diffonderla in maniera pianificata ed estesa nel nostro Paese, sono corso a far parte del suo gruppo istruttori, ma soprattutto come esperto nell’arbitraggio. Numerose esperienze e corsi di specializzazione nella IAMTF… 5 a Bangkok e 1 a Manchester,  poi ho aperto e coordinato il settore Thai Boxing nella FIKEDA di cui ho sempre fatto parte. Dirigo  il settore arbitrale della Thai/kick nei tornei internazionali della WAKO di cui sono il direttore di commissione internazionale. Circa tre anni fà ho dato vita ad  un progetto di viaggi-allenamento in Thailandia con Cristian Daghio a Pattaya, nel suo Boxing Camp (che adesso prosegue anche con l’aiuto di altre persone successivamente aggiuntesi come suoi collaboratori, dopo averne precedentemente saggiato la bontà) e ultimamente abbiamo un gruppo di atleti che combatte in Muay Thai. Ogni anno ci rechiamo più volte in Thailandia ed ospitiamo qualche thai nella palestra di Pisa per far allenare i nostri atleti con loro e migliorarci,  approfondendo le nostre conoscenze specifiche.

2)      Quali devono essere le caratteristiche di un buon istruttore di Muay Thai?

Potremmo parlare per ore… esaltando la lealtà, modestia, trasparenza e tante altre belle cose…

Dirò invece: la consapevolezza delle responsabilità che il proprio ruolo ricopre!  (tutto il resto ne consegue)

3)      Quali quelle di un arbitro?

Anche in questo caso devo essere molto generalizzante e rispondere come sopra, ma soprattutto deve essere consapevole dei propri limiti e accettare di prendesi le proprie responsabilità e per poterlo fare serenamente ne deve conoscere di cose… ma non ne conoscerà mai abbastanza e quindi rispondo: la continua volontà di migliorarsi!

4)      E quali quelle di un buon atleta?

Potrei dare la stessa risposta per tutte e ben si adatterebbe come pre-requisito di ognuna… ma diciamo: l’umiltà. Da qualche parte c’è sempre qualcuno in grado di batterlo… e prima o poi questo decide sempre di farlo!

5)      Quanto conta, proprio ai fini di un buon match, l’arbitro centrale?

Se i due atleti sono correttissimi e validi… pochissimo! Ma se sono principianti o anche uno di loro scorretto… tantissimo! Come tutto… anche questo è relativo!

 

6)      Le differenze tra i thai boxer occidentali e quelli tailandesi

Ce ne sono tantissime… ma diciamo che i primi combattono in principio per la gloria personale e col tempo poi forse, per vivere… i secondi iniziano a farla per vivere e col tempo poi, forse anche per la gloria personale.

7)      Puoi raccontarmi le tue esperienze in Thailandia?

Come accennato prima, alla fine degli anni 80 mi sono recato tre volte a Puket, nel boxing camp di Ong Po Payat di Pathong, poi a Bangkok al seguito di tutti i primi 6 mondiali IAMTF come referèe. Ultimamente invece, con la collaborazione di Cristian Daghio e del suo Boxing Camp di Pattaya, abbiamo iniziato ad organizzare viaggi-studio-vacanza per portare italiani a conoscere la Muay Thai in terra d’origine e combattere negli stadi locali . Anche per questo motivo ultimamente mi ci reco molto spesso (negli ultimi cinque mesi già tre volte). Con l’aiuto “prezioso” di Cristian Daghio, sono riuscito ad arbitrare anche alcuni matches allo stadio Thepprasith di Pattaya. Sempre a Pattaya (dove ho dovuto infine acquistare un appartamento…)  è stata aperta una sede della WAKO Thailand che ho fatto nascere e quest’estate vorrei spingermi al nord per visitare anche questa zona.

8)      Che ne pensi di competizioni come il k1?

Ho partecipato come “referèe and judge” in parecchie edizioni europee in Zurigo e Croazia, un bellissimo spettacolo con grandi campioni e molto business. Ma forse ultimamente quest’ultimo prevarica troppo a discapito degli altri? Comunque è un gran bel palcoscenico per i nostri sport da combattimento e ci dà la possibilità di farli conoscere al grande pubblico attraverso i migliori canali dei mass media.

9)      La Muay Thai per te, è più un arte marziale o uno sport da combattimento?

La risposta meriterebbe un articolo tutto per se, ma la domanda è stata formulata correttamente. Ritengo sia infatti una cosa soggettiva per ognuno di noi e dipende con quale spirito la si pratica. Del resto abbiamo visto molte arti marziali essere praticate come… e tramutarsi quindi… in sport da combattimento, non ci vedrei personalmente niente di strano dunque, se uno sport da combattimento fosse praticato con lo spirito dell’arte marziale.

10)  Quali sono i tuoi obbiettivi come arbitro e come maestro all’interno della MTA?

Svolgo in prevalenza le mie mansioni nella FIKEDA (ora FIKB) e WAKO, ma sono onorato di essere chiamato ogni volta dal promoter Alessandro Gotti nella MTA (associata FIKB) per arbitrare i campioni tailandesi nei combattimenti professionistici che organizza per loro in Italia. Il mio obbiettivo come arbitro è quello di continuare ad arbitrare ai massimi livelli tutti i più grandi campioni e ben si sposano con quelli di maestro, per poter continuare ad insegnare ai nostri ragazzi tutto quello che riesco continuamente ad imparare, anche dagli arbitraggi nella MTA.

11)  Cosa pensi di questa federazione?

La MTA è una giovane ed ottima federazione professionistica di Muay Thai, appoggiata com’è da Mr.Song Chai Ratanasuban in persona (il più grande promoter della Thailandia). Ritengo  abbia  fatto moltissimo per far conoscere e apprezzare la Muay Thai nel nostro paese e spero continui a farlo. Penso che in Italia tutti gli appassionati di Muay Thai dovrebbero essergli grati.

12)  Quanto è importante per la diffusione e l’impostazione della Muay Thai un corso istruttori?

Un corso istruttori serve a dare e  livellare le minime e giuste, occorrenti conoscenze degli istruttori che formerà. Nel nostro Paese, credo sia  ancora molta la confusione tecnica al riguardo. Sicuramente quindi, è importante! Quanto … dipende dalla qualità del corso… ma anche dalle persone che lo frequentano e ne risultano diplomati. Praticamente e personalmente… io credo non si finisca mai di imparare, ma c’è chi pensa che una volta divenuti istruttori forse, si  abbia ormai solo da insegnare!

13)  Pensi che la Muay Thai possa essere anche un fatto educativo?

Sicuramente potrebbe… tutto dipende dall’istruttore! Personalmente credo che ogni disciplina sportiva, in quanto tale, possa essere educativa, ma è l’istruttore che dà l’imprinting ai propri allievi.

14)  Ho notato che nelle tue lezioni, dai molta importanza al fatto mentale, a seguire i movimenti… quanto pensi che la rilassatezza psicologica e la concentrazione siano importanti per una buona tecnica?

Credo questa sia una mia caratteristica, mi affascina enormemente il grande “prodigio” che avviene in ogni apprendimento umano e cerco di trasmetterlo ai futuri istruttori, affinché meglio comprendendolo, ne possano trarre i migliori risultati e vantaggi sui propri studenti. Certo che per formare un atleta combattente potrebbe risultare per qualcuno, forse una perdita di tempo… ma per formare un istruttore, io credo sia “basilare” far comprendere come avvenga il prodigio dell’apprendimento, attraverso la costruzione di “mappe motorie” per i propri e personali automatismi! Ognuno poi troverà a modo suo come trasmetterlo, sia in maniera intuitiva, empirica ed empatica, che in modo cognitivo . Esistono infatti diversi modi di apprendimento e di insegnamento… credo perciò, sia giusto che ognuno possa trovare ed abbia, gli allievi ed istruttore a lui più naturalmente confacenti. Ritengo inoltre che la concentrazione sia antagonista al rilassamento, ma non è detto che l’attenzione debba essere sua inibitrice. Direi quindi che la concentrazione sia importante durante l’apprendimento tecnico e che l’attenzione ed il rilassamento psicologico  occorrano soprattutto durante la sua esecuzione, per lasciare il libero fluire agli automatismi tecnici precedentemente costruiti ed infine introiettati ed acquisiti.

15)  Cosa pensi dell’attuale regolamento della Muay Thai e delle sue modifiche nel tempo a secondo dei posti?

Il regolamento della Muay Thai è unico… ed è quello tailandese! Ma credo la domanda si riferisca ai regolamenti occidentali (sommariamente indicata come Thai Boxing) che non prevedono i colpi di gomito e l’uso prolungato del clinch. I colpi di gomito pur provocando difficilmente il KO, generano spesso ferite sanguinolente e questo mal si adatta alla nostra occidentale concezione di sport. Per quanto riguarda il clinch, pochissimi atleti occidentali lo sanno fare e altrettanto pochi spettatori lo vogliono e sanno apprezzare (ma forse le due cose sono conseguenti) e quindi risulta bruttissimo ed inefficace. Trovo quindi che i diversi regolamenti riflettano in pieno livelli tecnici, culture e filosofie, per il momento estremamente differenti.

Grazie della disponibilità e delle belle e preziose lezioni che ci hai dato al corso istruttori, grazie mille.

Grazie a te Sergio, per la lusinghiera considerazione riservatami.

Attendo tue risposte e spero di avere modo di fare ancora lezione con te a presto

Le mie risposte eccotele… per quanto riguarda nostri nuovi incontri… tutto è possibile, ma se passi da Pisa non esitare a telefonare per venire ad allenarti da noi, ci farà piacere!

Cell. 335.5851934

Sergio La Cavalla

Roberto Fragale


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