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Federazione Italiana KickBoxing

KickBoxing, Muay Thai, Savate, Shoot Boxe

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A Bergamo, nell’assemblea elettiva FIKB : un plebiscito per Ennio Falsoni. Nonostante i mille problemi, la maggiore federazione di Kick Boxing in crescita del 40% .  Raggiunto il riconoscimento, si riparte alla conquista di una maggiore, nuova credibilità. Intervista al riconfermato Presidente F.I.KB: Ennio Falsoni - QUATTRO ANNI DA RICORDARE!

Di: Giorgio Meloni

L’Hotel Cristallo Palace di Bergamo, la città da cui ha preso avvio il movimento che ha portato alla nascita della kickboxing in Italia, ha ospitato sabato 18 dicembre l’assemblea elettiva della FIKB, alla presenza di Paolo Pavoni e Antonella De Lorenzo del CONI, e di Francesco Scaramuccia,  presidente del CR Lombardia di FPI, in rappresentanza di Franco Falcinelli, assente per essere impegnato a Roma col suo Consiglio.

Era la prima vera Assemblea che si teneva nell’ambito CONI della FIKB e molti dirigenti, tra cui lo stesso presidente uscente, mostravano tutto il nervosismo che si prova in momenti come questi, dove si vorrebbe che tutto filasse liscio. In verità così è stato, se si toglie il fatto che molte società sono arrivate poco prima del termine ultimo per l’accredito e ciò ha ritardato, seppur di poco, l’inizio dei lavori. Presidente dell’assemblea è stato proposto e votato all’unanimità Paolo Pavoni, che ha portato il saluto del CONI e ha diretto tutti i lavori.

Com’era prevedibile, Ennio Falsoni è stato votato nuovamente  alla presidenza della federazione per i prossimi quattro anni. Per lui, c’è stato un vero e proprio plebiscito. Lo Statuto prevede l’elezione a scrutinio segreto del presidente e nonostante qualcuno volesse l’acclamazione di Falsoni, Pavoni è stato irremovibile. Ma le urne gli hanno dato il responso che tutti già sapevano: un vero e proprio consenso generale.

Lo becchiamo al volo mentre si stava rilassando  al bar per un aperitivo coi suoi consiglieri  per una breve chiacchierata. Eccola:

Soddisfatto?

“Come lo può essere uno che ha chiesto e dovuto organizzare ben tre assemblee in una. E che ora ha appena finito questo tormentone...”.

 

Ma non era solo l’Assemblea Elettiva?

“No. Oggi avevamo condensato tre scadenze assolutamente importanti. L’Assemblea nazionale ordinaria per l’approvazione dei bilanci, come prevedeva lo statuto che avevamo secondo la Legge Melandri ; l’assemblea straordinaria per l’approvazione delle modifiche statutarie secondo la Legge Pescante ; infine quella elettiva di fine quadriennio. Era logico che ciò avvenisse, anche perché le società, coi tempi che corrono, non possono andare su e giù per l’Italia per adempimenti di quel tipo. Era troppo oneroso. E così il CONI ci ha autorizzato e adesso siamo felici che sia finita.”

 

Ci può condensare il suo intervento che, mi hanno detto, è stato anche pungente in alcuni punti?

“ Ho cercato di essere sintetico. Poche cose, ma chiare. Lo scenario in cui ci siamo mossi è quello che tutti conosciamo:

  • crollo delle borse mondiali che hanno impoverito un po’ tutti ;

  • l’entrata dell’Euro nella nostra vita, che ha forse aggravato una situazione di per sé già difficile dal punto di visto della circolazione di liquidità e potere d’acquisto della gente;

  • l’11 settembre che è entrato del tutto inaspettato nelle nostre vite e che le ha anche un po’ sconvolte.

Su questo sfondo, abbastanza triste, io ho avuto quattro anni da cardiopalma: dai problemi che ci aveva creato l’asse Grisolia/Di Blasi nel 2000, alle contraddizioni del CONI per finire alla Commissione d’indagine che aveva messo in piedi FPI  per dirimere il problema degli “sport da ring”.
E’ finita, anche qui, come tutti sappiamo, ma certo è che le tensioni provate sono state molte.
Ebbene , ciononostante, negli  ultimi anni la FIKB è passata da 318  a 399 società e da 10611 a 13267 tesserati  , con un incremento percentuale rispettivamente del 40 e 25%. Niente male davvero!
Insomma, siamo stati bravi, e di questo devo ringraziare in primis quanti hanno sempre creduto in noi: le società, gli atleti, i tecnici, gli arbitri, i dirigenti. Un gruppo che ha lavorato bene insieme e che , sono convinto, porterà questa federazione sempre più in alto.”

 

Quali sono stati i momenti peggiori e quali quelli  migliori dei passati quattro anni?

 “Sicuramente uno dei momenti di maggior tensione  è stato quello dell’assemblea elettiva FPI del 10 marzo 2001. Se Grisolia avesse battuto Franco Falcinelli, la storia della kickboxing attuale sarebbe stata forse diversa.
Il secondo brutto momento è stato nel novembre del 2001, quando il segretario generale del CONI, Raffaele Pagnozzi,  convocò a Roma, nella sala di Giunta, tutti i contendenti in campo, anche i parvenu dell’ultima ora, e disse la storica frase :”Qui il passato non conta...”. Cioè, in barba al fatto che noi  avevamo creato la kickboxing così com’è  e ai miei 17 anni di attesa e alle ripetute richieste di riconoscimento, il CONI  metteva “tutti” sullo stesso piano e siccome non c’era intesa tra noi, dava mandato alla FPI di sbrogliare la matassa. Credo che dire  a chiunque che non ha passato, non ha radici, sia davvero terribile. Ho dovuto digerire anche quello. Per non parlare poi che in quella sede    si voleva mantenere tutte le discipline da ring nello stesso contenitore (qualunque fosse stato) e che invece , poco più di  un anno più tardi – nel 2003 -, proprio qualcuno ci chiese di staccare la Savate e qualcun altro che mollassimo anche qualche altra briciola, cosa di cui non avevamo autorizzazione a fare. Una bella contraddizione. E’ nata ora la Fist che accampa “iter di riconoscimenti in corso” – il che non è assolutamente vero -, e ci si inventa k-1 style tanto per   aggiungere confusione a confusione. Ma i giochetti sono finiti.
Tra i momenti più belli poi ,  sicuramente la vittoria di Falcinelli, che apriva almeno una speranza, e successivamente il riconoscimento del CONI.”

 

Sappiamo che ora dovrete stare ancora un anno come federazione “sperimentale”, quindi passerete altri due come federazione “provvisoria” e che non avrete alcuna forma di contributo da parte del CONI per i prossimi quattro anni. Siete obbligati ad un sacco di adempimenti burocratici. La domanda allora è d’obbligo: ne valeva la pena?

“Guardi, secondo me ne è già valsa la pena, perché  arrivare  dove siamo arrivati significa un certificato di garanzia, una credibilità, che può venirci solo dall’appartenere alla grande famiglia CONI. Certo che ci sono e ci saranno un sacco di rotture, ma pensiamo al tempo, agli anni che si sono persi nel frattempo, durante i quali sono nate sigle e siglette   che hanno intorbidato le acque, hanno creato un grande caos anche nel nostro mondo. Occorre ripartire  per riconquistare quella credibilità che   ci serve per ritornare sulle pagine dei quotidiani, per bussare alle porte di sponsor   e televisioni. Abbiamo in progetto   azioni di marketing che dovrebbero dare nuovo impulso al nostro movimento. Per non parlare che il valore aggiunto del CONI sta aprendo gli occhi a molti che sino ad ora militavano in altre organizzazioni. Stiamo assistendo ad una sorta di effetto domino in organizzazioni sino a ieri concorrenti. E di questo sono molto soddisfatto.”

 

Tutti hanno sempre ritenuto che la federazione fosse come una sua   azienda privata. Perché l’ha mollata?

“la Federazione non è mai stata una mia “azienda”. Avevamo bilanci a disposizione di chiunque anche nel 1986, quando ci presentammo al CONI per la prima volta. Ho sempre voluto fortemente il riconoscimento per quello che ho detto precedentemente e anche perché, come mi disse un giorno  l’Avv. Ceracchini :” Gli uomini passano, le Federazioni restano.”

 

Qual’è la sua squadra per i prossimi quattro anni?

“C’è stata una conferma anche della stragrande maggioranza dei Consiglieri e qualche nuova entrata e che sono: Paolo Allievi, Jean Paul Pace, Mario Carella, Patrizia Lotito, Giorgio Lico, Antonio Caridi, Franco Noale, Neri Stella, Massimo Rizzoli, Federico Milani.
Abbiamo riconfermato poi tutti i direttori tecnici di specialità ( Bozzolani/Rizzi/Calajò nel semi; Milano/Liberati/Perreca nel full; Rizzoli/Bergamini nella low-kick; Samperi/Iannelli nella Thai/Kick; Liberati/Carella nell’aero/kickboxing. Per i settori Muay Thai, il coordinatore Max Baggio e i tecnici Calzolari/Forti; nella Shoot, Rizzoli/Fontanella. A capo della Commissione nazionale arbitri (Zica,Larosa,Romanazzi, Valenti,Vincenti, Di Bernardo) abbiamo confermato Roberto Fragale. Sarebbe comunque un po’ troppo lungo elencare anche tutti i nomi dei revisori dei conti, o delle Commissioni Giustizia e quella   medico-sportiva. Devo dire che sono tante le persone chiamate a collaborare con me, perché la federazione non può né deve essere “one man show”.

 

Su cosa punterà nel prossimo quadriennio? 

“Necessariamente  su una maggior cooperazione tra Fikb e Fpi. Siamo legati a filo doppio per almeno i prossimi quattro anni. Cercheremo di attuare quei progetti di cui parlavo già nel 1986-87 con Ermanno Marchiaro: corsi di formazione in comune, manifestazioni in comune e tutta una serie di attività promozionali per rilanciare gli sport da combattimento. Abbiamo perso quasi 20 anni. Speriamo di recuperare qualcosa facendo tesoro degli errori del passato.”

 

L’ORDINE DEL GIORNO NELL’ASSEMBLEA F.I.KB 

IL NUOVO STATUTO F.I.KB SOTTO L’EGIDA  C.O.N.I.

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