PER CHI E’ STATO IN THAILANDIA E SI E’ RECATO IN UNO DELLE
TANTE SALE DI MASSAGGIO TRADIZIONALE THAI, AVRA’ SICURAMENTE NOTATO UN ALTARINO
CON UNA STATUA ED A CUI VENGONO RIVOLTE PREGHIERE E OFFERTE FLOREALI… E SOTTO
CUI, BRUCIANO CONTINUAMENTE INCENSI. CRISTINA RADIVO, LA NOSTRA AUTOREVOLE
ESPERTA IN MASSAGGIO THAI, RACCONTA NEL SUO SITO WEB L’AFFASCINANTE STORIA DI
COSTUI.
La storia del Dottor Shivago
Di : Cristina Radivo
tratto da
The Father Doctor Chivaka Kumarabhacca.
Tra
i numerosi medici vissuti al tempo del Buddha, tra i più famosi e affermati
dell’epoca è certamente il suo contemporaneo: Chivaka Kumarabhacca o
Jívaka Komárabhacca, riportato talvolta anche come Shivago Komarpaj. Ci sono
testi sacri in cui è testimoniata la sua reputazione e si presume che abbia
provveduto a curare il
Buddha stesso, oltre che esserne fraterno amico.
Istruì altri monaci nella conoscenza delle erbe medicinali e
delle pratiche mediche e donò il suo bosco di manghi alla città di
Rájagaha, affinché fosse organizzata una comunità monastica dedicata alla
cura delle persone.
Successivamente questa collettività fu chiamata in suo onore:
Chivakarama. La reputazione di Chivaka come guaritore fu ampiamente diffusa;
avvenimenti concernenti la sua vita e la sua abilità medica possono essere
rintracciati in quasi tutte le versioni delle Sacre Scritture Buddiste.
La nascita e la sua infanzia
La sua storia nella versione in lingua
Pāli inizia con
Sálavatí, una cortigiana della città di
Rájagaha, la capitale del regno di
Magadha, che diede alla luce un figlio e lo affidò ad una schiava; questa lo
mise in una cesta di vimini intrecciato, che fu poi abbandonata su un cumulo di
spazzatura.
Nei resoconti Sanscrito-Tibetani, è la licenziosa e dissoluta
moglie di un mercante di Rájagaha, che partorì il figlio naturale del Re
Bimbisára; pose il neonato in un canestro e ordinò alla propria domestica di
mettere il cesto davanti al cancello del Palazzo Reale.
Nella narrativa Cinese, si tratta di una vergine divina di
nome
Ambapālī, che fu allevata da un Bramano e successivamente generò un figlio
al Re Bimbisára. Il neonato, così racconta la leggenda, nacque con in mano un
sacchetto di aghi per praticare l’agopuntura e questo fu considerato un segno
premonitore del destino, per il suo futuro. Fu predestinato a divenire un
dottore e un medico reale di corte. Sua madre lo rivestì con indumenti bianchi e
ordinò ad una schiava di portare il bimbo al Re.
In
tutte le cronache si riporta che il neonato fu adottato da
Abhaya, il figlio del Re, che si prese cura di lui e lo allevò. Nei
resoconti in lingua Pali, il bambino, dal momento che era forte e vivace, prese
il nome dalla radice della parola -jive- che evidenzia vivere e fu chiamato
Jívaka o Chivaka; e poiché un Principe si prese cura di lui, gli fu aggiunto il
nome Komárabhacca, il cui significato è “nutrito da un principe”.
La sua educazione
Nel Pali Canon, uno dei testi fondamentali del Buddismo
Theravada, si racconta che Jívaka, crescendo, sviluppò un grande interesse per
le sostanze curative e medicamentose ed espresse il desiderio di apprendere
l’esercizio della pratica terapeutica. Considerando questa sua predisposizione,
iniziò la sua formazione come medico. Sentendo parlare di Aatreya, un famoso
medico di
Takkasilá o Taxila, una città a 40 chilometri dall’attuale Islamabad,
Chivaka andò studiare come apprendista presso l’eminente dottore. In seguito
alla fondazione dell'università del Buddismo, la città di Taxila, fu uno dei più
importanti centri della cultura Buddista, per diversi secoli.
Sono esistiti molti Aatreya in realtà; tutti docenti di
medicina e autori di importanti testi medici. Uno di essi, contemporaneo di
Buddha, insegnò le scienze della salute all‘università di
Takkasilá. Chivaka o Jivaka si formò come suo discepolo e, completati gli
studi, successivamente diventò medico del Buddha. Dopo sette anni di studio,
Chivaka diede gli esami di pratica per valutare la propria conoscenza delle erbe
medicinali. Superò la prova, con un esito positivo straordinario e, con la
benedizione del suo Maestro, iniziò la pratica medica.
Nella versione sanscrito-tibetana, Chivaka desiderò di
imparare un’attività. Osservando i medici, abbigliati di bianco, egli aspirò a
formarsi come dottore e studiò le arti di guarigione. Dopo aver acquisito le
basi della medicina, fu risoluto a sviluppare ulteriormente le proprie
cognizioni. Nella città di
Takkasilá, apprese, con il suo Maestro Atreya, il re dei medici, la nobile
arte chirurgica della trapanazione del cranio. Chivaka, dopo aver dato gli esami
pratici sulla conoscenza delle erbe medicinali, dimostrato di conoscere le altre
arti di guarigione e approfondito la sua conoscenza della medicina, poté essere
alla pari con il suo Maestro nelle procedure terapeutiche, tanto che
quest'ultimo lo tenne in ampia considerazione. Atreya soddisfatto della
grandissima di capacità di apprendimento di CHIVAKA, gli trasmise anche le
speciali tecniche per praticare gli interventi chirurgici al cranio.
La
sua vocazione
CHIVAKA in seguito viaggiò verso la città di Bhadrankata
nella regione di Vidarbha, dove studiò i testi intitolati: “I Suoni di Tutti gli
Esseri” Molto probabilmente si tratta di testi relativi alla pratica delle
Dharanis e dei Mantras. Le sillabe magiche Dharani, dalla parola dharana =
ricordare, e i Mantras sono sillabe sacre ripetute per conseguire dei benefici
spirituali. Durante questo viaggio, CHIVAKA acquistò un carico di legna da
un’uomo magro e debole; scoprì nella catasta una gemma chiamata “il rimedio
calmante di tutti gli esseri”, il Bodhisattva della Guarigione. Questa gemma,
quando veniva appoggiata dietro al paziente, lo illuminava all’interno, come una
lampada in una stanza, rivelando la sede e la natura della malattia.
Nella versione cinese, CHIVAKA, rinunciò al trono e studiò la
scienza medica. Ritenne che l’educazione acquisita dai medici locali era
inadeguata. Evidenziò carenze e inesattezze nei testi delle erbe medicamentose.
Approfondì e corresse le scritture originali delle ricette curative, di
agopuntura, e della scienza dei polsi. Istruì i medici nei fondamenti essenziali
della medicina e si guadagnò il loro rispetto. Sentendo parlare del famoso
medico Aatreya, nella città di TAXILA, CHIVAKA lo raggiunse per imparare da
questi. Dopo sette anni di studio, diede gli esami sull’effetto delle piante
officinali, dei preparati terapeutici e delle arti mediche e li superò
brillantemente. Quando CHIVAKA lasciò la città di Taxila, il suo Maestro Aatreya,
lo definì il principale medico Indiano e lo nominò come suo successore. Lungo il
cammino, CHIVAKA incontrò un ragazzo che stava trasportando un carico di legna
da ardere. Ebbe una visione della parte interna del corpo del giovane.
Improvvisamente comprese che, all’interno della fascina di legna, doveva esserci
un frammento di legno proveniente dall’Albero della Divinità della Guarigione.
Questa divinità, secondo le prime Sacre Scritture Mahayana è un Bodhisattva
della “Restituzione alla Salute”. CHIVAKA acquistò l’intero carico di legna,
scoprì un ramoscello della pianta divinatoria, e usò il rametto per
diagnosticare al ragazzo la malattia di cui soffriva.
(liberamente tradotto da: LEK CHAIYA: Jap
Sen Manual “Nerve-touch®” with medicinal herb packs. 2002 ChiangMai.
Thailand.) tratto da
L’autrice:
Cristina
Radivo, italiana, vive a Trieste, dove è nata nel 1953. Affascinata da
sempre dall'Asia, durante un viaggio in Thailandia, entra in contatto, per la
prima volta, con il massaggio thailandese. In Italia inizia il suo percorso di
formazione e di studio dello Shiatsu e della Medicina Tradizionale Cinese e si
appassiona all'Aromaterapia, inoltre approfondisce la propria conoscenza nel
metodo dei Fiori di E. Bach. Inizia a studiare il Massaggio Yoga Tradizionale
Thailandese a Bangkok, alla “Thai Traditional Medical School” del Wat Pho.
Approfondisce la sua pratica a Chiangmai, nel nord della Thailandia, alla
“Foundation of Shivago Komarpaj” all'Old Medical Hospital, all'I.T.M., alla
“Nerve-Touch” di Lek Chaiya. È allieva di Asokananda (Harald Brust) in Italia,
Croazia e Thailandia. Istruttrice di Thai Yoga Massage, integra costantemente,
con grande passione, le diverse esperienze nella sua pratica. Socio fondatore e
Presidente di
A.T.T.Y.M.I., l'associazione di “Traditional Thai Yoga Massage” Italia.
VISITA IL SITO:
www.waithai.it
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