UNA IMPORTANTE INIZIATIVA CULTURALE DI “VERSORIENTE”, CHE
INAUGURA UNA MOSTRA CALLIGAGRIFA ORIENTALE, ALL’INTERNO DELLA V° EDIZIONE DELLA
NOTTE BIANCA ROMANA, DAL TITOLO “IL MONDO IN UNA NOTTE”.
ROTOLI DI CALLIGRAFIA CINESE TRA ANTICO E MODERNO
Tratto da:
In
occasione del grande evento di sabato 8 settembre, ideato e realizzato dal
Comune di Roma e coerentemente con il tema scelto quest’anno per la V° edizione
della Notte Bianca, "Il mondo in una notte", VersOriente ha inaugurato la mostra
"Rotoli di calligrafia cinese tra antico e moderno", appartenenti alla
collezione privata di Katsura Keichi e per la prima volta esposti al
grande pubblico.
Questi sono quattro rotoli appartenenti a rinomati calligrafi
cinesi che sono ancora in fase di studio dagli esperti del settore, per la
particolarità e varietà degli stili adottati:
Il
rotolo 1 è attribuibile a Liu Binling, letterato nonchè calligrafo
vissuto tra la seconda metà del XIX secolo e gli anni ’30 del XX secolo.
Il rotolo 2 è ancora in fase di studio l'attribuzione
anche se sembrerebbe essere riferibile ad un artista dei primi del ’900.
Presenta un unico ideogramma al centro che significa "carta".
Il rotolo 3 è quello più recente tra i quattro esposti
sebbene si riferisca ad un artista-calligrafo contemporaneo di fama
internazionale di nome Zhang Shen, nato nel 1942 a Wenzhou, nella provincia del
Zhejiang. Professore e vice-direttore a Shanghai dell’Accademia di Pittura
Tradizionale Cinese, l’artista, che ha avuto modo di esporre più volte anche in
Giappone e in Corea, può essere considerato uno tra i principali calligrafi
viventi cinesi. Lo stile calligrafico presente in questo rotolo sembra rievocare
l’antico stile lishu delle dinastie Qin e Han.
Il
quarto rotolo, di cui è in fase di studio l’attribuzione, sembrerebbe
appartenere comunque allo stesso calligrafo del rotolo 2. Vi è riportata una
frase dalle forti valenze di buddhismo Chan: "Per vedere chiaro, annulla il
tuo Io".
Con questa piccola ma significativa esposizione di opere
calligrafiche cinesi, per la prima volta esposte al pubblico, si è inteso
rendere visibile il valore di quest’espressione artistica che per certi versi
può essere considerata la più rappresentativa delle concezioni
filosofico-estetiche dei letterati cinesi, i cui codici, sperimentati e affinati
nell’arco dei secoli, e le cui valenze, nelle quali intervengono la
consapevolezza del gesto segnico, il senso dello spazio, del tempo e
dell’armonia compositiva, sono applicate, sin dall’antichità, anche al campo
della pittura
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